21 giugno 2020

le nostre paure e i poveri ragazzi

Venerdì sera è stata celebrata la messa da noi per il gruppo scout. Ogni ragazzo con la propria famiglia, seduti vicino: era una strana sensazione, ma anche bella vedere tante famiglie insieme. La famiglia è veramente una cellula base della società. Eppure il timore era palpabile: mascherine continuamente anche quando non servivano, la presenza neanche così ampia come ci si aspettava, la difficoltà dopo a proporre attività estive pur rispettose di tutti i protocolli. Insomma: ho avuto sentore per la prima volta che la ripresa sarà lunga.
Nello stesso tempo ho avuto la netta percezione di una ingiustizia profonda verso i bambini e i ragazzi, i quali si contagiano in forma assolutamente esigua. Eppure sono quelli che pagheranno di più in termini di contenimento, chiusure, paure su di loro: scuola, tempo libero, diffidenze che ricevono quando girano in gruppo, magari anche con le mascherine. La deriva che sta prendendo la nostra società e la paura delle generazioni successive nei confronti delle future. Forse faremmo bene a chiederci più quotidianamente quale mondo stiamo consegnando loro...

 "Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia»." (Es 1,22)

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