31 luglio 2016

fraternità a più livelli

Oggi sono rimasto colpito dalle immagini che i telegiornali trasmettevano: sia quelle riferite alla presenza dei musulmani nelle chiese cristiane, sia quelle della messa conclusiva della Gmg di Cracovia. Immagini diverse ma che trasmettevano lo stesso messaggio: non si torna indietro rispetto alla fraternità e se per qualche malaugurata ragione lo si facesse, avremmo tutti la consapevolezza di essere regrediti. Quando si gettano ponti e si costruiscono legami tra religioni, nazioni, estrazioni sociali e culturali diverse, allora si va al cuore dell'uomo e del mondo: si percepisce il gusto eterno rispetto al quale le divisioni sono solo effimere difese e paure. Cristo oggi è stato l'assoluto protagonista della scena mediatica.

"Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti" (Col 3,11)

30 luglio 2016

questione di dignità

Ieri è giunto alla porta un noto personaggio per la consueta richiesta di spiccioli. Una vita nel bisogno e ora, a quasi 70 anni, assistito per non finire per strada. Ma stavolta mi ha tenuto più a lungo per parlarmi dell'incontro con un altro sacerdote che lo ha umiliato, dicendogli che non aveva niente e che se anche li avesse avuti, non glieli avrebbe dati. Questa frase lo ha mandato in bestia e si è sfogato dicendo che anche lui ha una dignità e che i sacerdoti dovrebbero seguire di più nostro Signore, ecc. ecc. Visto il tono assolutamente solenne con cui "predicava" mi veniva quasi da ridere ma mi sono ben tenuto dal farlo e ho cercato quantomeno di sorridere per non condividere quel tono tragico. Mentre però rientravo in casa pensavo che persone con queste situazioni di vita hanno ben poco di cui essere fiere e che la dignità sta tutta nella loro esistenza in quanto persone. Per quello che se l'era presa terribilmente.
Ma se non sbaglio anche il Vangelo dice qualcosa di simile: ancora una volta ci è voluto un povero per ricordarcelo...

"Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10,20)

29 luglio 2016

sani e salvi

Tornati sani e salvi. La Toscana ha luoghi affascinanti e rispetto al Piemonte sembra la sorella maggiore: qui ostelli, agriturismi, turismo enogastronomico ci sono da "mo' ". La gente è anche decisamente più sgamata sull'accoglienza del turista, complice forse il carattere locale un po' meno orso. Anche se noi eravamo turisti da quattro soldi, ti facevano sentire importante: un po' si capisce da dove viene Renzi ... Da ricordare: la fatica del cammino, il caldo secco che ti prosciuga la gola, gli scorci mozzafiato dei colli, il peso della storia che si fa sentire in ogni borgo, l'internazionalità della gente, l'imprevedibilità dei programmi e l'abilità nel trovare soluzioni ai vari problemi, la commercialità del camping, l'accoglienza (quella proprio per i pellegrini) dell'ostello a San Miniato, la messa davanti alla torre dove fu imprigionato Pier delle Vigne, lo stile scout duro e puro.




"Non privarti di un giorno felice,
non ti sfugga nulla di un legittimo desiderio" (Sir 14,14)

21 luglio 2016

route a 30°

Quest'anno la route di Clan non sarà in montagna per la presenza di un ragazzo in sedia a rotelle: andremo in Toscana tra Lucca e Siena con un dislivello max di 300 m. In compenso ci sarà un dislivello di temperatura tra i 19 e i 33 gradi: aiuto! Se in montagna devi portare l'essenziale per non faticare in salita, qui devi portare l'essenziale per non crollare sotto i raggi del sole. Insomma: l'essenziale. E così si parte a fare lo zaino e poi si comincia a togliere.
Non sarebbe male usare lo stesso criterio per ogni giorno: fare il programma e poi iniziare a togliere ciò che è superfluo. Oppure con ciò che vorremmo sapere: fare l'elenco delle cose da leggere, studiare, chiedere, approfondire e poi cominciare a
togliere quello che è di più.
Anche nella preghiera: qui però bisogna precisare. Non va tolto il tempo, ma le parole... Finchè basta uno sguardo essenziale e un pensiero, ma di quelli profondi che ti invogliano a cambiare passo con gli altri.

"Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole" (Mt 6,7).

20 luglio 2016

Verso la Gmg

In questi giorni arrivano i messaggi di coloro che stanno per partire per la Gmg in Polonia. E' la prima Gmg europea alla quale non partecipo da quella di Roma 2000. In passato le ho sempre guardate con aria di sufficienza pur partecipandovi per dare la possibilità ad altri giovani di parteciparvi: fossi stato da solo non sarei mai andato. Abituato agli eventi organizzati dallo scoutismo in cui non c'è un minuto lasciato al caso mi faceva specie passare ore e ore ad aspettare l'arrivo del Papa oppure ore e ore per una veglia o una messa.
Quest'anno è diverso. Nel casino generale in cui ci siamo ficcati come Europa e come mondo, il fatto che migliaia di giovani si incontrino lo stesso è un potente segno, anzi un'arma potente. Nell'era delle immagini ha più effetto un simbolo come l'immagine della Gmg che un'idea razionale.

"Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore" (Ap 21,24)

18 luglio 2016

Poveri Usa...

A vedere gli scontri razziali negli Stati Uniti sembra di essere ripiombati indietro di 50 anni. Un po' siamo cresciuti dentro la lotta contro il razzismo e anche se eravamo molto piccoli, tuttavia i grandi personaggi ci hanno accompagnati durante la giovinezza. E' proprio vero che certe malattie sociali sono dure a morire e, un po' come i tumori, vanno sempre tenuti sotto controllo perchè riemergono più virulenti che mai. Tra Nizza, Turchia e Stati Uniti in pochi giorni le questioni economiche europee sembrano lontane anni luce e si torna a parlare di politica, di diritti, del bisogno di leader all'altezza della situazione.
Ed ecco che arriva la notizia del concerto di Bruce Springsteen al circo Massimo: lui che più di ogni altro ha cantato le storie della gente statunitense e che comprende fino in fondo le contraddizioni di quella civiltà. Bisognerà riprendere i testi delle sue canzoni per guarire dal miraggio del benessere economico dei pochi e per tornare finalmente con i piedi per terra...

"Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gal 3,28)

17 luglio 2016

attentati e il "risorto"

Non si può fare a meno di prendere posizione di fronte alle notizie che sconvolgono questa estate, in particolare questa settimana. Dopo il primo silenzio che sembra essere la reazione più spontanea e dopo il disgusto profondo che suscitano le notizie delle torture alle vittime di Dacca e del Bataclan a Parigi (che ti scatenano dentro una profonda rabbia) alla fine ho trovato le parole giuste ieri sera guardando il film "Risorto". Film tutto sommato non eccezionale dal punto di vista artistico però che ti fa capire una cosa. Il tribuno si "converte" al Risorto e la sua conversione è il passaggio dalla violenza e dal desiderio di potere all'amore  e alla fraternità. Il tutto reso un po' banalmente ma il messaggio è chiaro: alla fine rabbia, violenza, paura e difesa si scontrano contro fiducia, fratellanza, perdono e misericordia. Non ci sono vie di mezzo: in certi momenti della vita (anche di una umanità) la cosa è evidente, in altri momenti di meno, ma su questo saremo giudicati. Meglio essere un po' grigi come il tribuno alla fine del film ma vittoriosi sulla paura della morte, che sfavillanti ma inermi di fronte all'assurdità e alla banalità del male.

"Vedi, io pongo davanti a te la vita e il bene, la morte e il male" (Dt 30,15)


15 luglio 2016

la brexit da londra

Sono andato di persona a vedere l'effetto della Brexit sul londinesi (diciamo gita di piacere con famiglia). Prima volta in vita mia di quella città e il fascino ce l'ha tutto eccome. Fascino di una cultura secolarizzata intrisa di religione ma poco religiosa, fascino di una cultura multietnica dove spesso non sai se sei in India o in Europa; fascino di una cultura in cui la storia pesa e forse per quello la trasgressione e il kitsch sono così evidenti... Gente della city in giacca, cravatta e... zainetto, al pub. Trovi gli homeless, però meno che in Italia (o forse meno visibili?), trovi perlopiù gente normale e turisti, ma forse lì dipende dai luoghi frequentati da noi.
Insomma, l'impressione è di una nazione che intende bastare a se stessa, che cerca sempre di essere all'avanguardia di tutti almeno in qualche settore.
Comunque, scorci da brivido.






"Raccontarono a Mosè: 'Siamo andati nel territorio dove ci hai mandati. È una terra dove scorre latte e miele. Guarda questi frutti!Però la gente che vi abita è forte e robusta, vive in città molto grandi e ben fortificate." (Nm 13,27-28)



11 luglio 2016

miracolo

Ieri sera dopo la messa una signora si è sentita in dovere di raccontare un'esperienza miracolosa di cui è stata beneficiaria: un tumore scomparso durante un pellegrinaggio a Cascia e una intensa preghiera  a santa Rita. Il racconto era pieno di dettagli e mi colpiva la vivacità con cui lo raccontava, nonostante fosse avvenuto quarant'anni fa. Anche i suoi occhi erano particolarmente luminosi, un po' come se qualcun altro dall'alto volesse comunicarmi di aver fede attraverso quel racconto. Infatti non c'era un motivo per cui avrebbe dovuto raccontarmelo: mi diceva che aveva deciso perchè se l'era sentito.
A leggere ste cose una rivista scientifica ci andrebbe a nozze per smontare il tutto o quantomeno per ridurne il valore. Ma una prospettiva di fede invece ti darebbe esattamente gli strumenti per collegare le cose e far quadrare i conti. Mi piacciono molto le riviste scientifiche ma anche i conti quadrati...


"Sì, sì, Dio di mio padre, Dio dell'eredità d'Israele, Signore dei cieli e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera!" (Gdt 9,12)

10 luglio 2016

grano e zizzania

Sono stato al funerale di una mia amica e coetanea con la quale avevo recuperato i contatti lo scorso anno in occasione della festa di leva. Ho dovuto fare l'omelia e, dato che era una persona che aveva avuto una vita decisamente travagliata, ho usato la parabola del grano e della zizzania per dire che dentro di noi cresce di tutto ma che alla fine il Signore tiene conto solo del grano e brucia la zizzania con la sua misericordia. Dopo la messa una persona ha osservato che non era giusto parlare in questi termini di una persona il giorno del suo funerale, perchè era come se si dicesse che aveva fatto del male, ancor più che aveva fatto di tutto per risollevarsi e pare ci fosse riuscita.
Sono stato molto colpito da questa osservazione perchè ero convinto che fosse chiaro che il male che c'è dentro di noi non significare necessariamente "fare del male" e perchè ho sempre pensato che questa consapevolezza ci renda tutti uguali e nessuno un gradino sopra gli altri. Però ho anche pensato che a volte l'essere troppo sottili nel fare distinzioni non sempre viene compreso, magari proprio dai semplici. Una cosa è certa: questo mi ha convinto che i legami dei primi anni di vita sono profondi e vanno mantenuti: ancora a distanza di un giorno resta il turbamento per quella morte e il senso di vertigine per il tempo che è passato.

"Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio" (Mt 10,30)

08 luglio 2016

trasparenza

Del giro ai laghi di Paur sopra Vinadio, durante il quale ho provato a testare la consistenza di tendini e caviglie riportando buone speranze, mi porto a casa il senso di innocenza e di trasparenza che l'acqua dei laghi suscita. E' come una nostalgia d'infanzia: staresti per ore a guardare semplicemente la calma e la lucentezza delle acque, così come staresti a guardare per ore un bambino che va alla scoperta del mondo. Però questo senza saperlo ti invoglia a essere trasparente e a rimuovere ogni ombra interiore.
E' anche vero che è solo una calma momentanea: basta buttare dentro una pietra un po' grossa e la trasparenza scompare. Ma vale la pena ogni tanto lasciar depositare il turbinio delle cose e scoprire la bellezza e la fragilità della pace interiore.

"Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo" (Ap 4,6)

lago Paur piccolo


lago Paur grande

05 luglio 2016

la mistica senza mistici

Ho iniziato a leggere un libro di spitualità di tale José Tolentino Mendonca intitolato "La mistica dell'istante. Tempo e promessa" che tenta un percorso nuovo: la riscoperta della dimensione mistica attraverso i sensi, la carne e la sensibilità. Secondo l'autore in passato la mistica è sempre stata concepita come il punto d'arrivo di chi cerca di staccarsi dal mondano e dal materiale per salire a vette dello spirito. E' affare dei grandi mistici.
Invece lui tenta di dire che la mistica è l'esaltazione dei sensi e dell'istante, vissuto non come consumo (carpe diem) ma come gusto profondo di ciò che vivi. Penso sia un cammino ideale per le generazioni che oggi sono sempre attente al corpo, alle sensazioni, al presente e restie all'ascesi, al sacrificio, al progetto di vita. Certo che pensare alla fede senza sacrificio è arduo, ma ci si può provare. In fondo il Cristo sulla croce è amore più che sacrificio, anche se un amore che costa.

"Quanto è soave il tuo amore,
sorella mia, mia sposa,
quanto più inebriante del vino è il tuo amore,
e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo." (Ct 4,10)

03 luglio 2016

decrescita

Da tanto tempo si sente parlare della necessità di una "decrescita" (Serge Latouche: decrescita felice) e venerdì sera se ne è parlato anche a cena con amici. Come al solito la cosa era ambigua: cosa significa "decrescere"? Tornare indietro, tornare all'essenziale, non crescere con certi ritmi forsennati, non crescere proprio. Poi a qualcuno è venuta una illuminazione: non si tratta di decrescere ma di redistribuire... Siamo noi a dover decrescere per permettere ad altri di crescere. Tanto se noi decresciamo, possiamo vivere dignitosamente anche se è necessario fare politiche per evitare che ci rimettano sempre gli ultimi mentre quelli che devono crescere finalmente potranno arrivare ad un livello di dignità...
In fondo è sotto gli occhi di tutti: la crescita tanto conclamata riguarda un pugno di persone. Per gli altri non c'è nè crescita nè decrescita felice, c'è solo decrescita obbligata.

"Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l'orgia dei dissoluti." (Am 6,7)