31 gennaio 2024

E ancora sull'intelligenza artificiale

 Ieri sera c'è stato l'incontro del vescovo con i giornalisti in occasione della festa di s. Francesco di Sales, loro patrono. E' intervenuto don Luca Peyron, che ha parlato di intelligenza artificiale e ha dimostrato tutta la sua competenza in materia. Anzi, di più... Competenza anche teologica, filosofica entro cui porre il tema dell'intelligenza artificiale. Alla fine ha negato che bastino le regole, a fronte di giganti del web che non hanno limiti perchè è la popolazione mondiale ad aver bisogno di loro. E' necessario "educare il desiderio", cioè saper distinguere la funzionalità di ciò che essa può fare dalla bellezza e dal sentimento di umanità contenuto in quell'oggetto fatto da un essere umano. Ha colpito nel segno. Io avrei parlato di educazione alla bellezza ma alla fine è la stessa cosa. Da parte di chi produce senza intelligenza artificiale si direbbe "fare le cose con amore".

"Del tuo Spirito Signore è piena la terra" (dal sal 103)



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24 gennaio 2024

Ancora sull'intelligenza artificiale

 Ce n'è da dire su questo tema. Ci sono le riflessioni del teologo francescano Paolo Benanti, che cominciano ad essere pubblicate sui giornali, che finalmente è riuscito a dare all'etica un compito di direzione delle scoperte scientifiche. Su un tema così complesso non è certo affidandoci alla scienze che possiamo trovare la bussola: lì ci sono posizioni che arrivano a teorizzare la fine degli esseri umani in nome di nuovi esseri a metà tra uomini e macchine... Ma anche la politica arranca, forse perchè la cultura media della classe politica attuale è da merendine. Un po' meglio le istituzioni europee e internazionali che stanno opportunamente intervenendo per regolamentare il tutto prima che i giganti informatici (che da grandi visionari sono diventati sempre più grandi maramaldi) dilaghino. Ma è veramente l'etica con i suoi principi che può essere l'asso nella manica. In passato parlare di etica sembrava schierarsi contro le scienze e trovarsi dalla stessa parte dei talebani cattolici: oggi finalmente l'etica sembra si nobiliti.

Anche un autore come Mauro Barberis nel suo testo molto interessante sulle ricadute dell'intelligenza artificiale sul diritto e sugli assetti costituzionali, cita alla fine l'etica di Benanti. Forse siamo all'alba di una nuova era...

"Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra»" (Gen 11,4)





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22 gennaio 2024

Ritorno alle origini

 Ieri sono andato a san Damiano per la festa patronale della parrocchia e il pranzo sociale. Così ho rivisto un po' di gente e ho potuto scambiare quattro parole con molti. Al tavolo, però sono stato piazzato con tre giovani, figli di gente che conoscevo. La motivazione era che anche loro come io una volta, proiettavano il film al cinema parrocchiale. Così abbiamo avuto l'aggancio per la conversazione, che è stata piacevolissima ed è durata per buona parte del pranzo. Alcune considerazioni:

- una ovvia: è sempre bello ricreare legami che la vita ha interrotto ma che sono stati quelli delle tue origini. Gli amici dei primi anni fanno parte di te.

- nonostante quel che si dice i giovani sono sempre uguali e frequentarli, come diceva Giovanni Paolo II aiuta a non perdere lo stile giovane anche se giovane non lo sei più

- una parrocchia che va al di là delle cose strettamente religiose ma si interessa anche della vita delle persone, della loro cultura (per es. il cinema) e che continua a scommettere sul volontariato ha  radici ben più solide di altre

- la festa patronale è un'ottima occasione di rafforzamento dell'identità di una comunità e andrebbe curata sempre bene.

"Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza»" (Ne 8,10)

Festa della rilettura della legge dopo la deportazione in Babilonia




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14 gennaio 2024

Il dilemma degli Ebrei

 L'ho sperimentato ieri ed è di una evidenza "evidente". Per il focus sul dialogo ebraico-cristiano (la cui giornata è giovedì 17 gennaio) abbiamo pensato di intervistare un giovane insegnante delle superiori di Asti, da poco in città, che è di origine ebrea e che avevo incontrato durante la benedizione delle famiglie. Sono andato a cercarlo e gli ho proposto l'intervista per parlare dei suoi riferimenti all'ebraismo, dato che mi aveva detto di aver viaggiato in mezza Europa e di avere uno spirito decisamente laico. Mi ha fatto capire che l'avrei decisamente messo in imbarazzo perchè nella scuola dove insegnava c'erano diversi marocchini e altri di origine araba e lui stava tenendo nascosto il fatto di essere ebreo per evitare grossi problemi di relazione. Ha accettato però di parlare di antisemitismo, dato che lui era stato uno studioso del fenomeno. Mamma mia. Veramente inquietante e questo basterebbe a far tacere coloro che tendono ad identificare gli ebrei con lo Stato di Israele...


"Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.  Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse,  i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen" (Rom 9,1-4).

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09 gennaio 2024

Intelligenza artificiale

 Se ne parla sempre di più. L'altro giorno a cena da una mia amica di infanzia lei mi confidava di essere rimasta un po' indietro sulle tecnologie, anche per una sorta di rifiuto a pelle a fronte di cambiamenti così veloci e radicali e ora si accorge di essere un po' tagliata fuori. Io per motivi diversi ho sempre cercato di tenermi al passo, senza esagerare, ma mi accorgo che non ho ancora osato ficcare il naso nell'intelligenza artificiale. Anche io sono tentato da una ripulsa, dal dire: non mi ci avventuro, ci penseranno altri. Ma mi accorgo che è una tentazione da smascherare: con un po' di buon senso e con un sano confronto è possibile capire come usarla. Ma su questo, come su altre cose, non c'è molta sensibilità da parte dei sacerdoti: chi è tecnologico si lancia anche oltre il dovuto, gli altri restano indietro e soprattutto diventa complicato capire come utilizzare queste tecnologie all'interno della pastorale. Verrebbe voglia di creare un circolo, un salotto come si usava fare nei secoli scorsi per discutere di queste cose.


" Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore." (Sir 39,8)



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07 gennaio 2024

Come un giovane cresce

 Ieri durante la messa delle 11 un giovane della parrocchia che è stato un anno in missione in Perù ha portato la sua testimonianza. Un momento molto forte non solo perchè era conosciuto da molti, ma anche perchè ha mostrato di essere cresciuto notevolmente. In poche parole ha detto molto e ha toccato i cuori, con il suo fare tranquillo, con il suo linguaggio molto appropriato e con il sorriso sulla bocca. Insomma: è proprio vero che certe esperienze di servizio ti fanno fare dei salti di qualità e, anche se apparentemente sembrano chiuderti al futuro, in realtà ti danno le carte giuste per averlo un futuro.

"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10,18)



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04 gennaio 2024

Una situazione simile: inquietante

Ieri sono andato a vedere il bellissimo film One Life, che parla dell'opera di Nicholas Winton che salvò poco prima dell'esplosione della seconda guerra mondiale più di 600 bambini ebrei dai Sudeti, appena occupati da Hitler. Un film che ti lascia molte emozioni ma anche una domanda che mi frulla in mente da quando questa mattina mi sono alzato. Non siamo nella stessa situazione? Al posto dei Sudeti, i territori occupati dell'Ucraina, al posto della Germania, la Russia al posto della Russia la Cina. Siamo veramente alla vigilia di una guerra mondiale vecchio stampo? 

Le ragioni della pace sfumano: proprio la scarsa reazione mondiale ha contribuito ad esaltare Hitler e di conseguenza un allentamento verso Putin potrebbe fare la stessa cosa. Di qui un'altra domanda: non è che le ragioni della pace, come la intendiamo noi, valgano solo quando non ci sono di mezzo dei dittatori che hanno la potenza come unico obbiettivo? Non è un triste ripiego. E' una legge psicologica, la teoria dello sviluppo morale di Kohlberg: negli stadi più primitivi vige la legge della forza alla quale si reagisce solo affermando una forza superiore.

Decisamente inquietante...

"C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Guarda, questa è una novità»?
Proprio questa è gia stata nei secoli
che ci hanno preceduto."
(Qo 1,10)



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02 gennaio 2024

Buon anno e buone relazioni

 Che dire. Buon anno. Ieri si sono scontrate due realtà. La mole di messaggi di buon anno, dopo quelli di buon Natale e il fatto di essere andato a trovare una catechista della parrocchia che ha avuto seri problemi di salute e che si trova in una casa di riposo. Con lei ho passato due ore e non sono riuscito ad andare al concerto di inizio anno al teatro. Due realtà diverse: ai messaggi ho deciso di non rispondere. Mi accorgo che si risponde ai messaggi come se fosse una pratica di ufficio, a parte qualcuno in particolare. Dall'altra ben più tempo speso ma alla fine te ne vai con la sensazione che quelle due ore valevano più di molte altre. Forse il nuovo anno può essere all'insegna di rivalutare le relazioni semplici, più che le attività da portare avanti. Facendo selezione di cosa lasciarsi alle spalle e non fare proprio più, si riuscirà a comprendere le cose prioritarie.


"Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi consiglieri uno su mille." (Sir 6,6)




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