23 aprile 2017

si parte in route

Sono in partenza per una settimana di Route con gli scout. Si chiama "Ross" e significa "route di orientamento alle scelte di servizio". E' indirizzata ai giovani che stanno per concludere il cammino scout e devono decidere se condividere ufficialmente le tre scelte (di servizio, politica e di fede) prendendo la cosiddetta "partenza" oppure se salutare semplicemente i compagni di cammino perchè non ne condividono qualche aspetto. Per questo ci saranno giovani di diverse parti d'Italia e sarà un momento per loro molto forte.
Nello stesso tempo tornare in route è per me tornare all'essenziale di ogni cosa, perciò parto appesantito da mille pensieri, impegni, zavorre di cui ultimamente mi sono caricato e torno di contare rinnovato. A domenica prossima!

Signore, insegnami la route:
l'attenzione alle piccole cose;
al passo di chi cammina con me
per non fare più lungo il mio;
alla parola ascoltata
perché non sia dono che cade nel vuoto;
agli occhi di chi mi sta vicino
per indovinare la gioia e dividerla,
per indovinare la tristezza e avvicinarmi in punta di piedi,
per cercare insieme la nuova gioia.
Signore, insegnami la route:
la strada su cui si cammina insieme;
insieme nella semplicità di essere quello che si è;
insieme nella gioia di aver ricevuto tutto da Te;
insieme nel tuo amore.
Signore, insegnami la route,
Tu che sei la strada e la gioia.

22 aprile 2017

un figlio

Tra ieri sera e questa mattina mi sono capitati tre spunti che mi hanno fatto ragionare sul "generare figli".
1. E' passato un ragazzo a chiedere un aiuto economico perchè il figlioletto aveva bisogno di medicine. L'ho guardato e l'ho riconosciuto: diciamo che sembrava lui il piccoletto, tanto era spaurito. Ricordandolo quando era più piccolo, era pure spaurito allora. Ho provato allora ad immaginarmi che tipo di padre poteva essere e, pur non potendolo considerare un padre
Carlo Taglia
degenere, diciamo che avrei preferito non essere suo figlio
2. Sul sito della Stampa di ieri c'era l'intervista al 32 enne Carlo Taglia che essendo un "vagamondo" mi incuriosisce sempre. Bene testuali parole: «Dopo 200 mila chilometri ho scoperto il posto perfetto in cui voglio mettere radici, in cui vale la pena fare figli e lasciare il proprio seme su questo mondo. Andrò a vivere in Svezia, quella ora è la mia base». Ovvio che bisogna pensarla in senso ecologico, nel senso dell'essere legati alla terra e non solo in senso sessuale. Però mi sono chiesto se la sensibilità ecologica profonda porti avanti oppure faccia regredire: il figlio come il frutto del seme.
3. Questa mattina sfogliando una rivista del Movimento per la Vita ho letto un'intervista a Eduardo Verastegui, attore di telenovelas convertito al cattolicesimo, che ha girato nel 2006 il film Bella sul tema dell'aborto. Raccontava di come avesse trovato molte cliniche private tutte concentrate dove povere ragazze venivano fatte abortire e commentava sul fatto che per fare certe analisi dovevano venire accompagnate dai genitori, ma per abortire no. Mettersi nei panni disperati di una di quelle ragazze è inimmaginabile.
Insomma: il figlio è ben più del proprio seme però a volte è ben più di quanto una persona possa reggere. E non è neanche un oggetto di cui sbarazzarsi. Accidenti che complicato...


"Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai sopportare la sua insolenza." (Sir 30,13)

19 aprile 2017

ripresa la benedizione delle famiglie

A partire ci vuole sempre uno sforzo, però una volta lasciata la casa, la benedizione delle famiglie è una manna. Rigenera stare tra la gente, sentire le loro storie, cogliere la loro fede... Solo ieri ho ascoltato di un figlio picchiato a sangue da delinquenti, di discussioni con vicini a causa di cani feroci, dei futuri festeggiamenti dei 50 anni di matrimonio con tutto ciò che la moglie sta "tramando", ancora di cani che sono quasi bambini, della malattia di un marito che si complica, della paura di una anziana signora e la figlia sulla sedia a rotelle dopo che quattro incappucciati hanno cercato di entrare in casa. E' proprio varia la vita...e non ci si stanca mai.

"Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui." (At 10,38)

17 aprile 2017

generazione x

Mi sono buttato nella lettura di libri inglesi di sociologia della religione perchè, dopo aver fatto il pigro per qualche settimana, mi sono reso conto che entro metà maggio devo consegnare un articolo per la rivista della facoltà teologica di Torino. Dopo il momento ansiogeno ho ritrovato un ritmo è ho potuto godermi la descrizione della partecipazione religiosa della cosiddetta "generazione X" (nati dal 1965 al 1981) in diverse denominazioni evangeliche e pentecostali statunitensi.  C'è di tutto, c'è soprattutto la protesta contro le istituzioni religiose e la ricerca di nuove strade all'interno delle denominazioni (uso di certe musiche, di certo abbigliamento, di certi modi di fare, ecc.)
Poi mi sono reso conto che anch'io sono della generazione X e che stavo leggendo esattamente che cosa anch'io facevo (e faccio). Per un verso mi sono tranquillizzato: tutto normale. Per altro verso mi sono chiesto: ma quando c'era tutto questo fermento e questa insofferenza le parrocchie cattoliche italiane che facevano? Se ben ricordo si beavano ancora dei grandi numeri anche di giovani.
Peccato: se fossero state più lungimiranti avrebbero capito che il clima era cambiato e non saremmo qui oggi a piagnucolare e a brancolare alla ricerca di nuove strade.


"Tornate alle mie esortazioni:
ecco, io effonderò il mio spirito su di voi
e vi manifesterò le mie parole.
Perché vi ho chiamati ma avete rifiutato,
ho steso la mano e nessuno se ne è accorto." (Pr 1,23-24)

16 aprile 2017

potenza della resurrezione

Fa sempre un certo effetto parlare di potenza della resurrezione specie quando di fronte hai persone che sai che l'hanno realmente sperimentata dopo una malattia terribile oppure dopo una prova altrettanto terribile. E quando vengono a fare la comunione con le lacrime agli occhi ti immagini che sono state toccate nel profondo da questo annuncio: solo chi ha sperimentato la morte sa di cosa si parla. Uno può al limite immaginarlo, può viverlo anche emotivamente e non solo razionalmente: si mette nei panni dei discepoli, si mette nei panni di coloro che sono perseguitati a causa della fede, si mette nei panni degli ultimi. Ma quando non sei solo uno che si "mette nei panni di" ma che ne ha fatto esperienza diretta, penso che sia una cosa che ti prende anche fisicamente.

"Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte" (Fil 3,10)

14 aprile 2017

lavanda dei piedi

E' sempre un po' complicato trovare persone che il giovedì santo accettino di farsi lavare i piedi durante la messa in coena Domini. I ragazzi li puoi fregare ma l'anno dopo, avendo fatto la cresima, non vogliono più farlo, segno che per loro è diventato un gesto da bambini.
Due possibilità: trovare persone che amino la loro comunità senza essere troppo bigotti e che accettino di prestare questo servizio. Oppure trovare persone che sono realmente onorate almeno una volta all'anno di non essere ai piedi di nessuno ma di vedere qualcuno ai piedi loro (es. poveri, oppressi, ecc.). Delle due la prima è più facile, la seconda è più autentica.

"Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri" (Gv 13,14)

12 aprile 2017

neve, neve, neve

Sono tornato a Pian Marchisio sopra Roccaforte Mondovì ma ancora una volta la neve mi ha impedito di arrivare al rifugio e, tantomeno, al passo delle Saline. Però sono riuscito ad attraversare il piano e la fragranza dell'aria mi ha ricordato la fragranza di una vita interiore non inquinata da risentimenti, sensi di colpa, pregiudizi, obblighi di legge. La libertà che la fede cristiana ci consegna è talmente grande che fanno sorridere coloro che la trasformano in una precettistica...

"Dell'amore del Signore è piena la terra" (Sl 33,5)

11 aprile 2017

se la fede commuove

Ieri mentre portavo la comunione ai malati per Pasqua ho incrociato a casa di una signora malata il figlio decisamente disastrato. In realtà tutta la famiglia è decisamente disastrata, ma questo in modo particolare per un mix esplosivo di dipendenze, separazioni, violenza e altro. Dopo che ho dato la comunione alla madre mi ha rivelato di non ricordarsi neanche più le preghiere e mentre stavo uscendo mi ha chiesto di poter venire qualche volta per riprendere le preghiere. Non che lo aspetti (si sa: di buone intenzioni è lastricato l'inferno) ma mi ha colpito che aveva le lacrime agli occhi. La fede era un ricordo bello, di un passato che non c'è più e che difficilmente si ricrea. Però può anche diventare futuro per coloro che non hanno futuro in questo genere di società.

"Salvami, o Dio:
l'acqua mi giunge alla gola.
Affondo nel fango e non ho sostegno;
sono caduto in acque profonde
e l'onda mi travolge." (Sl 68,2-3)

10 aprile 2017

strage, persecuzione, reciprocità, perdono

Sarebbe il terzo arretrato, ma ormai mi sono messo al passo. La vicenda dell'attentato nella chiesa di S. Giorgio in Egitto è successo solo ieri. Però è stato devastante: sappiamo tutti quanta gente si assiepa nelle chiese la domenica delle Palme (a volte più che a Pasqua...) ed è particolarmente odioso che qualcuno ne abbia approfittato. Parlare di persecuzione dei cristiani può essere azzeccato: altrove (per esempio in Nigeria), la persecuzione ha sfondo etnico e non si capisce quanto influisce la religione e quanto l'etnia. In Egitto è chiaro: scontro tra religioni. Eppure la reazione immediata, che sarebbe quella violenta, è l'esatto contrario del Vangelo. Con buona pace di coloro che si dichiarano cristiani a tempo determinato: oltre un certo limite diventano peggio degli antichi romani.
Il Cristianesimo ha una morale alta, esigente e, per questo, più avanzata di molte altre etiche. Il chiedere la reciprocità (cioè che i paesi musulmani permettano di erigere chiese cristiane visto che qui loro possono erigere moschee) è un passo indietro: trasformare in scambio di mercato quello che per noi è dono assolutamente gratuito. Questo ha un prezzo: le vittime innocenti, come Gesù è stato. Ma se ci spostiamo dal venerdì santo alla domenica...

"Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno»." (Lc 23,33-34)

09 aprile 2017

arretrati 2: la fede di una bambina

Venerdì scorso ci sono state le confessioni dei ragazzi del catechismo ed è venuta una bambina che non si era mai confessata e, oltretutto era un anno indietro rispetto alla prima confessione. Superata la tentazione di dirle "Guarda che ti sei sbagliata" sono rimasto a bocca aperta di come conosceva lo svolgimento della confessione ("Mi sono fatto spiegare da mia sorella" mi ha detto...). Ma soprattutto la grande fede. Alla domanda se le capitasse di parlare con Gesù, lei risponde "Spesso". E alla domanda "Ma lui ti risponde?", lei dice: "Sì mi risponde". E allora all'ovvia domanda "Ma come fai a sapere che è la sua voce e non un pensiero tuo" lei risponde "Perchè viene dal cuore e non dalla testa".
A questo punto ho taciuto e mi sono goduto la forza dello Spirito che lei trasmetteva intorno.

"Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli" (Sl 8,3)

08 aprile 2017

arretrati 1: giovani esclusi

Questa settimana mi sono lasciato travolgere dalle cose da fare e ora sono in arretrato... Una cosa alla volta: giovedì a scuola durante il seminario di sociologia della religione è stato presentato il libro di Armando Matteo "La prima generazione incredula", che tanto ha fatto parlare. Al di là della sua tesi centrale mi è rimasta impressa l'idea di una generazione giovane sempre più lasciata a se stessa anche dalla politica che non ha più bisogno dei suoi voti, dato che è ridotta numericamente. Con l'idea che i giovani devono farsi la loro strada e con il protagonismo sfrenato della generazione del dopo '68 che vuole restare giovane senza esserlo più, pochi spazi sono rimasti loro.
Eppure la sera, incontrando i giovani scout, mi rendevo conto della diversa qualità di coloro che tengono duro su alcuni ideali. C'è da ben sperare: saranno pochi e saranno disorientati, ma hanno una stoffa che non eguaglia nessuna delle generazioni precedenti.
Il Papa ha messo a tema un intero sinodo sui giovani (lui è decisamente lungimirante) ma per il resto non sembra che la chiesa li prenda sul serio: al massimo giudica la loro inadeguatezza a fare questo e quest'altro, la loro fede imperfetta, la loro necessità di camminare ancora: in gran parte scuse perchè stare con loro non è facile per chi è avanti con l'età.

"Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto." (Mc 16, 5-6)

02 aprile 2017

Islam e islamici

All'incontro di venerdì sera con un volontario Caritas che si occupa di profughi c'è stato un bel confronto non scontato ma cordiale che ad un certo punto a messo il dito nella piaga: l'accoglienza verso i musulmani, profughi e non, è una cosa. Il giudizio sull'Islam in quanto religione è un'altra. E a dirlo era una che è dentro i progetti di interculturalità e che incontra quotidianamente ragazzi e famiglie islamiche.
E' vero. L'Islam di oggi non ha fatto i conti con la modernità e arranca tra posizioni moderate molto "accomodanti" e posizioni estreme molto fanatiche. Eppure l'Islam nel Medioevo non solo aveva fatto i conti con la modernità di allora, ma era in dialogo profondo e costante con il cristianesimo più di quanto non lo sia adesso, anche se se le davano di santa ragione. Il buonismo è l'altra faccia del razzismo, ma solo quando è il buonismo di coloro che per intelligenza potrebbero sforzarsi ad andare più in profondità dei problemi, non quando è dei semplici.

"Il Signore nostro Dio è l'unico Signore" (Mc 12,29)