05 giugno 2022

La democrazia fragile

 All'indomani dell'editoriale su Gazzetta d'Asti in cui ho messo sotto accusa la concentrazione di poteri nelle mani di un uomo solo a sostegno di Paolo Lanfranco, presidente della Provincia, che si è dimesso dalla Lega proprio per lo stesso motivo, ci sono state molte reazioni. Alcune più acide o infantili, altre più meditate, sia di sostegno che di opposizione. Mentre ho vissuto tre giorni con pensieri fissi che mi tornavano, alla fine ne ho selezionato uno, che mi sembra essere il più giusto. "La democrazia è un tesoro fragile". Direbbe s. Paolo, riferito allo Spirito di Dio "un tesoro in vasi di creta" e dato che oggi è Pentecoste, non mi è difficile dire che la democrazia come sistema è frutto dello Spirito, perchè è l'unico sistema che punta a costruire dialogo, relazioni tra persone, unità nelle differenze di opinione. Marcel Gauchet, sociologo francese, arriva a dire che la democrazia è l'effetto della secolarizzazione: il cristianesimo trasferito nella dimensione laica, perchè solo un Dio trinitario (in cui tre persone sono assolutamente sullo stesso piano e sono in relazione reciproca) può essere all'origine di un sistema in cui tutte le opinioni sono legittime.

La democrazia è fragile, perchè occorre che sia supportata dall'impegno civile continuo della gente, dalla fiducia negli esseri umani e nello stesso tempo dalla necessità di vigilarli perchè non trasformino la democrazia in autoritarismo, senza che nessuno se ne accorga. Ad Asti ci sono due segni che questo sta avvenendo. Il primo è appunto la concentrazione di poteri. Il secondo è la moltiplicazione di liste elettorali e di candidati, per intercettare più voti possibili, senza necessariamente avere un programma. E' necessario, dopo le elezioni, costruire seriamente un cammino per recuperare il senso di cittadinanza e l'amore per la democrazia: quando questa è soffocata diventa allettante attribuire a competenti ed efficienti burocrati la gestione della cosa pubblica oppure costruire una rete di clientele che assomiglia ad una palude mefitica. Ed è necessario farlo con persone che ci credono, a prescindere dagli schieramenti politici, perchè la democrazia è di tutti e non è appannaggio di una parte.

"E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi." (2Cor 4,6-7)



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