31 ottobre 2018

Frassati

Mentre preparavo l'omelia per la festa dei Santi mi tornava in mente la figura di Piergiorgio Frassati, il "ragazzo delle otto beatitudini", dal momento che il Vangelo della solennità è quello delle Beatitudini. Se c'è un ideale di santità che mi sentirei di proporre e di seguire oggi è solo quello. Sarà di parte, ma ne ho la prova dal momento che i suoi scritti e il suo esempio fa da traccia ormai stabile alla Route di Orientamento che con gli scout si fa per i giovani che stanno concludendo il cammino in Clan. Mettere insieme fede, impegno politico e carità non è da tutti. Farlo in un ambiente di città come la Torino di inizio secolo scorso è ancora più complesso. E farlo con la naturalezza e la goliardia di un giovane della sua età è ancora più complicato. Per quello c'è qualcosa di divino e di grande nella sua figura che non si trova in altri santi, forse perchè gli altri sono poi cresciuti e la traccia della loro santità è cambiata.

"Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il maligno." (1Gv 2,13)

30 ottobre 2018

la sfida della solidarietà

Giorni molto intensi: numerosi vengono a chiedere aiuto, specie africani. Alcuni chiedono di battezzare i figli ma è per avere un aiuto... Altri sono sinceramente interessati al battesimo ma non sono battezzati loro... Altri chiedono locali per fare feste, ma è sempre un terno al lotto... Le parrocchie, specie in città, stanno diventando luoghi cruciali per l'integrazione ma non sempre ne hanno le forze e a volte la sensibilità. Anche perchè in poco tempo si è passati ad una massiccia presenza di africani (e poi gli africani non sono tutti uguali, anzi..) e a differenza di altri si notano di più per il colore della pelle. Ci sono anche bellissimi incontri e si nota pure che a volte riattivano il desiderio di coltivare la fede nelle comunità.
Eppure quando ci si incontra tra sacerdoti si continua a parlare di catechismo e di liturgia come se nulla fosse cambiato. Si parla di gestione delle parrocchie, di scarsità di clero, di riorganizzazioni pastorali come se nulla fosse cambiato. E si parla anche di azione caritativa ma solo in termini di centri d'ascolto, distribuzioni di cibo, di vestiario, ecc. Come se nulla fosse cambiato. Boh: o si vive in un mondo a parte oppure si sarà talmente avanti da non essere preoccupati dei mutamenti sociali. Dio provvederà.

"Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare" (Mt 21,43)

26 ottobre 2018

parlare italiano

Ogni tanto si sente dai volontari del centro d'ascolto l'osservazione che spesso le famiglie marocchine mandano la donna a chiedere aiuti che spesso non parla italiano e deve portarsi dietro il figlio o la figlia che lo parla e fa la traduzione. Si chiedono: perchè non imparano italiano e mettono in mezzo il bambino in cose che sono più da adulti? Spesso è perchè i mariti non sono d'accordo nel mandarle a scuola dove ci sono altri uomini. E allora perchè non vengono i mariti a chiedere? Appunto. Inoltre aggiungo: e noi non contribuiamo ad alimentare questa brutta abitudine culturale cercando comunque di aiutarli?
Ci sono soluzioni alternative?

"Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo" (Ef 5,28)

23 ottobre 2018

prima sessione del Sinodo

Ieri sera c'è stato l'avvio della prima sessione sinodale, durante la quale una quarantina di persone (eravamo veramente tanti...), adulti e giovani, hanno discusso sulla catechesi in parrocchia. E' stato un bel momento durante il quale sono intervenuti in molti e ci si è confrontati senza troppi timori. Il Sinodo sta producendo effetti benefici sulla parrocchia, non tanto in quanto a contenuti ma in quanto a clima, a fraternità e a confronto. Lo Spirito Santo lavora e se ne vedono i frutti: la parola d'ordine che ci siamo portati a casa è "umiltà"per non considerare le proprie cose le uniche e le migliori ma per riconoscere il lavoro degli altri. E questo non è affare di pastorale, ma affare di spirito...

"La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda." (Rm 12,9-10)

21 ottobre 2018

predicare gli esercizi

Sono tornato da una settimana di esercizi spirituali a Bocca di Magra presso i Carmelitani. La novità era però che ero io a predicarli... Chiamato dai Carmelitani per un caso, ho subito accettato, poi mi sono un po' pentito e alla prima meditazione di lunedì mattina scorso mi sembrava fossi tornato al primo esame di università, diritto costituzionale...
Ma il tema mi ha preso: "Da discepoli ad apostoli. Un itinerario con i Dodici dietro a Gesù". Così il prepararli è stata una specie di esercizi spirituali per me.
Il posto era stupendo, come al solito. Non sono riuscito ad andare al mare... c'erano lavori in corso sulla piccola spiaggetta annessa al monastero. Però sono tornato a casa un po' diverso (e spero un po' migliore..)

"La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali." (Col 3,16)

14 ottobre 2018

Saluto a padre Francesco

Oggi purtroppo non potrò essere in Cattedrale per il saluto al Vescovo padre Francesco Ravinale che lascia l'amministrazione episcopale della Diocesi al futuro don Marco Prastaro. Sono in partenza per la predicazione di esercizi spirituali a Bocca di Magra, il che mi preoccupa non poco. Però un saluto glielo rivolgo lo stesso, riconoscendogli di aver lasciato la Diocesi più unita (il che non è scontato), più serena e, anche se con qualche problema qua e là, più convinta nel prendere in mano le sfide del futuro e affrontarle senza i consueti piagnistei che gli ambienti ecclesiastici spesso inducono.
Col senno di poi si può dire che meglio una comunità diocesana che non è andata troppo avanti ma che ci è andata insieme, senza perdere pezzi per strada. Inoltre una chiesa locale che cerca la collaborazione con il territorio e sa fare qualche gesto significativo invece di certe chiese di punta che fanno le eroine del Vangelo contro il proprio territorio come se fossero le ultime roccaforti del bene in un mondo ormai a rotoli.
Grazie padre Francesco

"Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio." (Ez 34,15)

10 ottobre 2018

pena di morte

Oggi è la giornata mondiale contro la pena di morte. Nella rassegna stampa di questa mattina in radio ne ha parlato Marco Tarquinio, direttore di Avvenire,che la conduce per questa settimana e l'ha messa come prima notizia, anche se dei giornali solo due ce l'hanno in prima pagina. Tutti troppo presi da questioni economiche, importanti sì ma che non segnano l'umanità di una società. Ecco: questa è la deriva che è stata presa negli ultimi 30 anni dalla caduta del muro di Berlino in qua. L'economia ha impazzato e teorie assolutamente discutibili sono diventati veri e propri dogmi. Siamo in preda alle oscillazioni di decimali sapendo che dietro non ci sono solo dei numeri, ma marea di capitali che si spostano mandando alla malore a volte interi stati. E la scienza economica è considerata "scienza esatta", quando neanche più la fisica, la chimica, l'astronomia, ecc. si considerano ormai più così: solo gli economisti sono "esatti".
Il pensare che il grado di umanità di una nazione lo si misura dalle condizioni delle sue carceri, invertirebbe certamente le priorità e ci farebbe riaprire gli occhi sulla realtà e non su qualche proiezione finanziaria.

"Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!»" (Gn 4,15)

09 ottobre 2018

le radici dell'odio

Ho visto l'ultimo film di Spike Lee Blackklansman e non me ne sono perso una scena. Bello. Bello trattare di temi così delicati con l'ironia e bella la figura del poliziotto protagonista, anche se un po' irreale (o forse no?). Bella la ricostruzione e inquietanti le ultime scene che riportano all'anno scorso... Sì, ci sono persone perse nel loro odio contro i neri e che ne fanno una ragione per cui vivere. Però mi sono ridetto: non sono tutti così. Non tutti coltivano l'odio dentro e molti si ritrovano ad essere razzisti per questioni contingenti. Loro stessi non lo ammetterebbero mai: "non sono razzista però...." ecc. ecc. Questi bisogna riconquistare e bisogna farlo saggiamente, non urlando dietro il loro razzismo e proclamandoci innocenti e puri solo perchè siamo contro il razzismo. Non si sa mai: un giorno o l'altro tu che urli il tuo "amore universale" potresti trovarti dall'altra parte...

08 ottobre 2018

educazione del popolo

Ieri mentre preparavamo un campo scout uno dei capi ha riportato la riflessione di un gesuita che lavora a Scampia a Napoli e che finalmente mi ha dato le parole che mi mancavano. Da tempo rimugino e borbotto quando vedo iniziative contro i razzismi e il governo che sembrano altrettanti slogan lanciati di pancia, senza pensare a chi si indirizzano e che non lasciano il tempo che trovano perchè esacerbano gli animi. Il gesuita affermava che bisogna tornare a dare alla gente semplice gli strumenti per leggere la realtà e farsi un'idea corretta per evitare che prendano pericolose scorciatoie di giudizi affrettati. Ma per far questo bisognerebbe che chi ha cultura tornasse ad abbassarsi verso chi non ce l'ha e riprendere un lavoro che richiede tempi lunghi.
Ecco questo è il punto. Gli slogan evangelici sono belli, ma sono di élite intellettuali che viaggiano sull'onda dei bei tempi che furono. Bisogna tornare a don Milani e a stornare le risorse e le energie dagli urli, dai manifesti e dalle dimostrazioni al lavoro con la gente, proprio con quella gente che è lasciata a se stessa. Questo mi sembra debba essere anche il lavoro della Chiesa.

07 ottobre 2018

il dolore che confina con la pace

La sepoltura di una giovane mamma di 42 anni con due bimbi di cui uno appena di 19 mesi ha scosso tutti quanti e ha generato molto dolore anche tra coloro che la conoscevano appena. Forse perchè a prescindere dai nomi e cognomi uno è spinto a immedesimarsi in quella famiglia e nel dolore che dovevano provare loro. In realtà a detta del marito il senso del dolore forte si accompagna con una specie di pace, di assenza di rabbia, di serenità profonda e non si riesce a capire da dove venga.
Probabilmente è come quando cerchi di mischiare olio e acqua: l'acqua resta sul fondo e l'olio galleggia sopra. L'olio è dato dalla parte umana dell'anima che è alla mercè delle intemperie, dalla sofferenza e da altre emozioni. L'acqua è la parte divina dell'anima che mantiene il senso di affidamento da cui derivano la pace e la serenità interiori. Noi in certi momenti passiamo in continuazione dall'olio all'acqua e viceversa...

05 ottobre 2018

cattiva teologia

Sono comparsi in questi giorni in giro per Asti questi cartelloni, uno dei quali, quello in foto, è stato stracciato. Al di là del gesto che evidentemente potrebbe essere casuale (tipo un ragazzotto di passaggio) ma che sembra più "mirato" a non condividere il contenuto, mi chiedo:
- a chi è rivolto quel messaggio? Pare una di quelle dimostrazioni di muscoli in cui basta parlare e dire quel che uno pensa senza chiedersi prima a chi ti rivolgi
- perchè bisogna dire a tutti i costi se poi si ha come reazione lo strapparlo, l'inasprire gli animi in una situazione in cui si parla sempre di pancia e mai di testa o di cuore?
- cattiva teologia: checchè ne pensano i promotori Dio è padre anche di quelli che non considerano gli stranieri fratelli. Saranno persone che lo faranno soffrire ma è frutto di meschinità umana attribuire a Dio sentimenti e pensieri che sono nostri

04 ottobre 2018

corridoi umanitari

Ieri una incaricata di Caritas Italiana è venuta ad Asti per una serie di interviste sull'esperienza dei corridoi umanitari, attraverso i quali la famiglia eritrea che ospitiamo è arrivata da noi. Mentre intervistava me in qualità di parroco mi ha chiesto un parere sui corridoi umanitari. Io non ci avevo mai pensato molto, dando per scontato che fossero tutte rose e fiori, ma poi mi è uscita una riflessione sul fatto che sono molto significativi come esperienza, ma non affrontano il problema delle migrazioni di massa. Anzi, fanno selezione di migranti seppur con finalità condivisibile. E' una specie di imbuto: conta di più come "opera-segno" nel senso di una azione simbolica che mette in luce l'azione della Chiesa anche come sensibilizzazione che non una strategia che risolva i problemi.
Per questo possono andar bene come linee ecclesiali ma se fosse lo Stato a basarsi su questi potrebbe essere una ingiustizia.

02 ottobre 2018

teologia ortodossa: l'altro polmone del cristianesimo

S. Giovanni Paolo II diceva che la chiesa orientale era l'altro polmone con cui respirava il cristianesimo. Sto leggendo per un aggiornamento Comunione e alterità di Ioannis Zizoulas, il massimo teologo ortodosso, campione del dialogo con i cattolici. Una roba potente che fa sfigurare tutta la teologia cattolica e mostra veramente come la separazione tra Oriente e Occidente abbia generato un abisso. Per esempio da noi l'etica è basata sul cercare il bene e fuggire il male. In Oriente è legata ad assomigliare sempre più all'uomo/donna in Cristo e sempre meno all'uomo/donna sulla terra. Perciò da noi ci sono infinite disquisizioni sul perchè certe cose siano considerate non morali, in Oriente la riflessione è sempre spirituale: cosa ci rende "belli interiormente" e, di conseguenza anche esteriormente.
Forse respirare con i due polmoni è meglio che con uno solo...