04 ottobre 2020

un lungo periodo di assenza

 Dal 28 settembre, data dell'ultimo post, a oggi è passato un lungo periodo. Un periodo in cui le cose sono andate avanti ma la testa no. Eppure tantissimi spunti sono venuti sia dalla cronaca sia dalla vita quotidiana, sia dalla riflessione personale. Ma è proprio vero che se non ci torni sopra tutto scivola via  e ti ritrovi alla fine della vita senza sapere bene che percorso hai fatto. Per non finire così... una sola nota (basta una piccola azione di consapevolezza per frenare la deriva): le preoccupazioni che passando a benedire le famiglie raccolgo. Preoccupazioni per i mesi a venire, preoccupazioni per un futuro incerto, preoccupazioni per le cose vissute che hanno lasciato il segno. Qualche mese fa, essendo assistente ecclesiale di Asti-Alessandria per gli scout, mi avevano chiesto una riflessione sulla pandemia e avevo preso come spunto il libro di Isaia, che come la pandemia era diviso in Isaia uno, due e tre. E avevo detto che Isaia 2 (corrispondente alla fase due) era una situazione di grande incertezza in cui si trattava di prendere forza da Dio e non lasciarsi andare (Isaia 2 è scritto in tempo di schiavitù in Babilonia). Poi l'estate sembrava andare in un'altra direzione ma ora so che non è così: siamo in piena fase due (non tre) e siamo chiamati come cristiani a non cedere al pessimismo e alle preoccupazioni: non per ottimismo, ma perchè realmente la nostra forza non deriva da ciò che capita, ma da qualcosa di ben più profondo.

"Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù." (Fil 4,6-7)

Etichette: ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page