30 gennaio 2012

cristianesimo di inizio milllennio

Questa mattina parlando con una giovane che avvertiva forti difficoltà nel restare fedele alla fede cristiana per i grossi dubbi che nutriva anche in seguito alla frequentazione dei corsi di filosofia all'Università e di molti amici, ho trovato che è stato efficace il dirle che siamo ad una svolta della fede cristiana e bisogna trovare nuovi linguaggi e nuovi modi per riproporne la vitalità. Se prima era una religione al pari delle altre con un suo credo e delle sue proposte pratiche di azione in modo da cercare di essere fedeli il più possibile e il più completamente possibile, ora è la religione diversa da tutte la altre perchè ha al centro Gesù Cristo vero Dio e vero uomo (nessuna religione ha una figura simile) che ci fa vedere come la crescita spirituale coincida con una crescita in umanità e richiede che ciascuno trovi il proprio percorso di scoperta, recuperando, come in una sorta di puzzle, l'incastro giusto tra i diversi elementi.
Mi sono riproposto di elaborare meglio le conseguenze di questa "rivoluzione"

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28 gennaio 2012

fede e immagine

Ieri sera durante il Consiglio Pastorale mi sono ritrovato a fare alcune considerazioni sul fatto che come chiesa non curiamo mai l'immagine e il modo con cui le nostre iniziative vengono percepite all'esterno. Erano cose che mi ritrovavo a dire, come si dice ex abundantia cordis, di getto: se la nostra è una società dell'immagine allora dobbiamo vivere con i piedi per terra e dedicare lo stesso impegno che a volte profondiamo nel curare i contenuti anche per curare l'immagine. In realtà siamo un po' restii perchè ci sembra che sarebbe un adeguarsi all'andazzo mondano.
Poi mi è venuta in mente l'osservazione che mi aveva fatto un giovane quando era venuto qualche settimana fa a confessarsi, dandomi molti spunti su cui pensare (v. sul blog quale post prima). Mi aveva detto: se tu hai un blog devi farlo sapere in giro, devi fare persino pubblicità sui giornali. Lì per lì anch'io avevo pensato che stesse esagerando. Ora non più. Magari non si farà pubblicità sui giornali, ma almeno lavorare perchè si conoscano bene le cose e le si renda attraenti, questo sì...

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26 gennaio 2012

la fede dei semplici

Ieri pomeriggio ho accompagnato il Vescovo a salutare la famiglia di quel camionista morto durante il blocco dei Tir ad Asti e ne sono stato assolutamente edificato. La forza (pur tra le lacrime) e la fede della moglie e del figlio diciannovenne. E una domanda si è incisa nella testa e non mi lascia: come mai gente così non incrocia la comunità cristiana? Come mai un giovane così non incrocia i giovani che frequentano la parrocchia?
Certo lo Spirito fortunatamente pesca molto al largo rispetto a dove si arriva con l'azione pastorale, ma questo dovrebbe interrogarci sul genere di proposta e di atteggiamento. Certo c'è una tradizione che fa sì che molti abbiano ancora come riferimento il cristianesimo pur non frequentando, ma bisogna riconquistare i cuori delle giovani generazioni per far sì che il cristianesimo non diventi affare di musei...

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24 gennaio 2012

la pena del contrappasso

Giusto ieri mi ero lasciato andare ad un commento qualunquistico sulle proteste delle varie categorie sociali e oggi scopro che il camionista rimasto morto durante il blocco ad Asti è della mia parrocchia e io conosco un po' moglie e figlio. Così sono obbligato ad uscire fuori dal qualunquismo e a vedere la situazione dalla parte di un padre di famiglia che protesta per la sopravvivenza e che, pur essendosi lasciato prendere dalla rabbia, ne ha pagato un prezzo molto troppo alto.
Realmente è come la pena del contrappasso: un giudizio freddo e formale non può che essere punito con l'obbligo di entrare in un contatto umano e di stare con i piedi per terra...

23 gennaio 2012

scioperi

Oggi ho visto l'avvio dello sciopero degli autotrasportatori che durerà un po' di giorni mentre si preannuncia quello dei benzinai, quello dei farmacisti, quello degli avvocati, ecc.
Tutto legittimo. Ma mi è venuto spontaneo un pensiero: tra tante difese del bene di categorie, persone, ordini professionali, chiese, ecc c'è ancora qualcuno che si preoccupa del bene comune italiano?

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22 gennaio 2012

basta con i progetti...

Sono stato un po' latitante dal blog per pigrizia, devo ammetterlo. E intanto ho accumulato un po' di insofferenza verso i progetti di ogni genere. C'è chi fa progetti per impiegare volontari e quando i volontari non ci sono più i progetti finiscono.C'è chi fa progetti per ottenere finanziamenti e quando i soldi finiscono tutto finisce. C'è chi fa progetti pastorali (ieri sera ad un incontro di pastorale familiare ho risentito le vecchie parole d'ordine di "pastorale integrata", "creazione di gruppi che a loro volta creino altri gruppi", "cercare di attirare persone", proprio come ai bei tempi della cristianità diffusa) e non s'accorge che la gente oggi cerca una sincera amicizia e non un bel progetto di formazione. C'è chi fa progetti e poi s'arrabbia se gli altri non aderiscono ma difficilmente si interroga se i propri sono buoni (e allora ci si chiede come mai la gente porta i figli a calcio e non in chiesa).
Fortunatamente che:
- ricordo che il mio docente di teologia fondamentale ribadiva sempre che il concetto di "progetto di Dio" non esiste nelle Scritture: al massimo c'è il disegno universale che esprime la volontà di salvare il mondo;
- intervistato il neoeletto Benedetto XVI aveva detto che lui non aveva progetti: basta il Vangelo...
Ecco forse se usassimo più tempo per verificare la qualità della nostra fede (che ha una potenza attrattiva di suo) e non la bontà dei progetti...

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16 gennaio 2012

povera chiesa...

Questa mattina ho avuto l'occasione di ascoltare la testimonianza di un sacerdote amico che da qualche mese si trova in Perù in una diocesi che è bene non nominare, ma il cui vescovo è italiano. Raccontando della sua esperienza mi ha detto che il "reclutamento" dei seminaristi è un vero e proprio "reclutamento": si riempie il seminario di ragazzi chiedendo una disponibilità di massima e poi si dà loro una formazione rigidissima, creando una selezione naturale quasi darwiniana.
Quelli che riescono a resistere, non solo sono inquadrati (nel senso della rigidità), ma in caso di crisi difficilmente riescono ad uscire. Ad uno che aveva espresso le sue difficoltà, gli è stato detto di esprimere cinque motivazioni utili per farlo, visto che la diocesi aveva pagato la sua formazione. Ad un altro, ridotto allo stato laicale a tempo di record, è stato negato di avere contatti con sacerdoti della diocesi, anzi ai sacerdoti è stato impedito sotto pena di peccato grave, di contattarlo...
E pensare che il vescovo fa parte di una congregazione la cui casa madre è ad Asti... chi ha orecchi per intendere, intenda...

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15 gennaio 2012

contestazione all'omelia

Mi è successo per la prima volta in più di 10 anni. Qualcuno dopo la messa delle 8,30 mi ha fermato per contestare l'omelia, che, essendo nella giornata mondiale delle migrazioni, toccava anche l'argomento dell'incontro tra culture. Contestazione benevola, visto che era di uno che conoscevo e che era molto legato alla fede, ma contestazione un po' "dovuta", dal momento che il fratello era stato appena rapinato da banda di stranieri e che sempre stranieri avevano danneggiato altri parenti in Veneto. Forse opinione sua tipica da veneto leghista, ma non grezza, dal momento che era ben documentato.
Alla fine abbiamo parlato quasi mezz'ora: all'inizio mi sono scaldato io, alla fine ci siamo lasciati riappacificati, concordando che il problema è la delinquenza non la nazionalità. Lui però propendeva ad essere più benevolo sulle donne straniere che se delinquono non lo fanno con violenza e meno sugli uomini stranieri.
Il dialogo tra culture è roba lunga e complessa...

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11 gennaio 2012

geremia oggi


Ieri sera con i giovani abbiamo letto alcuni brani del profeta Geremia per comprendere da vicino questo personaggio e soprattutto la sua profezia al tempo della caduta di Gerusalemme. Abbiamo trovato molto interessante e molto attuale la sua vicenda: una parola e una azione che da un lato distrugge le false certezze di un popolo e dall'altra incoraggia quando entra in gioco la disperazione e il senso di abbandono. La profezia non sempre spinge in avanti, a volte deve frenare e dare qualche pugno in pancia. Così la prossima volta proveremo a vedere il ruolo di altri profeti a seconda delle vicende storiche che vivono.
Anche oggi ci vorrebbe profezia, una profezia che metta insieme una parola forte e decisa e una parola delicata e rincuorante. Ma chi è il profeta oggi?

09 gennaio 2012

toccati dalla malattia

Oggi in ospedale c'erano ben quattro persone conosciute nello stesso reparto e visitandole, nonostante le situazioni diverse, le età diverse, le gravità di condizioni diverse ho percepito lo stesso senso di fragilità, di speranza, di attesa. E quasi in tutte lo stesso appello affinchè non ci si dimenticasse delle cose importanti della vita. Si direbbe che loro sono in condizioni critiche e noi in condizioni normali e invece sembra il contrario: loro sono in condizioni normali e molto realistiche e noi in condizioni disperate...
Una diceva che è un miracolo la salute e io pensavo che spesso quella sembra un diritto e che fa problema quando non c'è più. Un altro parlava dell'esperienza di luce e di benessere momentaneo provato (era finito in coma): una luce non accecante ma sopportabile e calda. Il pensiero della famiglia aveva interrotto questa visione.
Beh l'esperienza della malattia fa proprio piazza pulita di tante paranoie...

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08 gennaio 2012

quarto anniversario


Questa mattina si è celebrata la messa del quarto anniversario dalla morte di don Giacomo e la chiesa era particolarmente piena. Una decina di libri di testimonianze su di lui è stata ancora venduta, nonostante molti siano state le copie già diffuse. Il canto finale che lo citava esplicitamente (era stato composto dal coro in occasione del 50° anniversario della nascita della parrocchia) ha strappato l'applauso.
C'è poco da dire: la sua figura continua a restare nei cuori di molta gente e probabilmente la sua presenza continua a tenere unità la comunità, nonostante di acqua sotto i ponti ne sia passata.
Forse la sua lezione di umanità e di semplicità, ma anche di totale affidamento alla sua missione è sempre valida... E quello che passava come sua ingenuità, forse era saggezza profonda...

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07 gennaio 2012

un segno dai giovani

In questi giorni stiamo riflettendo molto sulle proposte da fare ai giovani, perchè ci siamo resi conto che la "rendita" della Giornata Mondiale della Gioventù sta finendo e ora tutti sono assorbiti dalle mille cose, dalle mille proposte, dai mille impegni. Quasi un "segno", questa mattina è venuto un giovane a confessarsi: lo conoscevo di vista e non avevamo mai avuto occasione di incontrarci faccia a faccia. Mi ha parlato di molte cose, dimostrando una maturità di fede non da poco e una profondità spirituale notevole. Si è parlato della crisi economica e della scarsa voglia di risollevarsi, si è parlato del rincitrullimento che la televisione e certa cultura opera nella testa dei giovani ma anche di come sarebbe bello se la chiesa si avvalesse delle nuove tecnologie per sfondare tra i giovani. Si è parlato dell'amore per il Signore e per la gente, dello spirito di iniziativa e della tenacia. Ma la cosa che più mi ha colpito è che lui ha dichiarato di non aver mai frequentato gruppi o attività cristiane se non la messa e di aver maturato queste convinzioni attraverso l'ispirazione che il Signore ha impresso nel suo cuore.
Sono rimasto esterefatto: quanto opera lo Spirito nel cuore dei giovani al di fuori dei circuiti istituzionali... Quanta energia potrebbe dare a tutti quanti... Non si dovrebbe dare più tempo alla ricerca di questi segni dello spirito e un po' meno ad attività "stracotte"? Ma non si ha comunque un dovere verso coloro che eventualmente continuano a partecipare alle attività più tradizionali? Difficile dilemma e però questo incontro è stato un segno di non perdere la fiducia!

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06 gennaio 2012

che modi...

Una notizia mi ha colpito. Un noto agriturismo della zona ha cessato l'attività (in realtà si è trasferito) e ha licenziato una cameriera che lavorava lì da diverso tempo lasciandole una lettera, senza dirle niente a voce e soprattutto senza averla preavvisata. A detta di questa donna, madre di due ragazzi e moglie, unica che lavorava in casa, neanche a Capodanno, quando si è recata regolarmente al lavoro, le è stato detto nulla. Così ora si ritrova senza lavoro ma soprattutto ferita da questi modi di fare, decisamente poco umani. Mi è venuta l'idea di andare a parlare con i gestori dell'agriturismo, ma non mi sono deciso, anche perchè non vi sono molte speranze. Però che modi...

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02 gennaio 2012

giovani, datevi un andi...?

Verrebbe sempre da dire così, anche se molti giovani un andi già se lo danno. Verrebbe da dire così visto che volendo potrebbero fare grandi cose e che oggi da parte degli adulti c'è una maggior disponibilità nei loro confronti (almeno nelle intenzioni) e che la conflittualità tra generazioni è venuta un po' meno.
In realtà sembra che l'eccesso di cose, di opportunità, di apertura al dialogo e la scarsa conflittualità faccia da soporifero. Così mi veniva da pensare: ogni tanto qualche calcio nel sedere non guasta.
Solo che questa mattina ho letto la rubrica di Gramellini sulla Stampa e ho acquisito un'altra prospettiva. Chi può trainare e fare da "forza motivante" sia per le disponibilità economiche, sia per le energie interiori sono gli anziani: a loro è richiesto un supplemento di protagonismo. Allora mi sono rassicurato: io faccio parte dell'età di mezzo e posso lasciarmi trascinare. E i giovani possono attendere... O no?

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01 gennaio 2012

Buon anno

Buon anno a tutti. Il Papa nel messaggio per la pace di oggi, riferendosi all'educazione alla giustizia e alla pace dei giovani come strada per la pace, ha scritto che il fine dell'educazione è: significa “comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene”. Allora che il nuovo anno faccia riscoprire in noi il gusto per la vita e l'entusiasmo a promuovere il bene in ogni occasione.
Un buon libro o un bel film, un paesaggio che allarga il cuore, qualche incontro con persone significative, la vicinanza a persone in difficoltà, ecc ecc ogni modo per scoprire la bellezza della nostra missione terrena e la voglia di sperare nell'anno nuovo.

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