31 dicembre 2023

La bellezza dello scoutismo

 Di ritorno da un pezzo del campo invernale scout al Monte Fasce sopra Genova mi porto a casa la bellezza dello scoutismo almeno in due tratti: il contatto con la natura, anche infausta come la nebbia che abbiamo trovato e il rapporto gioioso tra generazioni. Bambini che stanno insieme ai grandi, ma anche agli adolescenti e ai ragazzi, maschi e femmine che stanno insieme, idee diverse e caratteri diversi che imparano a convivere. Strepitoso.

"Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli" (Sal 102,17)






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29 dicembre 2023

Due concerti

 Per la prima volta dopo parecchi anni sono riuscito ad andare ai due concerti di Natale e S. Stefano rispettivamente del Coro Polifonico Astese e del Coro di s. Secondo e Officina Vocis. Musica per tutti i gusti e tanta gente, tornata a popolare i luoghi sociali e di culto dopo l'epoca del covid. Il primo aveva al centro musica latinoamericana (con il gruppo Umami) in un mix suggestivo di voci da coro e musica etnica. Il secondo i classici: Beethoven, Mozart e dintorni. Ognuno con un suo senso e un suo fascino. E' sulle canzoni natalizie che la differenza si è sentita. Mentre a s. Secondo si sono sentite le note sempreverdi di Stille nacht e Tu scendi dalle stelle, nell'altro si è optato per le canzoni natalizie del novecento: And so this is Christmas e We wish you a merry Christam. Sembrava di essere in un centro commerciale o per strada allo shopping dove queste modulazioni sono di casa. Alla fine a pensarci bene le prime contengono ancora il riferimento alla nascita di Gesù e hanno una profondità particolare, le seconde sono artificiali e fanno leva sui buoni sentimenti, anche se magari emerge qua e là il valore della pace, ma come desiderio, non come certezza che essa è stata seminata e bisogna farla crescere. Chissà come saranno le melodie natalizie del XXI secolo? Ma forse le affideranno all'intelligenza artificiale.

"Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo." (Lc 2,7)

Concerto di san Secondo

Concerto del Coro Polifonico Astese con Umami


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28 dicembre 2023

Ferrari

 Dimenticavo. Qualche giorno fa sono andato a vedere "Ferrari" e sono riuscito a vederlo tutto senza appisolarmi un attimo. Senza pause in mezzo, ma il film ti conquistava, anche se le critiche non sono sempre favorevoli. Uno spaccato bellissimo però dell'Italia di quei tempi e dello stile di vita in pieno boom economico. Un quadro perfetto del modo di pensare che ci ha consegnato un'Italia ricca ma anche un ripiegamento massiccio sui beni materiali che paghiamo ancora adesso. Belli i personaggi e belle le situazioni, ma soprattutto bella la fotografia con tratti spettacolari che mi hanno fatto venir voglia di tornare alle lunghe camminate ora un po' trascurate. Ecco uno dei propositi del nuovo anno: tornare al camminare e al cinema. Un buon connubio.

"Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio»." (Lc 12,20.21)




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26 dicembre 2023

In pieno Natale

 Eh già, siamo nel pieno delle feste natalizie e ho deciso di godermele fino in fondo dopo settimane un po' complicate. Il Natale è una festa divisiva: molto bella per qualcuno, molto triste per altri. Il mood moderno ti spinge a snobbarla: roba da bambini. E intanto ti fa comprare qualunque roba, avendo spesso ridotto il senso al consumo (di soldi, di luce, di altro).

Ma si può stare tranquilli: a messa di gente ce n'era e il clima era raccolto. Ad ogni messa: alla vigilia un sacco di gente, alla notte meno gente ma giusta, all'aurora un sacco di gente, alle 11 poca gente, alla sera i restanti. Ogni messa ha il suo pubblico ma non si sente più quell'odore stantio di pellicce, trielina e lacca da capelli di una volta. Nè si vedono sfilate di moda di persone che in quanto a bellezza non brillano certo oppure saluti formali mentre nascondi i coltelli dietro. La generazione del "credo ma non frequento perchè quelli che vanno in chiesa sono a volte peggio degli altri" si sta svuotando e finalmente si potrà ricostruire.

"È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini" (Tt 2,11)


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18 dicembre 2023

Saggio di Natale

 E' diventato un "genere letterario". Ieri sera ho partecipato ad uno di questi saggi, perchè c'era mio nipote che cantava. Ma sentendo altri, ho capito che qualunque saggio natalizio ha lo stesso dna, sia che si tratti di bambini, di giovani, di adulti, sia religioso che profano. Le regole sono:

1. Dimostrare un impegno. Il saggio è impegnativo, perchè essere impegnati sembra valga di più che non esserlo.

2. Dimostrare delle capacità, ma far capire che nessuno è un professionista. Della serie: facciamo il meglio che possiamo ma senza dannarci, perchè lo facciamo per piacere e non per dovere. Così ci sono dei saggi terrificanti ma che si giustificano perchè i bambini non sono adulti e chi prepara i saggi non sempre lo è. 

3. Essendo Natale, riempirlo di buoni sentimenti, fino a trasformarlo nella puntata di un serial-telenovela. Della serie "A Natale siamo tutti più buoni". Ah sì?

4. Far vedere a famiglie e amici che non si va a scuola o nel corso solo per faticare, ma per divertirsi e far riflettere. L'esito è che se una famiglia ha tre figli, si sorbisce tre saggi: meglio avere dei gemelli. 

5. Non parlare male dei saggi, perchè è come sparare sulla Croce Rossa. Non è politically correct dire che a volte se ne hanno le scatole piene, specialmente quando è il decimo saggio che viene fatto e alla fine è la decima volta che viene riscaldata la stessa minestra.

Proposta: non chiamiamoli "saggi", ma "assaggi" in modo che almeno diventino più brevi.

"Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe." (Gv 1,10)



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16 dicembre 2023

L'arcano dei ministeri istituiti

 In Diocesi si è avviata una riflessione serrata sui ministeri istituiti (lettorato, accolitato e ora il ministero del catechista), a seguito del documento Cei, a seguito del documento pontificio. Si discute sul loro senso, sulla loro necessità e su come promuoverli e formarli. Interesse per il nuovo spazio che si apre ai laici ma timore che il tutto li clericalizzi ancora di più. Interesse per il far spazio e nuove vocazioni ma rischio di ridurli ad una mera funzione da svolgere. Ma la discussione è solo agli inizi. Una domanda però emerge tra le righe: cui prodest?. Molti sono i documenti pontifici e del papa che sono usciti ma non si è mai sentita l'esigenza di capire come applicarli (per es. Laudato sì e ora Laudate Deum). Di altri se n'è dibattuto ma ora sono sostanzialmente al palo (es. Amoris Laetitiae). Forse sfugge il senso perchè al di là di una condivisa analisi sulla situazione della chiesa locale che è stata fatta e ribadita si fa difficoltà a capire le priorità e si attivano tanti discorsi in contemporanea, tutti sullo stesso piano: importanza dei consigli pastorali, formazione, ministeri, coinvolgimento delle famiglie nella catechesi, centro giovanile cittadino, ecc. ecc. E' sempre più facile fare l'analisi che trovare delle strade nuove.

"Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico." (At 6,3)

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15 dicembre 2023

I progressi della cop28

 Ho seguito più da vicino la conferenza internazionale sul clima di Dubai che ha portato per la prima volta a mettere in conto la fuoriuscita dai combustibili fossili sebbene non a breve termine. Ho sentito il dibattito che ne è scaturito, in particolare la divisione tra coloro che parlano di ennesimo fallimento, dato che intanto una parte del mondo sarà sott'acqua e di chi parla di accordo storico. Ci sono ragioni da tutte e due le parti. Mi sono convinto di due cose:

- non c'è alternativa alla metodologia delle cop, perchè in quali altri sedi si potrebbe discutere tutti quanti insieme e prendere decisioni che anche se non sono vincolanti stabiliscono delle piste precise da seguire? Non c'è mai stato nella storia un governo globale se non sotto qualche dittatore: purtroppo i tempi lunghi sono i tempi della storia e non coincidono con i tempi del clima... Ma gli attivisti se ne devono fare una ragione

- nello stesso tempo è incredibile come si continui a parlare  di stati contro la transizione ecologica come se la gente iraniana, russa, saudita fosse tutta a favore del petrolio. Non sono i popoli a dare problema, sono certe èlite dittatoriali e economiche che continuano a scommettere sui combustibili fossili perchè non sono interessati alla sopravvivenza della civiltà umana: tanto moriranno prima... Perciò più che controllare gli altri stati, converrebbe controllare le proprie banche, le proprie aziende e certi personaggi da incubo che sono stati ben rappresentati da film come "The Wolf of Wall Street"...


"La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie."
(Is 35,7)



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11 dicembre 2023

Restare con i giovani

 Purtroppo l'influenza mi ha impedito di partecipare per intero al campo scout di questi giorni, ma li ho raggiunti a Susa sabato e domenica per la conclusione insieme. In genere alla fine ci sono confronti un po' serrati su scoutismo e fede e sono chiamato in campo sia per rispondere alle domande, sia a dare la disponibilità per chiacchierate più personali a richiesta dei ragazzi (anche gli altri dello staff fanno la stessa cosa). Questa volta le domande sono state una raffica e l'interesse molto molto alto: dai testi sacri, alla liturgia, alla chiesa come istituzione, all'omosessualità, alla preghiera, ecc. Più di un'ora di attenzione... E nelle chiacchierate più personali mi sono reso conto che veramente abbiamo svoltato la boa: da qualche anno fa in cui la fede faceva problema serio ad oggi in cui continua a fare problema ma solo perchè si vorrebbe avere un profilo alto e non ci si sente all'altezza. Torna ad essere un orizzonte gradito, ma guai se qualcuno la propone come una volta: un dovere, una tradizione importante, una verità. L'aggancio è lo spiegarla in tutta la sua portata come sapienza antica, secolare e soprattutto che scende dal cielo: farne vedere la logica intrinseca, la ricchezza di un patrimonio, la luce e la forza che porta. Poi al resto ci pensano loro (o lo Spirito?). Torno a casa decisamente incoraggiato.

" Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede" (1 Tm 1,19-20)

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08 dicembre 2023

La fatica di un editoriale

 Si dice che l'editoriale del direttore sia uno dei pezzi più importanti su un giornale. Perciò va preparato bene e pensato. Lo dice chi non sa come funziona un giornale. La prima pagina è l'ultima ad essere preparata perciò è la meno pensata e l'editoriale a volte è un riempitivo. Il problema è quando devi scriverlo e sei ispirato solo a metà. Perchè se sei ispirato è facile. Se non sei ispirato rifiuti di farlo. Ma se sei ispirato solo a metà "so' c...i". Tipo ieri. Dopo giorni di malattia e di assenza dal giornale (ma era già previsto, perchè sarei dovuto essere con gli scout) arriva il messaggio del caporedattore "Fai un fondo sul Natale, presepi, mercatini, ecc.". Dopo qualche minuto arriva il messaggio dell'impaginatrice: 1.200 battute. Lo butto giù abbastanza easy e comincio a tagliarlo, perchè è venuto di 1.900. Non è facile in poche battute dire tutto quello che volevo, ma stresso sempre tutti che l'abilità di un giornalista è anche di dire cose complesse in tre righe. Lo mando. Bon, finito, mi metto a fare altro. Poi ci ripenso. Non mi piace più, troppo critico e troppo acido. Telefono, anche perchè so che stanno chiudendo. Dico di buttarlo e ne scrivo un altro. Vengono al botto 1.300 battute. Lo mando. Mi piace di più, più letterario, quasi un racconto, ma ambientato nel giovedì in cui la presidente del Consiglio è arrivata ad Asti, cioè giusto ieri.

Questa mattina mi sveglio e mi dico: ho fatto un'omelia, non un articolo. L'ho scritto da parroco, non da direttore del giornale. Ma ormai è tardi. Insomma, l'editoriale semiispirato è un gran casino.

 "Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1-2)

anche lui non sapeva come farsi capire...



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07 dicembre 2023

Cottarelli: l'economia "lucida"

 La malattia/convalescenza mi ha tolto il piacere lunedì sera di andare ad ascoltare Carlo Cottarelli ad Asti mentre alla scuola popolare parlava della situazione economica in Italia. Ma i grandi organizzatori hanno registrato il tutto e così ieri me lo sono guardato sul canale YouTube di Gazzetta: un'ora e mezza di economia, tra intervento e dibattito che ha ulteriormente alzato il credito dell'economista. Grazie a lui posso ancora dire che l'economia è una scienza e non è solo affare di qualche fanatico che beve e fuma robe strane e poi spaccia le sue visioni per teorie. Ho inoltrato il video anche a mio nipote, che pare amare l'economia. Alla fine di tutto ho ribadito una mia convinzione: le cose vanno studiate per poter essere capite e se non hai il tempo o la capacità di farlo, cercati qualche esperto di cui ti fidi, che te le spieghi e faccia il "lavoro sporco" per te. Proprio sui temi economici l'analfabetismo italiano di base è molto alto e l'informazione, quando non è di parte, spesso sembra faccia di tutto per non farti capire l'essenza del discorso. Sa, riprendiamo in mano sti manuali di economia...

"Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?  Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro" (Lc 14,28-30). 

Ti faccio l'elenco dei politici italiani?



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06 dicembre 2023

Bloccato

 Dopo aver esagerato un po' di giorni per riuscire a partire ieri per il campo scout in un periodo improponibile (ma si era anticipato dalle vacanze di Natale, visto che la staff non c'era tutta e non mi ero reso conto che quest'anno cadendo Natale di lunedì, di fatto l'avvento durava solo tre settimane...), alla fine ho ceduto e sono finito a letto per qualche giorno, vittima di una influenza con i fiocchi che non ricordavo da quando ero piccolo. Quelle belle influenze che nonostante prendi medicine non passano subito, ma ti fanno cercare il caldo e stare fermi senza fare assolutamente nulla. Pertanto non solo è saltata la ross in val Susa, ma tutto rinviato per le cose della parrocchia e in Gazzetta. Un segno. Non il primo, ma stavolta bisogna proprio invertire rotta e mettere qualche paletto al dilagare dell'ansia efficientista che coglie tutti. 

"Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria." (Dan 5,20)



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