28 settembre 2020

Il fascino della dittatura

Scena interessante. Ieri sera a cena dai miei c'erano parenti di mio cognato che raccontavano del recente viaggio a Budapest. Descrivevano gli ungheresi come gente strana, ma interessante, non troppo socievole ma attaccata alle proprie tradizioni. E dopo aver esaltato la bellezza selvaggia della capitale hanno detto di essere stati colpiti per il fatto che non c'era un immigrato per le strade. Questo perchè, a detta loro, li portano nelle campagne e non permettono loro di stare in città.
Quando sono partiti abbiamo commentato che per forza che in Ungheria le cose sembrano tutte sono controllo: chi governa viaggia verso la dittatura, dopo aver forzato più volte la Costituzione. Mio nipote ha osservato che tutto sommato se le cose sono a posto non è poi così male e mia sorella gli ha replicato che lui, semianarchico com'è, non sopporterebbe neanche un giorno che qualcuno lo obblighi a fare qualcosa. Ha capito in un attimo cos'è una dittatura... (lo si vedeva dall'espressione stupita del suo volto).
Tutto questo mi ha fatto riflettere:
- il fascino che la dittatura esercita su qualcuno
- il fatto di non comprendere immediatamente che l'ordine sociale a volte si paga con la libertà e che è difficile distinguere il confine giusto
- il fatto che l'ordine suscita sempre apprezzamento anche quando è pagato con l'ingiustizia e il sopruso.


"La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende in
dulgente con tutti." (Sap 12,16)

Victor Orban


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