26 dicembre 2019

si parte per la route

Con il fiato corto ma alla fine riparto per la route scout in val di Susa. Tempo previsto bello, magari meno in forma di altri anni ma lo spirito è pronto. Immergersi a tempo pieno nella natura, in uno stile un po' più essenziale e nella relazione con gli altri, specialmente con i giovani ritempra più che ogni fattoria benessere... Arrivederci al 31.

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23 dicembre 2019

Natale tra la vita e la morte

Quest'anno esplodono i funerali in prossimità di Natale, anche di persone conosciute o parenti di persone conosciute. Che dire? Si muore in ogni momento dell'anno e non solo in certi periodi. Nello stesso tempo accompagnare un defunto a Natale è particolarmente doloroso. Eppure invita a ragionare sul Natale, festa bella con un retro della medaglia: di quel bambino è ricordata la nascita perchè è morto e risorto. La Pasqua dètta il Natale. Ogni nascita è promessa ma non necessariamente mantenuta e mentre leggo un servizio su National Geographic sui bambini Rohingya che nascono in logori campi profughi in Bangladesh senza che abbiano un minimo futuro, neanche di una terra di appartenenza, mi dico che qui in Occidente abbiamo dimenticato tante cose e continuiamo a vivere col salame sugli occhi.

"Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo»." (Mt 2,13)

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22 dicembre 2019

tra operai, imam, malati e altro

Continuano le settimane di fuoco che spero siano finite altrimenti bisogna ricorrere ai pompieri. Settimana intensissima al giornale ma con un sacco di suggestioni che posso solo elencare a titoli.
Incontro con l'imam per un'intervista sul Natale secondo i musulmani: scopro molte più affinità di quelle che pensavo e mi ritrovo a gettare ponti tra le religioni, proprio intorno al presepio che sembra essere questione che divide e invece no. Incontro gli operai di un'azienda sull'orlo del fallimento: mi chiamano per una benedizione ma io metto avanti anche il mio ruolo al giornale e scambio due battute con l'amministratore delegato. Riesco a capire cosa significa condividere le sorti di un'azienda da parte di famiglie che ci vivono sopra e anche una gestione aziendale diversa, partecipata. Poi c'è il pranzo di Natale al centro alzheimer e scopro un mondo che non compare sui giornali ma devasta le famiglie. E poi ancora... Insomma: non basta un post. La realtà è talmente ricca e densa che quando vedi quattro in tv o sui social che urlano come se esistessero solo loro... pensi che questi vivono nel paese dei balocchi. Diventeranno asini come Pinocchio.

"Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9)

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15 dicembre 2019

attendendo... l'uomo forte

Ieri parlando con una persona, mi ha rivelato l'ovvio, cioè che se si votasse adesso non saprebbe per chi votare. E poi ha aggiunto la parolina che mi ha fatto rabbrividire: "stiamo aspettando che arrivi l'uomo forte che sistemi tutto". E lo diceva seriamente. Ed era una persona buona, che si dà anche da fare in parrocchia. Mi è suonato un campanello d'allarme: bisogna sempre più incentivare la partecipazione politica e non accontentarsi più del volontariato. La democrazia non è per tutti: è per chi ci crede e per chi si spende. E la democrazia non viene spontanea: è una conquista, perchè spontaneamente tutti preferiremmo l'uomo forte.

"Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole" (Dan 4,22)

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14 dicembre 2019

brexit e democrazia

I risultati elettorali del Regno Unito sembrano sconvolgenti. Chi l'avrebbe detto che ci sarebbe stata un vittoria così eclatante che apre all'uscita definitiva dall'Unione Europea. Eppure è un segno evidente che cerchiamo tutti l'autorevolezza del comando. Qualcuno parla di ritorno ai primi del Novecento, vigilia delle dittature ideologiche di comunismo, nazismo e fascismo: la gente è stufa di melina e cerca l'uomo forte al comando. Non è di per sé un male. Basterebbe che l'uomo forte fosse deciso nel dialogare e poi decidere, non nel dialogare solo oppure decidere solo. Nel Regno Unito almeno le cose sono chiare: non sarà più Europa ma tornerà ad essere Commonwelth. Da noi non è così chiaro, forse perchè nessuno pare avere bene in mente la strada da percorrere.

"Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 5 Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli»." (1Sam 8,4-5)

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13 dicembre 2019

vita sottosopra

Stamattina esce il secondo numero di Gazzetta da me firmato e in questa settimana non ho scritto nulla sul blog. E' come se fossi fagocitato con la testa giorno e notte su come fare il giornale. Vita sottosopra. Passerà. Risvolto positivo: il giornalismo impegna e tanto, perchè la responsabilità delle notizie è tanta. Nello stesso tempo è appassionante perchè dai un dito e ti prende il braccio e poi anche il resto del corpo.
Risvolto negativo doppio. 1. Il sottile senso di potere che ti prende quando decidi di chi e cosa scrivere. 2. Che fine farà la mia vita di sacerdote?

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06 dicembre 2019

firmato il primo numero

Finita la prima settimana di direzione in Gazzetta d'Asti. Tutto apparentemente liscio, salvo la mia testa che stava per entrare in sciopero per sovraccarico. Ma ha deciso di lavorare ad oltranza senza protestare, almeno la prima settimana: non so se la prossima me lo permetterà. Ho promesso di nutrirla meglio, di lasciarle ampi spazi di pausa caffé e di aumentarle la pensione una volta che ci andrò anch'io. Si è lasciata abbindolare per le prime due, ma alla terza non ha creduto. Forse perchè neanch'io ci credo. Abbiamo avuto qualche grana da affrontare, ma l'avventura è avvincente e sono tornato indietro di vent'anni, quando facevo ritmi simili. Forse la pensione non arriverà perchè si ha voglia di lavorare come se niente fosse successo in questi ultimi vent'anni.

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04 dicembre 2019

diritto all'oblio

Ieri mattina ho partecipato all'aggiornamento dei giornalisti a Torino sul famoso "diritto all'oblio", cioè alla possibilità di veder cancellati dati tuoi personali oppure notizie che ti riguardano, che appartengono ormai al passato e che potrebbero ledere la tua immagine presente. Una mattinata decisamente interessante che mi ha fatto capire quanto complesso sia il mondo della rete e quanto stia trasformando non solo la vita quotidiana ma anche il sistema giuridico. Una osservazione per tutte: l'Europa è molto più sensibile alla protezione delle persone mentre gli Stati Uniti sono più sensibili al diritto di cronaca e alla manifestazione del pensiero. Perciò se devi tutelare la tua immagine, lesa da media statunitensi è chiaro che avvii un processo e non solo una procedura amministrativa. Vivere diventa sempre più complicato e non esito a capire quegli anziani che trovo durante i miei giri di parroco e che sembra abbiano rinunciato a stare al mondo.


"Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada." (Ap 6,4)

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01 dicembre 2019

direttore di Gazzetta d'Asti



Sono diventato direttore di Gazzetta d'Asti. Da domani si comincia a tempo pieno. Qualcuno dice: uno scatto di carriera. E' vero. Qualcun altro: un impegno in più. E' anche vero. Qualcuno si complimenta: sei bravo. E' vero, ma solo perchè ciascuno è bravo in qualcosa. E io sono bravo in questo. Qualcuno teme: ma sarai ancora in parrocchia? E qui cominciano i punti interrogativi. Perchè non so. Inizia una strada non del tutto nuova, ma in un momento della vita decisamente particolare: la mezza età. Allora non basta avere entusiasmo nel fare le cose: quello o ce l'hai nel sangue o non ce l'hai per niente. Ma oltre all'entusiasmo nella mezza età devi dare un senso a ciò che fai, perchè non hai più la testa per iniziare qualcosa solo per entusiasmo.
Il senso io ce l'ho per il giornale: ripiazzare la fede al centro e far capire che è una roba troppo importante per snobbarla, disprezzarla o riderci sopra. Ma il giornale non è il tuo libro personale: il giornale è di una comunità. E allora ripiazzare la fede in centro lo si può fare solo facendo capire che la vita di una comunità civile è intrisa di fede, altrimenti a quest'ora sarebbe già morta. Questo bisogna che la Gazzetta trasmetta. Ma lo scrivo qui perchè è una roba che penso io. Sul giornale il primo editoriale non deve essere il mio pensiero. Ma l'espressione di ciò che tu pensi sia il pensiero di una comunità: il dare voce mettendo per iscritto ciò che c'è nel cuore di una comunità e che o non sa di avere o non ha le parole giuste per dirlo.

"Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca." (Ger 1,9)

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