28 febbraio 2019

Un modo di ricordare i morti in mare

La recinzione di Ceuta
Mi è venuto in mente di ricordare i migranti morti in mare (e non solo) come si ricordano i defunti nostri: facendo celebrare una messa per ciascuno di loro e aggiungendo al nome (come ogni tanto si sente dire dopo il nome di un defunto: "primo anniversario", ecc.) il motivo per cui è morto. Mi sono fatto mandare l'elenco dei nomi e l'esordio sarebbe forte: "Ibrahim Kella, ucciso il 6 febbraio 2014 dalla polizia spagnola e marocchina mentre cercava di oltrepassare la recinzione nell'enclave di Ceuta". In fondo anche se probabilmente è musulmano non per questo finirà dritto filato all'inferno...



"Poi fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d'argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. " (2Mc 12,43-44)

23 febbraio 2019

pericolosità sociale: come si decide?

Ieri ho partecipato all'aggiornamento dei giornalisti sulla psichiatria: un pomeriggio intenso al quale non avevo voglia di andare ma che poi mi sono goduto fino a che ho potuto. Diversi interventi di psichiatri, assistenti sociali e giuristi che hanno dato un quadro delle principali problematiche connesse con la questione. Una in particolare mi ha colpito. Per dichiarare la pericolosità sociale di un imputato è necessaria la perizia psichiatrica, spiega la presidente della sezione penale del Tribunale di Asti. Ma non esiste a livello scientifico la possibilità di dimostrarla, ribadisce lo psichiatra. E allora? Sarebbe bello che ogni decisione fosse presa sulla base di conoscenze certe... Purtroppo la vertigine in certe situazioni del dover fare delle scelte è proprio il fatto che non hai nozioni certe e che ti assumi la responsabilità di quel che decidi. In ogni campo. E' il prezzo da pagare per la vera libertà dell'essere umano.

"Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!»" (Gn 3,22)

22 febbraio 2019

Gay e dintorni

Ieri all'incontro dei giovani si è parlato molto della posizione della Chiesa nei confronti dell'omosessualità. Mentre spiegavo loro, mi rendevo conto che è un terreno friabile, non stabile, soprattutto perchè la scienza non ha una parola definitiva ma è divisa al suo interno e perchè la posizione cattolica è su un filo del rasoio, che apre contemporaneamente alla possibilità che qualcuno discrimini di fatto le persone omosessuali e alla possibilità di mettere sullo stesso piano situazioni tra loro decisamente diverse (omosessuali di nascita, omosessuali che diventano tali, omosessuali per scelta, ecc.). L'ultimo elemento discriminante è veramente la coscienza personale, ma questo non dà risposta ai dubbi, alle domande, alle riflessioni di quando ci si confronta sulla situazione omosessuale in sé. Però nonostante tutti i distinguo, alla fine dell'incontro tutti erano soddisfatti e dicevano di essersi chiariti le idee. Speriamo che lo Spirito funzioni un po' meglio delle nostre parole...

"E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?" (Lc 12,57)

21 febbraio 2019

Ritorno al Romanticismo


Ricordo che quando facevo le superiori ero appassionato dell'epoca del Romanticismo e di tutto quello che riguardava quel periodo. Poi ho perso un il...romanticismo. Nell'ultima settimana, però, ho fatto una overdose di Romanticismo: un concerto di Schumann, il film Mary Shelley - Un amore immortale sulla relazione con il poeta inglese Shelley e poi il film Bright star sul poeta romantico Keats. Così ho riscoperto quel gusto antico. Certo però che questi romantici non erano troppo normali, anzi... E poi mi sono ricordato che anche quando si parla di Spirito Santo a volte si usa l'espressione "sobria ebbrezza dello Spirito". Sobria ma comunque ebbrezza. Insomma: essere tutti buonini e posati non pare sia il massimo per chi vuole farsi guidare dallo Spirito senza finire negli eccessi dei...Romantici.

"Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi." (At 2,3-4)

20 febbraio 2019

scena emblematica

Ieri tornando da Torino col treno delle 21.30 assisto ad una scena che mi ha dato da pensare. Nel vagone si sentono le voci di tante etnie che colpiscono soprattutto per il timbro a volte fastidioso, tipo quello del nigeriano seduto più in là o della coppia etiope (forse) nei sedili al mio fianco. Ma quando arriva il controllore è un italiano a opporre resistenza. Non ha biglietto e non vuole esibire documenti e il controllore, giovane e un po' insicuro, chiama subito il poliziotto in borghese, tipo sui 35 anni vestito tipicamente sportivo. Ma il tipo sembra un duro e affronta  a muso duro il poliziotto rifiutandosi di esibire documenti e sfidandolo apertamente: stanno un lungo e interminabile minuto con gli occhi uno contro l'altro a 15 cm di distanza finchè il tipo gli chiede provocatoriamente se vuole baciarlo. Da quel momento assisto ad un trionfo della calma, della sdrammatizzazione ma anche della fermezza del poliziotto. Non accenna ad abbassare gli occhi, non si parlano e si guardano e poi comincia un tira e molla: prima il tipo decide di sedersi ma dopo poco si rialza continuando a provocare il poliziotto parlando a voce bassa. Ma il poliziotto non si avvicina e gli chiede per favore di parlare in modo che si possa sentire. Il controllore sempre presente e silenzioso. La donna etiope si propone di pagare il biglietto al tipo, ma il controllore le dice di stare tranquilla.
Il treno è in ritardo e la scena dura una buona mezz'ora. Lunghissima e surreale, ma il poliziotto non cede. Quando il tipo cerca di metterlo in un angolo, lui si sposta tranquillamente per avere spazio. Alla fine arriviamo ad Asti e il tipo scende. Scendo anch'io e mi viene di complimentarmi con il poliziotto. Ma lui sta controllando che il tipo non risalga da un'altra porta.
Ecco l'Italia di oggi con situazioni invertite. Il delinquente è l'italiano, non gli stranieri. Un delinquente che in realtà sembra più un disperato, vittima della sua violenza. L'eroe è un poliziotto, non un volontario. La straniera (e non l'italiano) è la "buonista" che ha tanta buona volontà ma non capisce la situazione.
Quanto sono cambiate le cose!

"Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». " (At 3,3-6)

18 febbraio 2019

L'Italia buona e silenziosa

Di ritorno dal convegno di Caritas e Migrantes a Sacrofano sull'impegno per le migrazioni, durante il quale c'è stato anche la messa col Papa (era proprio a venti metri da me... e gli ho stretto la mano..), la sicurezza interiore era questa: c'è un'Italia di gente come si deve, che fa cose grandiose, anche controcorrente e non si fa sentire. Poi c'è un'Italia di gente poco raccomandabile, grezza e piena di odio e poi c'è la stragrande maggioranza di gente che non sa che fare e pensare. I social rimandano l'idea che siano tutti contrari ai migranti, ma la "zona grigia" che ieri era favorevole all'accoglienza, oggi è contraria, domani può spostarsi su posizioni più umane. Dipende da come prenderemo sul serio le loro paure senza schernirle e da come la minoranza di gente perbene saprà farsi notare, senza seminare altra violenza verbale.

"Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi: 
ma come pula che il vento disperde; 
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, 
né i peccatori nell'assemblea dei giusti." (Sl 1,1-5)

14 febbraio 2019

chiesa povera

Il simbolo del Prado: mangiatoia,
 croce, Eucarestia
Dopo due giorni e mezzo di riflessioni sulla povertà nella chiesa e nella vita del prete in occasione dell'incontro nazionale del Prado qualcosa ti resta. Magari il desiderio di essere più semplici, di sfoltire le nostre chiese di attività aziendali e di beni inutili. Certo l'ideale di una vita più a contatto con i poveri, magari in situazioni estreme, quasi da Far West. Ma poi ci si accorge che un conto sono i sogni (non sempre reali, perchè nel sogno si dorme...) e un conto la realtà. Non che si debba rinunciare alla povertà, ma questa prende altre forme da quelle "convenzionali". Diventa magari lo spogliarsi di pregiudizi e di schemi mentali, il far piazza pulita di ciò che effettivamente non serve (l'ultimissimo libro, l'ultimissimo ritrovato tecnologico, l'ultimissimo...), il tempo dedicato a tutti (e i poveri richiedono in media un tempo maggiore), il non risparmiarsi troppo scambiando l'ozio per il riposo necessario, il tener conto che la vita del prete è spesso privilegiata rispetto a chi ha famiglia.

"Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio 
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini." (Fil 2,5-7a)

10 febbraio 2019

si parte... più del previsto...

Da oggi sarò a Costabissara (Vicenza) per l'incontro nazionale dell'associazione sacerdotale Prado Italiano di cui faccio parte. Ma la cosa divertente è che tornato mercoledì sera ripartirò giovedì notte per l'incontro nazionale dei volontari dei Corridoi Umanitari, al quale parteciperà anche il papa. Pensavo fosse dal 15 al 17 marzo e invece era dal 15 al 17 febbraio... Mmm meglio prendersi una vacanza o in alternativa un segretario o in alternativa uno psicoterapeuta...
Pertanto il blog sarà aggiornato solo giovedì e poi da lunedì 18.

08 febbraio 2019

la forza della Parola di Dio

In questi giorni stavo riflettendo sulla forza intrinseca della Parola di Dio. Martedì sera all'incontro biblico sulla lettera ai Romani si è andato avanti molto a lungo non solo a confrontarsi sui contenuti del primo capitolo, ma anche su tutte le questioni attuali che esso suscitava. Poche righe ma dense come un manuale e soprattutto attuali come non mai. Ieri con alcuni sacerdoti con cui condividiamo il vangelo della domenica si è arrivati anche al confronto sulla propria vocazione come non si era mai fatto prima. Potremmo dedicarci a tutte le attività, a tutti gli studi, tutto quanto ma se non si parte dalla Parola di Dio, tutto è vano.

"Lampada per i miei passi è la tua parola,luce sul mio cammino." (Sl 109,105)

07 febbraio 2019

un giallo

Sono andato due giorni fa a casa di una signora per la benedizione. Erano anni che non la trovavo e questa volta mi ha aperto: anziana, mi ha raccontato della sua conoscenza della chiesa, della parrocchia e del sacerdote che mi ha preceduto. Intanto è arrivata una parente e mentre andavo ho intuito che c'erano un po' di discussioni che non mi riguardavano. La cosa mi è rimasta in testa e quando è giunta ieri la notizia della sua morte si sono scatenate le idee da ... giallo di Agatha Christie. Ovviamente non ci sono stato dietro. Ma ancora oggi sono preso dal rovello che ci sia qualcosa sotto e dal controrovello che è meglio non correre dietro a pensieri balzani e, magari, leggere meno gialli...

"Gesù però non si fidava di loro, perché li conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse informazioni sull’uomo. Egli infatti sapeva quello che c’era nell’uomo. (Gv 2,24-25)

06 febbraio 2019

pastorale e realtà

Ieri ho partecipato a due riunioni in diocesi. In una si sono programmate attività future, in particolare le celebrazioni diocesane e si è deciso di rimettere al centro la festa della copatrona, la Madonna del Portone, il cui santuario è stato affidato recentemente a un sacerdote. Nella seconda si sono tracciate alcune linee comuni del settore pastorale della carità, in particolare un convegno pastorale per capire l'impatto delle migrazioni nella vita della diocesi. Alla sera, ripensando alle due riunioni mi sembrava che nella prima volassimo sulle ali della fantasia e emergessero proposte di cinquant'anni fa: serate in preparazione alla festa con affluenza dalle varie zone pastorali, processione, tentativi di rianimare una realtà di santuario in coma (si spera non irreversibile); nella seconda fossimo in presa diretta con le questioni di oggi e con il futuro che attende la chiesa ad Asti. Nella prima si cercava affannosamente di replicare un passato di cristianità ormai tramontato, nella seconda ci si interrogasse veramente su dove sta andando la comunità cristiana. Poi sono andato a nanna: meglio dormirci su...

"Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:6«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta»." (Lc 21,5-6)

04 febbraio 2019

devozione vs Parola di Dio

Ieri c'è stata la costituzione ufficiale nella nostra parrocchia del gruppo Legio Mariae. In mattinata confrontandomi col Vescovo venuto da noi per celebrare la giornata della vita si faceva l'osservazione che nella nostra Diocesi c'è un pullulare di gruppi devozionali e pochi gruppi che mettono al centro la Parola di Dio. Osservazione neutra ma reale: gruppi di preghiera, gruppi mariani, gruppi con al centro lo Spirito Santo, ecc. Spesso la Parola di Dio non è che non venga letta, ma non è il punto di partenza. Due interpretazioni. Quella "in negativo": è un problema, perchè è come a fronte di una torta decisamente buona si mangiano solo le decorazioni senza addentare la sostanza. Quella "in positivo": lo Spirito pesca al largo e anche se il capillare porta poco sangue, alla fine conduce al cuore. A ben pensare questa è uno dei motivi della divisione della Cristianità in Europa: la prima interpretazione è quella protestante, la seconda cattolica.

"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli." (Mt 7,21)

02 febbraio 2019

meglio il presente

Un'altra scappata al cinema ieri sera per vedere La Favorita sulle vicende di corte al tempo della regina Anna Stuart a inizio 1.700. Si fa un po' fatica a vederlo talmente lontana è la sensibilità e i valori di quell'epoca rispetto ai nostri. Ancora una volta, come nel film Anna regina di Scozia qualche decisa fuga in avanti tutta da dimostrare: in quello era l'amore omosessuale, in questo l'amore lesbico. Ma tant'è: l'impressione è che si debba per forza pagare la tassa della modernità accettando queste incursioni. Non sono un critico cinematografico per disquisire sul film: posso solo pensare che mi fa tanto piacere vivere in democrazia, anche se imperfetta, vivere in un momento in cui i rapporti sono diretti e non mediati da troppo protocollo e vivere in un momento in cui il valore e i diritti delle donne, nonostante tutti i problemi, le ha tirate fuori da quegli ambienti descritti nel film.

"Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò" (Gen 1,27)

01 febbraio 2019

senza stipendio

Ieri passando per la benedizione delle famiglie ho trovato un'altra situazione di famiglia che lavora alla Msa ed è senza stipendio da quattro mesi. Ne avevo trovate altre due a novembre. Una fabbrica che ha molto lavoro, ma che data la carcerazione del titolare si è trovata ad accumulare debiti su debiti e nessuno più la rifornisce della materia prima. E' strano pensare che non ci sia modo di tenere su quella fabbrica, ridare ossigeno a quelle famiglie visto che la crisi non è delle commesse... E' strano pensare che l'intervento pubblico non possa supplire ed è strano pensare che ci sia ancora qualcuno che creda come gli economisti che bisogna lasciare che il mercato guidi tutto e che la politica debba solo "fare meno danni possibili" con i propri interventi.

"Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dati ai Medi e ai Persiani" (Dn 5,26-28: profezia di Daniele contro il Regno di Babilonia)