31 luglio 2010

piergiorgio frassati

Mi sto interessando alla figura di Pier Giorgio Frassati, che trovo molto simpatico e con una sensibilità vicina alla mia, già solo per il gusto della montagna. Giorgio La Pira scrisse di lui: "Pier Giorgio che visita come confratello vincenziano le famiglie dei poveri e Pier Giorgio che milita nelle file di 'sinistra' del Partito Popolare sono lo stesso Pier Giorgio (...) il disegno abbozzato di una giovane esistenza che aveva Dio solo come luce, come vita e come orientamento è valso a rivelare a tanti il valore di una missione che la vita ha per tutti: inserire il cielo nella terra, la luce nelle tenebre, la grazia nella natura, la città di Dio nella città dell'uomo!".
Veramente leggendo la sua biografia si vede su quanti fronti fosse esposto, con quanto entusiasmo e dedizione nonostante la giovane età (muore a 24 anni nel 1925) e come tutto questo fosse possibile perchè aveva un fortissimo senso della primato di Dio e della sua presenza.
Chissà cosa succederebbe a ciascuno di noi se realmente prendessimo solo Dio come punto di riferimento...

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27 luglio 2010

bellezza e dorian gray


In questi giorni ho visto il film del 2009 "Dorian Gray" che riprende il libro di Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray". L'avevo letto quando facevo le superiori e mi aveva colpito e affascinato. Ora dopo venticinque anni capisco anche la "profezia" di Oscar Wilde, oggi evidente agli occhi di tutti, del rapporto tra ricerca sfrenata del piacere e noia, ricerca del piacere e violenza, ricerca del piacere e abbruttimento. O, come dice Dorian Gray stesso, non sempre il piacere è sinonimo di felicità.

In realtà all'inizio del film è la bellezza a sposarsi con il piacere, ma andando avanti si scopre che si trattava solo di bellezza esteriore (e perciò fugace). Dunque la bellezza interiore, quella che traspare dagli occhi delle persone e irradia luce intorno a sé deve andare a braccetto con la stabilità e il progresso spirituale, con la forza interiore e la pace...

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25 luglio 2010

intervista dal kosovo

Ho mandato alcune domande per un articolo su Gazzetta d'Asti a don Jeton, il sacerdote del Kosovo che è stato in Italia dieci giorni con alcuni giovani. Mi ha colpito in modo particolare ciò che ha risposto alla domanda: "Che cosa vi ha colpito in positivo e in negativo dei cattolici italiani che avete incontrato in questi giorni?". Ecco cosa scrive:
"Cerco in qualche modo di essere anche interprete delle emozioni e del vissuto dei miei ragazzi con i quali ho vissuto questa esperienza, tra l'altro bellissima e indimenticabile. Abbiamo notato insieme tantissime cose positive in questi giorni. Direi quello che colpisce di più è la semplicità e la disponibilità di tante persone a mettersi al servizio degli altri; abbiamo notato il bisogno, la sete per uno stile di vita diverso, quello che deriva proprio dal Vangelo, quello che ama la vita e che rende più aperti verso gli altri. Ho annusato una stanchezza della gente nell'egoismo, nell'edonismo, nel consumismo, quindi abbiamo sentito che la gente vuol tornare di più alle relazioni vere e sincere e soprattutto di trovare la gioia nell'accogliere gli altri e mettersi al servizio dei fratelli secondo l'esempio di Gesù. Di negativo direi, spero di non esagerare, ma è forse quel sonno che ha preso quasi tutta l'Europa , compreso anche l'Italia. E' un sonno che ha tolto la consapevolezza di ciò che l'Europa è stata e di ciò che è oggi. Sembra che il popolo italiano e anche i fedeli cattolici non conoscano i propri valori. Quelloc he manca mi sembra proprio è questa consapevolezza di ciò, che gli altri vi stimano. Voi italiani non sapete che avete tanta responsabilità perché siete modello per gli altri. Quindi dovete puntare in alto e diritto perché anche gli altri possano seguire le vostre orme".
Non c'è bisogno di commento... O forse sì?

23 luglio 2010

in malattia...

Eccomi nuovamente fermo a causa di malanni al piede, questa volta per una strana infezione/infiammazione con aggravante di allergia ad un farmaco preso per curarla...
Naturalmente quando prendere di queste bestie grame se non alla vigilia della partenza di qualche camminata a piedi? A ottobre scorso la tendinite mi ha impedito di fare un pezzo del cammino di Santiago, ora salta la camminata al Quintino Sella con messa e posa di una lapide per una ragazza morta in montagna, una tre giorni di camminata nel parco delle Alpi Marittime e la route scout al Gran Paradiso. Qui le reazioni possono essere due (anzi tre):
- inc....arsi terribilmente (ma questo fa crescere lo stress e il caldo)
- rassegnarsi terribilmente e pensare che bloccati a casa ci sarà finalmente il tempo di leggere, scrivere, guardare film che uno sogna durante l'anno
- provare a immaginare che cavolo il Signore sta comunicando attraverso questa situazione
Ovviamente il tutto dentro una cornice ben chiara: quel malanno è ben poca cosa a confronto dei drammi dell'umanità...

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17 luglio 2010

dal kosovo

Stiamo ospitando un gruppo di giovani kosovari insieme al loro viceparroco don Jeton: sono ad Asti per un interscambio tra Caritas e per osservare l'organizzazione di oratori e centri estivi.
Bellissime le discussioni "notturne" con don Jeton, che parla bene italiano avendo studiato in seminario a Cremona per sette anni.
Per esempio: perchè i giovani cattolici italiani non sono orgogliosi della loro fede? Da noi i giovani cercano magliette con segni cattolici, qui invece non ce ne sono.
Oppure: non è tanto bello che arrivino tutti questi musulmani. Abbiamo visto come fanno: si insediano piano piano per poter poi diventare egemoni così come hanno fatto da noi.
Oppure: da noi la Chiesa è molto giovane e ha sofferto molto, perciò viverla oggi vuol proprio dire entrare in un ambiente vivace e molto dinamico.
Altri punti di vista... Ma almeno ti danno l'idea che la chiesa è ben più che la chiesa italiana...

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12 luglio 2010

commozione di un matrimonio

Ieri c'è stato il matrimonio di due che hanno convissuto per qualche anno, hanno avuto due figli (il più grande ha circa 5 anni) e che ora hanno deciso di sposarsi. Lui non essendo cresimato ha seguito senza perdere un colpo tutti gli incontri in preparazione della cresima. Persone molto semplici, operaio e casalinga, con un rito molto semplice. Eppure lui (e non lei) si è talmente commosso che al momento delle parole da dire andava avanti a fatica. Grandezza del matrimonio: un amore già sperimentato eppure che in quel giorno era come rinnovato, come se fosse la prima volta. Sembrava un ricominciare daccapo e ho pensato che veramente questi legami arrivano da molto lontano e quando si ritrova la loro origine essi possono sgorgare abbondantemente e inondarci. O forse era solo emozione momentanea? Preferisco pensare fosse lo stupore di vedere quanto un gesto sacro può essere dirompente.

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05 luglio 2010

sacerdozio e bellezza di Dio

Mi è capitato di leggere questa mattina la lettera che il vescovo di Chieti Bruno Forte ha scritto ai suoi preti e che si intitola "Preti per amore: il sacerdozio e la bellezza di Dio". E' un po' che rifletto su sto legame e mi sono incuriosito. In sostanza propone una visione del sacerdozio centrato sulla gratuità, sul legame con la gente che cerca di riconciliare con Dio e sulla contemplazione di Dio che viene colto nella sua bellezza radiosa e contagiosa. E poi riporta un testo medioevale, che mi avevano passato quando sono stato ordinato e che sempre mi porto con me:
"Un prete deve essee contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito come di sangue reale, semplice e naturale, come di ceppo contadino, un eroe nella conquista di sé, un uomo che si è battuto con Dio, una sorgente di santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato, dei suoi desideri il sovrano, un sevitore per i timidi e per i deboli, che non s'abbassa davanti ai potenti, ma si curva davanti ai poveri, discepolo del suo Signore, capo del suo gregge, un mendicante dalle mani largamente aperte, un portatore innumerevole di doni, un uomo sul campo di battaglia, una madre per confortare i malati, con la saggezza dell'età e la fiducia di un bambino, teso verso l'alto, i piedi per terra, fatto per la gioia, esperto del soffrire, lontano da ogni invidia, lungimirante, che parla con franchezza, un amico della pace, un nemico dell'inerzia, fedele per sempre... Così differente da me!" (da un manoscritto trovato a Salisburgo)

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01 luglio 2010

segni religiosi in montagna







Lunedì in montagna ho visto ben tre segni religiosi: una croce in memoria di un soldato caduto in guerra, una madonnina con il ricordo di un sacerdote posta da i ragazzi che lui accompagnava in montagna, una croce in cima al monte Chabrière con una preghiera sotto. Inoltre in questi giorni mi hanno chiesto di andare a celebrare una messa al Quintino Sella del Monviso in occasione della posa della lapide di una persona deceduta.



E poi mi vengono in mente tutte ste polemiche sul togliere e mettere il crocifisso nelle scuole... Cosa cambia in montagna? Saranno mica tutti ferventi cristiani quelli che salgono sui monti. Che dite?

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