31 maggio 2011

grande gramellini

Penso che la rubrica di Gramellini su La Stampa di oggi sia il miglior commento ai risultati elettorali di ieri. La riporto integralmente. Si intitola "ANNO ZERO"

"Ieri in Italia sono finiti gli Anni Ottanta. Raramente nella storia umana un decennio era durato così a lungo. Gli Anni Ottanta sono stati gli anni della mia giovinezza, perciò nutro nei loro confronti un dissenso venato di nostalgia. Nacquero come reazione alla violenza politica e ai deliri dell’ideologia comunista. L’individuo prese il posto del collettivo, il privato del pubblico, il giubbotto dell’eskimo, la discoteca dell’assemblea, il divertimento dell’impegno. La tv commerciale - luccicante, perbenista e trasgressiva, ma soprattutto volgarmente liberatoria - ne divenne il simbolo, Milano la capitale e Silvio Berlusconi l’icona, l’utopia realizzata. Nel pantheon dei valori supremi l’uguaglianza cedette il passo alla libertà, intesa come diritto di fare i propri comodi al di fuori di ogni regola, perché solo da questo egoismo vitale sarebbe potuto sorgere il benessere.
Purtroppo anche il consumismo si è rivelato un sogno avvelenato. Lasciato ai propri impulsi selvaggi, ha arricchito pochi privilegiati ma sta impoverendo tutti gli altri: e un consumismo senza consumatori è destinato prima o poi a implodere. Il cuore del mondo ha cominciato a battere altrove, la sobrietà e l’ambientalismo a sussurrare nuove parole d’ordine, eppure in questo lenzuolo d’Europa restavamo aggrappati a un ricordo sbiadito. La scelta di sfidare il Duemila con un uomo degli Anni Ottanta era un modo inconscio di fermare il tempo. Ma ora è proprio finita. Mi giro un’ultima volta a salutare i miei vent’anni. Da oggi si guarda avanti. Che paura. Che meraviglia."

Già, che meraviglia...

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29 maggio 2011

il potere del denaro


Ho terminato di leggere veramente un libro interessante sulla "filosofia del denaro".
Vi lascio la sopresa della lettura (non è troppo difficile, anche se non è propriamente un testo di ampia divulgazione...).
Le conclusioni: il sistema ecomico attuale è basato su un eccesso di potere dato al denaro che fa sì che si erodano tre cose importanti:
- l'identità personale attraverso:
a) una eccessiva richiesta di flessibilità
b) la trasformazione del valore in denaro (vale solo ciò che ha un prezzo)
c) l'individualizzazione (ci si affida ad esperti invece di sviluppare l'aiuto reciproco)
d) il relativismo (tutto è legato al momento economico che si vive)

- la comunità e le istituzioni attraverso:
a) la conflittualità tra ricchi e poveri e tra paesi ricchi e poveri
b) la criminalità che si sviluppa quanto più si attribuisce potere al denaro
c) la corruzione
d) la globalizzazione soprattutto se lasciata in mano alle dinamiche economiche e non governata politicamente

- l'ambiente attraverso il massiccio sfruttamento delle risorse.
Una chicca alcune riflessioni sulle assicurazioni: ci si assicura per ogni rischio, salvo poi essere ancora più insicuri di prima....

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23 maggio 2011

convegno di comunicazioni sociali

Sono reduce da un convegno la settimana scorsa a Macerata sulle comunicazioni sociali con particolare riferimento alle nuove tecnologie. Oltre a portarmi a casa una tonsillite e un po' di carta e gadget (questi convegni ormai sono peggio delle promozioni nei supermercati...) mi sono anche portato a casa la sensazione che molto della vita della chiesa e della fede sia proprio giocato sul modo di comunicare le cose, più che sulla loro sostanza. Cioè ovviamente la sostanza ci vuole, perchè di comunicazioni solo di immagine ne abbiamo in mente tante (con autorevoli esponenti politici che fanno da capofila). Però nella civiltà dell'immagine la sola sostanza non regge.
Non che si debba accompgnare ogni cosa con scintillii luccicanti e effetti speciali, ma semplicemente fare una conversione personale: dal chiedersi "che cosa ho intenzione di fare?" al chiedersi "che cosa gli altri possono capire delle mie intenzioni?".
Anche online la cosa funziona allo stesso modo: non tanto l'essere presenti e il comunicare in continuazione anche robe senza senso, ma trattare coloro che interagiscono con te come clienti/fornitori con cui l'alleanza deve essere chiara e condivisa.
Questo mi pone delle domande anche su questo blog e su quanto io lo curi... boh

15 maggio 2011

estate ragazzi

Ormai si sa che quest'anno invece di promuovere un'estate ragazzi parrocchiale, collaboreremo con il doposcuola Peter Pan per un'estate ragazzi in comune. Molte sono le cose che cambieranno e tutto si presenta come una nuova avventura.
Nell'omelia questa mattina l'ho detto: è un esempio di come una parrocchia potrebbe lavorare non per se stessa ma per il quartiere e il territorio in cui è inserita.
La cosa che mi colpisce è che quando nel 1990 è nata l'Estate Ragazzi a san Domenico Savio c'eravamo io e don Mario. Lui era viceparroco, io in servizio civile in quell'esperienza dalla quale è nato poi il Peter Pan: si ritorna alle origini...
Gli animatori sono in parte convinti in parte no, ma è un'occasione troppo ghiotta per non fare un passo avanti e fare in modo di buttarsi in questa nuova sfida... Però che bello: non avere interessi da difendere e mettersi gratuitamente al servizio. Qui non c'è più distinzione tra animazione e volontariato (fuori parrocchia): qui è tutto insieme. Il prossimo passo sarà: ma perchè fare oratorio quando i bambini hanno mille altre proposte allettanti... Non sarebbe meglio mettere l'animazione a servizio del catechismo e proporre giornate in cui i bambini vengono a giocare, a celebrare la fede e ad imparare qualcosa)? Mah, bisogna aprire un dibattito...

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13 maggio 2011

aborto e casa degli alpini

Ieri sera parlando con gli adulti che stanno facendo il corso per poi ricevere la cresima si trattava di parlare del modo con cui la Chiesa dà la valutazione etica sui comportamenti. La formula che mi è venuta da usare è questa: essa non esprime un giudizio sui singoli, né sulle loro intenzioni. Essa prova a fare lo sforzo di capire se il senso di un comportamento (preso in se stesso) rispetta o meno il Vangelo. Perciò è come dire: non guardare al perchè lo fai, chiediti "che cosa stai facendo"...
Per esempio (e ho visto che la cosa serviva a chiarire) la questione dell'aborto: è vero che ci può essere il problema di salute della madre, il rischio di un bambino che nasca senza essere desiderato, a volte perfino un abuso sessuale. Però chiediti cosa si sta concretamente facendo: blocchi la generazione di un essere umano nel momento in cui è più fragile. No, non va bene.
Poi ho pensato alla futura sede degli alpini. E' vero che è fatta in materiale ecologico, che gli alpini non possono essere accusati di scarso amore per la natura, che anzi un presidio lì può essere utile per la gestione migliore perfino del parco. Però.... chiediti cosa stai facendo: togli un pezzo di verde pubblico, in genere già scarso, per far posto ad un fabbricato.
A buon intenditor...

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11 maggio 2011

nuove guide...



Ieri ho visto "il discorso del re", il film su Giorgio VI e la sua balbuzie. Avevo anche in mente un film su Churchill, che avevo visto un po' di tempo fa e che è un po' una continuazione storica di questo. Vedendo questi personaggi, tutti compresi nella grande responsabilità del momento della guerra mondiale mi veniva da pensare che anche oggi ci vorrebbe qualche guida in più che trascini, che sia consapevole dei grossi mutamenti che stiamo attraversando e che abbia un tale spirito di servizio da non guardare in faccia nessuno e affrontare tutto. Gli unici due che mi vengono in mente su fronti e con stili totalmente diversi sono Obama e Benedetto XVI.
In Italia è meglio non guardare, tantomeno da noi...
Ma come deve essere una guida?

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10 maggio 2011

peccato sociale

Ieri con i giovani facevamo una riflessione sul peccato nella Bibbia, evidenziando che lì si parla spesso di peccato di una collettività, nel senso che un determinato ambiente degradato spinge poi i singoli a peccare. E' un aspetto che non è particolarmente colto oggi, visto che si parla di più di responsabilità individuale.
E tuttavia:
- se il clima è degradato (vedi attuale situazione politica), nessuno è invogliato a responsabilizzarsi e tutti collaborano anche solo col silenzio a questo degrado
- se tutti sono abituati a certe cose e si crea la situazione in cui "si è sempre fatto così", allora non è possibile nessun miglioramento (vedi la difficoltà con cui gli animatori accettano di collaborare con il doposcuola Peter Pan nell'estate ragazzi) né personale né sociale
- se ci si affida troppo alle strutture per portare avanti le cose e queste sono già un po' stanche (v. partecipazione ai consigli, commissioni varie, uffici e ufficietti pastorali, ecc.) allora ci si aspetta troppo dalle strutture e non si creano legami sociali vivaci, che spingono poi ad operare bene

Non sono queste (indifferenza al degrado, ostentata abitudine e tradizione e eccesso di strutture) nuove forme di peccato sociale?

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09 maggio 2011

rieccomi

E' passato un po' di tempo dall'ultimo post ma ci sono stati nuovamente problemi tecnici...
Tante le cose successe, ma rilancerei su due:
1) referendum: sto ricevendo tante mail di sollecitazione ad andare a votare ai referendum per avere il quorum. Giusto. Farei anche un po' di sana pubblicità, visto che non se ne parla proprio, se non fosse che proprio la Chiesa Italiana in occasione dei referendum sulla procreazione assistita hanno usato la forma del boicottaggio per vincere la partita. La partita era importante, ma forzare così le regole non è corretto. Vedremo come fare
2) la morte di Osama Bin Laden. Accidenti, viene proprio voglia di starci un po' dietro e di aggiornarsi su tutte queste questioni. HO trovato un bel sito con cartine, commenti e dati. E' il sito di Limes, la famosa rivista di geopolitica. Indirizzo: www.temi.repubblica.it/limes

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