29 giugno 2020

anziani e epidemia

Per tre volte nel giro di neanche un giorno ho sentito racconti su anziani impossibilitati a capire che cosa stava succedendo durante l'epidemia. Ieri ho incontrato un mio amico di infanzia che mi ha parlato del padre il quale non si capacitava che durante il rosario di un parente non potesse andare a salutare o a sedere vicino agli altri parenti. Non c'era verso di farglielo capire. Questa mattina è venuta una famiglia per combinare il funerale della madre morta in casa di riposo (una di quelle più colpite dal virus) ma non per virus: erano molto scosse per il fatto di averla solo più vista da lontano, senza avere contatti con lei... Più tardi al supermercato ho incontrato un'altra famiglia la cui madre è attualmente in casa di riposo: anche per loro era una grossa sofferenza non poterla vedere da vicino...
Realmente molti di noi usciranno diversi da questa epidemia e probabilmente qualcosa cambierà.
E' importante intuire in che direzione e come comunità cristiana fare le giuste mosse.

"I capi sono stati impiccati dalle loro mani,
i volti degli anziani non sono stati rispettati." (Lam 5,12)

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28 giugno 2020

accoglienza

Mentre ieri preparavo l'omelia per questa domenica e mi capitavano i brani e le parole di Gesù sull'accoglienza, mi rendevo conto che questa è veramente la prova del nove dell'umanità di tutti e di ciascuno. Così come si patisce quando non si è accolti (anche solo il rischio che c'è stato di non poter fare viaggi in paesi europei che sarebbero stati chiusi agli italiani...) così si può pensare che facciamo soffrire gli altri quando non siamo accoglienti o fingiamo di esserlo. Per non parlare poi della tragedia di interi popoli che sentono di non essere graditi in Europa, pur non avendo fatto nulla di male e solo perchè cercano un futuro migliore. Quando faranno 2+2 e capiranno che una buona parte della loro povertà ha generato la nostra ricchezza che ora vogliamo tenerci per noi, mi sa che sarà una rivoluzione...

"Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto." (Gv 1,11)

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27 giugno 2020

dopo covid e pubblica opinione

Qualche giorno di assenza dal blog ha fatto accumulare gli spunti che in questi giorni mi sono venuti dalle cose vissute. Spunti soprattutto da iniziative, ultima delle quali quella alla quale sono stato chiamato a parlare al Foyer delle Famiglie per gli incontri delle Acli e di alcune associazioni. Tema: il rapporto tra libertà individuale e necessità collettiva. C'era parecchia gente e molto attenta. Mi sono convinto che più che tante iniziative pratiche di aiuto (queste ci vogliono, ma ci si sta già muovendo in tal senso...) serve tanto confronto per farsi un'idea di cosa succede, di quali alternative ci sono. Il tutto finalizzato a riscoprire l'importanza di pensare con la propria testa e di non pensare con gli schemi fissi di prima. Uno sforzo di elaborazione del pensiero che rimetta in discussione tante cose. La prima, anche se un po' astratta, è proprio il recupero della teoria sulla pratica, o meglio del fare cose pensate bene e non solo fare cose ben organizzate.
Si possono creare reti molto interessanti proprio a partire da questo e ricostruire un tessuto sociale frammentato che neanche la politica e l'azione pastorale riescono a ricucire: la prima perchè non è attenta al microcosmo e vola al di sopra delle teste, la seconda perchè troppo dedita a ripetere i progetti del passato, fatti per pochi eletti, integrati nelle nuove regole.

"Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo." (1Ts 5,23)

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21 giugno 2020

le nostre paure e i poveri ragazzi

Venerdì sera è stata celebrata la messa da noi per il gruppo scout. Ogni ragazzo con la propria famiglia, seduti vicino: era una strana sensazione, ma anche bella vedere tante famiglie insieme. La famiglia è veramente una cellula base della società. Eppure il timore era palpabile: mascherine continuamente anche quando non servivano, la presenza neanche così ampia come ci si aspettava, la difficoltà dopo a proporre attività estive pur rispettose di tutti i protocolli. Insomma: ho avuto sentore per la prima volta che la ripresa sarà lunga.
Nello stesso tempo ho avuto la netta percezione di una ingiustizia profonda verso i bambini e i ragazzi, i quali si contagiano in forma assolutamente esigua. Eppure sono quelli che pagheranno di più in termini di contenimento, chiusure, paure su di loro: scuola, tempo libero, diffidenze che ricevono quando girano in gruppo, magari anche con le mascherine. La deriva che sta prendendo la nostra società e la paura delle generazioni successive nei confronti delle future. Forse faremmo bene a chiederci più quotidianamente quale mondo stiamo consegnando loro...

 "Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia»." (Es 1,22)

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19 giugno 2020

cosa scriveranno di noi?

In questi giorni per tre volte mi arrovellava dentro questa domanda: "Che cosa scriveranno di noi fra cent'anni? Di questo periodo? Di questo modo di gestire il mondo, le cose, le nazioni?". Una volta preparando un'omelia sul ricordo di Elia che viene fatto dall'autore del Siracide, una volta in un confronto con altri preti su come è la storia a fare gradualmente verità delle cose e una terza volta da solo mentre cercavo di capire come mai continuavano pensieri inquieti e malcontenti su come vengono gestite le cose.
Eppure più ci penso e più sento che qualcosa non va. Che le misure sono state troppo drastiche ed hanno cambiato il modo di pensare della gente. Che il virus circolava da tempo ma tutti erano troppo distratti e non hanno ascoltato gli allarmi. Che ora tutti hanno la coscienza sporca e fanno pagare in termini di limitazioni quello che prima si poteva fare meglio.
Insomma, la domanda è accompagnata da un desiderio: mi piacerebbe essere presente in qualche forma (magari come mosca che vola nella stanza) quando qualcuno scriverà la storia di questo periodo.

" Nulla fu troppo grande per lui;
nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere." (Sir 48,13-14)

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17 giugno 2020

Che belli gli incontri dal vivo

Questa mattina abbiamo ripreso gli incontri settimanali sul Vangelo dalla modalità online alla modalità "vivente" e finalmente abbiamo riscoperto la bellezza di incontrarsi di persona. Con le cautele del caso ma senza fobie e senza che sia previsto (né vietato) da nessun protocollo. L'abitudine all'online fa così parte di quella tendenza alla individualizzazione per cui senza accorgersene uno se ne sta comodo a casa e intanto tutto ruota attorno a se stesso. Dal vivo invece il corpo rimanda un sacco di segnali degli altri che creano un ambiente a 360°. Diciamo che la proporzione è tra essere in piazza san Marco e vederla online: non c'è paragone.
Ma a ben vedere tutto l'online è un appiattimento: leggere gli ebook invece dei cartacei, guardarsi un film invece che andare al cinema, leggere un giornale online invece che cartaceo, comprare online invece che andare al mercato. Sarà comodo, sarà innovativo, ma è come da cubi tornare ad essere semplici quadrati, appiattiti sui nostri programmi di giornata.

"Io dormivo, ma il mio cuore era desto.
Una voce! E' il mio amato che bussa" (Ct 5,2)

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16 giugno 2020

in solitaria in montagna

Dopo un po' di volte che andavo in montagna con altri (veramente non troppe, viste le chiusure di questa primavera..) mi ha fatto un po' specie ripartire da solo, anche se su sentieri assolutamente segnati e frequentati. Per un attimo mi ha colto il presentimento di mettermi nei guai e ho dovuto fare un leggero sforzo non tanto per andare in montagna, quanto per andarci da solo. Eppure è sempre stata per me una liberazione. Anche stavolta lo è stata, superata la prima esitazione. E così da Pracatinat, dove ho finalmente potuto vedere il famoso sanatorio Agnelli, sono salito al lago Ciardonnet con un tempo a tratti soleggiato e nuvoloso.
Facile la salita, tribolata la discesa a causa degli scarponi, che ho deciso di buttare. Hanno fatto il loro dovere per tanti anni...

"Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo" (Mt 4,1)




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14 giugno 2020

Potere e poter fare

Ieri durante la consegna delle borse di studio per i laureandi un noto personaggio locale a cui si rimprovera di accumulare troppe cariche e dunque di avere troppo potere, nel suo intervento ha usato questa espressione: "Per me il potere è soprattutto poter fare, avere la possibilità di dare risposte e di essere responsabile" (parole simili..). Lì per lì mi sono detto: però, se l'è cavata bene. Poi, col cosiddetto "senno di poi" ho capito che era una grande scemata. In democrazia non funziona solo il senso di responsabilità e la capacità individuale. Funziona quello che già nel XVIII secolo Montesquieu richiedeva: l'equilibrio dei poteri. Ci devono essere pesi e contrappesi e se tu hai tanto peso ci deve essere qualcuno che fa tanto da contrappeso. Altrimenti l'equilibrio democratico parte.
Ecco perché bisogna sempre diffidare di chi accumula cariche, anche se lo fa con buone ragioni: evidentemente pensa di essere insostituibile...

"Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: «A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole»." (Dn 4,28-29)

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13 giugno 2020

"recupero" di un funerale

Ieri sera ho celebrato la messa per un defunto morto durante il periodo di chiusura totale e conosciuto, anche perchè regolarmente partecipava alla messa della domenica. La famiglia aveva un po' insistito per un messa solo per lui ed abbiamo pertanto aggiunto una messa alle 18. C'era tanta gente, quasi come fosse una messa della domenica (contingentata, ovviamente). Molti li conoscevo, altri no. Ma quello che mi ha colpito è stato il clima composto e silenzioso. Come se fosse il giorno del funerale. E anche l'attenzione con cui la gente seguiva.
Anche la liturgia è stata mista: messa del funerale con letture del giorno, senza ovviamente i riti finali. Ecco: così si dovrebbe fare con tutti quelli che sono morti in quel periodo. Non un rito collettivo, perchè non tutti sono morti insieme come se fossero stati su un aereo precipitato. Ma uno per uno, perchè la storia di ciascuno è diversa da quella delle altre.

"Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: «Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!»." (2Sam 19,1)

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12 giugno 2020

i retroscena di un articolo di giornale

Ieri si è creata una buffa situazione al giornale. Dovevo scrivere un editoriale di poche righe su una situazione molto delicata, segnalatami da più parti, che atteneva alla nomina del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, per la quale era sbucato a pochi giorni un concorrente al candidato (che era poi lo stesso di prima riconfermato). Al giornale c'era casino per via dei computer nuovi che avevano qualche problema di rete. In più si era in chiusura di giornale e in quel caso la fibrillazione per le pagine da concludere era a mille. Per la prima volta mi sono trovato in difficoltà: il cervello sembrava fosse in sciopero e cambiavo frasi e parole ogni momento. Ad un certo punto si è scoperto che era corto e dovevo aggiungere qualche riga. Facile dirlo: bisogna comunque modificare anche quanto hai scritto prima.
Insomma. Mi sono detto: se mai chi legge i giornali e incolpa i giornalisti di dietrologie e di malafede sapesse che a volte dietro un articolo ci sono robe più banali, a volte quasi ridicole... E poi rischi di fare pure dei danni se ti esprimi male o se usi il termine sbagliato... Speruma...

"Chi modera le parole mostra la sua scienza
e chi sa dominarsi è un uomo intelligente" (Pro 17,27)

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11 giugno 2020

merlino

Oh finalmente sono tornato "dipendente" da una serie Tv... Si tratta di Merlin, su Spike Tv dalle 19,30 in poi. Ti fai prendere poco alla volta, senza accorgertene. E poi quella caratterizza il passare della giornata, anche se sono più le volte che non riesco a vederla, vista la concomitanza con la cena (che non faccio quasi mai da solo...).
Cos'ha Merlin di speciale? Il fatto che sia modellato su una saga che mi è sempre piaciuta, certo c'entra. Ma c'è anche l'immagine di Merlino come "servo" che risolve le questioni più delicate, di Artù come giovane re idealista e poi del problema del rapporto con la "religione antica" che ha a che fare con la magia. Roba tipicamente anglosassone alla Harry Potter, ma che è un bello specchio per capire come la società di oggi guarda alle religioni e alle loro "pratiche pseudomagiche": Ebbene la sintesi di Merlino è di grande insegnamento: l'uso della religione in una società che non la vuole e tuttavia ne ha bisogno... Finirà che per vederla, mi abbonerò a Netflix..

"Allora Saul si camuffò, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte dalla donna e Saul le disse: «Dimmi l'avvenire, ti prego, mediante l'evocazione di uno spirito, e fammi salire colui che ti dirò». " (1Sam 28,8)

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10 giugno 2020

suicidarsi con le norme

Ancora discussioni, stavolta in sede scout (ma non solo) per queste benedette norme, per cosa impediscono e cosa permettono. Stesso discorso di qualche settimana fa, trasposto dalla celebrazione delle messe alle attività estive. Stessi schieramenti: i terrorizzati (vorrebbero non solo mascherine, ma anche guanti, scafandri e due metri di distanza), gli anarchici (se ne fregano delle norme, anche di quelle giuste), i mediatori (di vario genere), gli attendisti (della serie "non siamo di nessun'altra categoria, ma la situazione è speciale perciò attendiamo tempi migliori..).
E' certo che la situazione pare paradossale: pur affermando il primato dei ragazzi (che tra l'altro sono quelli che non si contagiano) e della loro educazione, si aspettano disposizioni dall'altro (pur sapendo che non arrivano da Dio, ma da funzionari statali e ministri che non brillano spesso per lungimiranza, ma soprattutto che non possono prevedere le situazioni singole) e pur essendo in situazione perlopiù di "vuoto legislativo", lo si classifica come "divieto" punto e basta. Diciamo che abbiamo deciso di metterci un cappio al collo e poi di invitare qualcuno a tirarlo forte, così poi è responsabilità sua...

"Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita,  e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?»." (Mc 3,1-4)

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08 giugno 2020

Il fenomeno del "desborde"

Così con un termine latinoamericano il gesuita Diego Fares su Civiltà Cattolica 21marzo/4aprile 2020 commenta lo stile di "Querida Amazonas" di papa Francesco. Significa "traboccamento" e fa riferimento all'indicazione del papa durante il Sinodo sull'Amazzonia di non perdersi dietro le minuzie legislative ma di imitare la pienezza della grazia di Dio che affronta i problemi con enormi salti in avanti. Due esempi: a fronte del peccato Dio ha superato la legge con un "di più" di grazia. A fronte del problema del rapporto tra giudei e pagani negli Atti degli Apostoli la Chiesa ha fatto un salto qualitativo.
Mentre leggevo queste cose mi veniva in mente ancora una volta (una ossessione...) l'estrema minuzia con cui come chiesa si è stati dietro alle disposizioni governative con l'ossessione di capire cosa si doveva e cosa non si doveva fare. "Traboccare" significava allora prendere di petto le cose e cercare di immaginare una chiesa diversa con un effetto che sarebbe ricaduto anche sul dopo. Qualcosa è stato fatto ma molto timidamente: la liturgia in famiglia che affianca la messa della domenica nell'adempimento del precetto è un "piede di porco" che farà saltare il legalismo con cui si tratta la celebrazione eucaristica, facendone perdere la bellezza e la potenza di grazia.

"La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (Rm 5,20)

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07 giugno 2020

una strana telefonata

Questa mattina ricevo una strana telefonata. Un tipo mi chiede se so che ci siano matrimoni in qualche chiesa ad Asti. ???? Molto improbabile, ma non da escludere. Poi mi chiede se sono un parroco. ??? E poi mi dice che la sua compagna deve avere un altro e ha inventato come scusa di dover fare i capelli a una sposa che ha il matrimonio oggi e si è spostata già da ieri, dormendo fuori casa. E poi parla.
Non mi era mai capitato. Però ho avuto il sentore di due cose:
1) le relazioni famigliari si sono fatte molto fragili (in certe situazioni): una scusa così andava bene quando si era piccoli, non da adulti
2) in fondo c'è ancora fiducia nei sacerdoti. Magari se non fossi stato il parroco avrebbe messo giù e bon
Sintesi: la chiesa ha un grande futuro Ma deve guadagnarselo sul campo, fianco a fianco con la gente e non pretenderlo come dovuto perchè ha il monopolio dei sacramenti, delle chiese o di qualcos'altro.

"Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna che aveva attestato: 'Mi ha detto tutto ciò che ho fatto' " (Gv 4,39)

una conoscenza intima...

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06 giugno 2020

l' "originalità" dello scoutismo

Ieri è giunta notizia che le attività scout non ricadono sotto le
attività di oratori e centri estivi. Questo nel momento in cui ci si stava predisponendo a organizzare le cose a partire da quel protocollo. Notizia negativa: l'assessore regionale non intendeva concedere autorizzazioni o fare protocolli particolari, neanche cercando di andare per "analogia" con il protocollo dei centri estivi. Semplicemente gli scout non dovevano fare attività estive. In termini gentili si chiama "ottusità", in termini volgari... lasciamo stare.
Notizia positiva: il ministro della famiglia aveva già pensato ad un protocollo nazionale specifico per lo scoutismo, che prevedesse anche i pernottamenti, sollecitata dal presidente Fis (Federazione Italiana dello Scoutismo), che  a pioggia ricadrà anche sulle regioni. Ma chi è il ministro? Una ex scout, responsabile nazionale R/S al tempo della route nazionale. Dunque lobby scout? Diciamo che forse lo scoutismo educa ad un punto di vista particolare, in cui devi guardare lontano e devi essere innovatore e creativo, visto che se vuoi essere significativo per le nuove generazioni non puoi che essere in continua autoeducazione.

"Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda." (1Mc 3,4)

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05 giugno 2020

a contatto con chi è provato

C'è da dire che in questi mesi di emergenza sanitaria e sociale si è tornati a distribuire le borse dei viveri a pioggia. Uno sforzo notevole che fa emergere la forza del volontariato in Italia, magari non eccessivamente organizzato ma comunque innervato ovunque. Questa mattina ho parlato con una persona che, avendo perso il lavoro già prima dell'epidemia e essendosi separato dalla moglie, oltre ad avere problemi seri di salute, era sostanzialmente disperato e aveva mandato un po' in tilt i volontari per le continue richieste e i toni non troppo pacifici.
Anch'io ero partito molto prevenuto. Poi quando non ha trattenuto le lacrime, le cose si sono sbloccate e ho capito che avevo di fronte una persona, prima di tutto. E mi sono detto: guarda guarda. Se ragioni a livello di organizzazione e di mole di aiuti
rischi di creare una macchina perfetta ma senza relazioni. Uno sforzo notevole per aiutare il più possibile ma magari le persone si rivolgono a te come potrebbero andare al distributore automatico di aiuti. Quando c'è una relazione tra persone, le cose cambiano.

"Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi." (Mt 25,35-36)

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04 giugno 2020

contro il nordic walking

In questi giorni di ripresa della corsa (quasi ogni mattina presto, quando l'aria è fresca e tersa, le zone poco frequentate e la mente ben predisposta a rigenerarsi) ho incrociato ogni tanto qualcuno che faceva nordic walking. Anzi, prima di incrociarlo, lo sentivo da lontano: un rumore infernale di bacchette sull'asfalto come se arrivasse Babbo Natale su una slitta tintinnante. Ma non era un tintinnio, era un rumore più fastidioso. Almeno fosse simile ad un picchio sul tronco: no... era più simile a... bacchette fatte per la terra che vengono usate sull'asfalto. Ecco: il nordic walking sarà salutare ma comporta un inquinamento acustico non da poco. E se invece di uno fossero cinque, l'inquinamento è moltiplicato per cinque. Lasciate stare e tornate al semplice camminare italiano veloce...

"Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!»" (Giu 7,19-20)

a proposito di casino infernale...

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01 giugno 2020

testimone di un'epoca

E' morto un caro amico, Roberto Genta, dopo malattia intensa, precedente all'epidemia. Testimone di un'epoca: quella del passaggio della gioventù cattolica agli ideali della pace, dell'obiezione di coscienza, della sensibilità sociale. Gli anni in cui la Chiesa ufficiale, cieca e miope, lasciava a poche "frange" la gestione di questa sensibilità che entrava a far parte dei giovani di allora (figli del sessantotto,ma con uno spirito più costruttivo) ed entrava spesso in collisione con le istituzioni. Erano una cerniera tra il mondo cattolico e il mondo comunista. Tutto espresso alla perfezione nel film "La meglio gioventù" che Roberto aveva visto e che, a detta sua, aveva smosso cose profonde e dolorose. Al di là del rimpianto per la perdita di un amico e di una persona che ancora credeva in quelle cose, la sua morte richiama l'attenzione su una situazione molto simile che stiamo vivendo. Non ci saranno più le istituzioni cattoliche retrograde ma continuano ad esistere mondi cattolici autoreferenziali, che trattano il rapporto col mondo come fosse corrotto fino alle midolla. Non ci saranno più gli ideali di allora, ma ritornano le profonde ingiustizie sociali che si incrociano con uno stile economico irrispettoso delle persone e dell'ambiente, che speriamo tutti che questa epidemia abbia definitivamente stroncato. Insomma: a volte anche momenti dolorosi come questo danno una spinta a ributtarsi nella mischia.

"Perché son caduti gli eroi
in mezzo alla battaglia?" (2 Sam 1,25)

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