31 dicembre 2015

buon anno!

Buon anno. Per l'ennesima volta, però i riti sono riti, anche quelli civili. E il rito civile comporta:
- chiudere i conti con il 2015
- sperare nel 2016 e fare tanti buoni propositi
- festeggiare il passaggio, magari con gente che ti è amica
Il 2015 è stato un anno di grandi sommovimenti, il 2016 sarà un anno di grandi cambiamenti.
Il 2015 è stato un anno di mare mosso, il 2016 sarà un anno di mare non si sa come, ma di vento in poppa.
Il 2015 è stato un anno caotico, il 2016 sarà un anno creativo.

29 dicembre 2015

... che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra

Con queste parole nel libro di Giobbe Dio descrive la popolazione di Ninive che si è convertita: parla di loro come gente che era allo sbando.
Ho avuto la medesima impressione ieri sera quando una festa di primo compleanno di una bimba ha avuto una continuazione degenerata in ubriacata e effetti a scapito del locale parrocchiale loro concesso. Più che arrabbiato, mi veniva continuamente in mente quelle parole del libro di Giona. Di gente allo sbando ce n'è tanta ed è come venissero abbandonati a se stessi. Al punto che ad un certo momento erano più interessati a che io non li considerassi delinquenti che non altro. Certo che ho dovuto mettermi a pulire con loro a mezzanotte, altrimenti sarebbe successo qualcosa di peggio. Certo che il locale è ancora lì mezzo da pulire. Ma alla fine mi è rimasto un senso di compassione per la bambina (affidata a loro...aiuto..) ma anche per loro (affidati a chi?).

28 dicembre 2015

Natale... un soffio

In men che non si dica il Natale è passato e anche se bisogna aspettare un po' di giorni prima di tornare al tran tran ordinario si ha quasi l'impressione che il più sia fatto.
Mi resteranno del Natale 2015:
- le ore passate in famiglia a godersi il clima di calore
- la messa della notte di Natale con l'atmosfera di "evento" (per qualcuno di fede, per qualcun altro di tradizione) che incarna l'attesa dell'Universo per la nascita del Bambino
- le persone confessate con la vaga impressione che quel che dici loro lo stai dicendo a te stesso, forse dietro la direzione di un regista unico
- i buoni propositi in termini di attenzione agli ultimi e a coloro che il Natale non lo passano bene (ma qui "di buone intenzioni è lastricato l'inferno".

20 dicembre 2015

la luce di betlemme

Quando è arrivata la notizia che sarebbe giunta una fiammella da Betlemme, accesa alla Natività mi sono messo un po' a ridere: l'ennesimo gadget sacro che gira. Magari un po' più intellettuale di una statua di una qualunque madonna, però sempre gadget è. Poi c'ero anch'io alla stazione a ricevere la fiamma e devo dire che il clima che ha creato tra i giovani (scout) mi ha un po' contagiato. Allora ho pensato alla fiaccola olimpica, anche se quella non si moltiplica: qui la luce di Betlemme arriva veramente ovunque e poiché i simboli parlano da soli, non c'è bisogno di intrattenersi in monotone disquisizioni sulla purezza della fede.

14 dicembre 2015

porta santa

Un tempo veramente ricco di occasioni per riflettere e per prepararsi bene al Natale. Sabato i 90 anni di scoutismo ad Asti riporta un po' di persone che sono state educate da questo metodo e affascinate da questo spirito, che resta sempre valido. Domenica l'apertura della Porta Santa in Cattedrale ad Asti: un fiume di gente che per svariati minuti è entrata da quella porta, mostrando una fede che smuove il cuore... Magari ci sarà stato anche chi non sa niente di giubileo, ma anche chi sapeva cosa faceva. Alla fine la mozione parte sempre da dentro, sia che ti spinga a partecipare in quanto evento di massa, sia che ti spinga in quanto gesto di fede. Probabilmente la nostra fede è diventata troppo esigente e settaria pretendendo la purezza delle intenzioni non come obiettivo ma come condizione, anche se in realtà la applichiamo più agli altri che a noi stessi.
I due avvenimenti erano diversi: per pochi quello scout, per molti quello giubilare; più legato al passato quello scout, più aperto al futuro quello giubilare. Però in comune il fatto che gente esca dalle proprie case e dalle proprie abitudini addormentate dal consumismo per testimoniare ciò in cui si crede.

11 dicembre 2015

centri di "accoglienza"?

Reduce oggi da un aggiornamento all'università di Genova per giornalisti, avvocati e assistenti sociali sul diritto dell'immigrazione (pensa, è nata una nuova branca del diritto..). A parte l'intervento superspecifico sul diritto di risarcimento danni per stranieri non residenti in Italia che mi ha fatto domandare se ero nel posto giusto, il secondo intervento di un giovane dottorando sulla legittimità dei centri di accoglienza dove vige il cosiddetto "trattenimento" (una specie di detenzione dorata, secondo un neologismo giuridico) mi ha dato molto da pensare. Ne è valsa la pena (anche perché Genova è sempre suggestiva).
Senza tirarla alle lunghe su come si sia passati in pochi anni da trattenimenti di poche settimane a trattenimenti di anni e su come sia stato possibile guadagnarci sopra, la sua conclusione è stata decisiva. Accogliere significa "mettere insieme", intendendo mettere insieme noi e loro. Invece abbiamo fatto una raccolta differenziata, perché mettiamo insieme dividendo. Calcolando che siamo in piena procedura di effrazione perché lasciavamo andar via senza identificare quelli che volevano andare in altri paesi (buona strategia per smobilitare un'Europa un po' immobile, ma noi lo facevamo perché eravamo incapaci di gestire la situazione), tra breve si scoprirà che sotto gli occhi di tutti detenevamo illegalmente delle persone senza averne diritto. Bravi, bravi.

10 dicembre 2015

un nuovo diacono

In verità sono passati alcuni giorni da quando lunedì scorso un nuovo diacono è stato ordinato proprio nella nostra parrocchia. Grande emozione per lui ma anche per noi, visto che era la prima volta nella storia che succedeva proprio nella nostra chiesa. Tutto è filato liscio e nella maniera più composta: la giusta commozione, il clima giusto, un buon servizio nonostante l'inesperienza, la radiosità del neodiacono e la presenza dei suoi colleghi seminaristi.
Le tendenze teatrali sono state contenute:
- dal senso di preghiera che si è comunque respirato e che ha reso densi gesti e parole
- da un curioso equivoco: la ridicolaggine dei paramenti preconciliari (vestito da diacono sotto quello da sacerdote e sotto quello episcopale) che il Vescovo ha pensato bene di abbandonare, ritardando l'inizio della celebrazione (si diceva... troppo ingolfato).
Resta il fatto che un sacramento del genere sfugge alla nostra portata e alla nostra gestione e rimanda al disegno di salvezza del Signore. Lo stesso dovrebbe essere anche per gli altri sacramenti, ma è più difficile.

05 dicembre 2015

parole umane

Ho terminato di leggere il materiale prodotto dal convegno ecclesiale di Firenze: prolusione, relazioni, sintesi gruppi, conclusioni di Bagnasco. Ma chi me l'ha fatto fare? Curiosità. Devo dire che ho capito le relazioni di Magatti e di Lorizio, ho trovato interessante e chiara la sintesi del gruppo "Trasfigurare" di Guido Boselli. Per il resto "nebbia fitta in val Padana": giri di parole e a volte neanche un minimo di filo logico. Sembrava a volte che volessero far stare in una piccola borsetta una spesa generale all'Esselunga, comprando dalle parole del Papa (stracitato, ma a volte non a proposito), dei convegni precedenti e da altro.
Bah, mi sa che presto non sentiremo più nulla e il convegno di Firenze sarà solo citato per "citarlo" e far capire che c'è una continuità, magari fra dieci anni. E' un po' come quando fai tante foto agli avvenimenti solo per avere un "archivio" garantito.

04 dicembre 2015

francesco vai!

Ieri siamo andati con alcuni giovani dai cappuccini di Torino sfidando la nebbia. Tema: s. Francesco e la Parola di Dio. Serata ok: valeva la pena rischiare la nebbia.
San Francesco colpisce sempre nel segno. Giustamente non c'erano Bibbie così non si rischiava di scambiare testo da studiare con parola di Dio da ascoltare. Ma quel che mi ha più colpito è stata l'affermazione che "la parola di Dio è amara ma poi diventa dolce" mentre le parole mondane "sono dolci ma poi diventano amare". La PdD chiede obbedienza ma ti fa avanzare, le altre parole sono compiacenti ma poi annoiano...
Altra chicca su cui riflettere: il nocciolo più profondo di noi non si ammala mai perché lì c'è Dio, mentre gli altri strati più superficiali (spirito umano, volontà / intelligenza, fisico e sensi) si possono ammalare e vanno custoditi e governati attraverso il profondo.

03 dicembre 2015

ernesto olivero star

Martedì mattina sono andato alla Coldiretti per intervenire ad un convegno sullo spreco del cibo in cui dovevo fare un intervento sull'enciclica Laudato si'. Un altro invitato, decisamente più conosciuto di me, era Ernesto Olivero del Sermig. Il quale si è presentato come "testimone" (normalmente sono gli altri che ti dicono che lo sei) e a differenza degli altri relatori (c'era anche la consigliera regionale Angela Motta su una legge regionale contro lo spreco del cibo):
- ha potuto parlare il doppio (ma questo lo si può concedere)
- ha potuto parlare di ciò che voleva (spreco del cibo solo di striscio) in seguito a accordo non tra lui e l'intervistatore (questo no, non si conviene..) ma tra i suoi collaboratori e il moderatore
- ha potuto parlare di se stesso dichiarando di non voler parlare di se stesso (questo solo lui lo sa fare).
Insomma, passano gli anni ma come sempre "Sermig alla grande nonostante Ernesto Olivero..."

01 dicembre 2015

fesssta

Mi hanno fatto una bella festa per i 50 anni e c'era proprio tanta gente. C'era anche una bella preparazione dietro e, come diceva un racconto, il regalo comprende il tempo e l'impegno che sono stati messi per confezionarlo. A volte parla più quella preparazione lunga e studiata che il computer regalato, dal costo maggiore ma che compri in un'ora. Forse è questo il nuovo modo in cui andrebbero valutate le cose: il tempo che ci vuole e che ci dedichi. Probabilmente tante cose perderebbero di valore e altre ne acquisterebbero.
Grazie.