30 maggio 2017

55 anni a servizio di una parrocchia

Oggi ho partecipato ai funerali di un sacerdote che ho conosciuto abbastanza bene in passato e che è stato 55 anni nella stessa parrocchia, mettendosi a totale servizio della gente. Uno di quei sacerdoti all'antica, pur dotato sia di inflessibilità etica sia di integrità a prova di bomba, che ha fatto da punto di riferimento per almeno tre generazioni.
Lo stare così tanti anni nello stesso posto è qualcosa di quasi inconcepibile oggi, ma non un tempo. Era una sorta di monachesimo non monastico, che privilegiava la profondità delle radici all'ampiezza della chioma dell'albero.
Ha un suo fascino questa figura sacerdotale: quello di saper "stare" e saper fare la storia condividendo tutto con una comunità. Inconcepibile per la società globalizzata e per il dinamismo dei rapporti di oggi, ma proprio per questo... attraente.

"Rimanete nel mio amore"  (Gv 15,9b)

28 maggio 2017

abuna messias

Ho terminato di leggere il libro a fumetti sul card. Massaja, intitolato Abuna Messias, e sono stato colpito a fondo da questo personaggio al quale non avevo mai dato troppo risalto, anche se l'ospedale di Asti è intitolato a lui. Le vicende travagliate dell'evangelizzazione dei Galla in Etiopia e lo spirito eroico che l'ha animato mi dicono molte cose sulla forza insita nello Spirito e sulla capacità di far fare cose sovrumane alla gente anche semplice. Spero sempre che lo Spirito riesca a donare anche a noi la stessa forza evangelizzatrice qui in Occidente: l'ostacolo più grande è il senso latente dell'età dell'oro lasciata alle spalle, quando invece l'età dell'oro è sempre davanti, al termine della storia e mai indietro. Massaja può essere un modello più che adeguato...

"Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»" (Mt 28,16-20)

26 maggio 2017

certezza di fede

Ieri all'incontro con i giovani sulla fede c'è stato il dibattito tra una ragazza che affermava di avere sicurezze interiori rispetto a Gesù che nessuno avrebbe potuto toglierle e un'altra che diceva che erano tutte da dimostrare. Un bel battibecco tra fede e ragione incarnato in due diciottenni... Quando si arriva a questo punto di confronto ciascuno se ne rimane sulle proprie posizioni e non si avanza di un passo. Per quello ci può essere scambio e confronto solo attraverso il canale dell'amicizia e della relazione umana, non a livello intellettuale. Per quello il cristianesimo ha al centro una persona e solo dopo una dottrina, anche se a volte, a giudicare dalla Chiesa, sembra che la dottrina sia più preziosa del suo fondatore.

"Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi." (Gv 15,15)

25 maggio 2017

politiche per i giovani

Ieri i giovani scout del Clan hanno organizzato una bella serata con i candidati sindaci per sentire le loro proposte in merito alle politiche giovanili: cultura, aggregazione, sport, lavoro, università, ecc. E' stata una bella serata ma sui social un esperto di partecipazione popolare ha rimpianto il fatto che  a moderare e a parlare ci fossero degli adulti. La reazione dei giovani è stata perfino un po' sdegnata: anche perchè questo ne parlava al passato, come se la serata ci fosse già stata. Conoscendo la persona e conoscendo il suo pensiero, che tra l'altro alimenta anche uno dei candidati sindaci e vedendo come quest'ultimo ha parlato nella serata, mi sono dovuto ricredere. Mi è sembrato di capire che:
1. La partecipazione dei giovani può non essere diretta, ma basta che sia ascoltata e presa in seria considerazione
2. I giovani hanno il diritto di non partecipare (anche se questo dal punto di vista educativo spiace) e non si può recriminare sulla mancata partecipazione
3. I giovani non sono adulti e vanno "sedotti" in senso buono, dando loro prospettive ariose, non programmi e spunti solo sul versante razionale.

"Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui." (Gv 1,7)

23 maggio 2017

mindfullness

Ieri sono andato a cena da amica di gioventù, psicologa, che mi ha raccontato del mindfullness, la meditazione terapeutica per recuperare un po' il senso di se stessi e la pienezza del presente. Di derivazione buddista, si può praticare per aumentare la consapevolezza di se stessi e delle cose che si fanno e si pensano, senza perennemente essere altrove. Mentre la spiegava mi veniva da tradurla in linguaggio spirituale: mettersi in ascolto dello Spirito, lasciarsi guidare dalla sua ispirazione, fare ascesi dalle troppe cose e i troppi pensieri che affollano la mente e ingombrano il cuore, ecc.
Insomma, sarà di derivazione buddista ma la sostanza è di ogni religione. Mi fanno un po' sorridere coloro che se la prendono con le tecniche che derivano da altre religioni solo per il fatto che derivano da altro. E' come prendersela con un mela matura e non mangiarla solo perchè è cresciuta su un ramo innestato su un melo selvatico...

"Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, che sei un olivo selvatico, sei stato innestato fra loro, diventando così partecipe della radice e della linfa dell'olivo, non vantarti contro i rami! Se ti vanti, ricordati che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te" (Rm 11,17-18)

18 maggio 2017

caldo caldo

L'uscita della giornata è stata all'insegna del caldo. Non bisogna più andare a camminare in Liguria, solo a fare bagni... Comunque notevole la vista dal passo di Tardie su Genova Voltri e Arenzano e anche se l'ombra non è molta, la vista del mare riempie gli occhi e il cuore.
Genova salendo al passo  delle Tardie

Arenzano scendendo dal passo delle Tardie

15 maggio 2017

società della trasparenza

Per un aggiornamento ho letto un libretto molto immediato di Byung-Chul Han, filosofo coreano che insegna a Berlino, intitolato "La società della trasparenza". Molto istruttivo. Mette a nudo cosa sta dietro la richiesta di trasparenza e non è granchè bello. Non che il mistero e il segreto non abbiano problemi. Ma la società della trasparenza è quella che ha rinunciato al pudore in nome della pornografia, ha rinunciato all'attesa in nome del "tutto subito" e scambia l'onestà con la trasparenza, che invece denoterebbe solo l'assenza di fiducia.
Ottime osservazioni. Però se si vuole tornare a passi più giusti bisognerebbe regolamentare l'uso dei social, l'uso del "tu" a tutti senza distinzioni, l'obiettivo di agire sempre "a tempo reale". E questo richiede una certa ascesi individuale e sociale. Però il percorso è attraente.

"L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino" (Ap 21,10-11)

Solo la Gerusalemme celeste può essere trasparente...

14 maggio 2017

appesi ad un filo

La scorsa notte c'è stato un guasto sulla linea elettrica e siamo rimasti quasi senza luce per più di quattro ore. Alle 3 si lavorava a svuotare il freezer e cercare un rimedio. Poi questa mattina è giunta la notizia dell'hackeraggio internazionale che ha oscurato i dati di molti ospedali, ditte, uffici. In un attimo. E insieme la notizia del genio 22enne che per caso ha trovato il modo di aggirarlo.
Insomma siamo talmente potenti che basta un niente per mandarci in tilt. Una volta gli esseri umani erano in balia dei cicli della natura, ora sono in balia di loro stessi. E nello stesso tempo il genio umano crea i virus letali e crea il rimedio. "L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante. Non c'è bisogno che tutto l'universo s'armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità dell'universo su di lui; l'universo invece non ne sa niente" (B. Pascal, pensiero n. 347)

"Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato" (Sl 8,6)

12 maggio 2017

seminario

Questa sera ci sarà la festa del seminario e come coro andremo a cantare. In questi giorni si stanno concludendo i corsi scolastici in seminario. Mi sono trovato a pensare a coloro che ci vivono e che si formano a diventare sacerdoti e non riesco a togliermi di dosso l'impressione di essere sul Titanic mentre si organizzano le feste serali e mentre si discute su che abiti indossare o si dibatte sulle vicende di cronaca di un secolo fa. C'è solo una differenza rispetto al Titanic: qui le scialuppe ci sono per tutti, basta solo salirci sopra. Si preferisce però stare sul Titanic, perchè è più bello, è grandioso, è il vanto di chi l'ha costruito, ecc. ecc. Cercare nuove vie più umili e più sostenibili (in tutti i sensi) viene scambiato come atto di sfiducia verso il Signore che, si dice, "non smette di chiamare al sacerdozio". Ma nessuno può sapere "quanti" ne chiama in un determinato contesto storico: magari ne bastano pochi. E intanto il Titanic va...

"Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta»" (Mc 13,1-2)

07 maggio 2017

quattro sacramenti e mezzo

Nella giornata di ieri ho fatto un pieno di sacramenti: un battesimo, una cresima, una eucaristia (più quella della cresima), le confessioni e un funerale ("mezzo" sacramento). Se proprio volevo avrei potuto aggiungere una ordinazione sacerdotale in una diocesi vicina, ma ci avevo già rinunciato... Dopo questa maratona ho pensato che realmente i sacramenti costellano la vita dell'individuo e segnano degli appuntamenti che il Signore dà a coloro che lo cercano. Al di là di tutto la gente sente ancora la necessità di celebrare qualcosa di importante e di non farlo in forma sbrigativa: tutte le celebrazioni erano partecipate con attenzione e con una dignitosa solennità.
Sono lontani i tempi in cui si sgonfiava ogni celebrazione rendendola quanto meno un appuntamento tra amici (nel senso bello del termine, anche amici del Signore). Forse era necessario buttar giù l'impero liturgico, passare attraverso la democrazia liturgica per accedere a qualcosa simile ad una monarchia costituzionale...

"Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore" (At 2,46)

05 maggio 2017

bambini fisici e spirituali

Tra ieri e oggi il tema del bambino mi è passato per la mente almeno tre volte e in contesti diversi. La prima volta in seguito alla notizia della nascita di un bimbo, figlio di una giovane che è cresciuta in parrocchia e che si è sposata relativamente presto. Mi ha fatto pensare che la nascita di un bimbo rende grande chi è giovane e rende giovane chi è adulto. La seconda volta questa mattina quando il monastero di Bocca di Magra mi ha telefonato per chiedermi di predicare una settimana di esercizi spirituali nel 2018 nell'ambito delle iniziative che organizzano per i sacerdoti. Sono cascato dalle nuvole e mi sono sentito proprio piccolo piccolo. Però era come fossi rinato io... non si sa a cosa ma comunque una bella sensazione.
La terza volta sempre questa mattina quando in piscina ho trovato un papà con il piccolo di otto mesi. Abbiamo scambiato due battute perchè era uno spettacolo troppo spettacolare e anche gratis... Aveva qualche difficoltà di movimento e nell'acqua si trovava meglio.
In termine biblico si chiama "inclusione": due bambini fisici che includono dentro il senso di infanzia spirituale. Una chicca.

"In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 18,3)

01 maggio 2017

a contatto con i giovani

Di ritorno dopo una settimana con un gruppo di giovani. Riposo mentale assoluto, fisico un po' meno. Però grandi dialoghi con loro e ti rendi sempre conto di quanto divario ci sia tra l'agire quotidiano di chi è a contatto con loro (a diverso titolo: sacerdoti, insegnanti, allenatori, genitori, ecc.) e di chi parla dei giovani senza mai incontrarli. In particolare il dialogo con un giovane omosessuale (come diceva lui "non certo per scelta") mi ha fatto capire ancora una volta quanto la dimensione istituzionale delal Chiesa faccia fatica a dare speranza  a coloro che come lui diceva "vogliono mantenere una vita di fede ma non riescono sempre a trovare una possibilità dentro la chiesa". In questi casi non si può pretendere che la Chiesa stravolga chissà cosa ma nello stesso tempo persone come lui diventano una sorta di pionieri che stanno in avanscoperta con tutti i pericoli del caso per aprire strade nuove. Questa prospettiva lo ha rincuorato: magari saremo in un vicolo cieco per l'etica cristiana ma non certo per la spiritualità.


"Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna" (Gn 2,25)