28 novembre 2021

Avvento

 Chissà come mai ma l'Avvento è uno dei tempi liturgici più programmato. Forse perchè è l'inizio del nuovo anno e si ha voglia di nuovi propositi e di voltare pagina. Una parola che mi veniva per questa prima domenica di Avvento è quella di essere visionari, nel senso buono del termine. Vegliare per guardare oltre, per stare svegli mentre gli altri dormono nel tran tran di tutti i giorni. Essere visionari come Steve Jobs, come il banchiere Ennio Doris, recentemente scomparso, per il quale si sono sentiti di acquistare una pagina di Avvenire per una specie di necrologio, che però è più un programma di vita.

Essere visionari per non stare con i piedi per terra, perchè altrimenti c'è solo di che arrabbiarsi, semplicemente guardando alla sorte dei migranti alle porte dell'Europa. Essere visionari per riprendere a sognare e a costruire un po' di ideali, magari condivisi... Essere visionari, perchè i profeti come Isaia, profeta dell'Avvento sono visionari. Essere visionari per poter trascinare altri e non essere trascinati nella mischia.

Un programma interessante per l'Avvento che è iniziato...

"State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra." (Lc 21, 34-35)




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26 novembre 2021

Arte vera e arte fuffa

 Dicevo ieri che avevo due considerazioni da fare vedendo la mostra di Fattori. La seconda derivava dal fatto che qualche ora prima in facoltà ci avevano fatto vedere una piccola esposizione intitolata "Vulnerabilis" con cinque opere contemporanee sulla vulnerabilità umana. Al di là dell'apprezzamento o meno per l'arte contemporanea, la questione è che chi ce l'ha illustrata, ci ha spiegato tutti i significati che lei leggeva dietro quelle opere d'arte. Come se dovessimo imparare qualcosa a memoria. Ma l'arte prima di tutto parla da sé, poi al massimo, se non la capisci, vai a documentarti, esattamente come se non capisci una lingua straniera. Spiegare a tutti i costi un'opera d'arte è ammazzarla. Specialmente quando l'opera d'arte non ti colpisce per niente.

"Quando Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine." (Dan 5,2)

lo sfregio, la profanazione




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25 novembre 2021

Il grande Giovanni Fattori

 Ieri ho visto a Torino la mostra di Giovanni Fattori e mi sono venute due considerazioni molto particolari. Le divido in due giorni... La prima è questa. Lui era convinto di fare un certo genere di pittura (la macchia) e invece era bravo a ritrarre scene realistiche con personaggi definiti. Però ha scoperto che poteva dipingere scene di soldati (delle guerre di Indipendenza) comunicando un messaggio di inutilità delle guerre e di amarezza per le speranze deluse in un'Unità di Italia che ha cambiato poco. Così i suoi quadri di soldati apparentemente sono descrittivi, ma in realtà comunicano altro. Un genio. Un genio che è venuto fuori dall'accettare di non seguire il proprio interesse (che poi era una moda, quella dei macchiaioli) ma il proprio carisma, reintepretandolo.

Tante volte pensiamo che se andiamo fuori dal seminato questo sia garanzia di libertà. Invece a volte nello stare "nel seminato", entro i confini normali, ma standoci con libertà, allora si trasforma tutto. Insomma: non c'è bisogno di combattere contro qualcuno per dimostrare di essere liberi, ma solo se si è liberi dentro allora si fanno le cose normali in modo rivoluzionario.


"Amos rispose ad Amasia:
«Non ero profeta, né figlio di profeta;
ero un pastore e raccoglitore di sicomori;
Il Signore mi prese
di dietro al bestiame e il Signore mi disse:
Va', profetizza al mio popolo Israele."
(Am 7,14-15)






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24 novembre 2021

La tragedia di un raffreddore

 In tempo di covid anche un raffreddore un po' secco può creare problemi... Non ti senti più a tuo agio né a starnutire, nè a tossire, né a mostrare occhi arrossati. Così ieri ho disdetto un po' di roba (benedizione famiglie, incontro biblico, scout, ecc.) solo per evitare problemi ad altri. In realtà sono stato ben felice di avere quella scusa: non me la sentivo di uscire di casa, ma non volevo ammettere di farlo solo per problemi di salute. Invece con la scusa del covid... Beh, intanto ho già prenotato la terza dose e mentre ieri ero in giro ho beccato uno che con la seconda è andato in tilt e ha avuto conseguenze molto serie. Insomma: la tragedia di un raffreddore, la tragedia di un vaccino, la tragedia di una epidemia. Troppe tragedie: meglio parlare di "drammi" che implicano la necessità di fare delle scelte e non necessariamente di finire male.


"Forse io mi lamento di un uomo?
E perché non dovrei perder la pazienza?" (Gb 21,4)



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23 novembre 2021

Afghanistan

 Ieri sera per la Gazzetta ho partecipato ad un bell'incontro a san Damiano con l'ex capitano dell'esercito Fahrad Bitani, che ha raccontato l'Afghanistan come gli occidentali sono mille miglia dal conoscerlo. Molto bello: un incrocio tra informazioni e testimonianza di vita, visto che lui ora si dedica anima e corpo all'educazione delle nuove generazioni, per estirpare da loro la violenza  che è piovuta  a dismisura da decenni sulla gente. Mi sono ancora più convinto che siamo in una bolla di false informazioni dovute agli americani per interessi tutti personali e che farebbe rabbrividire una persona con un minimo di etica. Quando si dice che i sovietici erano meglio degli americani, è tutto dire...

Nello stesso tempo mi sono convinto che siamo in una bolla perchè siamo preoccupati delle cose sbagliate, foss'anche il covid, quando molta parte del mondo ha problemi ben più seri che ci verranno riversati addosso. Siamo sul Titanic e ci preoccupiamo della musica da suonare... Ma l'ultima parola di Bitani non è alla tragedia: è un atto di fiducia nelle donne, nelle madri, nel cuore degli esseri umani. Perciò basta spostare i riflettori altrove, lasciando in ombra certi tristi personaggi politici...

"Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora." (Mt 25,13)




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21 novembre 2021

Fine di Versailles

 Venerdì ho concluso la visione della serie Tv "Versailles": tre stagioni di dieci episodi l'una, che hanno fatto ripercorrere gran parte della vicenda di Luigi XIV e della Francia di quel tempo. Bello. Romanzato, ma con appigli storici precisi. Peccato aver finito. Mi sono portato a casa la consapevolezza del re assoluto di essere figlio di Dio, superiore perfino al Papa, che era solo suo vicario in terra... La "buona fede" con cui il re interpretava l'assolutismo, dato che era per lui un compito molto gravoso per poter incarnare fino in fondo la Francia. Un tema che era anche emerso all'inizio di The Crown, l'altra serie Tv vista, quando l'incoronazione di Elisabetta II ha molti tratti quasi sacri. Dunque non un assolutismo tirannico, ma ... sofferto. 

Eppure se penso a quanto ci hanno inculcato alle scuole: i re assoluti erano tiranni. No, erano "assoluti", perchè divini. Oggi i governanti non sono certo assoluti ma non sono neanche un briciolo.. divini. Basterebbe a tutti che fossero autorevoli: che non devono rendere conto al loro elettorato, ma al popolo intero, alla nazione. Basterebbe solo questo...Ci sarà una via di mezzo tra il Re Sole e certi segretari di partito nostrani?

"Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere." (Sap 6,9)




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19 novembre 2021

Ragazzi giornalisti

 Questa mattina abbiamo fatto l'ultimo intervento di un laboratorio di giornalismo ad una classe dell'istituto Gauss per odontotecnici. Partito in sordina, si è concluso in bellezza: ragazzi (una decina) interessati e che si lanceranno a fare interviste a personaggi di un festival letterario in programma ad Asti nel prossimo fine settimana. A Gazzetta hanno riservato le cosiddette scuole di serie B, lasciando le altre a giornali forse più prestigiosi, ma il contatto con i ragazzi è comunque positivo. Anzi, forse proprio perchè non hanno grandi opportunità che hanno i ragazzi delle grandi scuole, se li si coinvolge, diventano molto recettivi.

Così ho capito che i ragazzi in fondo non sono cambiati, nonostante tutto e che la sfida è sempre per gli adulti. C'è sempre dietro l'angolo la tentazione del rimpiangere i giovani di una volta o del lamentarsi per questi di adesso: ma come diceva qualcuno "tu rimpiangi i giovani di una volta, perchè tu eri tra loro...ora non più".

"Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre."
(Pro 4,1-3)

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18 novembre 2021

Lo scorrere della vita

 Non mi sono reso conto che è da quasi due settimane che non scrivo sul blog. Sembrano passati pochi giorni. Eppure sono successe molte cose, non sono state due settimane vuote. Una cosa è certa: se non provi a ricordare qualcosa, la vita scorre via e ti ritrovi in breve molto avanti. E' come essere in un fiume che ti trascina e tu a malapena riconosci i paesaggi delle sponde, ma spesso neanche quello perchè sei su terreni nuovi, mai attraversati prima e del tutto diversi rispetto ai suoi soliti.

Ieri sera ne parlavo con un amico di Villafranca con cui ho cenato a Torino: è difficile a volte essere consapevoli del cammino che si è fatto e si sta facendo. Le cose sono talmente coinvolgenti che puoi vivere una vita senza rendertene conto. Forse il blog è uno strumento per fare il punto, per fissare qualcosa: per questo diventa importante restargli fedele.

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05 novembre 2021

Vita da assediati

 Ieri per la benedizione delle famiglie sono passato in alcune case popolari, dove ho avuto la sensazione di una vita da assediati. Una signora vive da sola e quasi non esce di casa, un po' per timore dell'epidemia, un po' perchè fatica a camminare. Mi diceva che aveva sempre avuto una vita attiva e a contatto con la gente e ora non riesce neanche a parlare ai vicini. L'unica cosa che l'ha rallegrata è aver visto un leprotto attraverso il campo che c'è dietro la casa: le è sembrato di tornare bambina.

Nel palazzo vicino una signora ha messo la telecamera in casa perchè parenti dei vicini di casa tendono a forzare le porte per rubare, scassinando e approfittando delle assenze. E' successo con una vicina di sotto che ora vive dai genitori, perchè ha paura. E lei sta cercando un alloggio in affitto per levarsi di lì.

A volte trovi proprio vite assediate e allora scopri che il lamento su quel che ti capita è un bruscolo rispetto a certe condizioni...

"Anche l’amico in cui confidavo,
che con me divideva il pane,
contro di me alza il suo piede." (sal 41,10)

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03 novembre 2021

Una riunione politica

 Ieri sono stato invitato ad una riunione "informale" che avevo inteso essere riunione delle Acli con agganci alla pastorale del lavoro e al terzo settore. Mi sono trovato ad una riunione politica con esponenti dei movimenti civili e delle forze politiche di sinistra (ma non Pd). All'inizio ero un po' incavolato, perchè per esserci ho dovuto fare salti mortali e, essendo responsabile del terzo settore, pensavo che fosse mio compito. Poi però ho ascoltato con estremo interesse l'appello a sviluppare la partecipazione dei cittadini, a costruire esperienze democratiche dal basso. Alla fine sono intervenuto pure io e sono tornato a casa un po' esaltato, perchè la politica è sempre stata una mia passione.

Mi porto a casa questo pensiero: il volontariato e la società civile hanno generato un divario dalla politica, salvo poi lamentarsi della distanza dei politici dai cittadini. Dopo aver ingabbiato le forze politiche dentro l'agone "sporco" ed essersi definite forze "pure", dedite agli altri, hanno portato la gente a snobbare la politica e a ritagliarsi un orticello. Così ora ci si lamenta della scarsità di partecipazione...

Penso che anche la comunità cristiana abbia snobbato la politica e abbia ritagliato il proprio orticello sui servizi di carità e sull'interpretazione assolutamente individuale del Vangelo. Ma il Vangelo ha anche una interpretazione sociale e politica che andrebbe recuperata.


"O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero
e abbatta l’oppressore."
(sal 72, 1-4)

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02 novembre 2021

La realtà degli impiegati

 Ho appena terminato di leggere una ricerca svolta dalla Cisl sulla realtà degli impiegati in alcune aziende, alla quale ha preso parte anche un mio amico. All'inizio sembrava una roba tutta specifica e neanche troppo interessante, ma alla fine ci ho trovato molto gusto nel leggerla. La realtà impiegatizia è in piena trasformazione ed è difficile coglierne le evoluzioni. Tra l'innovazione tecnologica e i mutamenti organizzativi l'unico punto fermo è l'importanza di una formazione continua e la capacità del lavoro di squadra. Così provavo a pensare alla ricaduta di questo sulla redazione del giornale: in parte lo stiamo attuando, ma a ritmi troppo lenti. Forse oltre a far fare lavoro di squadra alla redazione, bisognerebbe creare spirito di squadra anche tra i collaboratori.
Invece nella chiesa siamo lontani anni luce: la formazione è solo legata ai contenuti e non alle dinamiche e ai modi di gestire le cose e soprattutto il lavoro di squadra è solo quello che si fa per tracciare le righe perpendicolari...

" Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi." (Lc 10,1)


Il lavoro di squadra nella Chiesa


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01 novembre 2021

Draghi e il ritorno del multilateralismo

 Devo dire che ho seguito un po' gli esiti del G20 di Roma e i successi di Draghi. Devo dire che sono prevenuto (positivamente) su Draghi. Devo dire che mi convince l'analisi fatta del ritorno alla ricerca di un accordo multilaterale e che l'apparente scarso risultato in temini di emissioni di Co2 è in realtà il punto di partenza di qualcosa di più importante. Devo dire che condivido con il ministro degli esteri russo Lavrov che sta scadenza del 2050 è stata decisa dal G7 e proposta/imposta poi agli altri, ma che non è una data magica: l'importante è camminare nella giusta direzione. Devo dire che non condivido la battuta di Greta Thumberg sul bla bla bla della politica, perchè il dialogo, anche interminabile, è l'alternativa alle armi. Devo dire che comincio a sospettare che la narrazione sui cambiamenti climatici sia drammatizzata giustamente per far capire la gravità della situazione e dunque non descrive la situazione, ma proietta in avanti degli scenari possibili, un po' come quando, giunto a metà film, ti immagini che debba finire in un mondo e poco dopo qualche colpo di scena fa cambiare la rotta. Devo dire che è sempre molto difficile provare a farsi un'idea propria e non sposare quella degli altri, specie quella della propria parte.

" Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice." (Sap 1,1)



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