27 febbraio 2013

"ritiro" per capire i risultati delle elezioni

Ho deciso di andare in "ritiro" per riflettere sui risultati elettorali e sono andato a ... Genova per prendere spunto dalla patria del trionfatore. Sono salito a piedi da porta Principe ai Righi, da dove si vede una bel panorama del porto, per condividere la fatica sua di farsi l'Italia, anche se non a piedi. Poi dai Righi sono ridisceso a Bolzaneto, tra boschi e asfalto, nonostante la pioggia e il freddo (ma questo non c'entra con la politica). Cosa ho concluso? Per ora che Bolzaneto è impressionante con quei palazzoni a sei piani minimo che ti accolgono, nel momento in cui tu arrivi dai boschi e dal suggestivo paese di Giminiano. Per i risultati mi prendo ancora qualche giorno :-)

24 febbraio 2013

voto

Più persone hanno chiesto consiglio per queste elezioni e io non sapevo che dire visto che neanch'io sapevo bene. Ora mancano solo più meno di 36 ore per esprimere preferenza. Alla fine mi sono convinto che sia da preferire chi dà una speranza, chi incoraggia la partecipazione dal basso e chi vuole chiudere con ogni pratica illegale, senza giustificare ogni le infrazioni di legge. Il primo spunto mi viene da quello che scrivevo ieri sulla necessità di non diffondere rabbia, ma di incoraggiare. Il secondo sul fatto che la democrazia non è solo questione di cosa proporre ma anche di forma: in democrazia la forma è sostanza, perchè a differenza di altre regimi la democrazia si fonda proprio sul rispetto delle regole procedurali. Il terzo perché se tu mi proponi di violare la legge, non puoi poi proporti di metterti a capo, così come nessuno che predica la violazione delle regole sportive non può essere messo aa allenare una squadra. Non c'è nessuna formazione che metta insieme queste tre cose: vedremo l'ispirazione sul momento. Invece mi è sembrata molto interessante l'intervista su avvenire di Giuseppe De Rita, ex presidente del Censis e conoscitore della realtà sociale italiana da decenni che sottolinea come più che aspettarsi qualcosa dall'alto, ci voglia una riscossa popolare dal basso per riprendere in mano il timone impazzito della nave. Su questo ok.

23 febbraio 2013

tono profetico

Ultimamente da più parti si sollecitano prese di posizione della chiesa su questa crisi economica, quasi dovesse denunciare le ingiustizie e mettersi alla testa di una riscossa popolare contro i potentati. Mi convince poco questa cosa. Erano altri i tempi in cui si doveva tuonare contro qualcuno: ora tutti tuonano contro tutti e l'esito è il diffondersi della rabbia e/o simmetricamente del senso di depressione. Isaia è stato un grande profeta, ma ha saputo anche usare il registro della consolazione e dell'incoraggiamento, quando il popolo aveva perso la sua orgogliosa "sicumera". Forse come comunità cristiana dovremmo anche noi ridare fiducia al mondo e agli esseri umani e tornare a scommettere sui piccoli gesti di bene.

21 febbraio 2013

laici-clero: il parere di John Henry Newman

Su "Vita e pensiero" 5/2012 c'è un articolo molto illuminante sulla concezione di Newman sul rapporto laici-gerarchia, che trae spunto da un vicenda in cui si è trovato coinvolto dopo la sua "conversione" al cattolicesimo. La sua idea, in sostanza, è che la Chiesa trova la sua pienezza quando tiene conto del "sensus fidei" di tutti e che il ruolo della gerarchia sia quello di saper interpretare questo "sensus" e trasformarlo in guida. In concreto. Si dice che il "consiglio pastorale" a tutti i livelli debba "consigliare" perché non è un organo democratico assoluto (in cui si vota a maggioranza) e che compito del sacerdote / vescovo sia di convocarlo e farsi consigliare. Questo va bene per il diritto.
Ma forse c'è qualcosa di più: il ruolo del sacerdote / vescovo dovrebbe essere quello di convocare il consiglio per poter cogliere il "senso della fede" e prendere eventualmente decisioni che non lo contrastino apertamente. I laici dovrebbero essere meno collaboratori del clero e più "laici" per poter esprimere al meglio il loro sensum fidei e il clero dovrebbe essere meno laico (usando logiche da consiglio di amministrazione, da monarchia assoluta e/o costituzionale, da stratega pastorale) e più "clero" per poter svolgere bene la funzione di interprete e di guida.

20 febbraio 2013

convegno incomprensibile

Ieri ho partecipato a Milano al convegno della facoltà teologica su "I gesti e le parole. Una fede che passa all'atto". Era da molti anni che non frequentavo più quell'ambiente e ne sono uscito sconsolato. Primo perché il linguaggio era oscuro, ermetico e per pochi iniziati (ma questo già lo sapevamo). Ci si chiede sempre se usare un linguaggio simile sia questione di creare una élite oppure sia solo un semplice parlarsi addosso.
Secondo perché le intuizioni buone (e ancora valide oggi, visto che la pastorale fa come se fossimo ancora in piena cristianità) non sono evolute, ma sono quelle di almeno sette anni fa. Salvo che adesso la seconda generazione di docenti le rendono ancora più oscure.
Terzo perché non ci si scrolla addosso la sensazione di essere in un salotto di narcisisti, visto che in tutte le relazioni non si è citato neanche lo straccio di un autore (possibile che su questi temi nessun altro scriva oggi?) e quando si cita qualche filosofo (ieri si è citato Leibniz, Kant e in parte Heidegger) lo si cita strumentalmente, tanto per riaffermare idee proprie. Ma questo è il problema di ogni teologo che non sia anche filosofo.
Scusate la tiritera da intellettuale, ma forse la domanda che riguarda tutti può essere: perché a volte si parla così difficile?

18 febbraio 2013

la chiesa come la luna

Sabato un padre giovane che è venuto a confrontarsi sulla questione delle dimissioni del papa, mi ha riportato l'osservazione di un sacerdote con cui era in contatto e che aveva a lungo soggiornato in Germania (solo di là possono essere così acuti e ... pungenti). Dall'immagine della chiesa come luna (che brilla solo di luce riflessa, perché il sole è Dio) hanno ricavato quest'altro: la luna è bella da lontano e brilla, ma se la vedessi da vicino sono tutti crateri e rocce aride. Interessante, molto interessante...

16 febbraio 2013

annuario diocesano o libro strenna?

Una nota divertente... Ho visto da qualche giorno il nuovo annuario diocesano con l'indirizzario completo di tutti i sacerdoti e i vari riferimenti diocesani. In carta patinata, a colori, costa 12 euro. Mi sono detto: accidenti! I libri-strenna di Natale costano meno. Ma quelli da noi pur essendo patinati e a  colori riportano le bellezze del paesaggio astigiano o dell'arte e architettura. Non le foto dei preti, che saranno belli e a immagine di Dio, ma niente di speciale.
E poi un libro strenna a febbraio è fuori tempo massimo, a meno che la coincidenza con il Carnevale non faccia pensare  a qualche scherzo.
Invece la coincidenza con l'inizio della Quaresima farebbe pensare a  qualcosa di più essenziale, magari in carta riciclata, tanto per essere un po' più moderni. Poi mi chiedo sempre: ma chi spende 12 euro in piena crisi economica per comprare un indirizzario?
Devo tacere. Magari qualcuno se la prende, visto che ci deve aver lavorato su parecchio. Ma non vorrei mai che l'annuario prossimo sia in filigrana dorata...

14 febbraio 2013

ancora genova

No, basta di Genova non se ne può più... E invece rieccomi tornato sempre intorno ai forti ma stavolta planando in piena città lungo il Bisagno e costeggiando il cimitero di Staglieno, lo stadio Marassi, fino a Brignole.
Indeciso tra una foto di bellezza naturale, una di città dura e una suggestiva dall'alto, vi lascio quella di bellezza naturale, a meno che non richiediate altro...

13 febbraio 2013

ancora sulla decisione del papa

Viste le cose che si muovono intorno alla notizia delle dimissioni del Papa, bisogna dire che la sua decisione rivela un senso di modernità decisamente alto. Tante volte erano state etichettate le sue posizioni come "conservatrici" solo per via del vezzo del latino, del tentativo di riconciliazione con i lefebriani e altro. In realtà questa decisione, a mio avviso, rivela la sua modernità:
- il valore supremo attribuito alla coscienza
- il rifuggire dalla schiavitù delle istituzioni (che si sarebbe espressa se fosse rimasto al proprio posto per non mettere a rischio il buon nome della Chiesa, nella quale niente deve essere imperfetto...)
- la capacità di comunicare, senza essere un grande comunicatore
Al contrario si generano reazioni più diverse:
- chi lo comprende fino in fondo (per es. le persone anziane che ho visitato ieri pomeriggio durante la benedizione delle famiglie: quando il corpo ti abbandona, la volontà prima o dopo segue..)
- i moderni "apparenti": tante parole sul fatto che la chiesa dovrebbe rispettare la coscienza di questo e di quest'altro e poi quando uno agisce per coscienza subito a cercare i moventi politici
- i curiosi, tendenzialmente disinteressati, che magari ne approfittano per conoscere un po' di più i meccanismi ecclesiali
- i professionisti, che costruiscono ore e ore di trasmissione ripetendo sempre le stesse cose
- i catastrofisti, della serie "Se anche il papa si dimette, è segno che siamo vicini alla fine... (di cosa?)"
-............. altri?

11 febbraio 2013

grande papa

Eh sì la notizia ci ha colti proprio di sorpresa. Continuo a pensare che la caratura morale e spirituale di questo papa sia eccezionale. In mezzo a una caterva di gente che non si fa da parte con la scusa che ha ancora energie da profondere (il mito dell'eterna giovinezza colpisce anche in queste forme) o che non si trova nessuno per la sostituzione (il che è una dichiarazione di inutilità di quanto si sta facendo), papa Benedetto XVI dà un insegnamento non da poco: le istituzioni per essere vive devono essere rigenerate periodicamente con forze nuove. Anche un insegnamento di fede: la Chiesa è fondata su Cristo e non sarà un mutamento del genere  ad abbatterla.
Anche se tra le persone intervistate in piazza S. Pietro c'era la dietrologa devota, che diceva che bisogna pregare molto per la Chiesa, visto che questo papa non ce l'ha più fatta... Un po' le stesse cose che meno devotamente diceva un altro quando parlava delle correnti in seno al Vaticano.

10 febbraio 2013

animali come persone

Ieri durante la benedizione delle famiglie, parlando con un signore che conoscevo già per altro ho scoperto che ha vero senso di pietà per gli essere viventi (anche piante e animali). Al punto che lui stesso confessava di non togliere le ragnatele, ma di aver scoperto come dare da mangiare ad un ragnetto rintanato in un buco del muro delle piccole palline di carne. Ora ogni giorno alla stessa ora lui fa capolino dal buco per verificare se arriva la pappa... Lì per lì stavo per scoppiare a ridere, perché me lo vedevo mentre dava da mangiare a... un ragno. Poi mi sono venute in mente tutte le osservazioni critiche che si fanno a quelli che hanno un amore smisurato per le bestie (del tipo: magari poi non hanno lo stesso affetto per gli esseri umani..). In realtà non potrebbe essere un segno di progresso anche nell'umanizzazione complessiva del mondo? In fondo anche s. Paolo scrive che la creazione attende di essere salvata e che l'uomo è un anello fondamentale di questa salvezza. Ai critici bisognerebbe porre una domanda: chissà se quando qualcuno si dimostrava "umano" verso gli schiavi ci fossero altri che osservavano: "se la stessa umanità riservata agli schiavi, venisse riservata ai liberi...".

09 febbraio 2013

targa promessa

Avevo promesso la foto della targa che ho trovato al forte Diamante sopra Genova. Eccola: mi ha colpito molto. Anche se non so bene chi sia questo Alberto Michelotti. Ho provato a guardare su Internet e "sospetto" di un giovane del Movimento dei Focolari, ma non ne sono certo. Qualcuno ne sa di più? Per chi non leggesse bene la scritta: "Dentro la sensazione di essere strumento di Dio e di vivere a pieno ritmo in modo eccezionale tutti i miei vent'anni". Alberto Michelotti.

07 febbraio 2013

forti di genova

Eh sì, il richiamo della foresta ha colpito ancora. Incurante degli impegni, me ne sono andato in solitaria per un giro ai forti di Genova. Vi lascio qualche immagine e me ne riservo una, di una targa trovata al forte Diamante, da pubblicare prossimamente.

06 febbraio 2013

un libro di visioni

Stavolta mi hanno passato da leggere (per avere poi un giudizio) una pubblicazione sulle visioni dell'aldilà di Gloria Polo. Un po' agghiacciante: non voglio preannunciarvi nulla, ma online si trovano parecchie testimonianze sue. Un po' di anni fa avrei chiuso disgustato queste cose. Oggi provo a scorgere dietro gli elementi mistici e visionari le concordanze con l'esperienza spirituale e la teologia. Nell'esperienza di Gloria Polo di concordanze ce ne sono diverse. Una fra tutte: il peccato che fa da zavorra, si appiccica a te (lei parla di dèmoni) e ti appesantisce. Un altro esempio: la preghiera che fa l'effetto opposto: ti solleva e ti libera, anche la preghiera che altri fanno per te...
Comunque una testimonianza decisamente all'opposto della cultura di oggi, che fa lavorare tanto la  volontà e la razionalità, ma non tiene conto del peso delle azioni commesse (in bene e in male), al di là della volontà e della capacità di ricordarle. Freud potrebbe insegnare ancora qualcosa...

03 febbraio 2013

giornata della vita

Avendo avuto a che fare occasionalmente con alcuni bimbi piccoli questa settimana e avendo visto pezzi di trasmissione su come si sviluppa il feto e su come si generano i diversi organi e tessuti a partire dalle cellule staminali, mi sono trovato a pensare all'orrore dell'aborto. Non che non ci avessi mai pensato, ma soprattutto la trasmissione mi ha fatto meravigliare: da una parte lo splendore dell'organismo umano, dall'altra la bellezza della scienza che scopre di volta in volta questo splendore. Questo getta un'ombra cupa sul modo con cui certi trattano l'aborto (come se fosse un semplice intervento di appendicite) ma anche su coloro che decidono di abortire. Quale stato d'animo ci deve essere in un gesto del genere...