30 giugno 2016

una nobile causa

Sono andato a vedere il film "Una nobile causa" di Emilio Briguglio sul gioco d'azzardo. Era una serata di AstiFilmFestival con la presenza di Guglielmo Pinelli, uno degli attori. Ma non mi ha convinto. Bella l'idea, veramente interessante e apprezzabile il desiderio di non fare il solito docufilm, ma di creare un'opera di intrattenimento. Ma quando cominci a mettere dentro il genere sociale, il genere commedia, il genere giallo, il genere film d'amore alla fine non ti orienti più. Non sai si indignarti, ridere, sorridere o restare teso.
Resta la "nobile causa" di un film contro una delle dipendenze prodotte dallo Stato con la "nobile causa" di finanziare le opere d'arte e con il poco nobile risultato di aver mandato in rovina decine e decine di famiglie.

"Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto!»" (Es 32,4)

29 giugno 2016

acqua azzurra, acqua chiara

E' proprio vero: l'acqua è un potente simbolo di freschezza e di vita (non solo, però... anche di morte). Così quando ieri salendo al rifugio Jervis da Bobbio Pellice ci siamo trovati di fronte a certi spettacoli e a certi colori sembravamo rinascere. La potenza vivace, la trasparenza, la freschezza e la meraviglia sono cose di cui lo spirito sente la necessità, quasi ne restasse attratto. Per questo quando si sentono episodi e si incontrano persone che non hanno di queste qualità allora ci si sente frenati.
Se si sale al Jervis non bisogna prendere né pista né mulattiera, ma solo il sentiero: un po' più lungo e faticoso ma ne vale la pena.






"Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà" (Ez 47,9)

26 giugno 2016

dal Gambia un controesempio

Ma lo si può anche diventare....
Giusto ieri si commentavano le paure e oggi la notizia del bel gesto di uno dei ragazzi africani che abitano da noi e che ha ottenuto l'asilo politico. Avendo trovato un portafoglio con più di 1.000 euro dentro e altro, lo ha portato ai carabinieri, facendo convocare lì il proprietario, rintracciato dai dati dei documenti. Stupore dei carabinieri e ancor più del proprietario per il gesto, commentato così: "Mia madre mi ha sempre insegnato a restituire ciò che avevo trovato". E commentato ancor più profondamente così: "Il bene torna sempre indietro a chi lo fa, magari non subito (anzi, a volte sembra sia dannoso), ma torna, torna prima o poi".
Non c'è bisogno di commenti.

"Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre" (Es 23,4)

25 giugno 2016

brexit

"Una forma molto insidiosa di paura è quella che si maschera come buon senso o addirittura saggezza, condannando come sciocchi, inconsulti, insignificanti o velleitari i piccoli atti di coraggio quotidiani che contribuiscono a salvaguardare la stima per se stessi e la dignità umana. Non è facile per un popolo condizionato dai timori, soggetto alla regola ferrea che la ragione è del più forte, liberarsi dai debilitanti miasmi della paura. Eppure, anche sotto la minaccia della macchina statale più schiacciante, il coraggio continua a risorgere, poiché la paura non è lo stato naturale dell'uomo civile." (Aung San Suu Kyi)
Bisognava ricorrere a parole più autorevoli per commentare l'uscita dell'Inghilterra (non del Regno Unito, quello si vedrà) dall'Unione Europea. Per questo la paura fa fare sempre passi indietro e fa sempre rimpiangere il passato. Anche nella Chiesa.

"Allora la terra intera, presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». (Ap 13,4)

22 giugno 2016

celebrazioni in attesa del sacerdote

Questa mattina per la prima volta si è parlato della possibilità quest'estate in qualche parrocchia di "celebrazioni della parola in attesa del sacerdote" quando è impossibile garantire la messa ovunque.  Celebrazioni presiedute da diaconi o laici incaricati, appositamente designati ad hoc dal Vescovo. Continua così il senso di smantellamento della chiesa proprio nelle periferie: fino a 15 anni fa non si poteva neanche accennare all'eventualità, ora il bisogno lo impone. E si sa che quando una cosa è imposta dal bisogno non c'è nessun valore che possa trasmettere: si fa così perchè non si può fare altrimenti. Carina la dicitura "in attesa del sacerdote", invece di "in assenza del sacerdote": gli italiani sono bravi a coniare i termini, ma nel caso nostro è proprio "in assenza".
C'è sempre tempo a cambiare spirito giocando profeticamente d'anticipo e riscoprendo l'essere chiesa in tutte le sue articolazioni. Allora la messa si dice in certi momenti e dove si possa creare una assemblea dignitosa, ampia e variegata nei ministeri: garantendo intorno una rete di celebrazioni della parola e ancora più al largo una rete di luoghi in cui la gente si incontra a pregare pur senza celebrazione. Il territorio sarebbe coperto da équipe formate da sacerdoti, religiosi, diaconi, laici incaricati che studierebbero il modo migliore per animare la vita pastorale. La gente, aiutata da esperti, garantirebbe la manutenzione delle strutture, senza gravare solo su chi fa animazione pastorale. Ah no, scusate, devo risvegliarmi: era solo un sogno. Teniamoci pure i relitti del passato e assicuriamo solo qualche scialuppa di salvataggio (sperando che siano sufficienti per tutti).

"Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa." (Is 43,19)

21 giugno 2016

comunità di famiglie

All'incontro biblico con i giovani è di nuovo venuto fuori il sogno di creare una comunità di famiglie sul modello di quella visitata lo scorso anno a Berzano di Tortona. Un modo per vivere la propria autonomia di famiglia ma non in solitudine. E' un segno dei tempi: la fine dell'individualismo "single". E' possibile la vita da "single" ma all'interno di un contesto comunitario. Ed essendo persone giovani si può pensare anche che osino pure metterlo in pratica.
In passato l'esperienza di obiezione di coscienza e di anno di volontariato sociale ti faceva uscire di casa e costruire luoghi di cittadinanza, di fede, con tutti i loro limiti. Oggi spesso di famiglia ci esci perchè devi emigrare o andare lontano per lavoro. Non sarebbe male costruire qualcosa di significativo qui.

"Perché porzione del Signore è il suo popolo, 
Giacobbe sua parte di eredità.
Egli lo trovò in una terra deserta, 
in una landa di ululati solitari. 
Lo circondò, lo allevò, 
lo custodì come la pupilla del suo occhio.
Come un'aquila che veglia la sua nidiata, 
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese, 
lo sollevò sulle sue ali" (Dt 32,9-11)

19 giugno 2016

un missionario comboniano

In questi giorni porta la sua testimonianza durante le messe un missionario comboniano che ha fatto 56 anni tra gli Indios in Amazzonia e che ora, a 88 anni, gira per le diocesi. Uno spirito missionario, anche per l'età... Forse incontrando persone così, che non si lamentano dei tempi presenti ma che semplicemente ritengono che quello che hanno vissuto loro sia affare di tutti i tempi, degno di essere raccontato anche oggi, allora si può avere un'idea di cosa sia l'eternità del messaggio evangelico. Al contrario progetti e parole che sembrano eterni durano quanto la rugiada al mattino.

"Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!»" (Es 3,14)

17 giugno 2016

Clericalismo e Popolo di Dio

Su Il nostro tempo di questa settimana c'era la notizia della costituzione del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, voluto da papa Francesco per il quale è stato approvato ad experimentum lo Statuto. Nell'articolo si faceva notare che lo Statuto non parla di "laici" genericamente, ma di "fedeli laici", quasi a rimarcare che non si tratta di spazi concessi a qualcuno che non sia prete, bensì a rendere operativa l'immagine di Popolo di Dio fatto da laici e clero. Anzi, si parla anche di "luogo teologico" per mettere in evidenza che non è solo una questione organizzativa o pastorale.
Il Popolo di Dio è una realtà molto più profonda e sorgiva dell'idea del Vescovo che guida una diocesi con il suo presbiterio: la prima indica pienezza, la seconda gerarchia allargata; la prima respira a due polmoni, la seconda si sforza di cavare il massimo da un polmone unico. Anche quando le donne non votavano lo Stato andava avanti lo stesso, ma era monco: così come una chiesa guidata dal clero.

"Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua" (Ap 7,9)

16 giugno 2016

mente chiusa

Una neomamma è venuta per un battesimo e chiacchierando mi ha parlato dei rapporti complicatissimi con la madre, che vive in una valle montana del Piemonte. Ha descritto i tratti tipici di quei posti che ne fanno una donna chiusa, molto legata alle cose materiali, poco propensa al cambiamento, diffidente. E si chiedeva come mai la grande religiosità di quella donna non le aprisse il cuore e la mente. In quel momento ho avuto come una intuizione. Spesso ci diciamo che la fede apre gli orizzonti e spalanca il cuore e quando non lo fa è perchè non è vera fede ma bigottismo. Invece è il contrario: chi ha il cuore aperto va a nozze con una visione aperta della fede, ma chi ha il cuore chiuso sposa una visione chiusa. Non c'è fede vera e falsa: dipende dal "contenitore". Se contieni dieci litri vai bene, ma se ne contieni solo 3, non sarà l'abbondanza dell'acqua ha ampliare le tue capacità... Pare valga anche per i sacerdoti...
Dio si adatta all'uomo come primo passo e non viceversa.

"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare" (Mt 23,13)

14 giugno 2016

vicinato

Andando a benedire le famiglie di un palazzo scopro che ci sono alcuni problemi con una famiglia in cui il padre / marito ha vissuto l'ambiente militare russo e ne ha sposato i tratti peggiori. Mi dicono anche di problemi con un'altra famiglia, ora trasferita, in cui il padre / marito era italiano e pur non avendo avuto contatti con ambienti militari russi, era incapace di convivenza pacifica. Per entrambi si era preso il mal di pancia un altro che teneva testa a tutti, anche attraverso vie legali. I vicini uno non se li sceglie e ancora una volta in questo l'abitare in una canonica è un grande privilegio: è vero che ci può essere molto via vai, ma l'unico vicino che hai è il Signore Gesù...
In compenso tra le linee che si è deciso di portare avanti a livello diocesano c'è anche quello di diffondere le buone pratiche sul "buon vicinato" e di costruire qualche significativo progetto. Già, famiglia è vicinato stanno diventando le nuove frontiere per ricostruire il tessuto sociale. Chissà forse anche l'annuncio cristiano andrebbe ripensato in chiave familiare e di "buon vicinato"...

"Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro" (Gn 11,7)

12 giugno 2016

riscatto col canto

Ieri sera alla manifestazione per scegliere la candidata a "damigella del Palio" per il nostro rione abbiamo ascoltato una donna che cantava. Niente di speciale se non che era una conosciuta per le difficoltà economiche e familiari: una vita non semplice, insomma. Eppure una voce da brivido, anzi uno spirito che dava colore alle parole e alla voce stessa. Un'altra persona. Mi sono venuti in mente quei film in cui le persone si riscattano dall'ambiente sociale attraverso il pugilato, la danza, la musica, il calcio, ecc: quando uno trova la propria via di liberazione, la percorra con decisione e ne uscirà trasformato. Quantomeno di fronte  a coloro che ti hanno sempre visto "ad una dimensione"...

Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l'ho scartato, perché non conta quel che vede l'uomo: infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore». (1Sam 16,7)

10 giugno 2016

roma è sempre roma...

Di ritorno dai tre giorni di pellegrinaggio giubilare a Roma con la Diocesi (toccata e fuga, per la verità) devo dire che è sempre molto significativo riandare alle origini della fede. Non è la stessa cosa starsene a casa e non è neanche la stessa cosa aprire porte Sante ovunque. No, l'unica porta Santa resta quella di Roma, dove Pietro e Paolo sono morti. Anche se si possono trovare pecche in ogni dove, sia nella città, sia nel Vaticano, sia nei pellegrinaggi misti a turismo, bisogna dire che non importa: Roma è sempre Roma.
Oltretutto abbiamo incontrato una guida turistica che in tre ore ci ha fatto innamorare dell'antica Roma e non ha avuto timore di parlare delle distruzioni dei monumenti pagani dei cristiani, simili alle distruzioni artistiche dei talebani e dell'Isis. E questo dà da pensare, ma non al punto da buttare il bambino con l'acqua calda: la fonte di umanizzazione che scaturisce dal Vangelo non ha eguali.

"La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma» " (At 23,11)

05 giugno 2016

il bello e il buono

Una serata di bella musica nella chiesetta di Viatosto, dove il gruppo Armoniosa ha presentato le sonate di Platti, musicista veneto in alla corte dell'arcivescovo di Wurzburg. La serata è stata presentata collegata alla memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, come una esperienza di bellezza che possa invogliare al bene, sull'esempio di Gesù e Maria attraverso il simbolo del "cuore". E la presenza di grandi e piccini al concerto mi ha confermato, se mai avessi dubitato:
- che il bello tocca il cuore anche senza toccare l'intelligenza (e un bambino lo coglie)
- che tra bellezza profonda e bontà il confine è minimo: una persona buona non può essere sgradevole e anche una persona veramente bella non può essere perfida.
Magari la via della bellezza è una di quelle più adatte alla nuova evangelizzazione...

"Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
 avvolto di luce come di un manto" (Sl 104,1-2a)

03 giugno 2016

camminata dal fondatore

Come ogni 2 giugno anche ieri abbiamo percorso i 32 chilometri da Asti a Pralormo per arrivare alla tomba del fondatore della parrocchia, don Giacomo Accossato, che resta ancora vivo nella mente e nel cuore di chi lo ha conosciuto. Faticaccia per  chi come me non era allenato ed era reduce da problemi fisici, però ne è valsa la pena: si è potuto ammirare i paesaggi collinari, i boschi e i paesi con i loro sobborghi. E' sempre piacevole anche mettersi insieme per realizzare un'unica finalità e parlare di una persona che non tutti avevano conosciuto.
Al prossimo anno!



"Poiché glorioso è il frutto delle opere buone
e la radice della saggezza non conosce imperfezioni." (Sap 3,15)

01 giugno 2016

amoris laetitia e discernimento

L'enciclopedia "Amoris Laetitia" (quasi un trattato sull'amore umano!) richiede tempo e pazienza. Ma quando si arriva alla parte cruciale del capitolo 8 allora si resta a bocca aperta. Per l'amarezza, coloro che vi cercano una norma precisa sulle situazioni di divorziati risposati, ecc. e non la trovano. Per la meraviglia, coloro che vi trovano una "rivoluzione": il superamento del valore delle norme in nome del discernimento. Non è una novità: il discernimento caso per caso è tradizione antica dei padri spirituali del deserto nei primi secoli. Solo che nel corso dei secoli trovavi il discernimento nei libri di teologia spirituale (che i teologi morali non studiavano) e le norme nei libri di teologia morale (che i teologi spirituali non studiavano). Al massimo nei libri di teologia morale si arrivava a parlare del ruolo della coscienza nell'applicare le norme ai casi concreti. Ora papa Francesco ha ricucito lo strappo: ferma la norma morale, essa non solo deve essere poi applicata al caso concreto (e questo lo può fare solo la propria coscienza) ma deve anche essere mediata dal sacerdote che discerne la coscienza dell'altro. Aiuto! Come si può pretendere di "discernere la coscienza dell'altro"? Appunto: chiedetelo ai padri spirituali che vi diranno tutto quanto c'è da sapere sul discernimento.
Effetti:
- i teologi morali sono spiazzati
- i teologi spirituali non si accorgono ancora della rivoluzione
- la gente non teologa ci capisce poco ma intende che un cambiamento epocale c'è
- coloro che sono coinvolti in situazioni irregolari sono rinvigoriti nella speranza
- i farisei di oggi, ligi alla legge, sono arrabbiati e si arrampicano sui vetri per dire che nulla è mutato. Infatti la dottrina morale non è mutata: è stata integrata nella cornice del discernimento spirituale.



"Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!»" (Mc 10,20-21)