31 gennaio 2011

confronti tra culture

In questi giorni ho seguito la situazione di una famiglia albanese che rischia di rompersi. Ho visto che c'è una forte pressione da parte dei genitori di entrambi affinché la cosa non succeda, anche se l'allontanamento "dei cuori" c'è già stato. Ho potuto vedere la differenza culturale abissale tra cultura occidentale e cultura tradizionale: questa tutta tesa a salvare il legame anche a scapito della salute del cuore, quella invece tutta tesa a proteggere i cuori anche a scapito della solidità di legami e promesse.
Comunque un progresso c'è stato, anche se per ora se ne vedono solo i lati negativi: difficile che due persone oggi siano obbligate da qualcuno a stare insieme senza curarsi della loro situazione emotiva, affettiva e psicologica. Forse ora bisogna recuperare la profondità di un legame riconosciuto come legame "divino": magari un aiuto (di amici, parenti, associazioni come Retrouvaille a superare le crisi e le distanze può essere la strada giusta, senza precipitarsi e dichiare finito un amore.

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29 gennaio 2011

casini politici

E' qualche giorno che non scrivo sul blog non per incuria ma perchè non sapevo come esprimere, senza essere qualunquista, la noia e il leggero disgusto per le vicende politiche attuali. E non solo per il Berlusconi che si rivela bavoso, ma anche per la sensazione che siano rimasti in pochi ad avere una caratura morale per guidare un paese.
Nello stesso tempo mi ritrovo ad Asti ad avere delle nomine alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti a dir poco incolori. Ma sono contento che la Gazzetta d'Asti anche se in una colonnina un po' nascosta in terza pagina del numero di oggi, abbia usato parole di fuoco, intitolando la vicenda "Il vecchio che avanza".
E in giro non si vedono alternative, se non qualche residuato degli anni '60 con slogan che una volta infiammavano e adesso intristiscono.
Ora dovrei dire: "non sono pessimista". In realtà mi verrebbe voglia di buttarmi a capo di qualche movimento popolare (in senso buono) oppure di scendere in campo come aveva fatto a suo tempo qualcuno... ma solo a livello locale.
Fortuna che fare il prete mi impedisce di dare colpi di testa in tal senso.

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23 gennaio 2011

casa bosticco

Sono stato a cena a casa Bosticco a San Damiano d'Asti, dove sono ospitati alcuni adulti che hanno bisogno di accoglienza per motivi diversi. Non era la prima volta che andavo, ma come ogni volta sembra di entrare in un mondo con un ritmo diverso. Certo non sempre "a posto", visto che sono stato scambiato per Luca Barbareschi... Però quando dopo cena abbiamo letto un pezzo di Vangelo e l'ho commentato, mi sono trovato ad usare un linguaggio semplice semplice e a sentirmi replicare in modo molto profondo. Allora chi è più indietro?
Forse quella sera ho capito cosa significa che bisogna essere come bambini per entrare nel regno...

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20 gennaio 2011

ecumenismo

Martedì sera c'è stato l'incontro ecumenico di preghiera con la presenza di cattolici, ortodossi rumeni, evangelici e avventisti. Presenza lontana dei copti, impegnati nella loro festa dell'Epifania. Piacevole questo scambio di letture diverse della stessa fede e molto salutare: gli avventisti molto dettagliati nel commento della Bibbia, gli ortodossi molto presi dalla lotta contro il secolarismo e l'ateismo strisciante. Noi cattolici in quella sede abbiamo fatto la figura dei "pacificatori" cercando di creare il miglior ambiente possibile. Mi ricordava ciò che diceva un autore venuto a parlare ad Asti la settimana di Natale: la chiesa cattolica visto che ha strutture che altre chiese non hanno (per es. rappresentanze diplomatiche) poco alla volta diventa portavoce di tutte le religioni di fronte al mondo. Martedì è stato così.
Due possibilità:
- non ha nulla da dire e si limita a fare un po' di buonismo e a tuonare ogni tanto
- il suo dire corrisponde al farsi da parte per costruire un dialogo dal basso e mettendo a disposizione strutture e patrimonio dottrinale e culturale.
Mi piace di più la seconda.

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16 gennaio 2011

filosofia popolare (e fede popolare)

Ieri ho letto un interessante articolo sul fatto che si stia sviluppando una filosofia popolare, fatta di riflessioni sugli oggetti di uso comune (es. cellulare) oppure su film (es. Matrix) oppure su musica, che da tempo non esisteva più, soppiantata dalla filosofia accademica. E ovviamente la filosofia accademica guarda con sufficienza a questo genere di riflessioni. Eppure è la strada per riportare la filosofia alla gente, non tanto perchè se ne interessi (non tutti possono amare la materia) quanto perchè capisca che c'è una dimensione filosofica nella vita di tutti senza la quale diventiamo o molto materiali (presi dalle mille cose da fare senza sapere più il perchè) oppure anche intellettuali ma molto specialisti (ciascuno sa tanto ma solo in un settore: per es. la patata nella Francia del XVII sec.).
Mi chiedevo se questa sia la sorte anche della fede e della teologia: riservata a pochi esperti e poi alla fine non si comprende più che nella vita di tutti i giorni c'è una dimensione religiosa che passa per le cose più banali (dalle scelte al supermercato al dialogo con gli amici), senza la quale si diventa... Che cosa?

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10 gennaio 2011

aiutare le persone

Diventa sempre più complicato aiutare le persone in difficoltà. Un po' perchè vengono in continuazione a chiedere, un po' perchè ti rendi conto che con questi chiari di luna lotti contro i mulini a vento, un po' perchè sei preso tra la necessità di non creare dipendenze assistenzialistiche (i soliti che sempre vengono a chiedere) e quella di non essere duro e insensibile.
Fatto sta che mi ritrovo a fare lo schizofrenico: periodi di generosità e periodi di fermezza e durezza. Se mi metto nei panni di chi viene a chiedere, dovrei pensare che il prete è mezzo matto, quantomeno mentalmente instabile..
Come si fa a trovare un minimo di criterio?

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04 gennaio 2011

propositi per il nuovo anno

Quali sono i buoni propositi per il nuovo anno? I miei sono:
- curare di più i legami con le persone
- continuare a far fuori le cose che non servono (tra l'altro ho scoperto che c'è un movimento negli Stati Uniti che propugna la stessa cosa: si chiamano "Vivere con 100 cose"), non potendo far fuori le persone che non servono (brutta questa...)
- sviluppare i momenti di preghiera e meditazione, studio e formazione personale (questo più che un buon proposito è una pia illusione)
- fare quello che si può e quel che il cammino ti apre momento per momento (questo li riassume tutti).
E quali sono i vostri buoni propositi?

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