29 ottobre 2019

hesed: sfidare il nuovo

Domenica scorsa siamo stati in ritiro a casa Hesed a Riva di Chieri e abbiamo incontrato Jerry e Mariella che ci hanno parlato della sfida su strade nuove, della politica dei piccoli passi ma sempre oltre le sicurezze, del seguire i desideri profondi del cuore, che hanno sempre a che fare con la presenza di Dio in noi. E loro di passi ne hanno fatti... La rimpatriata di domenica sera del precedente post mi ha fatto ricordare che anche noi di passi ne abbiamo fatti e abbiamo osato cose che prima non erano messe in conto (per es. di sfidare l'Agesci sui temi della nonviolenza quando sembrava essere roba per estremisti). Ieri a Milano con i sacerdoti del Prado con cui mi incontro periodicamente ci siamo trovati a considerare che anche la Chiesa dovrebbe osare di più e non solo papa Francesco. Insomma: un continuo martellamento in questi giorni per non vivacchiare ma vivere (come direbbe Piergiorgio Frassati). E' vero: troppa esitazione, troppa moderazione, troppo buon senso uccide.

"Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti»." (Ger 1,6-8)

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28 ottobre 2019

rimpatriata rivoluzionaria

Bellissima serata quella di ieri: dopo 25 anni siamo riusciti a ritrovarci fra amici scout che avevano lavorato insieme in regione per l'obiezione di coscienza, la pace e la nonviolenza. Avevo incontrato per caso le figlie di due di loro a due eventi scout e avevo ripreso i contatti. Poi abbiamo organizzato a casa di uno. L'amicizia, è proprio vero, non si perde anche se si congela per un attimo (25 anni..). Nello stesso tempo le idee condivise sono sempre quelle e uno fa esperienza delle proprie radici, delle strade percorse per diventare quello che è.
Magari non saremo più rivoluzionari come allora, ma certo non a stravaccarci sul divano. E stamattina la ripartenza della settimana è stata con una marcia in più.

"Ringrazio il mio Dio ogni volta ch'io mi ricordo di voi, pregando sempre con gioia per voi in ogni mia preghiera" (Fil 1,3-4)

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26 ottobre 2019

Il valore di un sacerdote

Ancora il funerale di un sacerdote, questa volta si tratta di padre Giuseppe Bologna della congregazione dei Padri Bianchi, rientrato in diocesi nel 2005 e in servizio nella mia parrocchia d'origine. Quarant'anni di Congo, guerra sanguinosa compresa, l'hanno reso massiccio e fondato sulla Parola di Dio. Inesauribile fino all'ultimo, ancora a benedire le famiglie, casa per casa, anche quando non guidava più. Eppure le testimonianze dell'altro ieri lo ritraevano aderente al popolo, attento alla formazione e all'educazione, sempre predicatore appassionato della Parola. Ecco: quando ci sono dei modelli allora è più facile camminare spediti. Quando non ci sono, si tentenna di più. Quando ci sono, se si tentenna è solo perchè non ci si butta, non perchè non si sappia bene dove andare. E questo diventa una colpa...

"Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me." (Gal 2,20)

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20 ottobre 2019

L'Europa irreversibile

Ho finito di leggere un illuminante libretto di 150 pagine che descrive il funzionamento del Parlamento europeo. Si intitola "Il parlamento europeo. Una introduzione" (alla faccia... 150 pagine solo di introduzione...), scritto da Nicola Lupo e Andrea Manzella dell'università Luiss di Roma. Oltre a capire quante balle raccontano contro l'Europa i partiti che abbaiano contro lo strapotere di Bruxelles (ma questo già lo sapevo, mi sono solo convinto che occorre far conoscere di più i funzionamenti delle istituzioni europee) ho trovato molto interessante la conclusione, che, parlando della Brexit, dice che a rischiare non è l'Europa ma il Regno Unito. Rischio di spaccatura interna. Ormai l'Europa è talmente entrata nel Dna degli europei che staccarsi da essa non significa restare autonomi, ma rischiare spaccature interne. Le radici ormai sono troppo profonde.
E, pensando al lungo cammino verso l'unione delle famiglie dei popoli, mi dico che questo dimostra che si va nella giusta direzione e che i nazionalismi sono i rimpianti di chi non riesce (o non vuole) guardare avanti.

 "A lui tutti i re si prostreranno,
lo serviranno tutte le nazioni" (Sl 71,11)

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15 ottobre 2019

parroci particolari

Ieri passando per le benedizione delle famiglie mi è stato riferito per ben due volte di un parroco in un paese della diocesi con idee un po' fisse, che fa scappare la gente dalla chiesa. Già avevo sentito, però pensavo che si trattasse di qualche mania come ciascuno ha per qualcosa. Invece i toni con cui ne sentivo parlare ieri erano da una parte di rimpianto e di rattristamento per lui, per la sua difficoltà a trattare con la gente e gli esempi riferiti erano un po' estremi: divieto di leggere la preghiera dell'alpino in chiesa, ma solo sul sagrato; rifiuto di accettare bambine ministranti ma solo maschi; calle (i fiori) considerati conturbanti e perciò sconsigliate come decorazione dell'altare, ecc. Per un verso mi sono messo nei panni suoi e di che cosa muove una persona a finire in simili vicoli ciechi. Per l'altro verso mi sono messo nei panni di coloro che ci tengono alla parrocchia (e al paese) e vedono la chiesa svuotarsi ed emigrare in altre parrocchie. Come si diceva qualche giorno fa con a proposito di vescovi... fortuna che la Chiesa sta su per grazia.

"E' necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo." (1Tim 3,1)

a proposito del Vescovo

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14 ottobre 2019

aquile randagie

E così sono riuscito all'ultimo ad andare a vedere la proiezione di "Aquile randagie", il film che racconta della squadriglia clandestina degli scout, sciolti da Mussolini, e del suo rapporto con la Resistenza. Non è un grande film (gli attori non sono professionisti) ma un film grande, che smuove dentro. Non solo per chi è scout (la cosa è comprensibile: siamo alla mitologia scoutistica) ma anche per gli altri per ricordare cosa era il fascismo e a cosa ha portato il nazionalismo estremo di quegli anni. La sintesi tra spirito scout, spirito di montagna e spirito della Resistenza sono un mix esplosivo contro ogni tentazione nostalgica del Ventennio, ma anche contro gli spiriti da "poltrona e sofà" di oggi.

"Presero in quel giorno questa decisione: «Noi combatteremo contro chiunque venga a darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli»" (1 Mac 2,41)

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13 ottobre 2019

storie di vita

Avendo posticipato l'orario delle messe della domenica mattina, qualcuno è arrivato all'orario vecchio e mi è capitato questa mattina di ascoltare due di loro che mi hanno raccontato un po' la vita. Una ha parlato di una vita spesa per molte persone della famiglia malate e poi decedute una dopo l'altra con la conseguente situazione attuale in cui è sola e senza energie. Un altro ha parlato della sua emigrazione dall'Albania e della sua delusione per un lavoro pesante che serve appena a pagare tasse e mutuo sulla casa, quasi rimpiangendo i tempi della dittatura albanese, quando lui era giovane. Ne sono uscito fuori un po' amareggiato: si direbbe di vite buttate via, lontane da quell'ideale di vita piena che ci viene proposto oggi. Eppure la loro fede li ha tenuti a galla ed essi sono bel lontani dall'essere insoddisfatti. Semplicemente si chiedono che cosa hanno sbagliato.
Chissà quante persone possono tracciare vite così e a noi ci sembra che se non siamo come l'ultima star del cinema allora siamo proprio sfigati...

"soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede»." (Ab 2,4)

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12 ottobre 2019

le preoccupazioni dei vescovi

Mai visto tanti vescovi come in questo periodo nel quale stiamo facendo il giro con i responsabili di zona degli scout. In neanche un mese ne abbiamo visitati quattro e ciascuno diverso dall'altro. Impostazioni diversi, stili diversi, preoccupazioni diverse. Chi è più simile al parroco di una superparrocchia, chi è più un manager, chi è più paterno... Chi è più sensibile ai giovani, chi al territorio, chi alla presenza culturale in diocesi. Come fanno ad andare d'accordo? Già a vedere i preti sembra un miracolo che la Chiesa stia in piedi, ma a vedere i vescovi... Fortuna che evidentemente la Chiesa non è solo affare terreno.

"E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Mt 16,18)

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07 ottobre 2019

il giornalista non deve dare notizie

Piero Bianucci
Sabato mattina all'incontro di aggiornamento dei giornalisti sulla bioetica ha parlato Piero Bianucci, giornalista scientifico decisamente preparato, di quelli che ti tengono un'ora ad ascoltare, senza distrazioni. E ha detto una cosa che ha ribadito pure Alberto Riccadonna, direttore del settimanale diocesano di Torino La voce e il tempo e che avevo iniziato a pensare, senza arrivare a questa chiarezza: la funzione del giornalista oggi non è di dare notizie, ma di far capire quelle importanti da quelle che non lo sono e suggerire le priorità a cui stare dietro. Perfetto. Non sarei mai arrivato a dire che la funzione di un giornalista non è di dare notizie...
Meno bene Francesco Ognibene (nonostante il cognome…), vicedirettore di Avvenire. Il suo intervento mi ricordava tanto quello di quindici anni fa ad Asti. Possibile che in quindici anni non ci sia niente di nuovo da dire?

"Gesù si mise a dire loro: «Guardate che nessuno v'inganni! Molti verranno in mio nome, dicendo: 'Sono io', e inganneranno molti." (Mc 13,6-7)

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03 ottobre 2019

recupero: giovani e ambiente

Un post di recupero... Sabato mattina ho partecipato al convegno di Migrantes e pastorale sociale e del lavoro sui cambiamenti climatici e le migrazioni, al quale sono intervenuto con una riflessione sulla Laudato sì. Al convegno ha partecipato una delegazione del movimento Fridays for Future, seguaci di Greta Tumberg e la leader era una giovane di 16 che conoscevo, perchè originaria della nostra parrocchia. Al termine dei suoi interventi, tutti molto puntuali e sintetici, mi sono convinto ancora di più: fortuna che ci sono questi giovani che prendono molto sul serio la militanza per il futuro del pianeta! Speriamo solo che si affranchino dagli adulti che li sostengono... A meno che questi adulti passino i tre test di ammissione:
1) che non li seguano per rimpianto amaro dei bei tempi, quando anche loro manifestavano...;
2) che non li seguano per ideologia antisistema, fregandosene di loro in quanto persone;
3) che non li seguano per spirito di eroi romantici che amano i giovani, fregandosene del perchè manifestano.

Degli adulti che non li seguono, perchè li rimproverano di non saper rinunciare ai cellulari, ai consumi eccessivi, alle comodità tecnologiche, non vale neanche la pena preoccuparsi: hanno una bella faccia di tolla (il termine sarebbe un altro, però) a chiedere cose che loro hanno potuto permettersi per anni, magari col salame sugli occhi per non vedere.

"Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo,
chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto." (Pr 9,7)

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02 ottobre 2019

monte brunello

Una camminata particolare sul monte Brunello sopra Cumiana, occasione per andare a trovare parenti che abitano là. In mezzo ai castagneti si sale da 500 m. a 1.200 tra boschi un po' lasciati andare a  se stessi. In compenso una cima che sembra non giungere mai, perchè sempre oltre quello che tu pensi sia l'arrivo: l'autoinganno è forte, al punto che faccio sosta pranzo pensando di essere in cima e invece ci vogliono ancora cinque minuti lungo un sentiero che porta ad una croce. Beh, la montagna è sempre metafora della vita: ti fermi quando pensi di essere arrivato e magari ti illudi che quella è la tua mèta e invece bisogna sempre andare oltre.

"Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato." (Es 23,20)

passaggio nel bosco

sembrava la cima...

... e invece era questa...ovvio

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