30 ottobre 2023

Una boccata di ossigeno

 Alla fine è sempre così. Benchè ti piacciano immensamente le cose che fai e nonostante le fatiche, ogni tanto bisogna staccare. E allora ti affidi a persone che non ti trattano da leader, ma da pari e che non hanno soggezione nel dirti se stai dicendo delle cavolate. Oltre ad affidarti a situazioni in cui sei obbligato a lasciar dietro un sacco di cose e a vivere maggiormente l'essenzialità. Però i lunghi discorsi e le lunghe sessioni fatte in questi tre giorni di formazione per capi che si ritrovano a guidare i giovani alla fine ti fanno desiderare anche ritornare un attimo a casa, dove i ritmi per certi versi sembrano perfino più lenti....


" La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
Egli guarda la terra e la fa sussultare,
tocca i monti ed essi fumano."
(Sal 103,31-32)





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23 ottobre 2023

Il fascino della spiritualità cosmica

 Quando il consiglio di zona degli scout ha deciso di far celebrare la messa a don Paolo Scquizzato con la cosiddetta "messa sul mondo di Teilhard de Chardin", ho sorriso intimamente. Avevamo già avuto una discussione decisa con lui in un incontro online circa il suo intervento che avrebbe fatto sull'educare alla vita cristiana, perchè mi sembrava che dicesse cose per noi scout già scontate e non aggiungesse nulla di nuovo. Le nostre esigenze sul cammino di fede sarebbero altre... Ma tant'è. In fondo se bisogna lasciare al libero dibattimento dei capi senza essere troppo interventisti è tutto di guadagnato e ciò che uno reputa superfluo, magari poi si rivela prezioso. 

Ma la messa di Teilhard de Chardin.... Per un verso sapeva di pezzo da museo e con un linguaggio tipico degli anni '60-'70 mi sembrava dicesse cose che non evocavano nulla ai giovani di oggi (magari ai capi di una certa età...). Per altro mi sembrava molto equivoca, perchè in mezzo, negli anni '90, si è sviluppata tutta una spiritualità new age che ha abbondantemente saccheggiato di quel vocabolario e di quella sensibilità cosmica. Con questo non si dice che Teilhard de Chardin sia new age: il suo approccio è decisamente all'avanguardia su tante cose che si stanno scoprendo anche oggi. Ma se non si opera qualche mediazione tra una messa "ortodossa"con un rito preciso e una futuribile, alla fine ne viene fuori un bel casotto.



"Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.
In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi."
(Sap 7,21-23)


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21 ottobre 2023

Il virus dell'ideologia

 Ieri c'è stato l'incontro dei direttori dei giornali diocesani di tutto il Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria. Tra gli argomenti l'idea di scrivere qualcosa insieme per le vicende del Medio Oriente. Ma cosa scrivere e come scrivere? Già lì vi erano posizioni diverse: chi più a favore di Israele, chi più contro, chi più a favore di appelli generali per la pace, e così via. Una delle linee che io condividevo e che ho anche esposto era quella di smascherare le posizioni ideologiche, quelle cioè che partono dai fatti ma li cucinano per avvalorare le loro idee, senza mai metterle in discussione oppure vagliarle con spirito critico. C'è molta, troppa ideologia nel dibattito sul Medio Oriente e anche da parte dei movimenti pacifisti: non si arriva a nulla, perchè non si parte dai fatti obiettivi e totali, ma solo da qualche fatto parziale o addirittura da idee teoriche (sionismo, antisionismo, pacifismo radicale, guerrafondismo totale). Ma la gente muore e muore da ambo le parti e muore a causa di chi li usa per affermare le proprie posizioni.


"«È caduta, è caduta
Babilonia la grande
ed è diventata covo di demòni,
carcere di ogni spirito immondo,
carcere d'ogni uccello impuro e aborrito
e carcere di ogni bestia immonda e aborrita."
(Ap 18,2)



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19 ottobre 2023

Cambiano gli orizzonti

 Mio nipote ha compiuto 18 anni e io gli ho proposto due regali. Il pagamento dell'iscrizione a scuola guida e una serie di podcast autoprodotti sugli argomenti essenziali che un maggiorenne dovrebbe sapere per capirci di più del mondo in cui si vive. Due proposte pretenziose: la prima economicamente, la seconda che può essere scambiata per una esibizione di vanto culturale. Poi gli ho fatto l'elenco degli argomenti per fargli capire meglio.

Ha scelto la seconda. Sicuramente è più conveniente anche se mi porterà via molto tempo. Ma mi è sembrato significativo: forse è finita l'epoca del vanto dell'ignoranza e dell'intrattenimento e torna un po' di bisogno di sapere, di formarsi e di cercare la verità di cosa capita intorno a noi? Una cosa è sicura: questo obbliga ad aumentare l'investimento in lettura, studio e autoformazione.


" Se ti è caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l'orecchio, sarai saggio" (Sir 6,33)

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16 ottobre 2023

Lione: apertura al mondo

 Mentre succedeva il dramma in Palestina, io a Lione ho partecipato al convegno organizzato dal Prado con Università statale e università cattolica di Lione sulla figura del fondatore, padre Antonio Chevrier e sulle vicende dell'Istituto fino ad oggi. Un convegno molto massiccio per mole di interventi e di relazioni, a cui non ero abituato. Ma poichè i partecipanti venivano da diverse parti del mondo (i più lontani dal Madagascar e dal Cile), si è voluto concentrare molto in pochi giorni. L'effetto positivo, però, è stata l'apertura alla dimensione internazionale della Chiesa che mi ha fatto capire quanto noi italiani siamo provinciali. Dibattiamo di cose come se si parlasse del futuro della Chiesa e invece è il futuro della chiesa italiana e neanche di tutta l'Italia. In Francia su alcune cose sono decisamente più avanti (per es. il fatto che due preti gestiscano 40 parrocchie nella Champagne farebbe tremare i polsi a ogni sacerdote italiano e invece loro lo fanno con naturalezza e senza farlo sembrare come un atto eroico), ma il loro atteggiamento è molto razionale e certe cose non riescono a coglierle. 

Al di là delle differenze, però, si percepisce che qualcosa accomuna tutti e il vocabolario resta lo stesso. Forse la formazione del clero dovrebbe farci uscire dalle strettoie su cui discutiamo da almeno tre decenni e che ormai non sono neanche più minestra scaldata.

"Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati." (Is 25,6)

Dalla finestra della camera... a Limonest

All'Università Lione 3

Al Prado di Lione

Il Rodano

All'Università Cattolica col vescovo di Lione


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09 ottobre 2023

In partenza per Lione

 Una settimana a Lione. Bellissimo. Un bello stacco con la scusa di partecipare ad un convegno su padre Chevrier, fondatore dell'associazione sacerdotale del Prado, di cui faccio parte da molti anni. Mettiamo insieme diverse cose: il viaggiare, il vedere la bella città di Lione, l'incontro con altri sacerdoti che arrivano da diverse parti del mondo, l'interesse per padre Chevrier, lo stacco dalla vita in parrocchia e al giornale (della serie: il mondo va avanti anche senza di te). A bientot...

padre Antonio Chevrier


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08 ottobre 2023

Catechismo: la fatica del nuovo

 Stiamo avviando il catechismo trasformato nel "grande gioco della patente" e dopo un anno di confronti, limature e correzioni pensavamo di essere ormai in discesa. Invece no. Cambiare orizzonte, cambiare abitudini, entrare nella logica del gioco abbandonando quella della scuola è complicato. Passo passo occorre spiegare, prendere in considerazione tutte le singole situazioni delle famiglie, tranquillizzare. Si percepisce che spesso c'è l'idea di voler stringere le redini e rendere più stringenti i criteri per i sacramenti, quando, al contrario, il gioco permette di prenderla più serenamente e di andare incontro a tutti. Soprattutto coloro che hanno iniziato in un modo faticano di più e qualcuno ha deciso di non iscriversi. Pazienza. Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta ma i tempi sono solo più lunghi. E, bisogna dire, alla fine in genere l'atto è quello di aver fiducia e questo riempie di soddisfazione: in fondo siamo una comunità che ama sperimentare. Un'altra soddisfazione è che chi non ha i figli coinvolti e capisce cosa si sta facendo, è ben colpito. Speruma...

"E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi»." (Mc 2,22)



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06 ottobre 2023

Una chiesa amareggiata

 Lunedì c'è stata la prolusione di Brunetto Salvarani all'inaugurazione dell'anno accademico della facoltà teologica. Martedì mattina l'incontro del clero astigiano sulla nota pastorale del vescovo. Tante analisi sulla fine della cristianità e sul futuro possibile. Tutte molto realistiche e senza rimpianti, con spunti interessanti sulla crisi non della chiesa ma della fede e sulla possibilità per l'uomo d'oggi di non sentire l'esigenza di Dio. Ma con una nota stonata: il senso di amarezza che traspariva, quasi come se si fosse sbagliato qualcosa o se un pochettino di rimpianto ci fosse, nonostante le parole che lo escludevano.

Non ci deve essere minima amarezza. Se la stagione è cambiata e siamo in autunno non si possono cercare i caldi e i frutti dell'estate e poi restare delusi... Ma l'autunno è una bellissima stagione con tanti colori, altri frutti e foss'anche l'inverno, conviene viverlo bene perchè la primavera ritorna. Insomma: invece di guardare indietro o di guardare avanti con preoccupazione, conviene guardare al presente e cercare con quali abiti si veste la ricerca di Dio, la fede. Conviene anche mettere i vecchi paludamenti nei cassonetti degli abiti usati per evitare che attirino le tarme....

"Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore." (Mt 9,16)



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02 ottobre 2023

Parrocchie di città e di paese

 Ieri sera ho recitato un rosario in una parrocchia di frazione e sono stato rituffato dentro ad una realtà diversa. In città i rosari rispecchiano bene sia la persona per cui si celebrano sia la vita di città. Per lo più, tranne rare eccezioni, ci metti metà tempo a creare il clima giusto e te lo godi per l'altra metà. In paese pare di no: si crea subito, anzi magari anche prima dell'inizio, e te lo godi tutto. Non so chi abbia deciso che il futuro sarà la vita nelle città e lo spopolamento dei paesi: la tendenza è quella. Di sicuro la pastorale in città deve essere un po' diversa dalla gestione delle singole parrocchie, come se fossero altrettante parrocchie di paese. Ogni tanto un tuffo in paese farebbe bene a tutti.

" Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso." (Lc 2,51)

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