21 luglio 2011

futuro dei giovani

Ieri per ben due volte ho sentito la stessa riflessione. Una da un organizzatore di rafting sul fiume Dora Riparia a Condove, dove sono andato con alcuni giovani. L'altra da uno appena tornato dal cammino di Santiago (fatto in 19 giorni...) da cui sono andato a cena. Entrambe sui 46-47 anni. Sostanzialmente dicevano che il futuro dei giovani oggi non è incerto se hanno il coraggio di guardare al largo e di mettere in conto anche il lavorare fuori Italia. Anzi, ne avrebbero le capacità dal momento che crescono già aperti al mondo (gite scolastiche all'estero a volte nelle elementari, interscambi, nuove tecnologie, ecc.). Il tono era tra il rassegnato e il convinto: io tendo a pensarla allo stesso modo, più sul convinto che sul rassegnato.
Il problema è per i giovani di ambiente popolare che non hanno molti strmenti per pensare così al largo...

Etichette: ,

2 Commenti:

Alle 21 luglio 2011 alle ore 21:51 , Anonymous Anonimo ha detto...

Non si tratta, a mio parere, di essere più o meno convinti o rassegnati...Il problema, come tu stesso dici, è che non tutti i giovani hanno e avranno le stesse opportunità.
Leggevo proprio oggi un articolo in cui si diceva che l'Italia è uno dei paesi in cui la distanza tra ricchi e poveri sta aumentando con maggiore intensità. Nell'articolo si parlava di povertà di mezzi, ma io includerei anche la povertà di idee, di valori, di ideali...
Andrà a finire che alcuni giovani avranno sicuramente la possibilità di inventarsi un lavoro e altri non riusciranno neppure ad accedere al mercato del lavoro. Questa però non è una novità...

 
Alle 22 luglio 2011 alle ore 15:22 , Anonymous dino ha detto...

Già, la novità è che ci si era illusi che una roba simile fosse ormai roba del passato.
Invece il progresso riporta in auge le questioni di sempre (es. diseguaglianze sociali) raffinate e trasformate nelle modalità (per es. nessuno giustifica più la schiavitù), ma sempre loro.
O, in termini di fede: il peccato è sempre lo stesso, cambia il modo.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page