30 marzo 2012

san secondo


A scoppio ritardato.
Ieri era il mio onomastico e come al solito se ne sono ricordati gli altri. Secondo non sarà un bel nome (non bisogna essere secondi a nessuno ehehe, meglio terzi...) ma è un santo patrono troppo simpatico:
1) non si sa molto di lui (e qualcuno non sa neanche che esista)
2) era un soldato, dunque un uomo d'azione
3) la sua è stata una forma di obiezione di coscienza al servizio militare (mi piace immaginarla così anche se una settimana fa un rappresentante non dico di che arma è venuto a chiedermi di celebrare una messa, visto che io ero, secondo lui, una specie di "cappellano militare"....)
4) è il patrono di Asti e la sua chiesa mi piace molto soprattutto perchè è attigua al municipio e si crea quel legame tra civile e religioso che qualcuno aborrisce e che invece ricorda che la fede ha dato anima ad una città
5) mo' penserò anche ad altre motivazioni, magari a mio nonno che si chiamava Secondo e che io non ho mai conosciuto: morto per conseguenze di guerra (e così ritorna l'animus dell'obiettore). A proposito di obiezione di coscienza... ma questa è per la prossima puntata.

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28 marzo 2012

maschi e malattia


Reduce da qualche giorno di malattia dovuta a chissà cosa, probabilmente a grande camminata domenica con 30 km a piedi fino a Mondonio S. Domenico Savio con la parrocchia. Dicono che i maschi siano più noiosi e più insofferenti con la malattia rispetto alle femmine, che spesso non si mettono a letto. E' vero: la tendenza è quella catastrofista a immaginarti ormai impossibilitato a fare qualsiasi cosa e con i pensieri più neri. Non so però che cosa pensano le donne in caso di malattia...
Beh per intanto va bene una foto della camminata a Mondonio...

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22 marzo 2012

esercizio di stile cinematografico


Ieri sera a sorpresa sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di Ferzan Ozpetek "Magnifica presenza". Peccato sembra che il regista abbia esaurito la sua vena creativa e faccia solo più esercizio di stile usando i motivi di sempre ma senza l'afflato che aveva in film come "Le fate ignoranti". Alcuni elementi del film sono stati introdotti e poi scompaiono inspiegabilmente (per es. la figura del vicino di casa). Si ride ma alla fine si resta con l'amaro in bocca.
Quando si esaurisce lo spirito quel che resta sono i resti dei banchetti passati. Difficile però star dietro a dove soffia lo spirito...

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21 marzo 2012

crisi economica

Ieri sono passato in un'officina per la benedizione dei luoghi di lavoro e un imprenditore mi ha raccontato i dati della crisi economica che ha cominciato ad intaccare il mercato dal 2008. Nell'ultimo anno però è stata molto seria e cominciava a temere che dopo aver dato fondo a molto del patrimonio si dovesse ora tagliare sul personale... E da poco la figlia aveva deciso di lavorare nell'azienda famigliare: questo sarebbe stato un bel segno in un momento di crescita perchè avrebbe segnato la continuità, mentre per ora c'è la preoccupazione di lasciarle qualcosa di solido.
Sono stato molto colpito dalle parole di umanità dell'imprenditore: in passato li si disegnava come spietati (e probabilmente molti lo erano). Oggi la crisi li passa al setaccio: quelli spietati non si fanno problemi a lasciare a casa le persone, gli altri di problemi se ne fanno e tanti...

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20 marzo 2012

cristianesimo acqua fresca?

Ho letto un articolo di Aldo Giordano, sacerdote di Cuneo e osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d'Europa di Strasburgo, su Vita e Pensiero n. 5 del 2011 intitolato "Pluralismo religioso, nuova chance per l'Europa" di cui riporto solo qualche riga introduttiva non per il contenuto, già ampiamente risaputo, ma per la vivacità e l'immediatezza. Bello quando qualcuno coglie il problema e riesce a dirlo in poche parole...
"Qual è lo stato di salute dell'eredità cristiana? E' un'eredità che riteniamo una fortuna o piuttosto un debito? E' un'eredità capace di fruttificare? E' un'acqua fresca a cui attingere? E' una luce che può guidare il nostro complesso cammino?" (p. 18)

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17 marzo 2012

via crucis a sorpresa



Sì ieri sera la via Crucis in parrocchia è stata una sorpresa. Con una formula ardita (tre punti di partenza da tre zone diverse della parrocchia) e con un unico punto di arrivo, con un passaparola e un'organizzazione ben curata alla fine si era più di 150 persone. Non mi ha colpito solo il numero: anche la presenza di giovani e il clima di raccoglimento. Alle 22,15 era tutto finito: ma pare tutti contenti.
La fede è un po' così: inattesa, essenziale (non sbrodolata), frutto anche dell'impegno e della creatività, per tutti, che coinvolge anche le emozioni. Certo non è solo quello, ma cominciamo a ripartire di lì...

16 marzo 2012

bellezza

Stavolta non ho dubbi sulla foto da mettere sul blog... E' la cappella in cima al monte Caucaso in Liguria ed è stata una vera e propria sorpresa. Tante cose sono venute alla mente:
- la bellezza guarisce...
- in cima ai monti scozzesi c'erano mucchi di pietre, qui si trovano segni religiosi
- nella cappella c'era il quaderno con preghiere e riflessioni: il senso spirituale è ben fondato, anche se non sempre si traduce in fede religiosa
- meglio non parlare tanto: certe cose vanno semplicemente contemplate.
Perciò... basta così

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14 marzo 2012

parrocchie missionarie

Leggendo sulla rivista "Il Regno" di gennaio 2012 un intervento del segretario della Cei Mariano Crociata alla 51esima Conferenza dei superiori maggiori degli ordini religiosi ho trovato questa espressione: "E' finito il tempo della parrocchia autosufficiente: anche se la parrocchia è chiamata a superare ogni autoreferenzialità per aprirsi maggiormente al territorio, soprattutto quello che oggi non vive più all'ombra del campanile, ma in una pluralità di contesti trasversali e spesso tra loro disarticolati, i vescovi italiani sono convinti che il futuro della Chiesa italiana ha bisogno della parrocchia", ma, aggiungerei io, di una parrocchia ridotta all'essenziale:
- animatori che vadano sul territorio invece di strutture oratoriali da far funzionare
- volontari che vadano a casa delle persone invece di centri d'ascolto
- catechisti che preparino e facciano approfondire con cammini personalizzati invece di corsi
- sviluppo dell'impegno laicale nella vita di tutti i giorni invece di laici che lavorino per la parrocchia
La parrocchia potrebbe trasformarsi gradualmente da struttura a luogo in cui si raccoglie la vita e la si presenta a Dio e viceversa: segno più che istituzione.

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07 marzo 2012

varia umanità

In questi ultimi giorni disponibili per il giro delle famiglie per la benedizione (prima che con la Pasqua cominci il nuovo giro...) ho intensificato i ritmi e sono venuto a contatto con situazioni molto disparate. Non che prima non fosse così, ma probabilmente concentrando le visite il senso di una umanità varia rende di più. Dalla signora investita dalla neopatentata sbadata che però ora sono 4 anni che non riesce a camminare, alla moglie che si sta separando in seguito ai continui tradimenti del marito, al genitore preoccupato perchè il figlio non trova lavoro, ecc. E' un'esperienza che ti fa tenere i piedi per terra e ti fa riflettere: tutto sommato la vita di un sacerdote sarà anche impegnativa ma continua ad essere un'esistenza "protetta".

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03 marzo 2012

una voce nuova

Ieri sera è venuto don Bertin Dadié, un sacerdote della Costa d'Avorio in Italia per studio e in servizio in una parrocchia del centro città. Ha tenuto una meditazione sulla Pasqua. Inizialmente speravamo che fosse una voce diversa, nel senso che potesse portare l'afflato africano a contenuti di fede di cui si sente sempre parlare. In realtà la sua è stata una meditazione classica. Eppure a detta di tutti è stata una voce nuova: sintesi, raccontare la fede (invece di fare delle riflessioni filosofiche), linguaggio semplice. Forse è proprio questo l'afflato africano: dire le cose di sempre ma con il linguaggio popolare, dirlo con calore e passione.
Non saremo certo noi a dire a un africano come deve essere per essere un buon africano :-)
Beh gli dedichiamo una foto della serata!

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