27 giugno 2020

dopo covid e pubblica opinione

Qualche giorno di assenza dal blog ha fatto accumulare gli spunti che in questi giorni mi sono venuti dalle cose vissute. Spunti soprattutto da iniziative, ultima delle quali quella alla quale sono stato chiamato a parlare al Foyer delle Famiglie per gli incontri delle Acli e di alcune associazioni. Tema: il rapporto tra libertà individuale e necessità collettiva. C'era parecchia gente e molto attenta. Mi sono convinto che più che tante iniziative pratiche di aiuto (queste ci vogliono, ma ci si sta già muovendo in tal senso...) serve tanto confronto per farsi un'idea di cosa succede, di quali alternative ci sono. Il tutto finalizzato a riscoprire l'importanza di pensare con la propria testa e di non pensare con gli schemi fissi di prima. Uno sforzo di elaborazione del pensiero che rimetta in discussione tante cose. La prima, anche se un po' astratta, è proprio il recupero della teoria sulla pratica, o meglio del fare cose pensate bene e non solo fare cose ben organizzate.
Si possono creare reti molto interessanti proprio a partire da questo e ricostruire un tessuto sociale frammentato che neanche la politica e l'azione pastorale riescono a ricucire: la prima perchè non è attenta al microcosmo e vola al di sopra delle teste, la seconda perchè troppo dedita a ripetere i progetti del passato, fatti per pochi eletti, integrati nelle nuove regole.

"Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo." (1Ts 5,23)

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