31 marzo 2023

Asti non è capitale della cultura

 Purtroppo Asti non ce l'ha fatta e pur essendo arrivata quasi al primo posto, Agrigento le è stata preferita. Certamente c'è delusione perchè il lavoro fatto è stato tanto e in breve tempo. Un dossier sicuramente fatto meglio di quello del Pnrr, che ha comportato una audizione di un sacco di enti e associazioni e un lavoro certosino degli uffici comunali. Speriamo che resti lo spirito di quel lavoro e tutto non vada in fumo. Speriamo che prevalga il senso della città, rispetto a quello del partito e degli elettori e speriamo che continui lo sforzo del lavoro di base rispetto a quello in cui uno decide per tutti o pochi decidono per tutti, stile al quale la città di Asti si è  spesso stancamente assuefatta.

"Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo." (1Tm 5,21)



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28 marzo 2023

Il palio in chiesa

 Sabato sera consegna del palio alla chiesa. Nomina del borghigiano dell'anno, don Mario, coparroco con me qui per 14 anni. Celebrazione che cuce insieme religioso e civile, benedizione e rievocazione. Un intreccio molto delicato: la parte religiosa può finire in quelle riflessioni alte, così alte che non toccano nessuno di quelli che sono in basso. La parte civile può diventare pomposità epica, che esalta come se fosse la conquista della Luna ciò che è la conquista di un drappo. Un po' si sono rischiate queste due derive e la scenografia delle luci, sproporzionata rispetto a ciò che serviva, ha rischiato di trasformare il presbiterio in un palcoscenico. Ma alla fine siamo rimasti entro i confini e l'emozione della nomina del borghigiano ha ridato un po' di sana umanità all'insieme. Per il resto tutto rientra nell'arte a servizio della meditazione: i canti, le danze, le sbandierate, i colori. Alla fine la serata ha contribuito a cementare le relazioni e a capitalizzare un po' di collaborazione reciproca che non guasta mai...

" La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino." (Fil 4,5)



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25 marzo 2023

Iniziato il nuovo corso per cresimandi adulti

 Ho saltato un giorno di blog ma gli eventi non attendono e si moltiplicano. Torno a giovedì sera, quando è iniziato il nuovo corso per adulti che intendono ricevere la cresima. Sono sette, ma un ottavo verrà a condividere il tempo con la compagna che deve sposare per "rinfrescare" le cose. Inoltre uno dei sette potrebbe anche non farla, perchè deve essere testimone di nozze di un altro e di per sè la cresima non è richiesta. Ma intende venire lo stesso e farla. Già questo farebbe capire che il clima è cambiato e comincia ad esserci un po' di interesse per la fede cristiana dopo che finalmente per decenni si è spazzato via tanto ciarpame travestito da fede. 

Quest'anno sarà impostato in modo del tutto nuovo. Abbandonata l'idea di presentare i contenuti della fede cristiana, per i quali si provvederà a offrire delle cose da leggere e vedere a casa per poi semplicemente parlarne durante gli incontri, si prenderà sul serio l'idea di presentare il tutto come un cammino di spiritualità e di formazione della vita interiore. Questo ha cambiato il clima l'altra sera: i presenti hanno sbarrato gli occhi e poco alla volta, quando intuivano che la posta in gioco non era parlare di argomenti ma di se stessi, hanno sondato che non fosse una sorta di intrusione nei loro affari privati. Poi abbiamo concluso che siamo in fase di sperimentazione tutti quanti, io compreso e vale la pena rischiare. Si parte la settimana prossima con l'idea di creatività/creazione, applicata a noi, così come viene presentata da Genesi, incarnata dall'azione dello Spirito che fa nuove tutte le cose e vissuta in pienezza da Gesù nella Pasqua, nuova creazione. Vedremo...

 "In principio Dio creò il cielo e la terra.  La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gn 1,1-2)



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23 marzo 2023

Terminata la benedizione delle famiglie

 A due settimane dalla nuova Pasqua ieri ho concluso il giro della benedizione delle famiglie 2022. Come l'ultimo giorno di scuola... Non sono mai arrivato tanto tardi per una serie di ritardi e di incovenienti dell'anno scorso. Mi sono anche chiesto se il gioco valga la candela. Mi sono dato una risposta articolata:

1. E' una pratica vecchia, che richiama l'idea in cui il parroco era tale non solo di chi frequentava la parrocchia ma di tutti i cittadini di una zona. Un sistema vecchio che però è ancora ben assestato e paradossale, come quando ti dicono che la tua parrocchia è di tot abitanti compresi musulmani, atei, cristiani di altre confessioni...

2. E' una pratica ambigua. Qualcuno fa benedire la casa perchè è superstizioso e sarebbe bene non benedirla, qualcuno perchè "male non fa", qualcuno perchè è contento di questo gesto, qualcuno perchè è contento di incontrare il parroco, qualcuno perchè è contento di essere ricordato. Come si fa a fare un discorso unico?

3. E' una pratica che avvicina la Chiesa alla gente, obbligandola a uscire dal proprio giro parrocchiale. In questo è un bene, perchè quando l'acqua ristagna marcisce e diventa una palude come certe comunità dove il giro è sempre quello. Obbligare ad andare a incontrare le persone a casa loro è uno strumento per "aprire la finestra e far circolare aria fresca"

4. E' una pratica che avvicina la gente alla Chiesa perchè fa almeno capire che esiste una parrocchia, qual è (questo in città) e perchè spesso si possono fare discorsi non lunghi ma profondi. Diciamo un "inizio di discorso" che magari non porterà a nulla ma che è sempre meglio di niente.

Insomma: magari con qualche piccola variante, ma continuerò anche negli anni a venire.

"Entrando nella casa, rivolgetele il saluto" (Mt 10,12)



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13 marzo 2023

Com'è difficile cambiare il catechismo

 Ieri pomeriggio c'è stato un momento importante nella riforma del catechismo che stiamo attuando: un breve ritiro con le catechiste (ma c'era anche una che non ne fa parte ma era interessata al discorso) per mettere un ulteriore tassello al percorso. Effettivamente è complicato ripensare da zero tutto, abolendo sussidi, elementi prettamente scolastici e trasformandolo in un grande gioco che però contenga elementi di conoscenza e elementi di pratica, ruolo dei genitori, dei catechisti, ma anche della comunità. Un vero e proprio azzardo che però dobbiamo fare perchè, come si dice con la politica italiana, non bisogna fare ritocchi o cercare pezze, ma fare riforme strutturali. Qualche resistenza c'è, più che altro per il peso dell'incertezza, del provare e andare a sbattere il naso e per la forza della tradizione, che in questo caso è una zavorra immane. Ma la curiosità sembra prevalere e questo fa ben sperare. 


"Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
Anch'io sono stato un figlio per mio padre,tenero
e caro agli occhi di mia madre.
Egli mi istruiva dicendomi:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai."
(Pro 4,1-4)

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12 marzo 2023

Cori che fanno riflettere

 Durante le feste patronali era previsto un concerto di cori "Memorial don Giacomo" che si è svolto ieri sera. Organizzato da I Fieuj dla Douja, ha partecipato il Coro Famiglia della parrocchia e il coro Rifugio di Seregno. Una serata con tratti commoventi, come "Io resto qui", il canto alpino composto sulle parole di un soldato morto durante la ritirata dalla Russia, che aveva scritte su un biglietto poi recuperato. Certe tragedie toccano il cuore e rendono diversi: non vanno dimenticate perchè si ripresentano e soprattutto se si abbassa la guardia sulla tragedia della guerra, ci si ritrova a giustificarla. Ma vallo a dire a chi è costretto a farla...


"Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce." (Sal 45,2)


Il coro di rifugio Seregno


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11 marzo 2023

L'icona di s. Domenico Savio

 Mentre si sviluppava l'emergenza dovuta allo sgombero partivano le feste patronali in parrocchia. Uno strano connubio... Così giovedì sera alle 21 c'è stata la celebrazione di s. Domenico Savio e la benedizione di una nuova icona, realizzata appositamente. E' stato un momento molto sentito e quasi mistico: l'autrice (mia sorella...) ha spiegato il senso di un'icona e il modo di realizzarla, lasciando molti a bocca aperta. E comunque con l'impressione di aver vissuto un momento storico per la parrocchia. L'idea che quella sera i giovani nigeriani potevano accedere solo tardi al salone faceva un po' a pugni con il senso della festa, ma non c'erano alternative. E, in fondo, il pregare e il celebrare non sono così incompatibili con l'aiutare e l'essere solidali: preparano il cuore e la mente ad esserlo e ad esserlo nel modo giusto...


" La mia anima si è allenata in essa;
fui diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mani verso l'alto;
ho deplorato che la si ignori." (Sir 51,19)



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10 marzo 2023

Scarti

 Settimana decisamente intensa. Feste patronali che si aggiungono agli impegni soliti e poi da martedì la questione degli sfollati dai palazzi occupati di corso Casale, che sono tornati dopo 12 anni nel pieno possesso dei nuovi proprietari con una mobilitazione massiccia di forze dell'ordine, che peraltro non hanno trovato quasi nessuno, dato che tutti avevano capito che ci sarebbe stato l'intervento. Conferenza stampa da manuale per parlare del ripristino della legalità e poi bon. Alla sera arrivano in 7 accompagnati da una associazione che aveva precedentemente chiesto di ospitarli in salone. Poi ne arrivano altri tre per conto loro. In più un tipo noto, precedentemente ospitato al Maina, poi trasferito in una casa di riposo e ora col tentativo di tornare ad Asti. Tutti "scarti". Certo non tutti santi, soprattutto l'ultimo. Ma alla fine sono stati accolti per due notti e ieri sera ce n'erano solo più tre, che hanno preferito dormire fuori, visto che il salone è stato occupato fino alle 23 dal rinfresco dopo la messa patronale.

Una via di mezzo tra il buonismo e il celodurismo. Tra coloro che vorrebbero a tutti i costi proteggerli, ma che non tengono conto che alla fine la decisione spetta a loro e che non bisogna illuderli ma dar loro tutti gli strumenti e tutti gli aiuti per far capire la situazione. Per questo non possiamo sobbarcarci l'onere di accoglierli per troppo tempo e questo l'hanno capito. Ma neanche come coloro che dietro la parola magica "legalità" se ne strafottono di queste persone, mostrando il volto disumano delle istituzioni.

"Ero forestiero e mi avete ospitato" (Mt 25,35b)








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06 marzo 2023

Misericordia divina

 Rieccoci dopo un bel po' di tempo. E' proprio vero che non sei attento e perdi l'abitudine del blog, te lo dimentichi proprio. Forse me ne ero liberato, ma poi qualcuno me l ha fatto notare e così ho ritrovato le mie manette e le catene. 
Questa mattina c'è stato il ritiro del clero di Asti ed è intervenuto Luciano Manicardi della comunità di Bose. Ha fatto una bella meditazione sul pentimento, sull'umiltà e sulla misericordia divina. Nel dibattito qualcuno ha parlato di "guadagnare" la misericordia di Dio e qualcun altro ha ribadito che essa non si guadagna ma è gratis. E' vero: nella società degli scambi commerciali l'idea che qualcosa sia gratis dà fastidio. Devi sempre ricambiare o comunque pagare qualcosa perchè tu possa capirne il valore. Brutta storia: possibile che il valore lo capisci solo se ne paghi il prezzo in qualche modo? Intanto puoi apprezzarlo e coltivarlo senza sprecarlo o deprezzarlo. Poi quando ti manca e scopri il suo valore ben più profondo (es. la salute) allora ne cogli il valore profondo. Ma possiamo anche accontentarci di apprezzarlo... le giornate fatte di cose "apprezzabili" sarebbero belle, calde e colorate e se poi devi stringere i denti e lottare ok, ma non solo questo. La misericordia divina è cruciale quando non riesci a perdonarti qualcosa, ma è anche apprezzabile quando ti accorgi che il Signore è cortese nei tuoi confronti...


"Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno." (Sal 85,11)


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