29 novembre 2015

senso di patria

Ieri ho partecipato alla festa della bandiera organizzata dalla comunità albanese per la prima volta. Musiche, canti, poesie con la partecipazione di bambini e giovani e un buon pubblico di adulti, perlopiù genitori. Molto bello e soprattutto dà da pensare: certo essere minoranza aiuta a cercare di non perdersi e ed essere minoranza immigrata aiuta a unirsi intorno alla patria che hai lasciato. Ma quale sarebbe il senso di patria per un italiano all'estero? E non è proprio possibile recuperare il senso di patria (non folkloristico ma reale e profondo, intrecciato con l'impegno sociale e politico genuino) per un italiano in Italia...?

22 novembre 2015

un lutto

Peccato, non ce l'ha fatta ed è morto proprio mentre sono andato a trovarlo in ospedale. Era un papà di famiglia che io avevo animato diversi anni fa e che ora aveva cominciato il cammino del diaconato. Peccato: a volte sono proprio i migliori che se ne vanno e oltre a dar da pensare sulla fragilità degli esseri umani che oggi ci sono e domani no, ti dà anche da pensare che i legami tra noi possono essere talmente stretti che anche se passano anni senza vedersi sembra poi che ci eravamo lasciati da ieri. Al rosario c'erano molti del gruppo che avevo animato, alcuni sempre loro, altri trasformati, ma alla fine era come fare un salto indietro di venticinque anni... Ciao Luciano, a presto.

20 novembre 2015

il prete ideale

Ieri ho visto questo documentario su un sacerdote spagnolo, don Pablo Dominguez morto in montagna nel 2009. Me l'aveva passato un mio allievo, sapendo della mia dipendenza dalla montagna, ma io ne avevo già sentito parlare. L'ho visto e mi sono detto: ecco quello che mi piacerebbe essere. Mi dicono: ciascuno deve essere se stesso e non un altro. E' vero. E allora rispondo: quello è l'ideale di prete che più si avvicina al mio. Poi se uno è chiamato a fare altro, allora farà altro. Ma se è vero che ideale e vocazione non sono la stessa cosa è anche vero che non possono essere due cose troppo diverse...

18 novembre 2015

e adesso... pubblicità

.. per mio nipote che canta allo Zecchino d'Oro. Andate sul sito www.zecchinodoro.rai.it nell'area del televoto e votate per "La commedia divina" cantata da Andrea Amelio e Chiara. Il voto non serve per vincere allo zecchino, ma per una classifica parte... cmq ecco il link

http://www.zecchinodoro.rai.it/dl/portali/sondaggi/PublishingBlock-5beffb1f-c1e6-4c02-81da-325543e5ef51.html

ed ecco se volete sentire la canzone

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-22de852f-92ee-469a-8d4e-8e7c1f25e267.html

15 novembre 2015

pray for Paris

Una sera a teatro,
ma la violenza è reale;
una sera con amici,
ma qui hai trovato il nemico.

Pochi attimi e scompare
il mondo che conoscevi,
per te strappato via dall'odio
per tutti strappato via dal dolore.

A te, giovane che iniziavi
un cammino troppo presto interrotto,
a te il prezzo di un mondo
in cui troppi seminano odio.

Signore, padre dell'umanità
Cristo che conosci l'umana malvagità
Spirito che non ti stanchi di spirare,
fate sì che queste vite

diventino segno del riscatto
di chi vuole un mondo diverso,
di chi non vuole la giungla dei forti,
di chi ogni giorno butta ponti di pace.

parigi torna al XVI sec.

Le immagini e i commenti rendono solo in parte (ma in buona parte) l'orrore. Possibile che per una presunta religione si commettano delitti così efferati? Forse bisognava ricordare la notte di S. Bartolomeo tra il 23 e 24 agosto 1574 quando la fazione cattolica massacrò quella ugonotta-protestante. Il massacro durò diversi giorni e si stima, secondo i calcoli storici che le persone uccise furono non meno di 5000 e non più di 30.000. Poi si disse che quella non era religione, esattamente come lo si dice oggi per il terrorismo islamico. Lo dissero però gli illuministi che in nome della ragione fecero una guerra contro quel genere di religione.
Oggi gli illuministi non vanno molto di moda, perché si dice che hanno portato all'ateismo e perché anche il culto della ragione ha generato i suoi mostri e i suoi eccidi. Sarà. Però due cose curiose:
- nella Francia così secolarizzata al punto da diffidare di ogni fede succedono queste cose
- gli assassini in nome della religione non hanno conosciuto l'illuminismo, né personalmente, né come cultura: non c'è terreno comune per dialogare
Alla fine il Papa sta mostrando la strada: partecipazione umana al dolore, predicazione di uno spirito di misericordia che mitighi le durezze dell'illuminismo ma anche fermezza nel non tornare indietro alla religione "di stato" fonte di violenza apparentemente giustificata.

11 novembre 2015

chiesa italiana e settimana enigmistica

Ho letto che la chiesa italiana riunita in questi giorni a Firenze sta lavorando su cinque verbi: uscire, trasfigurare, annunciare. abitare ed educare. Ricordo che dieci anni fa a Verona lavorava su cinque ambiti: affettività, lavoro e festa, fragilità, trasmissione della fede, cittadinanza. Accidenti: c'è materiale per un serial killer. La chiesa dei "cinque". Cinque più cinque fa dieci, ma in realtà fa solo cinque, perché dei cinque ambiti di Verona tutto si è dileguato nel buio più assoluto. C'è da immaginarsi che la stessa sorte faranno i cinque verbi molto evocativi (sullo stile della settimana enigmistica: trova la frase nascosta...) di Firenze. Insomma, un bell'enigma dover trovare sempre gli slogan e gli spot migliori. Fortuna che non devono durare troppo e soprattutto non essere tradotti in azione!

09 novembre 2015

educazione alla fede

Stiamo preparando un campo scout regionale aperto ai giovani di 19-21 anni per prepararli a decidere se completare il percorso scout accettando i valori dello scoutismo (scelta di fede, scelta politica, scelta di servizio) oppure semplicemente salutando lo scoutismo. Il percorso finisce intorno ai 22-23 anni. Questa volta abbiamo approfondito il come parlare della scelta politica, ma la prox volta toccherà alla scelta di fede. Si va veramente a fondo, al punto che a volte si passa un'ora senza arrivare a niente di concreto. Ma poi si scende al concreto. Mi veniva da pensare: se in pastorale giovanile si dedicasse un po' di tempo a confrontarsi su cosa significa vivere la fede per un ragazzo di 12-13 anni, per un adolescente di 15-16, per un giovane di 20-21, per uno di 27-28, ecc. non sarebbe tutto più interessante e più utile? Non solo per macinare qualche iniziativa ma anche per tenere sott'occhio come cambiano i giovani a seconda delle età e a seconda delle epoche storiche...

06 novembre 2015

corvi o sciacalli?

Delle recenti vicende di Vatileaks mi è rimasto impresso quello che ha scritto Gramellini in questi giorni, quando ha fatto notare che la fuga di notizie è una colpa moralmente meno grave del merito di queste notizie circa affari e sperperi di notabili cardinali con le offerte dei fedeli. Giustamente lui suggeriva di corriere più dietro agli sciacalli che hai corvi...
Forse non ha messo in conto una cosa più seria: che siano stati beccati i corvi proprio alla vigilia della pubblicazione dei libri incriminati affinché gli sciacalli potessero restare impuniti.

03 novembre 2015

grande duns scoto

Ieri a scuola ho fatto vedere uno stralcio del film su Duns Scoto, edito dai Francescani dell'Immacolata. E' stato molto toccante anche per me (era la terza volta che lo vedevo...), specie vedere lo sguardo di chi l'ha visto. Un intreccio di ragionamento filosofico, credo teologico e spiritualità che esprime il bello del Medioevo. Eppure era come se fosse nostalgia di qualcosa che non può più tornare. A meno che... in fondo gli ingredienti ci sono tutti: saper pensare, credere e affidarsi. Non sono robe da Medioevo e quell'intreccio oggi potrebbe essere molto utile.

01 novembre 2015

monte penna

Comunque la foto del monte Penna (tra liguria e Emilia) vale la pena, anche se è costata..

autunno...

cima monte penna

vista dal monte penna

il bosco del monte penna

infortunio

L'ultimo giro in montagna mi è costata una ingessatura alla caviglia sinistra (lo scorso anno era successo alla destra)... Ulteriore freno per qualche settimana e tanti buoni propositi per il futuro... Ne terrò conto ma non li rispetterò integralmente: a due giorni dall'incidente so già che non è verò che non andrò più in montagna... Maggior prudenza ma anche più "letizia" francescana e meno "stress tardocapitalistico" nella  vita di tutti i giorni. Quella è la giusta ricetta: divorare le cime corrisponde ad avere l'agenda piena di impegni, perciò ... meno voracità