31 luglio 2019

route scout 1

Sono stato assente per cinque giorni, senza preavviso... Route scout intorno a Clavière piena di momenti "emozionanti": dalla grandinata a 2.600 m. a frana che interrompe il sentiero e ci obbliga a tornare indietro, ad altra frana che interrompe l'altro sentiero e impedisce a uno del gruppo che arrivava dopo a raggiungerci, a razionamento alimentare per il fatto che non siamo tornati nella civiltà il terzo giorno come era previsto e non siamo riusciti a comprare cibo, al piantare le tende in un giardino privato (dietro permesso, ovviamente) ma guardati per un po' dalla polizia, avvisata dal dirimpettaio che non aveva capito che eravamo scout. Insomma: imprevisti a gogo, ma l'esperienza è stata molto bella. Una bella analogia della vita, che a volte non va come vorresti o come dovrebbe essere. Domani riporterò ancora qualcosa sui luoghi visti, ma qualche foto ricorderà i momenti vissuti.

"In tutti i modi, o Signore, hai magnificato
e reso glorioso il tuo popolo
e non l'hai trascurato
assistendolo in ogni tempo e in ogni luogo." (Sap 19,22)
Camminare

Dormire in tenda

Fuocherello serale a 2.400 m. (ma si può?)

Il riposo dopo la fatica...


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25 luglio 2019

un tuffo nel mondo rurale

Alcune settimane fa avevo parlato di un matrimonio di altri tempi. Ora siamo al "funerale di altri tempi" purtroppo nell'ambito della stessa famiglia. Grande raccoglimento intorno alla persona che, pur anziana, è stata significativa per i figli e ha avuto l'opportunità, all'ultimo, di partecipare al matrimonio del figlio. Però un tuffo nel mondo rurale del passato: rosario in casa e non in chiesa, richiesta di sacerdoti per un doppio rosario (un laico non...basta), musica al funerale. Non è solo facciata: c'è anche sostanza, anche se con i piemontesi doc non si capisce, perchè pochi partecipano rispondendo al funerale. Nello stesso tempo la testimonianza di uno dei figli, letta da una partente era densa di fede, una fede vissuta nelle modalità di un tempo.
Insomma: saremo nel mondo secolarizzato, multietnico, globale, ma un mondo di ieri c'è ancora ed è più che mai vivace. Non conviene dimenticarlo, né considerarlo "l'ultimo colpo di coda"

"Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri,
dei nostri antenati per generazione." (Sir 44,1)

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24 luglio 2019

bufale bufale bufale

E' circolata in giro questa frase del cardinale africano Robert Sarah
Ovviamente propaganda politica ma non di quella grezza, alla quale siamo abituati ormai da mesi: di quella astuta e infingarda, perchè effettivamente il cardinale ha espresso anche per iscritto un po' di osservazioni sulla politica migratoria e sul fatto che andrebbero aiutati a casa loro, ma in un contesto del tutto opposto a quello che uno si immagina leggendo questa dichiarazione.
Per saperne di più e per sentire l'intervista integrale (anche se in francese) al cardinale:
https://www.bufale.net/anti-immigrazione-il-cardinale-robert-sarah-fermatela-o-per-voi-sara-la-fine-disinformazione-chiara/

Mi sa che uno dei più grandi servizi che si possa rendere è quello di bloccare queste bufale e di divulgare un po' di controinformazione.

"Le parole degli empi sono agguati sanguinari,
ma la bocca degli uomini retti vi si sottrarrà." (Pro 12,6)

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23 luglio 2019

messa in casa di riposo

Ieri mattina ho sostituito un sacerdote per la messa alla casa di riposo di Portacomaro Stazione. Ho trovato la casa di riposo giusta dopo averne girate altre due (e mi sono detto: qui ci sono solo più case di riposo...), perciò sono arrivato in ritardo. Ma loro mi aspettavano: una trentina di anziani, di cui ne conoscevo due, tutti lì, incuranti del ritardo. Come se niente fosse la messa è cominciata ed è proseguita grazie a due di loro che preparavano le cose. Qualcuno riesce a rispondere, una viene perfino a leggere e poi una di loro mi offre il caffé alla fine. Una intona un canto alla fine, anche se ormai sono quasi pronto a partire e mi fermo. Un'unica impressione generale: la vita umana, nonostante tutto, è decisamente breve. Non bisogna sprecarla.

"Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato,diede loro il dominio di quanto è sulla terra." (Sir 17,2)

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22 luglio 2019

vite così

Ieri alle 13.15 passa un tipo che dice di avere 54 anni e che vuole spiegarmi la sua vita. Mmmh bell'orario... Biascica come se avesse bevuto e infatti mi racconta di un suo recente inserimento non riuscito in comunità. Aspetto che mi chieda dei soldi e invece no, vuole proprio solo parlare un po'. Se ne va abbastanza velocemente come è venuto, senza tralasciare di dirmi che deve ancora fare la cresima. Appena esce mi dico:
1) se questa mattina a messa non ci fossero state le letture sull'accoglienza probabilmente l'avrei mandato a stendere
2) devo aver accumulato un po' di pregiudizi verso la povera gente
3) lui ha parlato di sé ma io ho solo "registrato" con attenzione quello che diceva, senza mettermi troppo in gioco: ho fatto il prete-assistente sociale

"Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo." (Eb 13,2)

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21 luglio 2019

matrimonio estivo

Ho partecipato ad un matrimonio ieri con pranzo in vigna tra tavolini e famigliole sui plaid. Un pranzo come tutti vorrebbero: senza portate ma stile merenda sinoira, con ampia libertà di muoversi anche per andarsi a prendere da mangiare, molto "estivo" anche se non troppo caldo. Anche la celebrazione aveva un tocco di spensieratezza: molti bimbi, dato che la sposa è maestra d'asilo, coinvolti in alcuni momenti, canti al confine tra il liturgico e il non liturgico ma decisamente energizzanti, attraverso un coro messo su per l'occasione. Il marito albanese ha portato con sé la claque di parenti che poi hanno ballato balli popolari albanesi a lungo nel luogo del pranzo.
Un matrimonio costruito al contrario: non per insegnare chissà che cosa o per esprimere chissà che cosa, ma per smantellare le formalità. Forse questo è uno dei compiti della fede: smantellare le formalità e le ingessature varie per riscoprire la spensieratezza dei bambini.

"Và, mangia con gioia il tuo pane,
bevi il tuo vino con cuore lieto,
perché Dio ha gia gradito le tue opere.
In ogni tempo le tue vesti siano bianche
e il profumo non manchi sul tuo capo." (Qo 9,7-8)

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20 luglio 2019

di ritorno dalla terra francese (3)

Terza coppia  di ricordi: riguardano gli ultimi giorni, dedicati a costruire il programma dei prossimi sei anni di vita del Prado internazionale

1) Primo ricordo: le interminabili discussioni sulle priorità da avere. La difficoltà di farsi capire: non c'è solo il carattere ma anche le diverse culture di mezzo. I francesi sono razionali, ma a volte non riescono a mettersi nei panni degli altri, gli spagnoli sono molto evocativi e meno razionali, i medioorientali enigmaticamente silenziosi, i latinoamericani molto semplici con difficoltà di seguire discorsi troppo astratti, ecc. A volte però questi sono luoghi comuni e non aiutano il dialogo. La base di tutto però è la volontà di dialogare fino in fondo, che a volte scappa, prendendo le scorciatoie dell'imporre la propria idea per non perdere troppo tempo oppure del tacere e tirarsene fuori.

 «Con la sapienza si costruisce la casa
e con la prudenza la si rende salda;
con la scienza si riempiono le sue stanze
di tutti i beni preziosi e deliziosi.». (Pro 24,3-4)


2) Secondo ricordo: come il carisma originario aiuta a trovare il terreno di intesa, anche il discernere dove lo Spirito di Dio spinge aiuta a uscire fuori dall'impasse. Sempre si faceva una preghiera allo Spirito Santo prima di avviare queste sessioni di assemblea. Soprattutto aiuta a smascherare quelle idee che sono ideologie e non corrispondono al vero. E l'ideologia non è questione di una cultura o dell'altra, ma è qualcosa di interno all'uomo. Così scopri che tante tue idee non confrontate con altri perchè considerate vere, sono proprio ideologie che ti costruiscono una gabbia intorno e tu ti ritrovi prigioniero. A volte diventi una belva nel difendere le tue idee, ma stai ringhiando dall'interno di una gabbia...

"Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode.(Sl 126,1)


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19 luglio 2019

di ritorno dalla terra francese (2)

Seconda coppia  di ricordi: riguardano i giorni centrali, in particolare la domenica quando abbiamo fatto il giro dei luoghi del fondatore del Prado, padre Antonio Chevrier
1) Primo ricordo: Chevrier era fissato col fatto che un prete non deve solo essere un buon prete, ma anche un prete santo. La sua "conversione" a Natale del 1856 è stato questo salto di qualità e da allora ha fatto di tutto per esserlo. Sta cosa rode dentro perchè sembra sia un fissato, un "talebano". E invece ti accorgi che se punti a 1.000 almeno arrivi a 100 ma se punti a 100 arrivi a 10. Perciò non basta proporsi di fare bene il proprio dovere di prete, bisogna proprio puntare alto.

 «Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?». (Lc 14,33-34)

2) Secondo ricordo: spesso nei lavori di gruppo e nei dibattiti in assemblea ricorreva l'adagio "tornare al carisma originario di Padre Chevrier". Era una specie di tormentone, soprattutto quando le idee erano divergenti. Ma in fondo è proprio così: ogni realtà, ogni persona ha delle radici da cui è nato e che lo tengono in vita. Bisogna garantire che queste radici non vengano tagliate altrimenti tutto secca. Va bene rispondere alle sfide dei tempi, ma senza buttar via il bambino con l'acqua calda...

".Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. " (M7 5,17)

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18 luglio 2019

di ritorno dalla ... terra francese

Tornato ieri dopo 16 giorni di dibattiti, confronti, lavori di gruppo e nuove conoscenze e amicizie a Lione. Bella città, bei luoghi nei boschi dove eravamo, clima perfetto, cucina... da brividi. Mi sono appuntato sei ricordi, che scriverò man mano, a due a due.

Prima coppia  di ricordi: riguardano i primi giorni, quando si è fatta la conoscenza dei diversi Prado in giro per il mondo, attraverso la voce dei loro rappresentanti.
1) Primo ricordo: ma dov'è la Guadalupa, di cui c'era un giovane rappresentante? Dov'è l'isola di Rèunion, di cui c'era un rappresentante? E quanti stili diversi di intervenire in pubblico, di mangiare, di pregare e cantare, di passare il tempo libero. Uno spagnolo mi dice che io sono praticamente come gli spagnoli (?!), ma lui è di Avila, mentre l'altro che è di Bilbao è già diverso e quello dell'Andalusia, ancora diverso... Per non parlare dei coreani (del Sud), che appena hanno un po' di tempo libero vanno su è giù per la strada senza arrivare da nessuna parte, mentre noi quando si fa qualche giro a piedi hai sempre una mèta..

 «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti di Israele.
Ma io ti renderò luce delle nazioni
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra». (Is 49,6)


2) Secondo ricordo: la Chiesa cattolica è proprio universale. La stessa, eppure così diversa da paese a paese. Il rappresentante libanese parla della guerra di Siria, il rappresentante egiziano dei rapporti con i musulmani, il rappresentante svizzero del rapporto con i protestanti, i rappresentanti dell'America Latina dei soprusi ad opera dei potenti, ma quelli del Cile dei problemi di una chiesa i cui vescovi hanno tutti dato le dimissioni. I rappresentanti coreani del fatto di essere minoranza assoluta, mentre quelli europei dell'essere diventati di fatto minoranza. Quelli dell'Africa dei problemi di povertà, ecc ecc ecc. Come siamo meschini quando facciamo dei drammi sui preti che mancano, sulla pastorale da portare avanti, sulle questioni amministrative da risolvere... Un po' di sano cosmopolitismo può renderci meno "provinciali"!

"Dopo alcuni giorni Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno»." (At 15,36)

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01 luglio 2019

in terra francese

In partenza per Limonest (vicino a Lione) per l'Assemblea Internazionale del Prado. Due settimane di confronti e discussioni e, si spera, anche di tempo libero e di riposo.
Così mi salto: nomine di parroci & co (gazzetta di venerdì 5), Asti Gay Pride (sabato 6), Asti Gods' Talent (domenica 7) e chissà quante altre cose...
Buone "vacanze"

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