23 aprile 2021

Giornali: verso dove si va?

 Reduce da una riunione dei direttori di giornali diocesani piemontesi mi rendo conto che l'editoria sta galoppando. Nn si capisce solo verso dove. I grandi giornali e i grandi gruppi editoriali pare che non puntino più molto sull'informazione generale, ma solo su temi specifici (ecologia, cultura, ecc.), mentre i giornali locali oscillano tra gossip e raccontare la vita della gente. Nello stesso tempo l'innovazione digitale apre nuove strade mai percorse. Vengono i brividi perchè il cavallo galoppa veramente e devi starci in sella. Ma siamo noi che lo dobbiamo guidare e non lasciare che vada dove vuole lui, altrimenti i giornali saranno qualcosa di retrò, dei secoli passati (come i manoscritti miniati), belli da vedere ma non da utilizzare.

Tutto vero. Ma io resto convinto che le radici non possono venir meno. Se c'è bisogno di informazione, una informazione come si deve, prima di tutto bisogna fare del buon giornalismo. Ci vogliono persone che amino il loro lavoro e che lo facciano bene, aggiornandosi per quel che possono. E ci vogliono persone con occhi particolari, per capire cosa vive la gente, cosa si muove in giro e come si può raccontare, in modo da dialogare con chi legge. Punto. Il resto è vetrina: importante, ma se la merce è scadente i clienti non li becchi più la seconda volta.



"L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé,
ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo." (Pro 17,24)



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