30 aprile 2018

ragazzi con fede

Al termine della settimana di route oltre ad una ustione da sole decisamente seria (mai fidarsi del sole con il vento, che non ti fa sentire il calore... specie se a più di 1.000 m...) mi porto a casa molto ottimismo sul futuro della fede. Dei 24 ventenni o giù di lì che arrivavano da diverse parti del nord Italia una buona parte erano titubanti sulla fede, ma perchè non volevano più quella da bambini. Altri erano più indifferenti ma mai severamente critici, neanche verso la chiesa. 1-2 con una loro spiritualità strana ma seriamente interessati a capire meglio la fede cristiana. 3-4 avevano una fede solida e tranquilla, senza troppi scossoni e senza esitazioni. 2-3 si ponevano seriamente il problema della testimonianza di fede, uno mostrava palesemente spirito monastico e uno non escludeva il sacerdozio.
Mentre ne parlavo oggi in parrocchia mi dicevano che ero troppo ottimista sulla fede dei giovani, ma se devo dire, mai più mi sarei aspettato di trovare un clima così intessuto di fede e di ricerca. Per il resto... fate voi.

"La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra." (Sap 7,24-25)

Salita al monte Tobbio

Il monte Tobbio è indicato per l'esperienza di "deserto"

A Genova in servizio alla Comunità di s.Egidio

22 aprile 2018

si parte per la route

Nuova partenza per la Route scout in terra di Ovada. Una settimana con i giovani che stanno decidendo nei loro clan se e quando concludere l'esperienza scout, ripercorrendo il significato delle tre scelte (fede, servizio e politica) che saranno chiamati a compiere. Ma soprattutto una settimana di ritorno all'essenziale e di stacco dai ritmi cervellotici della vita di ogni giorno.
Già l'ordinazione presbiterale di Francesco venerdì sera aveva contribuito ad uno stacco attraverso il "ritornare alle origini": ora ci pensa lo stile scout.
A domenica prossima!

20 aprile 2018

Vangelo del 22 aprile

Ecco il Vangelo di domenica. Se qualcuno vuole scrivere qualche commento, servirà per l'omelia.


"In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio»." (Gv 10,1-18)

19 aprile 2018

eccoci!

Ho avuto un po' di problemi per entrare nel blog in questi giorni, così sono stato nuovamente fermo. Ora tutto riprende. Le cose più rilevanti in questi giorni sono:
- la benedizione delle famiglie. Capito in una bella casa dove sembra che mi aspettino, anche se non ho messo cartelli e non li conosco. Hanno l'accento straniero, tipo tedesco. Dopo due minuti capisco: stavano aspettando chi doveva sistemare l'antifurto, in quanto hanno traslocato da una settimana. Loro sono evangelici: concludiamo con una bella risata e un'informazione per loro preziosa: a due passi ci abita una campionessa di dressage, che loro conoscono di fama e che non si aspettavano abitasse lì...
- il corso per gli adulti che devono essere cresimati. Ormai si è sciolto il ghiaccio: si è mangiata insieme una pizza prima di iniziare e loro sono attentissimi. Siamo pure finiti a parlare di vita spirituale
- il confronto sul Vangelo della domenica con altri sacerdoti: ogni martedì  mattina, anche se siamo 3-4 ma si scoprono significati nuovi a pagine antiche come quella di Gesù  buon pastore di domenica prossima
- ma c'è anche molto altro, solo che non posso scrivere tutto subito...


"E vi fu grande gioia in quella città." (At 8,8)

11 aprile 2018

riprende il blog. Vangelo di domenica 15 aprile

Qualche giorno di intoppi e non sono riuscito a proseguire con il blog. Riprendo con il Vangelo di domenica prossima, visto che sono già arrivati due commenti...



 In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». (Lc 24,35-48)

06 aprile 2018

vangelo di domenica 8 aprile

Con le festività di Pasqua avevo dimenticato di pubblicare il vangelo della domenica per eventuali commenti da riportare nell'omelia. Invece mi è arrivato un commento via mail, che me lo ha ricordato. Ecco il Vangelo:


La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
(Gv 20,19-31)

05 aprile 2018

la curiosità della fede

Ieri sera si è concluso uno dei corsi per gli adulti che si preparano alla cresima e per la prima volta mi è stato chiesto di continuare gli incontri, anche se un po' più diradati. Una bella soddisfazione non tanto per me, quanto perchè nel cuore di alcuni di loro, per loro stessa dichiarazione, si è riacceso qualcosa che era spento. E si sa, quando la fiamma si riaccende, comincia a bruciare... Quante analisi fatte sulla distanza delle persone oggi dalla fede. Forse era meglio dire "dalla chiesa", perchè la fede è proprio necessaria e il non averla... brucia. Bisogna far solo la fatica di portare legna e possibilmente... che non sia verde...

" L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava" (Es 3,2)

03 aprile 2018

linguaggio scientifico di parte

Ho trovato molto interessante un breve articolo di Lucetta Scarrafia su Vita e Pensiero 5/2017, intitolato "Il razzismo scientifico e la pulizia linguistica", dove faceva lucidamente notare che oggi, venuta meno la base cristiana dell'uguaglianza (uguali perchè figli dell'unico Dio) ci si arrabatti perchè sia la scienza a creare eguaglianza, per esempio non riconoscendo "scientifico" il concetto di razza. Peccato che in  questo modo non è automatico il venir meno del razzismo... Oltretutto il tentativo è di fare lo stesso con il sesso, abolendo la nozione di "sesso biologico". Tentativo un po' ardito, ma che incattivisce tanto coloro che seguono questa strada (diventano perfino acidi), in quanto la differenza esiste ed è semplice: le donne partoriscono, gli uomini no. La lingua e i termini diventano campi di battaglia.
Sullo stesso numero, al termine, c'è un breve contributo di Corrado d'Elia, un drammaturgo che non conoscevo, il quale fa una riflessione molto bella: "E' dalla mancanza che nasce l'immaginazione". Ecco: quella immaginazione apre al bellezza e al sublime, al contrario l'immaginazione di chi si inventa termini pseudoscientifici per parlare di cose profondamente umane chiude in cantina e marcisce.

"Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno." (Mt 5,37)

01 aprile 2018

buona pasqua

Buona Pasqua! Sono in meno quelli che te la augurano rispetto a buon Natale, ma la gente testimonia ancora il desiderio di sentire qualche parola diversa dal solito, almeno in questa occasione. Sarà per il fatto di non considerare questo giorno come tante altre domeniche, sarà per il fatto che a Natale tutto contribuisce a rendere quel giorno diverso dagli altri mentre a Pasqua molto meno, sarà un modo, per coloro che frequentano occasionalmente, di dire a se stessi e agli altri che credono ancora. Non importa: quel seme potente seminato duemila anni fa continua a diffondere energia e forza intorno a sé, come diceva oggi un signore che ha avuto seri problemi di salute e ha perso la moglie in giovane età. Buona Pasqua! Nella discrezione della notte, fuori dai riflettori, qualcosa sta cambiando e trasformando il mondo: conviene stare dalla parte giusta della barricata.

Morte e Vita si sono affrontate 
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; 
ma ora, vivo, trionfa. (Sequenza pasquale)