30 novembre 2019

la forza della musica

Ho fatto un'intervista per il bollettino parrocchiale con il capo dei musici di San Lazzaro e ci siamo ritrovati a pensare le stesse cose. Non è che io sia un musico, ma l'esperienza del pianoforte ogni tanto mi apre qualche strada che poi devo richiudere perchè di professione faccio altro. Per esempio l'idea che la musica abbatte i confini e le frontiere e non tollera di essere costretta dentro appartenenze o gruppi. E' vero che ci sono canti e musiche collegati a popoli, a gruppi, a esperienze particolari. Ma nel momento in cui vengono riproposti, fanno leva su tasti interiori che sono di tutti.
In secondo luogo la musica non tollera la metodicità, anche se la presuppone. Sei obbligato ad avere una certa disciplina per entrarvi ma poi devi lanciarti come da un trampolino.
Infine la sua tensione oltre. Se il periodo è incasinato, la musica richiama alla pace; se il periodo è calma piatta, la musica agita; se il periodo è da "populisti", la musica crea contaminazioni con altre culture; se il periodo è troppo sincretico, la musica si fa popolare. E soprattutto la musica tende a Dio. Anche la musica satanica tende a dio, ma quello con la d minuscola.

"Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore." (Sl 97,5-6)

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27 novembre 2019

mi hanno craccato la mail

Lunedì oltre a non partire per la tre giorni a piedi, causa maltempo, mi hanno pure hackerato la mail, mandando in giro per il  mondo una mia presunta richiesta di soldi. Per due ore ho dovuto inviare messaggi di chiarimento, cercare di recuperare la password dell'indirizzo mail e altre cose simili. Poi martedì ho rinunciato al giro a piedi di un giorno per far denuncia alla polizia postale, salvo scoprire che quella settimana era chiusa al pubblico. E poi è cominciata la tiritera per arrangiarsi senza mail... Insomma, un piccolo casino. Se non fosse che ho scoperto di avere tanti amici, che si sono seriamente preoccupati, sia di farmi sapere che avevo la mail craccata, sia di chiedere se veramente ero in difficoltà, sia di iniziare a raccogliere i soldi...
Si parlava di amicizia nel post precedente: è sempre tonificante capire che se qualcosa va storto qualcuno è disponibile ad aiutarti...

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25 novembre 2019

musica e amicizia

Reduce da una serata con il coro di s. Domenico Savio (dove sono tornato a cantare per l'occasione) e il coro di Isola. Era un po' che non riuscivo più frequentare il coro per l'aumento degli impegni. Ho ritrovato il gusto del cantare insieme agli altri e di un canto che è quasi una preghiera. Ma anche il senso di amicizia che il contatto con altri cori agevola: ci si intende e si passa una serata decisamente diversa dal solito. Calcolando che già il pranzo era stato con amici, bisogna proprio dire che basta poco per rendere le giornate diverse.

"Un amico fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore." (Sir 6,16)

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24 novembre 2019

più forti o più fragili?

Ma siamo diventati più forti o più fragili? In apparenza più forti: riusciamo a fare cose impensabili cent'anni fa. In apparenza più forti: strumenti potenti, armi potenti, si va nello spazio... Ma le piogge e i disastri naturali di questi giorni, il dialogo con una persona la cui figlia ha rischiato di morire per un problema di salute e ciò che si sente durante la benedizione delle famiglie fa dire che siamo più fragili. Non più abituati al rischio della morte da un momento all'altro, alla povertà che può stravolgere la vita, alla fragilità del corpo umano che può cedere allora ci sentiamo persi. Chissà che non si ricrei la necessità della fede? Ma la fede è solo collegata alla fragilità e alla situazione in cui non sai più che pesci pigliare? Non può essere legata ad una condizione di serenità e di successo?

"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia" (Mt 7,24-25)

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20 novembre 2019

finanza etica

Un inserto speciale sulla finanza etica pubblicato da Avvenire mi fa venire in mente due cose:
1) c'è una narrazione apocalittica sulla situazione del pianeta e c'è una realtà in cui è vero che le cose non vanno per il meglio ma in cui tutto sta rapidamente muovendosi verso la creazione di alternative. La crescita forte della finanza etica che sostiene progetti (anche industriali) a favore dell'ambiente fa decisamente ben sperare
2) il giornalismo di ispirazione cattolica deve promuovere e far conoscere queste realtà, deve farle emergere. In questo caso il giornalismo torna ad essere "didattico". C'è stata un'epoca (quella da cui stiamo uscendo) in cui si dava per scontato che la gente (anche culturalmente più preparata) non fosse interessata ad imparare. Ora invece si torna ad imparare: non tanto perchè non si sa, quanto perchè si sa troppo e bisogna imparare a mettere ordine e a distinguere vere notizie da false notizie.

"Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro perché ragionassero.
Li riempì di dottrina e d'intelligenza,
e indicò loro anche il bene e il male." (Sir 17,5-6)

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17 novembre 2019

teoria e pratica pastorale

Ieri ho avuto modo di esercitare la teoria e la pratica pastorale. Teoria: convegno diocesano sulle migrazioni, ben riuscito, con la presenza / assenza di molta gente e di molti operatori pastorali. Importante l'esito, che traccerà il cammino futuro. In teoria. Pratica: subito dopo ci catapultiamo in val di Susa per la partenza di un giovane che ha concluso il percorso scout. Molte meno persone, ma molte più del previsto. Messa e partenza che mi sembra lascino il segno. Importante l'esito: c'è già stato e il futuro ne sarà segnato.
Conclusione: la Chiesa fa tanta teoria ma è la pratica che la rende continuazione dell'azione di Cristo.

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14 novembre 2019

amarezza serpeggiante

A volte la benedizione delle famiglie raccoglie molte amarezze si torna a casa un po' più pensierosi. L'amarezza di chi ha perso la moglie dopo cinquant'anni (e calcola insieme matrimonio e fidanzamento). L'amarezza della nonna che rivela che i nipoti neanche venticinquenni abitano a casa da soli perchè il padre abita con un'altra e la madre se n'è andata. L'amarezza di chi abita in un palazzo ormai lasciato andare, in cui nessuno più si interessa. L'amarezza di chi è seriamente preoccupata per la sua salute e di non dover essere di peso ad altri. L'amarezza di chi non ha assolutamente fiducia nel futuro della società e ritiene che siamo sull'orlo del baratro. Insomma: a fronte di tante belle storie serpeggia un umore noir come se non fosse vero che il Regno di Dio cresce e si sviluppa inesorabilmente.

"Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga,
dell'assenzio e del veleno!
Io me ne ricordo sempre,
e ne sono intimamente prostrato." (Lam 3,19-20)

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12 novembre 2019

la sfida di camminare insieme

Stiamo preparando un convegno diocesano per valutare l'impatto della presenza di gente di altre etnie e culture nella comunità cristiana di Asti. Partito come convegno settoriale, poco alla volta si è allargato anche al settore che si occupa di catechesi e a quello che si occupa di liturgia. Ma che difficoltà... Nonostante la buona volontà di collaborare e la consapevolezza che l'argomento è importante, si ha come l'impressione che non siamo abituati a ragionare di comunità cristiana nel suo insieme, ma solo per le proprie competenze. Così si crea un linguaggio tecnico per ogni competenza, si creano schemi mentali fissi e si perde di vista la realtà... La sinodalità della chiesa è tutta da costruire: non ci siamo abituati.

"Io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno" (Gv 17,22)

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10 novembre 2019

la disabilità verso la normalità

Questa settimana sono riuscito a fuggire al cinema per vedere Tutto il mio pazzo amore, con al centro un giovane autistico. Al di là della bellezza della trama e della fotografia ho capito che ormai siamo alla persona con qualche disabilità che diventa attore protagonista. Se penso che quando ero piccolo in paese c'era un solo disabile (gli altri venivano tenuti chiusi in casa...) il cui nome diventava un insulto per disprezzare gli altri, bisogna dire che di acqua ne è passata sotto i ponti. Il grado di una società si misura dalla capacità di portare avanti chi è indietro e nessuno mi toglierà dalla testa che il mondo va avanti e non indietro.

 "I suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?».  Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio." (Gv 9,2-3)

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07 novembre 2019

Il '68: ma ancora?

Eh sì, ancora il '68 e le sue ripercussioni. Ho letto il libro di Andrea De Carlo "Due di due", romanzo del 1989, e ho respirato ancora un po' dell'aria di quegli anni (beh, in particolare degli anni '70 e primi '80) in cui c'era uno sforzo collettivo di cambiare il mondo e la Chiesa, poi poco alla volta rientrato. Molte esagerazioni, molta ideologia ma anche molte passioni che bisogna un po' ricreare oggi per vincere un senso di amarezza nei grandi e un certo distacco nei giovani. Le passioni possono ancora muovere molto perchè fanno parte dell'animo umano e non possono essere nascoste a lungo. Bisogna che però qualcuno si metta in avanscoperta e le eserciti senza preoccuparsi che gli altri lo seguano. E' una questione di fede/fiducia: una volta che si è capito in quale direzione andare, andarci con tutte le forze e senza risparmiarsi.

"Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!».
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo." (Ger 20,9)

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06 novembre 2019

monte Galero

Sono di nuovo indietro da matti. Le cose della vita sono più intense del tempo che hai per fissarle e bloggerizzarle. Così sono già passati due giorni dal giro sul monte Galero, al colle s. Bernardo sopra Garessio, dove sono giunto dopo due ore e mezza di piacevole sentiero nei boschi e sul crinale verso Albenga. Tra monti e mare è una posizione decisamente ok per questa stagione e per un attimo vedi le cose dall'alto e sperimenti un po' di eternità. Anche la solitudine è buona ogni tanto, anche se ti fa scatenare tutti i possibili pensieri. Ma la bellezza della natura è più forte.

" Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati.
Li ha resi stabili nei secoli per sempre;
ha fissato un decreto che non passerà"
(Sl 148,4-6)

Nuvole


La cima

Albenga dal monte Galero

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03 novembre 2019

italiani in Argentina

Ieri una bella sorpresa. Erano venuti a trovarci lontanissimi cugini argentini, in giro per l'Italia a tenere i contatti con la famiglia. E così abbiamo passato il pomeriggio a chiacchierare, a chiedere, a scambiarci pareri e informazioni e a far percepire lontanissime radici comuni. Veramente le radici sono profonde e pescano in generazioni e generazioni, passate prima di noi. Il racconto del "bastimento" con cui a otto anni uno di loro è arrivato in Argentina, la vita nelle Pampas, il riuscire ad arrivare all'Università e rifarsi una vita, le difficoltà attuali e l'impossibilità di tornare in Italia, il figlio che invece è giù fuggito dall'Argentina per l'Europa e ora per gli Stati Uniti. A sentirli mi veniva in mente che la nostra vita è stata troppo fortunata  e troppo piena di "cose date per scontate" a partire da un certo benessere che ora è messo in crisi. Per noi sacerdoti questa situazione diventa non tanto l'insicurezza economica, quanto l'aumento esorbitante della mole di lavoro... Forse può servire riconsiderare la fede come capacità di osare il nuovo e di non rimpiangere il vecchio.

"Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove." (2 Cor 5,17)

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01 novembre 2019

solitudine condominiale

Passando per la benedizione delle famiglie vedo l'evoluzione dei diversi condomini e in undici anni di cose ne sono cambiate. Soprattutto mi colpiscono quei condomini tristi e bui, con una luce fioca, che illumina a mala pena usci di legno sgangherato e campanelli a volte senza nome. E non si tratta di case popolari, semplicemente di condomini in degrado. Dietro gli usci spesso ci sono persone sole o coppie di anziani, a volte non sai si ci abiti qualcuno e chi. Ne esci intristito perchè ti immagini come possano vivere quelle persone in un ambiente simile. Magari avranno familiari da altre parti e saranno sicuramente briosi di vita. Ma l'ambiente in cui si vive influisce ed è per questo che va mantenuto il più possibile "vivo", anche se non elegante.

"Ridurrò le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il profumo dei vostri incensi. " (Lev 26,31)

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