29 marzo 2024

Messa crismale e futuro della chiesa

 Alla messa crismale di ieri c'erano molti sacerdoti. Molti per quelli che siamo rimasti adesso in diocesi e mentre si celebrava moriva il più anziano, pure ricordato perchè quest'anno celebrava i 70 anni di messa. Il vescovo non si è soffermato troppo sul futuro della diocesi, anche se ha poi preannunciato qualche trasformazione in occasione del ritiro di alcuni di loro per limiti di età. Le reazioni sono di tre tipi: quella istintiva porta al rimpianto e alla preoccupazione. Della serie: come faremo? Quella più meditata porta a dire: non dobbiamo farci travolgere dalle preoccupazioni. Occorre con calma e serenità riflettere su cosa sia meglio fare e che strade intraprendere. Quella più ispirata, invece, fa esclamare: cosa ha in serbo il Signore per questa sua chiesa? Dove la sta conducendo? Sarà sicuramente una "nuova creazione" e non vediamo l'ora che nasca il nuovo dalla morte del vecchio. In tutti i sensi...


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28 marzo 2024

La benedizione della comunione ai malati

 Portare la comunione ai malati in occasione di Pasqua (e di Natale) è una grande avventura dello Spirito. Se la si prende come un "compito" diventa un peso. Se la si prende come una possibilità di "grazia" invece si impara molto. Si impara un ritmo di vita diverso anche se spesso obbligato, si imparano relazioni più profonde anche se a volte dietro l'apparenza di formalità. Si scopre il valore della fede e del sacramento eucaristico. Il fatto di averla portata ormai da vent'anni nelle stesse zone ha cambiato la lista: molti non ci sono più, altri si aggiungono. Quelli che vedevi in chiesa ora li vedi in casa e rimpiangono quella frequenza e ti accorgi anche di quante persone sono intorno a loro.
Alla fine capisci che nel mondo il bene è di gran lunga superiore al male e che a volte il male della malattia è comunque vita vera.



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26 marzo 2024

Riprendiamo il blog con... s. Giuseppe

 Dopo una lunga pausa di riflessione riprendo il blog. Ogni tanto ci vuole una interruzione per fare il punto e, come dice qualcuno, la musica è anche fatta dalle pause e non solo dalle note.

Ieri è stato proiettato un "cosiddetto" docufilm su san Giuseppe, dal titolo "Con cuore di Padre" e c'era la sala bella piena. Un bel segno di attenzione, anche se non ho visto bene chi c'era perchè sono arrivato all'ultimo minuto e mi sono messo in fondo. Dopo mezz'ora cominciavo già a guardare l'ora (durava un'ora e mezza) e ho resistito fino alla fine senza dormire. Bello, perchè parlare di tutte situzioni belle, in cui s. Giuseppe ha avuto un ruolo fondamentale in conversioni e scelte radicali. Ma non era un docufilm, perchè era un documentario bello e buono. San Giuseppe si è visto in cinque minuti: tutto il resto erano persone e gruppi che parlavano di lui. A questo punto uno si chiede perchè non lo si carichi su youtube per averne una diffusione ben più ampia e si faccia gli schizzinosi nella distribuzione, quasi fosse il capolavoro del regista dell'Oscar. Vabbé la scelta di centellinare la visione per aumentare il desiderio è una strategia molto antica e poi magari non si vuol ridurre un bel documentario alla spazzatura che circola sui social.

Alla fine però ti chiedi. Tutto qui? Il padre che ha 14 figli, il prete che impazzava da giovane nelle relazioni sessuali, l'ateo che si converte, l'artista che si riavvicina, il caso che viene descritto con i termini della chiamata del Signore. Non è che siano cose sbagliate, anzi. Ma parlano alle persone che già hanno quel linguaggio o parlano a coloro che si sono realmente convertiti. Ma la gente normale, quella che non è né atea, né depressa e che non coltiva il sogno di robe impossibili, possibile che s. Giuseppe non abbia nulla da dire? Aspettiamo un'opera in cui s. Giuseppe ci parli del suo lavoro, dell'oppressione subita dal potente di turno, della sua migrazione in Egitto, del suo ruolo di capofamiglia in una famiglia speciale e non sempre ordinaria. Per il S. Giuseppe che muore tra le braccia di Maria e Gesù per grande privilegio o che è puro in assoluto perchè non poteva essere peccatore avendo a che fare con gli altri due:  quello lo lasciamo all'agiografia.



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09 marzo 2024

Dialogo interreligioso

 Per l'aggiornamento giornalisti sono stato ad un incontro in un centro culturale islamico di Torino dove una studiosa di arte islamica dialogava con un pope responsabile degli ortodossi greci della città che a sua volta a parlato delle icone. Un dialogo ad alto livello: lui leggeva i passi biblici in greco e li traduceva in italiano, lei entrava dentro le simbologie matematiche dei mosaici e faceva cogliere tutte le sfaccettature anche filosofiche. Certo che quando la cultura entra in dialogo seriamente si scopre che c'è molto più legame che divisioni tra gli esseri umani. Forse è quando dilaga l'ignoranza o quando dilaga la finta cultura intrisa di ideologia che le cose si mettono male.

Meglio investire sullo studio, sulla cultura, sull'educazione e sul dialogo per avere risultati di lunga durata...

"Il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re. Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno." (Dan 1,19-20)



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05 marzo 2024

Ancora vite al limite

 Una delle cose più interessanti della benedizione delle famiglie è il racconto di vicende che a volte sono più ingarbugliate di tanti film. La vicenda di una signora che a 22 anni si è vista il marito avere un grave incidente che ha portato per 32 anni di ulteriore vita ad una disabilità inquietante (meglio non entrare nei dettagli) fino alla morte di lui. Come può una di quell'età assistere per tanti anni in quel modo? Ma lei diceva che ha maturato una serie di virtù e di forza interiore che ancora adesso, a 12 anni dalla morte del marito si gioca ogni giorno.

Oppure il tipo che prima non accetta la benedizione, ma subito dopo mi fa entrare in una casa che è al limite della decenza e che mi chiede dei soldi... Ma non erano loro a fare le offerte? C'è un che di geniale: perchè non approfittare della benedizione? Un'occasione così non torna per un po'...

Oppure almeno 3 persone di età diversa che hanno perso i rispettivi mariti e che nonostante siano passati diversi anni ne parlano e ne mostrano la foto con la voce rotta dall'emozione. E così via.

Bisognerebbe scrivere un libro di aneddoti e racconti. Ma il tempo chi ce l'ha?


" che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?" (Sal 8,5)


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