31 ottobre 2010

commemorazione dei defunti

C'è un tempo in questi giorni proprio da commemorazione dei defunti... Grigio, umido (ma ci sarà umidità nella bara?) e uggioso come il pensiero del dover morire. Devo dire che in anni passati non ci pensavo molto e per me la festa dei Santi e dei morti scivolava via indolore. Ora comincio a pensare che è bene che ci sia e che il ricordo dei defunti, anche se solo una volta all'anno, è bene che resti. Non è che abbia avuto mai grossi lutti, sarà quello che mi disaffeziona un po' ai cimiteri, però quest'anno ci andrò con uno spirito diverso, anche se non so bene quale...

Etichette: ,

27 ottobre 2010

la potenza della parola

Ieri sera con alcuni giovani che me l'avevano chiesto abbiamo iniziato a leggere la Bibbia e ci siamo soffermati sul capitolo primo della Genesi. Devo dire che la potenza della parola, soprattutto della Parola di Dio si fa sentire, quando oltre le parole si arriva a cogliere la fede e l'esperienza di vita di colui che le ha materialmente scritte. E' come se si creasse un collegamento che oltrepassa i secoli e i chilometri per scoprire che ciò che avevano da dire di grande secoli fa, vale ancora oggi. Tutto il contrario di molte parole sprecate che invecchiano dopo poche ore che sono state pronunciate.
E' vero che non è un'esperienza riservata alla fede: già leggere i classici fa lo stesso effetto. Ma quando scopri che certe visioni e certe idee erano decisamente avanzate rispetto al contesto culturale in cui vivevano gli autori, allora puoi intuire cosa significhi "ispirazione dello Spirito": lasciarti portare in avanti per poi prendere tutti e accompagnarli nello stesso cammino.

Etichette: ,

24 ottobre 2010

veglia missionaria

Ieri sera c'è stata la veglia missionaria in Cattedrale, durante la quale ha portato una testimonianza del nostro viaggio in Albania Giulia, una delle giovani che era venuta. Un po' ansiosa per il fatto di dover parlare davanti a tanta gente, se l'è cavata egregiamente e ha fatto venire fuori riflessioni che non mi aspettavo. Per esempio quella della persecuzione religiosa sotto il comunismo, che obbligava la gente a nascondere i segni religiosi. E ha commentato: "Per noi è inconcepibile, visto che al contrario siamo portati a nasconderli un po' per paura, un po' per indifferenza, un po' perchè pensiamo non sia il caso". Un ragionamento del genere me lo sarei atteso da un adulto o da un anziano, ma da un giovane no. Forse sono io un po' anziano... e non mi rendo ancora conto della profondità di molti giovani

Etichette: , ,

19 ottobre 2010

testimoni

Ieri sera nella chiesa di San Domenico Savio c'è stato un incontro organizzato dall'Associazione Medici Cattolici, durante il quale sono state presentate alcune figure di testimoni (santi e non), che si sono spesi per il servizio ai malati e ai sofferenti: Annalena Tonelli (missionaria laica), fratel Luigi Bordino (laico consacrato al Cottolengo), Giovanna Beretta Molla (santa). La cosa che più mi ha colpito è stato come l'esperienza del dolore (personale o di altri), vissuto con uno spirito di fede abbia trasformato le persone e le abbia fatte diventare quasi eroi: fratel Luigi la prigionia nei campi di concentramento russi, Annalena Tonelli i malati di Tbc in Somalia, Giovanna Beretta Molla la sua travagliata gravidanza. Quando ammiriamo i grandi personaggi spesso ci soffermiamo su ciò che sono stati capaci di fare, quasi fosse frutto della loro volontà e delle loro capacità. Probabilmente ciò che conta è invece il sintonizzarsi con la mente e la coscienza sullo Spirito eterno di Dio per affrontare ogni vicenda (bella e brutta) come occasione di cambiamento e di crescita delle proprie capacità, in particolare della capacità di amare.

Etichette: , ,

13 ottobre 2010

violenza e guerra

Ho visto in Tv le violenze commesse dagli ultranazionalisti serbi a Genova. Per una pura casualità stamattina in Gazzetta, commentando le notizie sulle violenze famigliari delle ultime settimane qualcuno diceva: "Una volta si faceva la guerra e la violenza si scaricava così, oggi che la guerra non si fa più quella resta dentro". Poi tornato a casa ho visto le scene allo stadio.
Già la frase mi aveva fatto ricordare la riflessione che ultimamente mi torna in mente: poco alla volta nel corso dei secoli ci siamo inciviliti. In realtà forse abbiamo solo accumulato polvere sotto i tappeti e così quando alzi il tappeto, esce tutto. Anzi, dato che se ne è accumulata tanta, esce tutto di brutto. Qui si apre lo spazio della "salvezza"

Etichette: , ,

10 ottobre 2010

antimafia

Ieri sera con alcuni giovani siamo andati a sentire l'intervento di Peppino Impastato al Diavolo Rosso, che in passato era già stato invitato dalla Pastorale Giovanile ad Asti. Purtroppo non è riuscito a venire, in compenso c'era tal Antonello Modica, scrittore ed editore, che ha raccontato un po' della lotta antimafia in Sicilia. In particolare mi ha colpito una cosa (l'altra, cioè che la mafia ora è problema di tutto il Paese e non solo del sud, gà l'avevo sentita): lui sosteneva che poichè i grandi appalti vedono sempre le imprese mafiose in prima linea, bisognerebbe che gli appaltatori (dall'Anas allo Stato) spiegassero in che modo sono sicuri che non vincano le gare e non viceversa. In sostanza l'onere della prova sarebbe invertito: non sarebbe da provare l'esistenzadi infiltrazioni mafiose quando già sono avvenute, ma bisognerebbe poter provare prima che non si possono verificare...
Insomma le grandi opere sono come il miele per le api o come "altro" per le mosche

Etichette: ,

06 ottobre 2010

emergenza ospitalità

Ieri sono stato messo in difficoltà dalle numerose richieste di aiuto economico e non, particolarmente concentrate. In particolare un padre rom con due figli di circa 9-10 anni, rimasti in giro, senza un posto dove dormire e con l'unica prospettiva di tornarsene in Romania (ma senza soldi per andarci...). Alla fine è stato ospitato in qualche modo, anche se è paradossale che in una città di 75.000 abitanti esista un servizio di ospitalità per uomini (ma senza bambini), un'altro per donne con bambini (ma per donne...) e basta.
Se uno decide di starsene in pace può trovare mille motivi plausibili per non intervenire, se invece si lascia smuovere rischia di perdersi. Però è anche vero che se uno fa il duro si indurisce e se uno fa il cedevole incoraggia l'assistenzialismo. Un bel casino insomma.

Etichette: ,

02 ottobre 2010

matrix

Accidenti
avevo visto Matrix quando era uscito, ma ci avevo capito poco. Ho poi visto gli altri due film della trilogia e ci avevo capito ancora meno. Ho saputo che a Torino qualche hanno fa avevano organizzato un convegno filosofico su Matrix e non ci sono andato. Ma ora che sto leggendo "Cinefilosofia. I grandi filosofi spiegati attraverso il cinema" di Ollivier Pourriol, che accosta Matrix a Cartesio mi si è aperto un orizzonte.
Soprattutto sto fatto: la libertà come fuoriuscita da un meccanismo e come espressione di volontà umana. Il grande lavoro umano per crescere nella libertà è di fuoriuscire da ogni genere di meccanismo: dalle dipendenze, alle abitudini, ai programmi, alle strutture sociali, alle ideologie, ecc. Non tanto perché devi farne a meno, quanto perchè sei superiore a loro. Il che costa lotta e fatica, ma quando cominci a capire se come Anderson che diventa Neo e poi da Neo si scopre l'Eletto.
Beh da uomo-pecora ti scopri unico e poi ti scopri figlio di Dio... Il passo è breve.

Etichette: , , ,