03 agosto 2021

Il dolore avvicina alla fede

 Nonostante agosto, continuo la benedizione delle famiglie, per recuperare i mesi persi. Tanto molta gente è a casa... Ieri ben due persone mi hanno parlato dei loro problemi di salute e di come questo a riportato al centro la fede. Entrambi hanno parlato di una fede semplice, fatta di preghiera al Signore per la malattia, ma c'era qualcosa di più nelle loro parole. Parlavano (anche se non hanno usato questo termine) di un'ancora di salvezza a cui attaccarsi, visto che sul piano sanitario non si poteva sperare molto nella guarigione. Un'ancora è qualcosa che hai in dotazione e che usi nel momento giusto: non sarà granchè come relazione con il Signore, ma dà l'idea che se la fede non viene coltivata quotidianamente è anche perchè si sa che c'è ma che non serve sempre. La seconda ha anche parlato di una specie di miracolo che l'ha sciolta di rigidità nelle articolazioni, causate da reumatismi. Aveva pregato la "Madonna che scioglie i nodi" e dal giorno dopo anche le analisi non hanno più riscontrato niente di preoccupante. Ne parlava quasi con timidezza e esitava a pronunciare il termine "miracolo". 

Insomma, il dolore fisico è una delle cose che può riavvicinare alla fede e la fede ha mille sfaccettature: un poliedro (per dirla con papa Francesco) più che una linea retta che divide tra credenza e noncredenza.


"Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia." (Sl 41,4)



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