31 gennaio 2017

usi nigeriani

In questi giorni siamo alle prese con la famiglia nigeriana che ha chiesto asilo politico e che fa difficoltà ad entrare nel modo di vivere nostro, specialmente ad abituarsi all'inverno europeo. Anche noi facciamo fatica a dialogare: per loro il freddo entra dalle persiane, per noi dal fatto che non regolano a sufficienza la pressione dell'acqua nei termosifoni; per loro va meglio dormire con i materassi per terra, per noi il problema è l'umidità che può esserci. Il dialogo tra culture non è sempre semplice e non basta dire che non si adattano, perchè si sente che scattano paure, timori, resistenze, idee non sempre giuste. L'importante è non scadere nella polemica e nel conflitto assoluto, lasciando sempre, in caso di sana e anche serrata dialettica, la via di uscita della misericordia.

"Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti" (1Ts 5,14)

25 gennaio 2017

l'abito fa il monaco

C'è stato uno scambio di battute questa mattina sull'abbigliamento di una giovane che domenica ha fatto la cresima. Alla fine mi veniva da dire di non immediatamente giudicare. In realtà la prima impressione quando l'ho vista in chiesa era la stessa: ma questa da dove se ne esce? E' solo a mente fredda che ho poi maturato il pensiero scritto sul post.
L'abito e l'abbigliamento parlano assai e più di quello che pensiamo. Però poichè la persona in causa era una giovane albanese allora forse bisognerebbe entrare nella cultura albanese dell'abbigliamento per capire cosa quella giovane intendeva comunicare con quel vestito. Certo che per noi è di pessimo gusto, al limite dello sfacciato. E forse avrei dovuto dire loro due cose sul modo di abbigliarsi in chiesa in Italia... Sarà per la prox

23 gennaio 2017

fare la cresima da grandi

Ieri ci sono state le cresime di otto giovani e adulti che si erano preparati nei mesi scorsi. Chissà se qualcuno di loro continuerà ad approfondire la fede... Una ha chiesto informazioni sugli incontri biblici che si fanno in parrocchia. Vedremo. Una cosa però è sicura: la celebrazione delle cresime era un momento decisamente emozionante per loro, anche per quelli che sembravano più corazzati. E il clima di raccoglimento è stato garantito anche dalla presenza della comunità (era una normale messa di orario) e del coro. Ancora una volta mi sono convinto che questi momenti sono assolutamente preziosi per l'evangelizzazione di persone che non vengono molto in chiesa (anche per i loro parenti e amici...): se son rose fioriranno.

«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
per la tua volontà esistevano e furono create». (Ap 4,11)

22 gennaio 2017

Cinque stelle

Ebbene sì, alla fine mi sono iscritto al blog di Beppe Grillo pur non condividendo molte delle idee del movimento. L'ho fatto per tre motivi, dei quali due seri e uno futile. Il primo motivo è che al di là delle idee quel che traspare è la novità di gente che si interessa con passione di politica e lo fa in modo assolutamente originale. E a me le originalità piacciono. Il secondo motivo è che volevo vedere di persona cosa si muove all'interno del movimento, visto che i media non sono in grado di trasmettercelo. Il motivo futile è stata la miccia: ho visto il libro che Di Battista ha scritto e che riprende in parte la sua biografia di viaggiatore e mi sono appassionato. Ora lo leggerò, ma è come se in parte rispecchiasse il mio ideale.
Faccio parte del movimento? Sì e no. Direi che è come chiedere ad uno che non frequenta la chiesa se è cattolico. Sì e no: sì perchè è battezzato, no perchè non frequenta. Anche in questo il movimento ha innovato: puoi seguirlo come se fossi un militante senza esserlo.

"Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo»" (At 19,1-2)

21 gennaio 2017

La parrocchia come gabbia

Un breve scambio di battute con uno degli animatori di un gruppo di ragazzi di terza media e ci si trova subito in sintonia: cosa ci sta a fare un gruppo di giovani in parrocchia se poi non si butta a fare qualcosa nel mondo? Ci stanno a latitare o a fare da futuri animatori in un circolo vizioso per cui si fa attività con i giovani per tirarne fuori qualche animatore futuro da animare futuri giovani. La parrocchia è una gabbia dorata che ti crea tutto quello che ti può servire: l'attività di volontariato, l'attività di fede, come passare il tempo libero, dove cantare, ecc. ecc. Tutto buono finchè queste cose educano le persone e le coscienze, ma poi il campo di battaglia è fuori. Vale anche per i sacerdoti: stare troppo in parrocchia (specie in ufficio) genera tossine e aria viziata.

"Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano" (Mc 16,20)

19 gennaio 2017

famiglie allo sbando

Ieri passando per la benedizione delle famiglie in una zona popolare ho ritrovato un po' di persone/famiglie che per l'ennesima volta hanno traslocato da una casa popolare all'altra. Una era famosa per i cagnacci terribili che aveva in casa, l'altra perchè il capofamiglia era alla continua ricerca di soldi e perchè ogni tanto passava in chiesa fingendosi molto pio ma aspettando solo di poter forzare le cassette delle offerte, un'altra famiglia ricordata per il rumore e il via vai anche di notte (sic!). Nascere in una di queste famiglie ti rende diverso e ti fa vedere il mondo da una angolatura decisamente particolare. Come si fa a dar loro una prospettiva diversa? La povertà strutturale, che magari passa di generazione in generazione, va combattuta con tutte le forze da parte di tutti noi e non basta attribuire loro la "non voglia" di darsi da fare e di lavorare...



"Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?" (Qo 2,22)

18 gennaio 2017

belle époque

Ieri ho visitato la mostra su Toulouse-Lautrec a Torino e mi sono immerso nel clima dell'ultimo ventennio del secolo scorso e della Parigi che si dava ai divertimenti. Chi l'avrebbe detto che nel giro di 15 anni sarebbe esploso il rovinoso conflitto mondiale? La mostra non mi ha lasciato un granché, soprattutto perchè era un clima culturale e un genere artistico che non mi è affine (litografie, disegni pubblicitari, ecc.). Però me ne sono venuto a casa pensando che anche noi fino a 10 anni fa eravamo nel benessere più spensierato e ora stringiamo la cinghia (molti). Qualcuno si chiede dove stiamo andando. Anche le fasi di massimo orgoglio personale spesso sono seguite da rovinose cadute.
Una cosa è certa: quando si è sperimentato il disastro della guerra e il dono della pace, con più difficoltà si ricorre spensieratamente alla violenza... Speriamo che prevalga questo stato d'animo.

" L'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono." (Sl 48,21)

16 gennaio 2017

dopo 25 anni...

... ho ritrovato un amico con cui avevamo lavorato insieme nello scoutismo. E' stato un ritrovamento casuale: sua figlia ha partecipato al campo in Valsusa ed ho scoperto dopo che era figlia sua. Così ieri ci siamo rivisti: lui sposato con anche un altro figlio di 12 anni, impegnato nell'accoglienza dei profughi e sempre attivo e vivace. Un tuffo nel passato a metà tra la nostalgia e il ritrovare più entusiasmo per il domani. Una cosa è certa: l'amicizia vera ha radici profonde che non vengono strappate né dalla lontananza fisica né dalla lontananza nel tempo. Così sembrava di riprendere un discorso interrotto 25 anni fa. Grandissimo!

"Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
Per un amico fedele non c'è prezzo,
non c'è misura per il suo valore.
Un amico fedele è medicina che dà vita" (Sir 6,14-16a)

15 gennaio 2017

bambini già grandi

Sono andato per iscrivere il bambino figlio di una coppia nigeriana profuga alla scuola d'infanzia e ho trovato quanta sollecitudine c'è presso le segreterie scolastiche per andare incontro ai bambini e ai loro genitori. Una sollecitudine forse accresciuta dal fatto che la famiglia era in una condizione precaria e comunque condivisa sia dagli addetti alla segreteria che dalle future maestre. Ad certo punto il bimbo di 4 anni si è trovato da solo con me in segreteria perchè il padre è corso a casa a recuperare un documento che non aveva preso con sé. Chissà forse qualcun altro sarebbe esploso in lacrime, anche perchè il bambino non mi conosceva così bene. E invece no: non ha fatto una piega e ha continuato a curiosare in giro finchè non è tornato il padre.
Ho pensato: bambini già ampiamente cresciuti, temprati dalle difficoltà... Il messaggio del papa per la giornata del Migrante e del Rifugiato tratta proprio dei minorenni e delle loro condizioni di vita: mi sa che saremo giudicati (Ungheria compresa) proprio su questo dalla storia e dal Padreterno.

"E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa". (Mt 10,42)

13 gennaio 2017

cervelli in fuga?

Ieri abbiamo ascoltato musica sul nuovo organo suonata da un giovane organista che si è trasferito negli Stati Uniti per poter lavorare con la musica e che è rientrato per qualche giorno in Italia. Una bella rimpatriata che mi ha dato da pensare: quanti giovani italiani sono all'estero... Lato negativo della medaglia: ma che razza di nazione abbiamo costruito che obbliga le forze più giovani ad andarsene? Lato positivo delle medaglia: lo spirito italiano è uno stile che si diffonde nel mondo in modo inesorabile e contagioso. L'importante è che quando uno rientra sia non tanto come il ritorno del figliol prodigo, ma il ritorno dell'ambasciatore che viene ricevuto con tutti gli onori e che ha diritto più degli altri di fermarsi a lavorare qui.

"I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome»" (Lc 10,17)

12 gennaio 2017

cosa non si fa per i figli...

Passando per la benedizione delle famiglie ho trovato una nuova gastronomia in un posto un po' sperduto. Era una famiglia che ha aperto il negozio per aiutare la figlia che non riusciva a trovare lavoro e che ha approfittato di spazi di loro proprietà. Così sono stato invitato a visitare il negozietto e mi sono proposto di farci una capatina di tanto in tanto. Intanto pensavo: genitori in pensione che si sono ributtati in attività e che hanno investito soldi per la figlia. Una figlia che dopo aver studiato si ritrova ad essere aiutata dai genitori per avviare una attività che non aveva previsto. Un cambiamento di vita decisamente forte. Cosa non fa un genitore per i propri figli  (sarebbero da elencare questi miracoli di amore e di rischio di fronte a coloro che lamentano la fine degli affetti familiari)... E cosa non hanno fatto i governi per i loro cittadini...

"Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione a sviluppare l'intelligenza,
poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.
Egli mi istruiva e mi diceva:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai" (Pr 4,1-4)


11 gennaio 2017

gli africani e la neve

La prima neve ha colto di sorpresa la famiglia africana che risiede nella casa dietro la parrocchia. Dopo essere stati colti di sorpresa dal freddo invernale (primo inverno in Italia) ora la neve. Lui con sandali aperti vuole tenere le scarpe chiuse per la festa... La paura del freddo li rinchiude in casa con tutte le persiane chiuse. Ora si tratterebbe di far capire loro la bellezza della neve per giocarci anche con il bambino. Una cosa è sicura: un sacco di cose che si danno per scontate nella nostra cultura non lo sono per loro. Già la lezione si sapeva, ma era solo teorica: ora diventa tirocinio. La tentazione è di far scattare il giudizio sui loro comportamenti senza ricorrere alle spiegazioni più semplici: anche da noi le scarpe belle si tenevano per la festa, poi con il consumismo abbiamo un paio di scarpe per ogni giorno della settimana.

Quando disperdeva i re l'Onnipotente,
nevicava sullo Zalmon.
Monte di Dio, il monte di Basan,
monte dalle alte cime, il monte di Basan. (Sl 68,15-16)

10 gennaio 2017

luci e ombre tra sacerdoti

Questa mattina c'è stato il ritiro dei sacerdoti ed ho potuto notare il chiaroscuro di questo momento storico. Il chiaro è dato da una situazione impensabile fino a qualche anno fa: il ritiro predicato da uno di noi, che non ha temuto di esporsi, superando l'ironia e i risolini di chi tendeva a denigrare chiunque prendesse sul serio la vita spirituale. Inoltre il confronto tra sacerdoti di età diverse. Le ombre sono date dalla difficoltà di abbandonare i luoghi comuni (per esempio: i preti non hanno tempo), le abitudini (per esempio: i preti devono sempre seguire ogni cosa), i pessimismi (per esempio: se non prendiamo provvedimenti circa il calo dei preti tutto andrà a catafascio). Pazienza: così saranno stati i Dodici e Gesù non li ha mandati a stendere ma ha continuato a scommettere su di loro. Anche noi dovremmo continuare a scommettere sulla possibilità di rinnovamento, di conversione, di prendere sul serio e in modo lungimirante le questioni.

"Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo" (At 9,26). Paolo ha sperimentato su di sé il pregiudizio e la difficoltà ad accettare la possibilità che le persone si convertano...

09 gennaio 2017

riconciliato con la val Susa

Dopo sei giorni di camminate su e giù per la bassa val Susa con gli scout durante un campo di orientamento alle scelte del servizio, mi sono riconciliato con la val Susa, che prima non avevo tanto in simpatia. Gelo e freddo non hanno impedito di salire al monte Musiné, ridiscendere verso Almese, spostarsi a Sant'Ambrogio, salire alla Sacra di S. Michele e ridiscendere, godendo panorami stupendi in queste splendide giornate di sole. Ovviamente hanno anche influito gli incontri con le persone, con i testimoni, lo stile da route che ogni tanto ti fa respirare un po' di sana essenzialità.

"Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì" (Es 19,20)
monte Musiné
Sacra di S, Michele
La Valle dalla Sacra
Alba alla Sacra di S. Michele

01 gennaio 2017

si ricomincia

Ricomincia il nuovo anno, per la prima volta iniziato a letto con l'influenza. Ma domani si parte per il campo scout chiamato Ross (route d'orientamento alle scelte di servizio) su e giù per la Val di Susa. Una ventina di ventenni iscritti un po' da tutto il Piemonte. Se penso con che professionalità e con che serietà gli scout impostano questi campi mi sento perfino un po' inadeguato. Niente è lasciato al caso e tutto è programmato nei minimi dettagli. Si tratta di mettere insieme la possibilità di far strada (saliremo al monte Musiné sopra Almese), di incontrare occasioni di servizio e persone che ne hanno fatto una scelta di vita, di lasciare spazio ai ragazzi per mezza giornata di deserto personale e per una puntata a piedi a coppie con pernottamento dove capita. Tutto questo deve stare in cinque giorni. E poi ci si confronta sulla politica, sulla fede, sulle questioni dell'associazione. Insomma l'anno comincia bene, alla faccia degli antibiotici.

"Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace".

(Nm 6,24-26)