No, non ce la posso fare a seguire le celebrazioni della Settimana Santa in Tv. Giovedì ero ancora impegnato al giornale mentre papa Francesco celebrava la messa della cena del Signore, ma ieri ho seguito la celebrazione della Passione. Fino alla fine. E' stata una tristezza e vabbé che lo doveva essere, ma posso anche fare "digiuno da celebrazioni in Tv" e va bene lo stesso. Se non fosse per quella splendida omelia di padre Cantalamessa che sono andato a rileggermi oggi. Uno sguardo profondissimo, un tono caldo e non cattedratico, un animo pieno di Parola di Dio. Eccone uno stralcio potente.
"Mentre affrescava la cattedrale di San Paolo a Londra,
il pittore James Thornhill, a un certo punto, fu preso da tanto entusiasmo per
un suo affresco che, retrocedendo per vederlo meglio, non si accorgeva che
stava per precipitare nel vuoto dall’impalcatura. Un assistente, inorridito,
capì che un grido di richiamo avrebbe solo accelerato il disastro. Senza
pensarci due volte, intinse un pennello nel colore e lo scaraventò in mezzo
all’affresco. Il maestro, esterrefatto, diede un balzo in avanti. La sua opera
era compromessa, ma lui era salvo.
Così fa a volte Dio con noi: sconvolge i nostri
progetti e la nostra quiete, per salvarci dal baratro che non vediamo. Ma
attenti a non ingannarci. Non è Dio che con il Coronavirus ha scaraventato il
pennello sull’affresco della nostra orgogliosa civiltà tecnologica. Dio è
alleato nostro, non del virus! “Io ho progetti di pace, non di afflizione”,
dice nella Bibbia (Ger 29,11). Se questi flagelli fossero castighi di Dio, non
si spiegherebbe perché essi colpiscono ugualmente buoni e cattivi, e perché, di
solito, sono i poveri a portarne le conseguenze maggiori. Sono forse essi più
peccatori degli altri?
No! Colui che un giorno pianse per la morte di
Lazzaro, piange oggi per il flagello che si è abbattuto sull’umanità."
Ecco la parola può avere una potenza che sovrasta il mezzo con cui la si trasmette. Invece il gesto, l'azione, il rito viene svuotato, inaridito dal mezzo. E' come mangiare un'arancia senza succo. E' lei, è un'arancia, ma secca. Per questo mi sa che come non ho guardato la Via Crucis e me la medito con calma, non guarderò la Veglia Pasquale: la celebrazione più potente di tutto l'anno. Lì non è un'arancia, è un pompelmo rosa gigante e se è secco, è ancora peggio...
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