19 settembre 2020

sconfinare

 E' il titolo del festival organizzato da Migrantes che è iniziato ieri sera con la presentazione del libro scritto da Donatella Ferrario che si intitola proprio così. Una serata molto interessante in cui si è parlato per analogie (vi sono tanti tipi di sconfinamento, non solo quello dei migranti...). Tutto con la prospettiva che lo sconfinamento sia di per sé positivo, anche se è stato sottolineato che certi sconfinamenti (es. peccato originale oppure ricerche scientifiche che pasticciano con gli embrioni) siano negativi. In realtà anche certi sconfinamenti fisici di confini geografici sono fughe e non desiderio di incontro: viaggiatori eterni che non stanno mai fermi e hanno una sorta di dipendenza dal viaggiare e vedere robe esotiche, senza magari mai entrarci dentro perchè loro stessi non hanno radici. Persone che collezionano mete estere come si collezionano fumetti, nell'intento di vedere tutto il mondo, senza in realtà vedere nulla. Per sconfinare nel modo giusto occorre avere radici e un mondo senza confini o è il Paradiso oppure è un mondo superficiale e mediocre. I confini ci devono essere per poter essere superati nel modo giusto.

"Paolo ebbe durante la notte una visione: un macedone gli stava davanti, e lo pregava dicendo: «Passa in Macedonia e soccorrici». " (At 16,9)



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