10 febbraio 2022

Tre giorni sulla famiglia

 Reduce da tre mattinate di formazione sulla pastorale della famiglia con diverse osservazioni preoccupate sul futuro delle famiglie e delle parrocchie senza le famiglie che partecipano. Un po' di lamentazioni sul presente, un po' di timori sul futuro... Quando si ragiona tra preti c'è sempre una specie di amarezza latente, che si infiltra nei confronti. E' certo che sono le famiglie a dover spiegare ai preti come creare uno spirito di famiglia: noi non possiamo che imparare. Se tutto va bene dovremmo spiegar loro come aver sempre sete di Dio. Insomma: la chiesa ha un cemento molto forte, fatto delle relazioni tra famiglie e consacrati e se manca una delle due è come se il cemento fosse troppo sabbioso o troppo liquido.

"Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno». (Mt 2,19-23)

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