29 giugno 2017

spaccio

Beccare uno che vendeva fumo alle 19 alla porta laterale della chiesa con la chiesa ancora aperta non mi era ancora capitato. Ma c'è sempre una prima volta. Uno molto giovane (forse appena ventenne) ma (e questo mi è rimasto fastidiosamente impresso) nero. Chissà perchè si associa spesso l'immagine dello spacciatore con il nero della pelle. Poi pensi che con gli afflussi attuali e i clandestini che si generano dopo anni di attesa di una risposta è un niente finire nei giri di spaccio. Lì il mercato è molto fiorente. Così resti preso in mezzo ai due sentimenti: la rabbia per qualcuno che contribuisce a mandare in palla il cervello dei ragazzi e l'indignazione per la situazione che molti africani (e non) stanno vivendo a causa del sistema internazionale, dell'indifferenza europea e dell'inefficienza italiana.

"Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi" (Sir 13,3)

24 giugno 2017

progresso

Oggi si sposano due ragazzi stranieri. Lui rumeno cattolico, lei moldava ortodossa. Conosciuti un anno fa durante la benedizione delle famiglie, poi si sposano civilmente in Romania e ora il matrimonio religioso. Lei persona decisa, determinata. Lui ama ridere e scherzare e non prendere le cose troppo seriosamente. Parlando con loro dicevano che da zero sono riusciti pian piano a trovare un lavoro, poi un luogo dove abitare e ora coronano il loro sogno. Una bella storia come ce ne saranno state tante in Italia dopo la guerra. Dalla miseria al benessere.
E per noi nati nel benessere, a quale progresso dobbiamo mirare? Dove spendere le nostre energie interiori ed esteriori? Saper rispondere a questa domanda può darsi sia saper dare un senso alla vita.

"Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione" (Gn 12,2)

22 giugno 2017

"Magistero in movimento"

Il libretto di Severino Dianich cerca di far capire "Il caso papa Francesco" (è questo il sottotitolo), ma in realtà ha una tesi molto semplice: stiamo semplicemente applicando il Concilio Vaticano II. L'applicazione dei decenni scorsi è stata scombinata: esperimenti pastorali individualistici e un po' impazziti contro a pachidermi che cercano di tenere tutto fermo. Ora qualcosa si muove e si muove secondo una precisa logica. Si intravvedono le linee di sviluppo e anche se vi sono degli effetti non voluti (il primo è il grande risalto dato alla figura del papa in forma carismatica, contro la sua stessa volontà) tuttavia "la nave va".
Spesso infatti la nave va e viene in forma impazzita: ogni anno si fa un programma nuovo, ogni decennio la Chiesa Italiana scrive robe bellissime su un tema e ci fa un convegno in mezzo che c'entra relativamente (ma nei documenti si fanno salti mortali e astrusi collegamenti) e poi chi s'è visto s'è visto. La nave della Chiesa italiana è una nave da crociera finita in uno spazio ristretto che gira su se stessa e si immagina di percorrere rotte transoceaniche.

"La gente raccogliticcia, in mezzo a loro, fu presa da grande bramosia, e anche gli Israeliti ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell'aglio" (Nm 11,4-5)

21 giugno 2017

nuove bande, déjà vu...

Qualche problema l'altra sera per un gruppo di ragazzotti misti marocchini, italiani e albanesi che in genere vengono a giocare a pallone qui e che hanno pensato di vincere la noia, facendo girare le scatole alla gente con scherzi vari, pietre e atti di leggero vandalismo. Mi sembrava un déjà-vu del passato: ogni tanto spunta qualche banda che fondamentalmente non sa che fare, che non ha i soldi per accedere a centri estivi e luoghi tipo piscine e altro e che esprime un po' il suo disagio proprio prendendosela con chi ancora li ospita gratis. Passano le generazioni ma le dinamiche sono simili e i rimedi altrettanto: non lasciar correre e nello stesso tempo non usare i toni forti; ragionamento e pacatezza ma anche fermezza; bastone e carota per suscitare sentimenti migliori. Ma l'impressione che i ragazzotti islamici pensino ai cristiani (ai sacerdoti in particolare) come a dei mollaccioni che si lasciano fregare dietro l'apparenza del "perdono" è molto forte. Anche la tentazioni di stangarli per quello, contribuendo a causare guerre di religione a portata locale...

"Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!  Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca" (Ap 3,15-16)

18 giugno 2017

nostalgie nonostante tutto

Ieri processione del Corpus Domini. In Cattedrale il vescovo intesse l'omelia premettendo di non voler fare nostalgie e facendo un confronto tra le processioni di quaranta anni fa e quelle di oggi. Legittimo: ne sono cambiate di cose. Ma alla fine la tentazione della nostalgia è prevalente. Delle processioni di quaranta anni fa non si fa che tirar fuori le cose belle. Di quelle di oggi, invece, si tirano fuori solo le difficoltà, per dire che comunque vale la pena farle. Due pesi e due misure. Si tace del folklore di quarant'anni fa, quando spesso non c'era più la fede ma l'obbligo istituzionale di partecipare e si tace pure del fatto che ancora oggi ci sono persone che al passaggio della processione fanno il segno di croce, nonostante tutto.
Pazienza. Il problema è che con la nostalgia, specialmente quella mascherata da oggettività, si trova sintonia con i nostalgici e si comunica alle nuove generazioni che la barca affonda ma noi non l'abbandoneremo come a fatto Schettino.

"Una generazione se ne va e un'altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa" (Qo 1,4)

15 giugno 2017

i talebani dei corsi matrimoniali

Ho avuto modo di leggere la proposta di riforma degli incontri in preparazione al matrimonio elaborata dall'ufficio di pastorale della famiglia in questi giorni. Un sacerdote degno di Sherlock Holmes mi ha fatto notare che le premesse erano identiche (copia e incolla) di una proposta di riforma del 2013, ovviamente mai andata in porto (in genere invece di verificare come mai, si rifà una proposta ancora più impegnativa così cresce la probabilità che sia accantonata). Mah, forse perchè la situazione non è molto cambiata in quattro anni... E invece no: l'Amoris Laetitiae (che nel progetto viene citata a spizzichi, tanto per dire che si va a cercare lì delle conferme di una propria idea) ha rivoluzionato il modo di intendere queste cose, mettendo in avanti l'esigenza del discernimento. E quando si dice "discernimento" si intende dire "valutare caso per caso". Al massimo lo spirito del documento del Papa andrebbe nell'ottica di smontare i corsi uguali per tutti... Pazienza, teniamoci l'ideologia talebana cattolica che più incontri fai, più parli degli argomenti e più formi. La nuova sharia servirà per mettere in riga coloro che non hanno gli strumenti culturali e personali per capire la teoria del matrimonio. Speriamo che lo Spirito frantumi questi pietroni che soffocano sul nascere un piccolo germoglio di fede, bruciandolo con dosi massicce di concime.

 "Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo.  Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò." (Mc 13,5-6)

13 giugno 2017

ironia antidoto del fanatismo

Ieri sera prima di andare a nanna ero fuori a chiacchierare con alcuni ragazzetti interetnici ed uno di loro, marocchino, per ridere ha fatto il segno di croce: "nel nome del tablet, del figlio e dello Spirito Samsung"... lì per lì mi è venuto da controbattere. Poi, appurato che me l'aveva detto per vedere la mia reazione, mi sono rilassato e sono scoppiato in una risata.
Dall'Illuminismo in avanti l'ironia è un'arma potentissima contro il fanatismo: d'altronde i fanatici islamici (e non solo loro) se la prendono a morte. E' vero che a volte l'ironia è di cattivo gusto perchè nasconde il vuoto. Però se uno qualche idea in testa e nel cuore ce l'ha ed è capace a ridere di essa, è vaccinato da ogni fanatismo.

"Io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo" (Pr 8,30-31)

11 giugno 2017

semplicità o semplicismo?

Ad un anno dal suo acquisto ... sto leggendo un libretto che serviva per l'aggiornamento docenti a Torino, intitolato "Come il fuoco. Uomo e denaro" di Franco Riva, che tratta del senso del denaro in tutte le sue sfaccettature. Un capitolo in particolare mi ha colpito, anche perchè tratta di una cosa sulla quale mi era già capitato di riflettere. Si intitola "Denaro e parola" e riconosce nel denaro una nuova lingua universale, basata sullo scambio (e non sul valore). Ma poichè dietro ad ogni parola c'è un pensiero, che pensiero c'è dietro al linguaggio del denaro? Citazione: "Il denaro ha credito come lingua perchè è sorretto da un pensiero: che ogni semplificazione in vista dello scopo da raggiungere rappresenti il massimo di razionalità immaginabile, al punto che tutto ciò che non mira nel tempo più breve possibile e con il minor dispendio di energie, al raggiungimento dello scopo viene spacciato semplicemente per illogico e inefficiente" (p. 71).
Nella vita spirituale vige la logica dei tempi di maturazione, perciò cercare il risultato nel breve termine e col minimo dispendio è un suicidio.

"Ma Pietro gli rispose: «Possa andare in rovina, tu e il tuo denaro, perché hai pensato di comprare con i soldi il dono di Dio!" (At 8,20)

10 giugno 2017

un prete senza comunità

In questi giorni di festa patronale in parrocchia c'è una via vai turbinoso di gente che per un certo verso ti fa rimpiangere giorni più tranquilli. Però oggi abbiamo saputo che in un paese vicino la tensione tra una comunità parrocchiale e il suo parroco è arrivata al punto che il coro ha deciso di sospendere il suo servizio in segno di protesta, dopo che da diverso tempo c'è una defezione crescente di bambini al catechismo. No, è decisamente meglio avere una comunità che viene a rompere piuttosto che trovarti solo contro. Anche perchè, dato che lo Spirito è uno, non si sa bene da che parte sta.

"Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza" (1Tm 6,11)

09 giugno 2017

che programma fate?

Questa è la domanda che mi è stata rivolta da un ghanese che ho incontrato durante la benedizione delle famiglie e con cui ho parlato un po'. Lui è pentecostale evangelico, anche se ad Asti, non avendo trovato chiese simili, si è affiliato a Deep Alive, che ho capito essere una chiesa evangelica di matrice statunitense, tutta centrata sul culto attraverso musica e annuncio evangelico. Ne avevo letto in abbondanza di queste chiese mentre preparavo l'articolo sulla religiosità anglosassone della generazione X (nati tra il 1964 e il 1980). Così lui si è informato sul "programma" che offriamo noi nella chiesa cattolica del quartiere e ha detto che verrà a trovarmi. Non sapevo cosa rispondergli: non mi è mai capitato di parlare della liturgia come di un "pacchetto di offerta religiosa", ma ho provato ad adattarmi.
E' proprio vero: a volte il dialogo deve partire dal trovare un comune vocabolario.

"E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore" (Gv 10,16)

07 giugno 2017

grezzi sui profughi

Ieri sera c'è stato un incontro di visita pastorale del Vescovo in una vicaria che comprende alcuni paesi intorno a Villafranca. Erano stati invitati amministratori, forze di volontariato e altre realtà laicali che lavorano sul territorio. Nel dibattito molto partecipato alla fine si è levata la voce fuori campo del vicesindaco di Villafranca che ha fatto la sua riflessione un po' grezza sui profughi, affermando che un pensionato è costretto a vivere con 600 euro al mese mentre lo Stato paga per i profughi 1000 euro. Detta così viene in mente di prendere lo stato (forse voleva dire "il governo" perchè lo stato siamo anche noi) e di bastonarlo.
Invece le cose vanno dette diversamente:
1) un pensionato matura un diritto acquisito: che poi sia poco, questo è altro discorso
2) un profugo non incassa nessun 1000 euro mensili, ma quella cifra serve perchè anche lui eserciti il proprio diritto di scappare dai luoghi di guerra e di minaccia per la propria vita
3) le cose si complicano e i discorsi si intrecciano perchè
       a) non sono solo qualche centinaia di profughi e di dissidenti come capitava per chi fuggiva dal regime comunista russo, ma migliaia di migliaia in fuga
       b) perchè possano scappare ed essere accolti è necessario pagare in modo straordinario e affidarsi a realtà convenzionate
       c) qui si infilano tre ulteriori complicazioni: realtà convenzionate che ci speculano, delinquenti che fanno affari sugli sbarchi e la difficoltà di distinguere tra rifugiato politico e migrante economico
Ecco perchè il problema è complesso ed è da irresponsabili (oppure lo si fa per interesse politico personale) ingarbugliare tutto e generare ulteriore torbido malcontento.

"Non essere ipocrita davanti agli uomini
e fa' attenzione alle parole che dici." (Sir 1,29)

04 giugno 2017

Pentecoste

Non c'è dubbio. Sono più affezionato alla festa di Pentecoste che a Natale o a Pasqua e non so perchè. Sarà per il colore rosso, sarà perchè con Pentecoste la Chiesa si mette in movimento, sarà perchè la riflessione sullo Spirito che impregna di sé ogni cosa e ogni persona è molto affascinante. Sarà perchè la sequenza di Pentecoste è suggestiva, molto più di quella di Pasqua, sarà perchè Pentecoste non è stata aggredita dalla società dei consumi come Natale e Pasqua. Sarà perchè Pentecoste non è neanche considerata (quest'anno non c'è stata neanche la veglia diocesana), sarà perchè Pentecoste è densa dei simboli dello Spirito Santo, ma è anche promettente con i doni dello Spirito Santo.
Tutti gli anni ci si riduce a ricordarla in quattro e quattr'otto, senza la novena, senza la messa vigiliare.
Eppure lo Spirito agisce dietro le quinte dei nostri cuori e delle vicende dell'umanità e con la pazienza che solo Dio avrebbe tesse la tela della costruzione di un'unica famiglia umana, nella diversità delle teste, delle sensibilità e dei gradi di durezza e rigidità...

"Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere."  (Sl 103, 30-31)

03 giugno 2017

30 km a piedi e ricordo di don Giacomo

Il 2 giugno è il giorno dedicato ai 30 km a piedi da Asti a Pralormo per salutare al cimitero di quel paese l'ex parroco e fondatore don Giacomo. Rientra un po' nella riflessione del post precedente, salvo
che lui era stato "solo" 51 anni nella propria parrocchia, che però aveva fondato. Gente che fa la storia con pochi mezzi, materiali e culturali, ma con molti mezzi... spirituali. Se ancora oggi venti persone, delle quali solo 7 che l'hanno conosciuto, si fanno a piedi quei km, significa che lo spirito di quella persona aleggia ancora tra noi.
Quel che uno semina in vita, lo raccoglie in morte...

"Questi invece furono uomini di fede,
e le loro opere giuste non sono dimenticate.
Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredità: i loro posteri" (Sir 44,10-11)