30 novembre 2023

Complicazioni tecnologiche

 Sono reduce da una giornata di complicazioni tecnologiche che mi hanno portato via molto tempo: ricerca di password, pagamenti che non vanno a buon fine, pin smarrito con cellulare che si blocca, rinnovo di contratti telefonici, ricarica di giga con blocco di internet sul cellulare, contatto per 3-4 volte per comunicare codici a chi si stava occupando di youtube. Mai successo così tutto insieme. Ho rimpianto i tempi del telefono fisso. Ma per poco. Mi sono detto: in fondo la normalità è tutto questo e se ti lamenti per gli inconvenienti è come se rimpiangessi quando si andava a piedi solo perchè la macchina si è rotta. Effettivamente c'è una critica alla tecnologia che non sa di sapienza, ma di rimpianto di quando si era bambini. E non si ricorda che anche da bambini c'erano altri casini.


"La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano." (Sap 6,12)



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24 novembre 2023

Fuga dal lavoro

 Per un articolo che devo scrivere, ho letto il libro "Le grandi dimissioni" dove si fa notare il fenomeno di chi decide di lasciare il lavoro e di vivere diversamente o comunque di non puntare sul lavoro come impegno principale di vita. Specialmente nei settori sanitario, della ristorazione e della grande distribuzione pare ci siano condizioni di lavoro disumane che provocano la reazione di un numero crescente di persone. Da una parte mi sono domandato se anche in certe situazioni le condizioni di vita di alcuni sacerdoti non abbiano superato qualche limite, dall'altra questo rende sempre più urgente non caricare le persone di impegni e di richieste quasi ricattatorie con la scusa di "far prendere sul serio" le cose della fede. E' vero che Gesù ha detto che chi vuol essere suo discepolo deve prendere la croce e seguirlo, ma forse non si riferiva al carico di incontri e di riunioni di formazione che vengono partoriti dalle menti "geniali" di molti.


"Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?" (Qo 3,1)



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21 novembre 2023

Uno stile diverso...

 Ieri il cardinal Zuppi era ad Asti per l'inaugurazione di un ambulatorio per le persone in difficoltà, intitolato "Fratelli tutti". Proprio solo una scappata: andata e ritorno da Bologna. Poche parole, molte foto e ancor più di codazzo. Ma questo fa parte dell'evento. Piuttosto ho trovato molto incoraggiante uno stile di relazioni fatto di parole profonde non di circostanza e fare gentile, con un bel sorriso e perfino ironia. Comunicava scioltezza nei rapporti senza scadere nel fare cameratesco e guascone. E' riuscito in poche battute a spiegare i vantaggi dell'allearsi rispetto al dividersi. Ecco un esempio da prendere.


"Una bocca amabile moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti." (Sir 6,5)




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07 novembre 2023

Centro giovanile

 E' tra le proposte del vescovo: una pietra buttata nello stagno tanto per creare dibattito e ieri sera c'è stato un incontro con il clero della città e il vescovo per iniziare a parlarne. Erano dieci anni almeno che non si ragionava sulla situazione dei giovani al di là di fare tante iniziative. E le posizioni sono le stesse di dieci anni fa: da chi parte a ragionare su quelli che frequentano, come se questi in altre ambienti non facessero esattamente come gli altri, a chi patologizza la situazione presentando casi disperati come se fossero la media generale. Chi fa teorie sull'impatto pandemico e chi fa solo la pratica di andare ad incontrarli sui gradini della chiesa. Chi tende al lamento e chi invece tace per non arrabbiarsi. Una  certa apertura sembra che si sia introdotta: è necessario creare una comunità cristiana cittadina che non sia la somma delle parrocchie, è necessario che dietro ogni proposta, anche di pagare qualche educatore, ci sia una bella comunità solida e significativa, è necessario non creare un "ghetto" di giovani. Tutte cose interessanti.

Ma il punto di partenza è: a parte i sacerdoti che loro stessi sono giovani di età, gli altri cosa sanno dei giovani di oggi? Non sarebbe meglio prima fare una analisi condivisa e poi decidere come intervenire?


"Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio."
(Qo 11,9-10)

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04 novembre 2023

Sinodo italiano: sarà la volta buona?

 Ieri sera c'è stato l'intervento di don Valentino Bulgarelli, direttore dell'ufficio catechistico nazionale ma soprattutto presidente del comitato che si gestisce il sinodo italiano in seminario ad Asti. Ha fatto un intervento lungo, ma apprezzato e chiaro per descrivere come si è arrivati al Sinodo e come si sta andando avanti, con qualche riferimento al sinodo internazionale, da poco concluso. Ha detto cose molto condivisibili e che si dicevano da tempo: ora si possono dire in pubblico e soprattutto in sedi ufficiali. Detto malamente: si scopre l'acqua calda. Eccone alcune:

- la chiesa italiana è presa dalle sue cose e nelle sue sedute ufficiali sembra non sappia neanche cosa vive la gente. Ci voleva un papa particolare a farglielo notare.

- nonostante questo la chiesa italiana fa una fatica boia a lasciar perdere usanze medievali (ha perfino fatto l'esempio della processione del Corpus Domini...) oppure il catechismo modello "la scuola di Barbie" per cercare nuove strade.

- i vescovi si sono dati una mossa dopo decenni di documenti e programmi pastorali paragonabili a partite di giochi da tavolo, tanto per occupare il tempo. Forse perchè ormai il "tempo libero" è finito. 

- i laici corresponsabili non ci sono perchè per decenni sono stati educati ad obbedire a vescovi e preti e ora non sono capaci di essere autonomi.

- tuttavia sembra la volta buona: il clima è cambiato, c'è voglia di confronto, non ci sono battaglie rivendicative come in altre chiese europee, il cammino sta procedendo e i frutti si vedranno.

Unica perplessità. Non è che fra dieci anni verrà un altro a fare la stessa analisi, magari aggiungendo che anche il sinodo italiano è stato l'ennesimo bluff? Non impossibile, ma si spera "improbabile".

" Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse  e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. " (1Tm 13-4)



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03 novembre 2023

Un cammino di fede tracciato

 Ieri sera al comitato di zona scout si è discusso del controverso intervento di don Paolo Scquizzato all'assemblea e della sua "messa di Teilhard de Chardin". Li ho rassicurati che era valida, ma nello stesso tempo tutti ci eravamo resi conto che la gente non aveva apprezzato e che i giovani non avevano capito. Abbiamo deciso come recuperare il tutto e che percorso seguire. Ne sono venuto via molto rassicurato e confermato: non basta sparare a zero sulla Chiesa e sulla liturgia proponendo terminologie new age. La sfida è più seria: prendere in considerazione formule come il credo e cercare di capire che cosa nascondono e che tesori racchiudono per noi oggi. L'interesse per il depositum fidei è molto alto e non possiamo dilapidarlo semplicemente riscrivendo testi per la sensibilità di oggi: fra cinque anni risuonerebbero vecchi...

"Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19)

questo non è cambiato da quasi 2000 anni...

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