22 febbraio 2011

"Sopportare i difetti degli altri"

Guarda un po' cosa leggo nel libro "Imitazione di Cristo", famoso testo di spiritualità medievale, che ha già qualche "anno" di storia:
"Vogliamo che gli altri siano perfetti; mentro noi non correggiamo le nostre manchevolezze. Vogliamo che gli altri si correggano rigorosamente; mentre noi non sappiamo correggere noi stessi. Ci disturba un'ampia libertà degli altri; mentro non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un po' più frenati. In tal modo dunque è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi".
Si direbbe: una lettura un po' estrema e che apre al pensare: beh allora tutto è inutile. Oppure: beh non è sempre così... E invece guarda un po' come va avanti:
"Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri per amore di Dio? Ora, Dio così dispose affinchè apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro (Gal. 6,2). Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo".
Pensa un po': sembra che Dio ci voglia quasi difettosi... E poi la conclusione che è un capolavoro di saggezza e di intuito psicologico, in un tempo in cui di psicologia manco si parlava:
"Quanto virtù ciascuno di noi abbi, ciò appare al momento delle avversità: non sono le occasioni che fanno fragile l'uomo, ma esse mostrano quale esso è".
Ogni commento è superfluo.

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20 febbraio 2011

amare i nemici

la casa Tabor di Valgera

Il Vangelo di oggi presentava il discorso in cui Gesù dice di "amare i nemici". Giusto per cominciare subito l'altra notte c'è stato un furto per 20 mila euro nella casa della parrocchia di Valgera che si sta ristrutturando. Ci vuole un po' per controllare le reazioni nervose, risentite e vendicative, poi ci vuoloe un po' per capire come fare sia per ripartire con i lavori, sia per evitare che portino via altri. Fortuna che si è in tanti e si può fare fronte comune.

E fortuna che il Vangelo di domenica prossima dice di non preoccuparsi per le cose materiali, perché il Signore provvede ai suoi figli...


09 febbraio 2011

sciogliersi come i tasti

Un'osservazione strana.
In questi giorni suonando il pianoforte mi sono accorto che quando le dita sono tra loro un po' legate, magari a forza di fare gli stessi passaggi, allora si stecca. Invece le dita devono essere sciolte, cioè andare ognuna per conto proprio anche se poi in realtà suonano insieme alle altre.
Chissà se con le persone è così. Con quelle con cui sei legato da forti abitudini ad un certo punto vengono fuori le stecche. Quando invece sai che potresti fare a meno di loro, ma hai deciso di starci insieme allora tutto fila...

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06 febbraio 2011

ancora albanesi

In questi giorni da noi c'è un sacerdote albanese, don Genc, che ci aveva ospitati in Albania quest'estate. Ne abbiamo approfittato per celebrare una messa in albanese ieri sera e questa mattina per presentarlo alla comunità. Ieri siamo stati a cena a casa di amici albanesi insieme a lui e ho potuto constatare le speranze e i desideri di un immigrato, ormai da anni in Italia. Ci ha raccontato delle difficoltà del primo arrivo e della fatica fatta per lavorare e per mettere da parte i soldi. Infine delle case comprate e riaggiustate: ora quella in cui eravamo era veramente bella...
Ma ci ha anche raccontato delle persecuzioni in Albania contro di loro, dal momento che erano cristiani: per i figli nati non era possibile mettere il nome di un santo, ma solo un nome tra quelli indicati dallo Stato (robe da chiodi...). E poi degli arresti dei sacerdoti e del loro lavoro sotto falso nome per non farsi scoprire.
Beh, lì è chiaro la fede (e una fede non qualunque, ma provata) ha dato forza ad una popolazione e la sua forza si è trascinata fino al desiderio di riscatto dalla miseria. Un po' come era successo in Italia dopo la guerra.
Quando però arriva il benessere, la fede non serve più. O no?

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