29 dicembre 2013

scrivere di spiritualità

Ho completato la lettura degli arretrati di "Vita e pensiero", la rivista dell'Università Cattolica di Milano e come al solito sono rimasto colpito dalla riflessione di Massimo Gramellini che sul numero 2 del 2013 è comparso come "Intruso". Il titolo è "Il cuore deve farsi strada fra la pancia e la testa". La sua teoria è che mentre gli intellettuali di oggi sono tutta testa e i giornalisti tendono ad essere tutta pancia (emozioni forti e passeggere), il campo del "cuore" è lasciato del tutto scoperto. Ecco le sue parole: "Quello della spiritualità è un argomento che interessa tantissimo i lettori, pochissimo gli intellettuali i quali mettono davanti a tutto la testa. Il cervello è potente, ma da solo è sterile. Ci vuole il cuore, che, però, non coincide con la pancia (...) la pancia è fatta da budelle, emozioni, linguaggio da venditori di bolle di sapone. La pancia produce emozioni , ma le emozioni sono violente, brevi e superficiali: evaporano in fretta (a differenza dei sentimenti  che agiscono con lentezza ma in profondità). La testa è invece il regno del pensiero, del procedimento causa-effetto, che purtroppo spiega poco. La scienza può spiegare solo il 5% dei fenomeni della nostra vita (...) ma tutto il resto? Il 95% della realtà che noi non vediamo? Come facciamo a raccontarlo? Quello è il cuore, la spiritualità, quel muscoletto interiore che ti fa sentire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Solo che non lo ascoltiamo mai. Lo riempiamo di ragionamenti. Il mondo intorno a noi parla solo di budella e di testa. Intellettuali solo testa, venditori solo budella (...) Gli intellettuali dovrebbero riflettere sul fatto che da più di cinquant'anni non riescono più a condizionare ciò che accade nel mondo, proprio perché sono sterili, perché non dicono nulla che tocchi la vita dell'essere umano normale. La spiritualità è il nuovo campo, è ciò che oggi uno scrittore dovrebbe raccontare"
Citazione lunga, ma ... d'obbligo, anche per cominiciare il nuovo anno...

28 dicembre 2013

meditazioni alle suore

In queste vacanze di Natale ho avuto una esperienza speciale: quella di proporre alcune meditazioni alla Suore della Pietà di Asti sul tema dell'umiltà. Ho accettato al volo sia perché mi piace intraprendere nuovi cammini, sia perché su quel tema avevo appena concluso uno studio del Vangelo.
Al termine di quest'esperienza devo dire che è stato molto costruttivo confrontarmi con persone consacrate e con donne. C'è un modo diverso di vedere le cose: meno "logico" eppure più vissuto, meno "a tavolino" eppure altrettanto profondo.
E comunque pur parlando linguaggi diversi e proveniendo da esperienze distinte, alla fine ci siamo intesi: lo spirito è sempre quello... Mi sono rafforzato nell'idea che la vera umiltà coincide con l'umanità e ha a che fare con termini quali: intelligenza, vigore, tenacia, realismo, libertà interiore piuttosto che con termini quali: umiliarsi, mettersi in fondo, nascondersi, ecc.

26 dicembre 2013

potere e potenza

Leggendo qualche numero arretrato di "Vita e pensiero" sono capitato su un articolo di Mauro Magatti sul numero 2 della rivista di quest'anno, intitolato "Le democrazie nel XXI secolo. Dal potere alla potenza"
Una riflessione sulla attuale crisi vista come crisi del "potere" nel senso di "potere istituito e controllato da leggi" e "potenza" intesa come "poter fare e poter dominare". In questo caso il potere era legato agli stati nazionali (ovviamente in crisi) e la potenza al mercato economico e alla rete informatica, che hanno creato il casino.
Alternative?
a) "decrescita felice" che sarebbe come cercare di fermare l'alluvione della potenza con un piccolo riparo di frasche
b) sottomettersi alla potenza in attesa che finisca la sua ondata (molto pericoloso: quante vittime farebbe?)
c) una riscossa del potere che cerca di porre degli argini alla potenza (in questo caso: governo mondiale e non solo dell'economia).
Inutile dire che preferirei (e anche l'autore preferirebbe) la "c".

25 dicembre 2013

buon natale

Ecco un regalo significativo che ho ricevuto "Pregare con i piedi. Spiritualità del cammino" di Francesco Balbo e Rosanna Bertoglio, dalla quale riprendo a mo' di augurio un pensiero e un consiglio.

"Ogni giorno m'innamoro sempre più delle montagne e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell'aria pura la Grandezza del Creatore. Una contemplazione arricchita dalla gioia per la compagnia degli amici, intensificata dal raggiungimento di vette sempre più alte: sempre desidero scalare i monti, guadagnare le punte più ardite; provare quella gioia che solo in montagna si ha" (Piergiorgio Frassati)

"Fate che il vostro spirito avventuroso vi porti sempre ad andare avanti per scoprire il mondo che vi circonda con le sue stranezze e le sue meraviglie. Scoprirlo, significherà per voi amarlo"
(Kahlil Gibran)

Buon Natale

22 dicembre 2013

natale in arrivo

Quest'anno il Natale è proprio strano. Per la prima volta dopo tanti anni non mi sono ancora buttato nello scrivere e rispondere agli auguri di Natale, nel decorare la casa, nel pensare ai regali. Neanche, devo dire, sto seguendo un particolare cammino spirituale di avvicinamento alla festa. Un po' per un aumento delle incombenze (della serie "darsi la zappa sui piedi"), un po' perché non ero troppo ispirato. Così ho riscoperto alcune cose: per esempio l'attesa che i bimbi hanno del Natale, per esempio la speranza delle persone malate di passare nonostante tutto un buon Natale, per esempio il modo con cui altre culture (per esempio gli albanesi) vivono il Natale. Mi viene in mente quella canzone imparata da piccolo "La bella tartaruga", che da quando aveva avuto un incidente e camminava a rilento aveva scoperto un bosco di carote, un mare di insalata...

18 dicembre 2013

adozioni

Le feste di Natale ci travolgono con le iniziative... al punto che non si fa più memoria delle cose che stanno succedendo e si va avanti come caterpillar. Così solo oggi scrivo di un bell'incontro domenica scorsa durante la messa celebrata per i lupetti del gruppo scout, durante la quale uno di loro, evidentemente di origine orientale, interveniva spesso con pensieri e preghiere spontanee profonde. Per esempio: un ringraziamento al Signore per essere stato adottato. La sorpresa è giunta al termine della messa, quando un conoscente con cui parlo volentieri e che mi ha sempre colpito per la sua pacatezza e la sua capacità di relazione mi ha detto di essere il padre.
Veramente ci sono riserve di umanità che passano in secondo piano rispetto alle notizie tragiche e c'è un progresso della civiltà (già solo 30 anni fa erano mosche bianche coloro che portavano avanti una adozione) che sembra non essere notato dai fautori della "fine del mondo"....

13 dicembre 2013

santa lucia

Ieri passando per la benedizione delle famiglie ho trovato almeno due famiglie che per santa Lucia cucinavano la "cucia", minestra di grano con o senza ceci. Me ne hanno data da assaggiare. Mi è sembrato significativo portare avanti queste usanze collegate alla festa di una santa. Magari qualcuno direbbe che sarebbe stato meglio se si fossero impegnate a partecipare alla messa oggi (una delle due però verrà). In una realtà secolarizzata però ogni cosa che richiami il religioso va almeno presa in seria considerazione e non demonizzata. Nella Evangelii gaudium un paragrafo è dedicato alla pietà popolare: al massimo bisognerebbe trovare il modo di ridarle un significato religioso e non solo folkloristico.

09 dicembre 2013

evangelium gaudium

Già solo a leggere l'indice dell'esortazione postsinodale Evangelium Gaudium di papa Francesco c'è di che rallegrarsi. E' un'enciclopedia ma non per dotti o intellettuali, visto il linguaggio che usa. E prima ancora di leggerla per intero si può sperare che finalmente dia lumi ben precisi su come avviare una nuova evangelizzazione nella stanche comunità dell'Europa (ma anche solo di Asti). Ma c'è anche di che preoccuparsi: è una vera rivoluzione da farsi, non tanto per le cose da mettere in piedi quanto per la "conversione" che richiede. In fondo sono cose di sempre: omelia, predicazione, catechesi, pietà popolare, attenzione ai poveri, ricerca del bene comune, ecc.
Quel che cambia sono anche le proporzioni: meno progetti di "pastorale speciale o straordinaria" e largo ad più spirito nuovo nelle cose di sempre. Ora bisogna mettersi a leggerla...

08 dicembre 2013

il corpo come limite

Un po' assente dal  blog per una serie di intasamenti tra parrocchia, diocesi, scuola e anche salute: quest'ultima soprattutto fa percepire quanto il corpo possa essere di aiuto e quanto possa essere di ostacolo. Una riflessione che ieri ho fatto anche durante la sepoltura di un padre di famiglia morto in giovane età per brutta e dolorosa malattia...
Questa mattina poi ho letto un articolo su Aggiornamenti Sociali sulla malattia e sulla salute con una riflessione del tipo "Quando sono malato il mio corpo mi appare come non immediatamente disponibile" e "Durante la malattia diventa evidente all'esperienza ciò che dovrebbe già essere ovvio alla conoscenza: non siamo semplicemente frutto del nostro agire autonomo, c'è una alterità, una estraneità di noi a noi stessi con cui quotidianamente fare i conti". E questo anche per una roba semplice tipo un problema di menisco e una reazione allergica ad un farmaco, figurarsi per roba più seria. Ma probabilmente è la stessa esperienza che si vive durante un fallimento o una strada da percorrere che diventa difficile e in salita...