30 settembre 2018

albanesi di seconda generazione

Ieri sera serata sull'Albania, partendo da filmati e immagini del viaggio di quest'estate. Non ne ho visto una scena perchè intento a parlare con un giovane albanese di seconda generazione, molto affezionato alla sua terra di origine e attivo nel creare legami con la tradizione albanese. Che dire? Riflettevo sul fatto che vi sono nazioni in cui l'identità è molto forte; man mano che la nazione si arrichisce e progredisce anche socialmente non è che perda la connotazione nazionale, ma diventa "nazione ospitante" per molte altre etnie. Così è successo per l'Inghilterra, per la Francia, per la Germania, così sta succedendo per l'Italia. Essere italiani non significa più essere "originari italiani" e l'italianità si arricchisce di molti altri apporti.
Per questo quando qualche forza politica fa leva sull'italianità contro gli stranieri è retrograda e sta cercando di portare indietro la storia. Perfino i romani antichi erano più avanti di certuni "sapienti" di oggi. Altra questione, tutt'altra questione, è la regolamentazione dell'immigrazione. Spesso i due temi sono confusi: per questo non si è arrivati allo ius soli, alle legge che determina la nazionalità italiana a prescindere dal "sangue": le forze potenzialmente favorevoli hanno pensato di perdere voti, invece di far capire agli italiani che non c'entrava nulla con l'immigrazione sregolata di oggi.

29 settembre 2018

questi ragazzi...

Ieri mattina parlando con una mia antica amica a cui ho portato l'Unzione perchè deve essere sottoposta a un intervento chirurgico ci si confrontava sui ragazzi e sulla loro apparente distrazione generale. Anzi, qualcuno, tipo mio nipote, ogni tanto esclama che ha bisogno di rilassarsi. E ha solo 13 anni. La causa sicuramente è lo stress di prestazioni generato dal mondo degli adulti: i genitori organizzano la giornata peggio fossero dirigenti d'azienda, ogni insegnante pretende che la propria materia sia fatta bene e che ci siano progressi comunque. Gli allenatori pretendono che diano il massimo. Insomma: stiamo rendendo loro la vita impossibile e loro "scappano" sui cellulari, sui tablet e con l'apparente distacco e distrazione. Perciò... loro sono saggi, noi schizzati.

26 settembre 2018

l'amore più potente dell'alzheimer

Ieri passando per la benedizione delle famiglie ho incontrato una coppia di anziani con una signora che faceva un po' da badante. La moglie aveva un principio di Alzheimer e il marito era preoccupato e stupito che a volte dimenticasse le cose così palesemente. E così abbiamo anche parlato un po' di mio padre e dei suoi problemi. La badante, sempre abbastanza silenziosa, se n'è uscita con una frase che mi è rimasta conficcata dentro, del genere: "L'alzheimer non ha cura, ogni cura serve per frenare lo sviluppo della malattia. L'unica cosa è circondare queste persone con tanto affetto, tanto amore, farle sentire accolte, senza essere duri verso loro, perchè questo può fare molto".
Pensa te, la scoperta dell'acqua calda. La forza dell'amore che supera non solo la morte ma anche quelle malattie in cui il cervello va in palla. Implicitamente è un suggerimento che anche l'intelligenza più raffinata se non è mossa dall'amore è una casa costruita sulla sabbia: solo l'amore ha una potenza infinita, perchè è il cuore di ogni nostro pensiero, parola, azione.

"Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe sono vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo”. (Ct 8,6-7a)

23 settembre 2018

Giappone...tutto il mondo è paese

Sulla scia positiva del cinema sono andato a vedere Un affare di famiglia ambientato in Giappone. Storia classica per il cinema: famiglia un po' deviante nella sua educazione però piena di affetto per i bambini suoi e non suoi. Ma tuttavia colpisce perchè tutti i riferimenti sono al Giappone
e al modo di vivere di là, dunque assolutamente originali per chi non la conosce troppo. Certo però che alla fine ti dici: insomma siamo fatti uguali qua e là. E allora che è tutta questa storia che siamo diversi, che "noi" e "loro", che ecc. ecc. ecc.
Bisognerebbe rieducare qualcuno facendogli vedere un po' di film...

21 settembre 2018

Stati Uniti: mah...

Ho finalmente ripreso a vedere qualche film e mi sono dato a Charley Thomson di Andrew Haig che narra delle vicende di un ragazzo praticamente abbandonato a se stesso e che vaga per la provincia statunitense per raggiungere una zia. Incontra minoranze di diversi tipi, quelle che si dice che hanno fatto degli Stati Uniti un melting pot di culture ed etnie. Non mi sembravano tanto integrate e, soprattutto, tanto attraenti... Insomma sarà che c'è Trump che è il volto un po' oscuro degli Stati Uniti, sarà che il film ti strappa un po' il cuore visto che il protagonista è assolutamente buono nonostante tutto, sarà che riscoprendo Springsteen riscopri il rock della provincia americana ma io preferisco l'Italia.

20 settembre 2018

lo stile di accoglienza immigrati "all'italiana"

Oggi ho avuto informazioni di un altro di quei modi all'italiana di gestire l'immigrazione che fa capire tante cose... Ho pranzato con un mio vecchio amico di Settimo Torinese, ad Asti per un corso di aggiornamento dell'Ente Parchi. Sua figlia, da qualche mese in Germania, esce con un giovane di origine iraniana, che è già venuto in Italia a conoscere eventuali futuri suoceri. Già questa è una bella scena che rende ridicoli i tentativi di muri: lei italiana, lui iraniano ma in Germania... Comunque il giovane è figlio di famiglia culturalmente alta (madre preside di istituto, padre docente universitario in Iran) ed è venuto in Europa... in aereo, scendendo in Italia con un visto temporaneo e poi in treno si è spostato in Germania. Lì ha fatto finta di essere giunto direttamente dall'Iran in Germania ed ha potuto chiedere l'asilo politico, visto che la sua famiglia era perseguitata dal regime degli ayatollah. "Ma - gli ha chiesto giustamente il mio amico - perchè con l'aereo non sei arrivato direttamente in Germania?" Risposta: perchè la Germania aveva tempi lunghissimi per il visto. Invece in Italia, pagando un prezzo abbastanza alto, lo potevi ottenere. Poi, ovviamente, in Italia gli iraniani non restano, perchè hanno più possibilità in Germania...
Allora, mi chiedo, la battaglia per l'accoglienza degli immigrati non dovrebbe essere alleata con la battaglia per la legalità delle migrazioni? Se qualcuno che gli immigrati proprio non li vuole si può fregiare di difendere la legalità, non è perchè chi difende gli immigrati spesso la legalità la considerà un intoppo?

19 settembre 2018

ma quanti sono sti cresimandi adulti?

Ieri sera è iniziato il corso per gli adulti che desiderano ricevere la cresima. Dagli 11 iscritti eravamo in 17, ma saremmo stati di più se non avessi detto a qualcuno di rinviare al prossimo anno. Fauna molto variegata, perlopiù a blocchi (tre fratelli da una parte, sei amici dall'altra, quattro amici dall'altra...). Mi ha fatto pensare che sta diventando una cosa attraente e curiosa... E mi ha ricordato che la mattina stessa una signora aveva telefonato in parrocchia dicendo che, dato che suo figlio aveva iniziato terza elementare, "temeva" dovesse iscriverlo a catechismo 😝
Sono rimasto spiazzato anche perchè abbiamo dovuto cambiare locale e non era possibile vedere il pezzo di film che avevo preparato. Nel giro di presentazione è venuto fuori il mondo giovanile di oggi: molti in cerca di lavoro o con lavoro precario. E alla fine ho notato come al solito molta curiosità. Mi sono detto: sono praticamente al primo annuncio. Devo prepararmi bene e giocarmi bene questi 11 incontri. E poi: ma questa non è pastorale giovanile? Insomma: inizia una nuova avventura.

18 settembre 2018

malattia, momento di verità

Sarà solo una bronchite, ma il fatto di non averla mai avuta e di non riconoscere i sintomi mi faceva sempre pensare alle ipotesi peggiori. Ora che la cura sta avanzando e si notano i primi segni di guarigione mi viene da pensare che veramente la malattia è la spia rossa per dirti che la macchina non ha un rifornimento eterno. Sei obbligato a fermarti. E se non trovi un benzinaio tutti i tuoi programmi di quel giorno vanno a ramengo. E se ti fermi in un luogo desertico anche i programmi dei giorni prossimi rischiano.
Purtroppo chi con la malattia ci convive da una vita conosce la situazione e non sempre riesce ad accettarla. Ma chi incrocia la malattia ogni tanto, magari per responsabilità delle sue imprudenze o dei suoi sensi di onnipotenza la lezione va imparata: non siamo tutto corpo, ma partiamo da quello. Lo spirito (o l'anima, che dir si voglia) lo amplifica, lo sostituisce nelle parti irreparabili, ma non sta senza quello. A sua volta se lo spirito non si alimenta da una sorgente esaurisce presto la sua funzione e tutto sfuma.
Beh, meglio guarire in fretta, sennò c'è troppo tempo per elucubrazioni mentali non sempre sensate  😂

17 settembre 2018

dipende dai punti di vista

Stamattina a Prima pagina su Raitre è stato presentato un articolo di Alessandro Campi, ma non ho colto da quale giornale che parlava della difficoltà delle sinistre di trovare un linguaggio nuovo per opporsi ad una situazione che è decisamente mutata. Il succo era: dato che non fanno lo sforzo di capire la gente, ricorrono alla terminologia del XX secolo.Attenzione ai fascismi, attenzione ai piccoli Mussolini, ecc. Nella stessa rassegna stampa si presentava un articolo di Marcello Veneziani, noto opinionista di destra, che facendo leva sugli stessi argomenti affermava: sarebbe un po' come dire che i "migrantisti" sono i nuovi comunisti, visto che cercano di salvare il nuovo proletariato mondiale dalle grinfie del capitalismo. Vabbè tutto discutibile. 
Ma più tardi mi è balzata un'immagine su cosa vuol dire "cambiare punto di vista". Io non ho mai dato soldi ai tossici che in stazione a Torino li chiedevano, sapendo bene che cosa ne avrebbero fatto. Nè ai rom che chiedono elemosina per strada, sapendo che è una professione. Quando due settimane fa insieme al giovane che sta cercando di cambiare vita siamo andati a Porta Nuova, lui ha dato un euro ad un tossico che chiedeva, dicendogli di prendersi un caffè. E vabbè. Venerdì dopo ero di nuovo con lui in via Po e un rom chiede e la presenza dell'altro mi fa cambiare idea e gli dò qualcosa. Lui mi dice: "Io non gliel'avrei mai dato..." E io rispondo: "Neanch'io... ma tu mi hai influenzato perchè la settimana scorsa hai dato quelle monete a quel tossico. E lui di rimando: "Sapevo benissimo che non avrebbe preso nessun caffè, ma se è disperato e non tira su la somma magari si mette a scippare una povera anziana e magari le fa pure del male. Invece i rom vivono da poveracci ma ce l'hanno nella cultura il chiedere elemosina, salvo poi possedere dell'oro così massiccio che nessuno se lo aspetterebbe..:"
Mi ha cambiato i connotati e le coordinate... Io ero più duro verso i tossici, perchè se lo sono scelto loro e molto più possibilista verso i rom, che sono emarginati e ora lui mi cambia le carte in tavola. Non so cosa farò la prossima volta però:
- non ragionare a categorie, ma persona per persona, senza giustificare o condannare nessuno per il solo fatto che appartenga ad un determinato gruppo
- possiamo pensare che verso i rom ci sono troppe cose che tolleriamo in nome dell'accoglienza e della cultura ma che sia uno dei quegli argomenti che scatena proprio le classi popolari contro ogni discorso sull'accoglienza?

16 settembre 2018

contro i campanilismi? E perchè?

Ieri ho partecipato al pomeriggio al convegno della pastorale regionale del lavoro in occasione della Giornata della salvaguardia del Creato. C'era una tavola rotonda di "buone pratiche" dove più volte è emersa la necessità di superare i campanilismi e creare reti di buone pratiche e di realtà locali. Non è un discorso nuovo, ma stavolta mi stonava talmente che mi sono chiesto se non è ora di cambiare mestiere e di uscire da certi giri. Non mi ritrovo più in sintonia. Se fosse veramente la questione di superare i campanilismi e creare qualcosa tutti insieme, perchè hanno così successo i populismi? Non è forse perchè i campanilismi non ci sono più (nel senso buono del termine) e le famiglie si trovano lasciate a se stesse? Viene meno l'identità di parrocchia, di paese, di partiti e sindacati che educano le persone sul territorio... Restano le parole d'ordine di quelle pessime reti che sono i social in certe situazioni, le parole d'ordine di istituzioni nazionali ed europee verso le quali cresce la diffidenza, le parole d'ordine di realtà molto sensibili ma ormai d'élite che vanno alla ricerca dei propri simili e non si incaricano più della educazione civica dei territori e delle persone e famiglie popolari.
Sarebbe meglio tornare a generare legami dal basso, non di esperienze di punta, ma di persone anche un po' grezze ma che sono completamente lasciate in balia di odii, risentimenti e violenze verbali.

"Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele.
Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite;
egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome." (Sl 146,2-4)

15 settembre 2018

dal voodoo alla conversione

Continua la vicenda con il giovane conosciuto la settimana scorsa, che, dopo una vita seriamente disperata dice di aver avuto un segno di luce e di aver sentito dentro una forza d'amore mai sentita prima e che al raccontarlo gli vengono le lacrime agli occhi. Ne resto colpito profondamente perchè pare la conversione di s. Paolo: anche per lui c'è la sensazione di essere buttato a terra in ginocchio non per umiliazione ma come segno di svolta. E ora con lui si avvia tutto un percorso di conoscenza della fede, di Gesù Cristo, del senso della sua missione rispetto cui io non sono poi così preparato.
Non siamo preparati ai fenomeni mistici che attribuiamo a fragilità psichiatriche, ma si sa: il confine tra la mistica e la follia è proprio sottile... E mi vengono a nausea tutti i discorsi sull'evangelizzazione e sull'iniziazione cristiana. Mi sa che noi diamo il vocabolario e la grammatica dell'esperienza di fede, ma quella dipende dall'alto. E guai se non siamo pronti a offrire la grammatica e il vocabolario a coloro che hanno avuto un'esperienza mistica e non sanno di che si tratta!

"Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?».Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui" (At 8,30-31)

11 settembre 2018

opposizione tanto per opporsi

In questi giorni si moltiplicano le iniziative contro il governo: anche ad Asti domani c'è una manifestazione in risposta ad Alex Zanotelli, intitolata "Digiuno di giustizia per i migranti". Ora Zanotelli non è l'ultimo scemo, anzi, tanto di cappello. Ma mi chiedo: a chi ci si rivolge con questo digiuno? Ipotesi
a) contro il governo: che ridere... Ha già risposto Marcello Coppo di Asti che domani sulla Stampa dice che digiunerà per gli italiani. Ora, premesso che bisogna anche vedere se digiunerà veramente (ma anche chi partecipa alla manifestazione va verificata su questo), cosa hai fatto: gli hai dato motivo di uscire sui giornali. Lo dice il secondo principio della dinamica: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Perciò cosa ti scandalizzi se se ne esce con quell'intervista?
b) a favore degli stranieri. Tutto bello. Ma perchè il digiuno, visto che questi stranieri vengono in occidente proprio per non dover più digiunare?
c) per convincere gli indecisi? Ma la gente semplice che ha votato queste forze come si convincerà da quella iniziativa che va palesemente contro il governo e non a lenire le loro paure e preoccupazioni?
d) per dire "non siamo stati zitti". Ecco: questo è il vero motivo. Dover per forza intervenire e parlare di pancia. Esattamente come di pancia agiscono gli altri.
Qual è la soluzione giusta? Boh. Però calcolando che un occhio di riguardo bisognerebbe averlo a favore dei giovani e delle nuove generazioni.... ma sanno chi è Zanotelli? Qualcuno gliel'ha detto?

10 settembre 2018

primo giorno di scuola

Non per me... Ma per molti ed è sempre un giorno significativo e simbolico. Mio nipote che va  a scuola per "sufficienza" come tanti e altri che vanno a scuola per integrarsi in una società che non è la loro e che in parte non li vuole neanche. Quelli che si organizzano per andare a piedi, magari a gruppetti e quelli che sono portati fin dentro il cortile della scuola per paura o perchè sono di un'altra classe sociale. Quelli che ci vanno con piacere, anche solo per vedere i compagni e quelli che ci vanno con angoscia, perchè hanno difficoltà troppo grandi.
Ma anche il banco di prova di coloro che insegnano e, in un certo senso, anche delle famiglie. Buon primo giorno di scuola!

 "La Sapienza grida per le strade,
nelle piazze fa udire la voce;
dall'alto delle mura essa chiama,
pronunzia i suoi detti alle porte della città:
«Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza
e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe
e gli sciocchi avranno in odio la scienza?" (Pro 1,20-22)

08 settembre 2018

ancora sul multietnico

In questi giorni i temi sono fissi o forse io sono fissato sulle stesse cose. Comunque mentre aspettavo il treno per Torino mi sono seduto a fianco di una ragazza rom con un bambino piccolo. Lei stava parlando con un'altra ragazza più o meno della stessa età (15-16 anni) e mi stupiva come si parlassero amichevolmente e, soprattutto, profondamente. L'altra stava spiegandole perchè alla sua età non aveva ancora un ragazzo con cui stare e la ragazza rom spiegava le sue preoccupazioni e i suoi progetti per il figlio che aveva in braccio (e che stava dormendo). Alla fine l'altra le ha detto di essere albanese e così ho capito che prima non si conoscevano, ma che si erano incontrate per caso in stazione. E poi ad un certo punto, arrivato il treno, si sono divise.
Mi ha colpito (e mi sono stupito del fatto di essermi stupito...) della profondità di rapporti tra due coetanee di nazioni e condizioni diverse. Un esempio limpido di assenza di pregiudizi. Forse le nuove generazioni risolveranno da sole molte discussioni che stanno segnando le generazioni precedenti.

"Io verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria." (Is 66,18)

06 settembre 2018

arrivati dalla nave Diciotti

Ieri sera durante una riunione per fare il punto sulla famiglia eritrea che attraverso i corridoi umanitari è giunta fino a noi sono arrivati tre degli eritrei che erano sulla famigerata nave Diciotti e che saranno ospitati da Caritas Asti. Un momento molto toccante perchè per l'emozione uno non riusciva neanche a parlare. 24, 23 e 26 anni con più di un anno passato in Libia tra detenzione in carcere, liberazione dietro pagamento di tangente e reincarcerazione.
Poi il direttore di Caritas Asti ha pubblicato sul gruppo whatsapp dell'accoglienza qualche battuta sul fatto che non fossero palestrati, non avessero cellulare e altro simile; io le ho girate sul gruppo dei preti e diaconi della diocesi e un collega mi ha risposto ringraziando, in quanto vi sono preti che in omelie se la prendono con gli immigrati (riportato da suoi parrocchiani). Il che mi ha fatto capire che i tempi sono cambiati e se si tace, si è conniventi con certe posizioni razziste, spingendo persone ignoranti (come il prete di cui sopra che usa il pulpito per esprimere le sue idee), persone semplici, persone impaurite e persone "moderate" nelle fauci di qualche pescecane. Se è guerra di posizioni, che guerra sia.

"Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»." (Gn 4,9)

05 settembre 2018

prima gli italiani...ma dove sono?

In questi giorni di dibattito serrato su migranti e altro ogni tanto si sente l'adagio "Prima gli italiani". Io ci provo, ma nel campetto che c'è dietro l'oratorio gli italiani compaiono sempre di meno. Ieri per esempio c'erano: marocchini, eritrei, albanesi, nigeriani. Cosa devo fare? Mandarli via in attesa che gli italiani vengano a giocare? Oppure farli giocare ma se arrivano gli italiani devono lasciare il posto? Oppure fare bella legge jus soli e trasformare questi in italiani? Oppure...

"Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio" (At 2,9-11)

04 settembre 2018

voodoo 2

Oggi ho sentito l'altra campana: il compagno che ha vissuto una vicenda ancora peggiore della ragazza di ieri e che fa parte, al contrario, di una ricca famiglia. Niente di popolare. Però con storie che nei film manco esistono: cavie di esperimenti di magia nera. Se fossi fissato come certi preti sarei già andato fuori... Invece accetto la sfida di affrontare ste situazioni e parlo con lui. Se sottoscriverei il post di ieri in pieno, aggiungerei un'integrazione: le classi ricche sono a volte ancora più abbandonate a se stesse, non da qualcuno o dalla chiesa, ma dalla loro ricchezza. Gente a volte assolutamente in balia delle cose peggiori.

03 settembre 2018

voodoo !

Diciamo che se si doveva ripartire alla grande allora siamo proprio finiti bene. Sono incappato in una giovane che ha raccontato una vicenda intricatissima fatta di stregoneria, carte e riti voodoo che uno pensava che ad Asti fossero solo materiali da film... Invece pare proprio di no e al termine del racconto ti chiedi se esistano dei mondi paralleli a fianco di quello che stai vivendo tu.
Una cosa è certa: spesso sono persone e mondi popolari, fatti di gente che vive ai margini di questa società. Allora si capisce cosa ha detto Andrea Riccardi in un'intervista a Corrado Augias durante la trasmissione Quante storie  di domenica: la sfaldamento sociale, la fine di partiti, sindacati, forme associative ha lasciato le classi popolari in preda alle peggior cose...
Forse anche come Chiesa prima di papa Francesco abbiamo abbandonato il compito di inclusione delle classi popolari, diventate al massimo destinatarie di aiuti caritativi. Il moltiplicarsi di richieste di formazione per i sacramenti, tutte legittime, sono infatti elaborate in linguaggi e modalità di chi sa gestirsi con lo studio e la comprensione della teoria. Forse il Vangelo è molto molto più semplice di certi itinerari di catechesi.

"Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono" (Mt 13,13)

02 settembre 2018

si riprende

Cinque giorni volano e poi dalla Valsassina non sembra neanche di essere in questo mondo… Si rientra e ci si ributta subito in matrimoni, Palio, programmazione attività e altro. Ma in fondo è giusto così: più di cinque giorni fuori dal mondo mi mettono a dura prova 😇
Speriamo che la rendita duri a lungo.