29 aprile 2010

preghiera, pregare

L'altro ieri sera al corso per gli adulti che si preparano alla cresima si parlava di preghiera ed è venuto fuori che a loro non capita quasi mai di pregare. Sono rimasto colpito, perchè pensavo che almeno in caso di necessità venisse spontaneo pregare: invece qualcuno ha specificato "sì ma solo in caso di grave necessità" non per una cosa da poco...
Ieri sera durante l'incontro in preparazione degli animatori della missione mariana nelle case (tre serate di preghiera presso numerose famiglie della parrocchia), suor Andreina, domenicana, ha aperto molto cuori e menti parlandoci dell'Ave Maria e comunicando esempi della forza della preghiera e della sua misteriosità, legata all'intimità che si viene a creare con Dio (intimità con Dio: già due termini veramente arditi da mettere insieme). E allora mi ritrovavo a pensare:
- quanto la capacità di pregare sia veramente un dono e non un moto spontaneo dell'animo
- quanto la preghiera prometta qualcosa di grandioso: un legame tutto speciale con Dio, al di là di chi sei, di come sei fatto, di che cosa puoi combinare, di che cosa succede.

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22 aprile 2010

ripartire dalla parola di dio

Parlavo in questi giorni con una giovane che mi diceva della scoperta fatta della bellezza della Parola di Dio e del condividerla con altri per illuminare ogni giorno. E mi dicevo: "bella scoperta! E' da secoli che continuamente si scopre questo tesoro: ce l'abbiamo lì e andiamo a cercare vari altri manuali di sopravvivenza quotidiana...". Poi ho fatto un rapido calcolo di quanto si legga e condivida la parola di Dio nell'attività parrocchiale media. Risultato: se va bene circa il 15-20%. Come dire: hai un tesoro in cassaforte e preferisci fare la fame o mangiare gli avanzi buttati dagli altri. Siamo proprio scemi, ma si vede che in occidente conta di più una perfetta organizzazione e un perfetto indottrinamento alla fede che attingere dalla fonte ...

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17 aprile 2010

vulcano islandese

Veramente impressionanti le immagini del vulcano islandese che ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo. Veramente impressionante pensare che cosa ci può essere sottoterra e come la crosta terrestre faccia da contenitore (speriamo il più a lungo possibile..). Bello anche il commento di una passeggera intervistata in Tv che, obbligata a restare a terra ha detto: "Questa volta non si può dare la colpa a nessuno. Ce ne stiamo fermi e ci rassegniamo". Vero: a volte siamo così presi dalle nostre cose umane che non ci accorgiamo di dove siamo; proprio come i bambinetti che sono così presi dal loro giocattolo che non s'accorgono di cose grandiose che succedono intorno.

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14 aprile 2010

benedetto XVI e la pedofilia

Questa mattina sul sito della Stampa ho visto il video dell'intervista di Giacomo Galeazzi, vaticanista della Stampa, che presenta il suo libro su Giovanni Paolo II e Wanda Poltawska. In quel video Galeazzi parla anche dello scandalo dei preti pedofili e fa un'analisi che condivido in pieno. La sostanza è questa: il gran polverone sollevato non è tanto l'effetto di una campagna scandalistica o di complotti segreti (quello al massimo è un effetto secondario) ma l'effetto del coraggio di Benedetto XVI di tirar fuori un problema che Giovanni Paolo II non ha affrontato (o non ha voluto affrontare?) lasciandolo incancrenire. Pertanto il polverone poteva essere ampiamente previsto e non è una sorpresa. L'atteggiamento di coraggiosa umiltà del papa è d'altra parte coerente con la sua posizione dura sul problema già negli anni in cui era prefetto alla Congregazione della Fede. Se questo fosse vero (e prima o poi lo sapremo, quantomeno quando si scriverà la storia di questi giorni convulsi) ci farebbero una magra figura sia tutti i media che sono andati a ripescare roba vecchia per dar contro al papa, sia tutti quei collaboratori di Benedetto XVI che pensano di rendere un servizio alla chiesa continuando ad agitare le acque e dando materiale nuovo di polemica ai media stessi. Coraggio, silenzio e desiderio di purificazione sono forse gli atteggiamenti migliori, come ha mostrato recentemente il vescovo di Teramo che si è trovato a gestire una vicenda simile riguardante un sacerdote della sua diocesi.

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11 aprile 2010

ancora sull'africa

Venerdì sera c'è stata la seconda serata sull'Africa, organizzata dalla Caritas parrocchiale. Hanno parlato sia due missionari italiani, sia don Marc, il sacerdote burundese che durante le vacanze è in servizio da noi. Purtroppo per un intoppo di internet non siamo riusciti a collegarci in skype con due volontari astigiani in Tanzania. E l'impressione che avevo avuto la prima serata due mesi fa si è riconfermata: quando noi occidentali parliamo dell'Africa per ben che vada diciamo che hanno grandi potenzialità ma che sono stati rovinati dall'Occidente. Il che è vero. Ma quando un africano parla dell'Africa ne parla sempre al futuro e poco al passato. Ne parla come se molte tragedie fossero il dato di fatto da cui partire per costruire qualcosa di nuovo. Noi non ci scrolliamo di dosso la coscienza sporca, loro pare che non si stupiscano del male ricevuto e guardano avanti. Con realismo ma in avanti.

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07 aprile 2010

lotta partigiana

Ieri sono stato sui monti Liguri sopra Vallenzona, nel parco del monte Antola. Al valico di san Clemente c'era il luogo della memoria della lotta partigiana e in particolare dell'uccisione di un capo partigiano. Nel 1982 l'Associazione Nazionale Partigiani ha posto una lapide con questa iscrizione: "Dicevi: l'esempio del commissario è marciare per primo e mangiare per ultimo. Così sei partito per primo in battaglia contro il reparto nazista che ti ha ucciso. Noi vorremmo poter ancora sentirti parlare dell'avvenire come facevi nelle riunioni del distaccamento Mandoli. E avevamo tante domande da fare, tanti dubbi, tante critiche, tanta passione da esprimere. Ci fossi ancora tu, commissario Cialacche, ad aiutarci col tuom sorriso, la tua fiducia nel popolo e nella classe operaia". Sembrano passati veramente secoli e non sono che 70 anni. La foto del distaccamento c'è ancora: sono lì, tutti giovani e armati. Quella passione giovanile dov'è finita oggi? E quella fiducia nel futuro? Eppure quanta violenza e quanto sangue versato a volte gratuitamente...

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04 aprile 2010

pasqua

E così pian piano siamo giunti a Pasqua. Mentre cercavo qualche idea per l'omelia non riuscivo a togliermi dalla testa le parole di S. Paolo: se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la vostra fede. E mi chiedevo che razza di esperienza doveva essere stata quella di Paolo per dire una cosa simile. Noi più che parlare della resurrezione come vita dopo la morte non sappiamo che dire, ma Paolo non aveva in mente quello. Già: se la realtà di Dio è un mistero, ancor più la resurrezione di Gesù è misteriosa: non si capisce che razza di effetti possa avere sulla vita quotidiana. Che direste voi?

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01 aprile 2010

messa crismale

Dopo un tempo di silenzio dovuto a problemi tecnici di blog, rieccomi. Questa mattina c'è stata in Cattedrale la messa del Giovedì Santo con tutti i sacerdoti intorno al Vescovo. Un vero e proprio zoo: dai devoti che hanno lo sguardo fisso quasi in estasi a quelli che ciaccolano come a volte si sente fare in fondo alla chiesa, da quelli rigidi che gelano la liturgia inchiodandola alle regole fisse da seguire a quelli rigidi al minimo richiamo di correttezza liturgica sono a disagio e scattano come molle, da quelli onnipresenti a quelli onniassenti che non li vedi neanche insieme agli altri, da quelli pimpanti e giovanili a quelli molto acciaccati e fragili. Una bella immagine di come doveva essere il variegato gruppo dei Dodici intorno a Gesù e soprattutto una bella immagine della varietà della chiesa. Eppure il Signore attraverso questo zoo cerca di farsi conoscere al mondo. Un vero e proprio "mistero della fede" che si affidi così tanto agli esseri umani!

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