29 agosto 2010

scozia1

loch lubnaig
falesia all'isola di Skye

glencoe valley


Di ritorno da una vacanza in Scozia ho capito come mai i grandi romantici del XIX sec. venivano proprio da queste zone e cosa significhi "sublime" nel senso di sintesi di magnifico e terrificante. Al di là delle dotte citazioni, un paesaggio come quello delle Highlands scozzesi non può non generare inquietudine e contemplazione. Contemplazione per la bellezza dei posti, inquietudine per la forza evocata dalle onde del mare contro le alte falesie, dal vento impetuoso, dal cielo in cui sembra si svolga continuamente una battaglia tra luce e tenebre. Alla prossima puntata qualcosa su Edimburgo e sugli scozzesi... Per ora riparto per un gemellaggio con l'Albania. A presto

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16 agosto 2010

viaggi e vacanze

l'isola di Skye nelle Highlands scozzesi

Sì viaggi e vacanze. Mercoledì parto per dieci giorni di Scozia e al ritorno per una settimana di Albania. La prima è vacanza pura, la seconda è gemellaggio con parrocchia di don Bosco a Shelqet vicino a Scutari. Entrambi però sono soprattutto viaggi e l'idea di partire, di interrompere il tran tran ordinario innanzitutto infastidisce un po' ma poi crea senso di avventura e grande entusiasmo. Soprattutto ti dà la sensazione che c'è ancora molto da scoprire e che le persone che incontrerai (soprattutto in Albania) possono cambiarti le prospettive di riferimento. I grandi paesaggi delle Highlands scozzesi visti in foto ti danno la sensazione che non sei tu al centro dell'universo, anche se nella vita di tutti i giorni sembra proprio così: che fai parte di un tutto ben più grande, che comprende anche (nel caso prendessi in considerazione tutte le travagliate vicende del popolo albanese) la storia di gente che ti ha preceduto e che ha costruito il mondo dove tu ora stai abitando.

Viaggiare può diventare "peregrinare" se non ti fissi sulla meta da raggiungere pur sapendo di averla, se non ti fissi sulle tue abitudini da rispettare pur sapendo che ti danno sicurezza, se non ti fissi sulle cose che le guide turistiche ti hanno detto di vedere pur sapendo che anche quelle sono esperienze vissute di persone.

Beh, insomma, buona vacanza: tra una cosa e l'altra ritornerò operativo l'8 settembre, ma non è detto che tra un viaggio e l'altro non riesca a scrivere qualcosa...

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10 agosto 2010

ancora sulla montagna



Sì ancora una riflessione sulla montagna. Su Avvenire di sabato scorso c'era un editoriale che si intitolava "In vetta bando alle mode. La montagna ci indica Altro". E conteneva alcune descrizioni carine: "C'è la tribù degli arrampicatori che concepisce la montagna come palestra dell'estremo e sfida delle capacità umane. C'è la tribù della funivia e della seggiovia che riduce al minimo indispensabile lo sforzo fisico, considerando la fatica fisica necessaria per raggiungere una meta come un incidente di percorso da ammortizzare con ogni mezzo a disposizione. E c'è la tribù della polenta col capriolo da mangiare nella malga à la page per poter vantare con i colleghi in ufficio un tuffo nelle tradizioni locali". E poi naturalmente proponeva la montagna come palestra di vita e di umanità.


E dato che ieri sono stato sopra Entracque insieme ad altri e ho fermato questa stupefacente immagine, la dedico a chi ha voglia di vedere cose belle...

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05 agosto 2010

reiki e simili

Oggi è venuto uno a chiedere la disponibilità del salone per uno spettacolo teatrale in beneficenza ad una associazione che tra le altre cose sostiene il progetto Reiki e parla di alchimie del basso e dell'alto, all'interno dell'universale amore del prossimo. Con il mio collega ho discusso perchè lui mi faceva notare che reiki, yoga e altre tecniche simili sono le vie di tramissione di sensibilità new age che poco hanno a che fare (se non con i termini) con la fede cristiana. E' vero: sul volantino si parlava di energie nascoste e quant'altro.
Mi veniva da pensare due cose:
- chissà quanto si rivolteranno nella tomba quei pensatori che accusavano il Cristianesimo di essere irrazionale e ora lo trovano a combattere contro certe irrazionalità...
- in fondo i Padri della Chiesa di fronte all'idolatria hanno tenuto due posizioni: o condanna radicale, oppure hanno mostrato che dietro l'idolatria c'è sempre un desiderio di Dio malamente orientato e quello va salvaguardato. Perciò hanno "cristianizzato" riti, credenze e altro. Mi sembra che questa sia esattamente la stessa situazione: che posizione prenderesti tu?

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