19 febbraio 2023

Consigli vari (intesi come entità..)

 Questa settimana c'è stata la prima seduta del consiglio pastorale della parrocchia e una seduta di consiglio pastorale diocesano. A mente fredda (l'ultimo è stato venerdì sera) ho capito una cosa, che già si dice (dunque non è una novità) ma che stavolta è evidente: quanto come chiesa siamo chiusi in noi stessi. Il consiglio parrocchiale è fatto per buona parte di gente che non ha impegni in parrocchia, anche se la frequenta e vi partecipa a titolo di "voci della società civile": imprenditore, operaio, insegnante, ecc. Qui la seduta è stata inaspettatamente fresca e con molti interventi di questi esterni. Ho avuto tre rimandi di gente che partecipava a quello precedente e tutti e tre dello stesso tenore: l'aria è cambiata e si parla di cose reali. Una perfino mi ha detto che era stata in dubbio se rinnovare l'adesione, ma visto com'è andata, ha deciso di restarci e restarci attivamente. Al Consiglio Diocesano è stato molto bello il raccontare esperienze di carità, ma in gran parte sono state cose personali oppure riferite al mondo della parrocchia. Non mi ero mai accorto così bene che perfino le persone con responsabilità nella società quando arrivano in ambito ecclesiale si restringono mentalmente per paura di andare fuori tema. Una deriva già molto avanzata e che inquina i nostri organismi consultivi a tutti i livelli...

"Le parole dette a tempo
sono come frutti d'oro in vasi d'argento cesellato." (Pro 25,11)



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14 febbraio 2023

L'altro mondo degli accademici

 Ieri ho partecipato a Torino ad un incontro con altri due docenti per impostare la rivista della Facoltà Teologica sul tema del "sacrificio". Ho respirato un altro mondo. Intanto si parlava della rivista che uscirà nel 2025, perciò con tempi "biblici" di fronte. Poi si spaziava nell'alta teologia e filosofia per individuare articoli da scrivere e da chiedere, ma nello stesso tempo, come un'aquila che ad un certo punto va in picchiata sulla preda, si andava in picchiata su temi come il sacrificio richiesto per le prestazioni sportive, il sacrificio di risparmiare nella società consumistica, il sacrificio come spiritualità tutta particolare, il sacrificio di chi deve accettare determinate condizioni di lavoro. Insomma: non un mondo che vive nella torre d'avorio ma sicuramente che vive come se abitasse al decimo piano di un palazzo e guarda giù: i dettagli non li coglie, ma coglie i grandi orizzonti. E devo dire che, preso come sono da centinaia di beghe quotidiane, respirare a questa altezza dà i brividi.


"Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?"
(Sap 8,5)


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13 febbraio 2023

Cresime degli adulti

 Ci sono state ieri pomeriggio e come al solito è stata una stranissima celebrazione. Loro poco usi a partecipare a celebrazioni e a tratti un po' impacciati e a tratti un po' caciaroni. Ma soprattutto emozionati e questo mi fa dire che alla fine se la fede e la liturgia ti emozionano, vuol dire che non siamo così malandati come i più catastrofisti amano dire (forse perchè rimpiangono i tempi in cui potevano parlare per ore di cose di cui a nessuno fregava nulla e avevi la gente lì davanti che apparentemente ascoltava). E' possibile curare la liturgia, ma anche la catechesi per toccare le corde interiori della gente e questo, nella cultura secolarizzata di oggi, per ora basta e avanza.

Un altro elemento è la sincerità e la schiettezza: se il percorso è stato un po' accidentato, bisogna dirlo al vescovo quando durante la celebrazione si presentano i cresimandi. Questo viene apprezzato, tanto più che è la verità... Perciò molto meno fasto, formalismo e prosopopea e un po' più di accompagnamento umano verso realtà che sono al di sopra non solo di loro, ma anche di noi.

"Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete." (2Ts 2,13)



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12 febbraio 2023

Dio creatore di rompicapi

 E' la definizione che ho letto su Vita e Pensiero &/2022. L'ha data Guy Consolmagno, che è astronomo statunitense e direttore della Specola Vaticana. Una bellissima definizione secondo la quale Dio ha creato tutto ma l'ha fatto come un rompicapo, un gioco enigmistico che l'uomo poi deve risolvere. Dice che per fare scienza bisogna credere almeno in tre cose: che c'è un universo che attende di essere esplorato, che possa essere esplorato attraverso la logica e la ragione scientificica e che merita il tempo speso per esplorarlo. E poi aggiunge: e merita anche conoscere chi è questo grande creatore di rompicapi... Geniale.

"Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre" (Gn 1,4)




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08 febbraio 2023

Leadership partecipata

 E' il tema che ieri ha interessato la tre giorni di aggiornamento del clero che verte sul rinnovo e la gestione dei consigli pastorali parrocchiali. E' stato invitato un esperto di formazione di manager a parlare di leadership partecipata per avere qualche strumento di conduzione dei gruppi. E si vedeva che era molto professionale: non doveva essere facile avere a che fare con sacerdoti, quando fino a ieri hai avuto a che fare con altri mondi. Più si andava avanti e più i conti non mi tornavano. Non perchè andasse fuori tema: come previsto almeno metà dell'incontro l'ha passato chiedendo le aspettative e i perchè di quelle aspettative. Giusto: di leadership partecipata non bisogna parlare, ma bisogna mostrarla in azione. E poco alla volta ha creato coinvolgimento. Ma più il tempo si riduceva e più mi chiedevo dove volesse sbarcare. Era chiaro che non si può fare un incontro su quel tema: bisogna fare un corso intero. Poi purtroppo non sono riuscito a fermarmi e mi son perso...lo sbarco. Ma mi sono chiarito perchè i conti non mi tornavano... Perchè se hai a disposizione un pianoforte e se lo sai suonare devi perdere tempo a capire come funziona una pianola elettrica? Perchè se hai a disposizione un Vangelo e una storia bimillenaria di spiritualità e di dinamiche spirituali devi perdere tempo con le tecniche di conduzione che hanno massimo 20 anni di vita? Certo, uno può farlo per capire cosa si prova a suonare una pianola elettrica e su questo siamo d'accordo. Ma se lo fai è solo per gioco e per diletto, non per formazione. Non metterti in gioco: meglio mettersi in gioco di fronte ad un confronto su cose profonde. Queste hanno una loro profondità: ogni volta che uno lo fa professionalmente, lo fa anche in un certo senso mosso dallo spirito. Ma è la profondità del lago di Como rispetto alla fossa delle Marianne.

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07 febbraio 2023

Camminare

 Finalmente ho ripreso i lunedì del cammino e ho continuato la traversata della Liguria, iniziata da Bocca di Magra tanti anni fa. Ieri c'è stato il tratto da Finale Ligure a Borgio Verezzi. L'intento era di arrivare fino a Pietra Ligure, ma gli orari del treno mi avrebbero spinto a rimandare di ben due ore il ritorno e così mi sono fermato nel paese precedente. Una gran bella zona: non potendo costeggiare devi andare verso l'interno e salire al di sopra dello sperone roccioso che domina su Finale per ritrovarti di colpo, dopo quasi un'oretta di salita nel bosco al santuario della Madonna del Buon Consiglio con vista mozzafiato sull'ampia baia dove vede Borgio, Pietra e, in lontananza, Loano. Il sole della giornata ha fatto il resto: si direbbe una ripresa delle sane abitudini e un aumento del senso di lode e di bellezza.

"Per segnare le stagioni hai fatto la luna
e il sole che conosce il suo tramonto."
(Sl 104,19)





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03 febbraio 2023

Enea e l'oggi

 Ho concluso il libro di un autore spirituale che va di moda, don Luigi Maria Epicoco, che si intitola "La scelta di Enea. Per una fenomenologia del presente", che dà veramente tanti spunti per rileggere le dinamiche spirituali di oggi alla luce del mito di Enea. Ecco come scrivere di spiritualità senza partire dalla Scrittura, ma senza fare a meno di essa. Ecco come andrebbe annunciato il Vangelo: senza partire dal Vangelo ma prendendolo dentro ad un certo punto e mostrando come sia una parola alta, degna di entrare in qualunque discorso di un certo spessore. In questo caso lui parte dal mito, ma magari si può partire da una favola, un film molto visto o anche altro. Non sarebbe male ripensare il catechismo alla luce di opere culturali: in genere si fa il contrario e non è un granchè: si usano i quadri per parlare di fede, ma sei obbligato ovviamente a prendere i quadri a tema religioso e perciò già sei di parte...

"In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: «Perché di lui anche noi siamo stirpe»." (At 17,28)

(Paolo ad Atene)



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