19 agosto 2020

La domanda perfetta

 E' il titolo di un monologo teatrale di Fabrizio Rizzolo, intercalato da canzoni di Susi Amerio che ieri sera sono andato a vedere insieme a mia sorella, cognato, nipote e amici. Non conoscevo né il titolo della serata, né l'argomento, perciò quando è partito in questo grande monologo (ammiro sempre gli attori che si esprimono per più di un'ora di fronte al pubblico catalizzando l'attenzione: per i preti ci sarebbe qualcosa da imparare...) mi ha colpito subito. Parlava di verità, di religione e religioni, di religiosità e usava tanto raccontini di tradizioni diverse. Dunque cose che avrei potuto dire io, che mastico sia dell'argomento, sia uso i raccontini nelle omelie. 

Agli altri è piaciuto. Io l'ho trovato minestra riscaldata. Ma nello stesso tempo mi sono detto che ero ingiusto, perchè queste riflessioni non sono comuni. Fanno pensare, soprattutto coloro che per la vita che portano avanti non hanno tempo ed occasione di riflettere su queste cose. Secondo me il tema che non esista una religione vera e che tutte hanno qualcosa da dire, il tema che religiosità non è religione (anzi sarebbe molto diversa) e il tema che la ricerca della verità richieda di porsi le giuste domande, che però presuppongono già delle risposte non tengono conto di una cosa. Cioè del fatto che ciascuno di noi nasce dentro una cultura, magari dentro una religione e, di conseguenza non può poi relativizzarla come una delle tante per poter entrare in dialogo con tutte le altre. Anche se conosci a fondo il buddismo, tanto lo conoscerai con l'imprinting cattolico. Conviene allora sinceramente stare dentro alla cultura e alla religione che hai (se ce l'hai) ma con una mentalità aperta a 360°, come se l'incontro con le altre ti aiutassero ad approfondire la tua. Il punto d'arrivo del dialogo non è una via di mezzo tra tutte, ma il fatto che tutte si riscoprono originate dallo stesso punto di partenza: bisogna camminare insieme, ma con il proprio zaino.


"Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio»." (At 2,9-11)

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