28 settembre 2016

vita di condominio

Passando a benedire le famiglie ieri prendevo atto che alcuni condomini erano diventati decisamente multietnici. Famiglie italiane, in genere anziane (a volte anziani soli) convivono con famiglie albanesi con molti bimbi, con famiglie africane con abitudini decisamente diverse. Inoltre alloggi vuoti perchè non affittati e alloggi non abitati perchè chi li possiede abita da un'altra parte. Potenziali bombe sociali, quantomeno fonti di insoddisfazione e di malessere. Gli spazi comuni sono il segno visibile del disagio all'interno di un condominio: quando la gente non riesce a mettersi d'accordo, quando ci si fa i dispetti, quando un avviso appeso per chiedere di fare o non fare qualcosa diventa la spia di molto di più. Il ruolo di un cristiano può essere significativo a partire dalla propria abitazione...

"è vicino il giorno del Signore
contro tutte le nazioni.
Come hai fatto tu, così a te sarà fatto;
ciò che hai fatto agli altri, ricadrà sul tuo capo" (Abd 1,15)

27 settembre 2016

la parola di Dio illumina le scelte

Almeno due volte ieri mi sono trovato a riflettere su quanto in situazioni complesse, personali ed ecclesiali, la parola di Dio possa veramente illuminare. Sia nel confronto personale con alcuni sacerdoti di Milano con cui ci si confronta all'interno del Prado, sia nel consiglio pastorale cittadino alla fine le discussioni puramente umane danno l'idea di grande minestra riscaldata. Forse perchè invecchiando si riconosce che sono anni che ormai sta minestra ci viene servita: per esempio anni della stessa pasta e fagioli. Forse ci vorrebbe un po' di crema di carote o di qualcos'altro...
Invece quando capita di leggere la situazione filtrandola attraverso la parola di Dio sembra di arrivare ai nodi fondamentali e di vedere che c'erano strade di cui manco ci eravamo accorti. Veramente la parola di Dio non serve solo per pregare ma anche per decidere.

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Sl 118,105)

25 settembre 2016

la grazia dei sacramenti

Oggi abbiamo celebrato le cresime e poi al pomeriggio un battesimo. Quando i ragazzi passano uno per volta davanti al vescovo, ma anche quando un bimbetto resta al centro dell'attenzione per tutto il battesimo a volte si percepisce il sacro e la presenza del Risorto che trasforma queste persone. Con i ragazzi delle cresime ti immagini che stanno vivendo il momento di passaggio epocale lasciandosi dietro le cose da bambini e ti auguri che questa straordinaria forza sacra li aiuti nel passaggio. Con i bimbetti ti immagini che inizia tutto per loro e ti auguri che questa straordinaria forza sacra li custodisca per sempre.
Quando la gente si lascia prendere dalla partecipazione al sacramento tutti ne traggono beneficio e si ha la sensazione che la vita sia ben più che l'agenda di impegni oppure qualcosa di fugace: ha delle radici che pescano dall'eternità che il Signore ci trasmette.

"Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20)

23 settembre 2016

dimessi o depressi?

Ho sentito parecchi commenti sulle mancate olimpiadi a Roma e le ho messe insieme ai commenti sul trasferimento del salone del Libro da Torino e Milano. Poi ho condiviso le stesse reazioni quando più in piccolo qualcosa non va come dovrebbe (dalla gestione dell'oratorio al rapporto con le persone, dalle strettoie diocesane alle situazioni di alcuni più poveri). A volte è complicato trovare le soluzioni, a volte è complicato anche capire che strada prendere per trovare le soluzioni e ci sono ragioni e torti da tutte le parti.
Una certezza però fa da zoccolo duro, da punto d'appoggio che solleva il mondo: che quando subentra lo stato depressivo contornato da lamentazioni, da rimpianti dei bei tempi (che mai esistettero), dalla ricerca di situazioni ideali (e dunque non reali), da pessimismo allora si entra in un buco nero. Meglio gestire quello che sembra umiltà e condizione un po' dimessa per rivendicare un sano orgoglio su quanto siamo chiamati a fare. Il sano orgoglio può anche essere condito con rilanci in avanti, nuovi sogni e grinta, nella consapevolezza che se punti a 100 puoi arrivare a 10, ma se punti a 10 arrivi al massimo a 1.
Pretendere di più da se stessi e dagli altri può innescare un circolo virtuoso che rischia il fallimento, ma almeno non rischia la depressione.

"Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». (...) Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini»" (Lc 5,8.10)

21 settembre 2016

ancora sul cammino

Ancora un'ultima riflessione sul pezzo di cammino di Santiago fatto. Poi basta: "nessun rimpianto, nessun rimorso" (Max Pezzali). Ci sono tre cose che rendono il cammino estensibile a tutto il resto dell'anno:
1. la capacità di essere essenziali: nelle cose da possedere e nelle cose da fare. Un'operazione da rifare ogni giorno: ciò che è veramente importante da avere e da fare e ciò che si può buttare o tralasciare. Zaini troppo pesanti e giornate troppo piene non aiutano.
2. uno spirito accogliente: verso le persone e la loro storia e verso le cose che capitano, imprevisti compresi. Lasciarsi influenzare e non programmare proprio proprio tutto. Se non riesci ad arrivare dove ti sei prefisso meglio accettarlo e se fai selezione delle persone che incontri ti perdi metà del tesoro.
3. custodire nel cuore la mèta e darsi obiettivi da raggiungere, investendo tutte le energie su di essi. La mèta non è l'obiettivo perchè è sempre oltre di dove riesci ad arrivare in un giorno (a Santiago si arriva addirittura l'anno prossimo). L'obiettivo invece è la tappa che di deve assorbire e che ti da soddisfazione quando è raggiunta.

Ultime tre foto:
Alba dopo El Burgo Ranero

Cantiere verso Léon

La Virgen del Camino nella cattedrale di Léon
"Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore" (Mt 6,19-21)

20 settembre 2016

le grandi mesetas

Tornato dalla seconda parte del cammino di Santiago (percorsi 265 km da Belorado ad Astorga) ci vuole un po' per rientrare nei ritmi normali di vita. Però sono bastate queste due intense settimane per uscir fuori dal meccanismo della vita normale e per riprendere il timone della propria situazione. Invertendo l'interruttore continuamente posto sulla fatica intellettuale e mettendolo sulla fatica fisica, l'interruttore continuamente posto sull'agenda di impegni e mettendolo sull'impegnarsi in quel momento dove sei tu e l'interruttore continuamente posto su te stesso e mettendolo sulla novità degli incontri che fai alla fine la "macchina" va diversamente.
Quest'anno mi porto a casa:
- il caldo delle mesetas a più di 30° gradi senza molta ombra
- gli incontri con persone più svariate, dal poliziotto impegnato con Frontex e che ha fatto il cammino 11 volte al soccorritore alpino della Val Chiavenna che porta uno zaino troppo pesante nonostante il fisico atletico; dal prete canadese che benedice i pellegrini che hanno qualche difficoltà al giovane siciliano che a 25 anni per la prima volta esce di casa per fare qualcosa di un po' ardito; dai tre studenti di ingegneria che programmano accuratamente tutto alla italo-belga che programma niente, ecc. ecc.
- le condivisioni in alcuni albergues: quello di Burgos dove suore laiche fanno accoglienza e cercano di mettere a loro agio le persone più diverse (perfino il ragazzo di Israele che si trova a ricevere la benedizione del pellegrino); quello di St Nicolas dove la confraternita di S. Giacomo di Perugia fa tanto di lavanda dei piedi e di preghiera di accoglienza e di saluto alla partenza;
- i paesaggi mozzafiato.
Ecco le "foto del giorno"
6 settembre: sopra i Montes de Oca

7 settembre: la cattedrale di Burgos

8 settembre: la meseta dopo Burgos

9 settembre: le rovine del monastero di San Anton

10 settembre: il Canale di Castiglia dopo Fromista

11 settembre: la via romana dopo Carrion de los Condes

12 settembre: girasoli  verso El Burgo Ranero

13 settembre: tempesta verso Léon

14 settembre: il chiostro della cattedrale di Léon

15 settembre: sulla strada verso Astorga

16 settembre: Cattedrale ed episcopio di Astorga




"Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto" (Lv 19,34)

04 settembre 2016

tre ore alla partenza

E anche il blog per un po' va in ferie... Arrivederci al 18 settembre

03 settembre 2016

ripresa blog

Sono ancora poco tecnologico. Ho dovuto interrompere il blog per tinteggiatura ufficio e scollegamento dell'unico computer dal quale riesco ad aggiornare sito e blog. Molto limitante.

Intanto questa mattina ho partecipato ad un convegno in occasione della giornata della custodia del creato, in cui, parlando della situazione sanitaria dell'astigiano, un'eccellente relatrice ha messo in luce il peso della diseguaglianza sociale sulla mortalità e sulla salute. Incide quasi per il 20% il fatto che sei ricco o sei povero.
Poi oggi è passato un giovane (quasi quarantenne) che conoscevo da quando aveva 16 anni, che ha lavorato per 20 anni e ora si trova per strada. Aveva con sé un cane e, avendo una certa confidenza, gli ho fatto notare che era un po' un controsenso dover chiedere l'elemosina e portarsi un cane da mantenere. Ma lui ha risposto che per dar da mangiare al cane non ha problemi a trovare aiuto (crocchette gratuite dal canile ??) e che ha più problemi a trovare per sé.
Non facevo fatica a credergli.

"E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi!" (Gc 5,1)