30 ottobre 2014

ancora colloqui interessanti

Sì ancora incontri realmente interessanti durante la benedizione delle famiglie con un giovane calciatore poco praticante ma molto interessato ad un'etica umana come si deve. Della serie: "se dovessi portare mio figlio di 4-5 anni a  vedere una partita di calcio, ci penserei due volte: lì volano parole e bestemmie, ma sembra che l'ambiente sia così..:" . E così si chiacchiera per quasi mezz'ora, anche se saltano gli orari.
Poi un quasi quarantenne che avevo incontrato qualche anno fa quando abitava in un'altra via e mi aveva detto che aveva un conto in sospeso con Dio. Poi non ero più riuscito a incontrarlo e in parte lui non si era fatto trovare, al punto che avevo meditato di saltare il campanello. Invece ho suonato e l'ho trovato di nuovo disponibile al punto che ci siamo dati un appuntamento per chiacchierare. Eh sì, va bene uno che faccia saltare gli orari, ma due nello stesso giorno, no... E intanto lo Spirito lavora... senza orari.

26 ottobre 2014

matrimoni, unioni, di.co., p.a.c.s. e quant'altro

Ho assistito ad un dibattito a colpi di mail sulla questione dei matrimoni gay che ha messo in campo un sacco di cose, perfino l'etimologia di mater munus che richiede l'esistenza almeno di una donna... Alla fine un intervento di getto di una donna, come si dice... "laica impegnata", ha smascherato ciò che nel corso dei secoli è stato nascosto dietro la "sacralità del matrimonio" e ciò che ancora oggi il matrimonio significa per molta gente (dai matrimoni combinati, alle spose-bambine, ecc.). Allora mi sono ritrovato a pensare: possibile che non si esca dall'alternativa secca o matrimonio per tutti (a prescindere dal sesso) o affetti di serie A e affetti di serie B?
Poi mi è venuto in mente, guardando che i due giovani del Gambia ospitati da noi mangerebbero tutti i giorni riso con mille varianti ma più o meno sempre uguale, quello che avevo letto non ricordo dove: esiste un criterio per stabilire che cosa è più avanti e che cosa è più indietro (almeno per quanto riguarda la cucina) ed è la varietà e la diversità. Buttare tutto insieme sarebbe più retrò, dividere e distinguere (in modo da poter incrociare, tipo formaggio e marmellata) sarebbe più avanti.
Chissà che non valga anche per quello che non è cucina... Da una parte considerare uguale il matrimonio da persone di sesso diverso e persone dello stesso stesso sarebbe un passo indietro perché fa un "piatto unico indistinto". Ma nello stesso tempo perché non usare il termine "matrimonio" anche per persone dello stesso sesso? Intendendo il carico di affetto, di investimento, di impegno che ci può essere dietro? L'unione anche se civile sa tanto di "associazione di interesse". Senza contare che molti matrimoni sono di fatto "unioni civili" (e a volte incivili ...). A patto però che si inventi un altro termine per esprimere il matrimonio tra un uomo e una donna e che riesca a definire il fatto che in esso avviene potenzialmente un incontro tra cose veramente diverse (tipo la marmellata e il formaggio): un unione tra sessi diversi che può dar luogo a una unione tra generazione diverse, se tutto va bene senza protesi tecnologiche... Sarebbe bello pensarlo: accettare il matrimonio tra persone dello stesso sesso spinge in avanti il matrimonio tra persone di sesso diverso.

23 ottobre 2014

vita fraterna tra preti

Per la prima volta questa mattina durante un incontro tra sacerdoti ho sentito qualcuno esprimere l'esigenza di un confronto più profondo sulla vita che si vive a livello di sacerdoti. Non è la prima volta in assoluto, ma la prima volta che l'ho sentito dire tra noi ed era un sacerdote di recente ordinazione. Tanti pensieri:
1) un punto in più a favore delle giovani generazioni (non solo del clero) che in genere vengono viste con pessimismo e rincrescimento da tutti (in genere come forma di invidia di chi giovane non è più)
2) finalmente si fa sul serio: battere il ferro finché è caldo e costruire sopra subito una proposta
3) il che rende ancora più vecchie le proposte di riorganizzazione diocesana fatte di ingegneria pastorale (cioè costruite a tavolino) da chi neanche è ingegnere ma al massimo geometra (con tutto rispetto di ingegneri e geometri), perché tiene conto di tutto tranne che del "calcolo del cemento armato", cioè di quanto effettivamente i sacerdoti possono reggere e di quanto le comunità possono reggere.

21 ottobre 2014

beata innocenza

Troppo bello. Visto che mio nipote di 9 anni fa lo schizzinoso sulla pellicina che si forma sul latte bollito (lo facevo anch'io...) racconta di quando lei aveva nove anni e con i sue due fratelli più vicini a lei di età si piazzavano davanti al bollitore e aspettavano solo quella "panna" per dividersela, visto che non c'era molto da mangiare, tantomeno di dolce. Sortita di mio nipote: "Povera nonna, goditi questo XXI secolo!". E lei resta a bocca aperta. E noi si ride.
Però mi colpisce questa espressione, tra l'ironico e l'innocente. Mi piace pensare che sia il segno della fiducia delle nuovissime generazioni per il futuro (e il presente) che equilibra un po' le tinte troppo fosche con cui dipingiamo il futuro prossimo venturo.
"Se non diventerete come bambini, non entrerete mai" recitava un canto religioso che "mi sembra" rieccheggi una pagina del Vangelo...

19 ottobre 2014

o luce gentile

Ieri alla veglia  missionaria il coro di bimbi ha cantato "O luce gentile", che, fatto con le voci bianche ti trasporta veramente in alto. Anche perché è tratto da una poesia del grande John Henry Newman, un campione della fede nella modernità, attuale come non mai e erede spirituale di s. Agostino. Ogni tanto l'Inghilterra sforna qualcosa di buono :-)
In compenso l'altro giorno ho scoperto che il canto "Noi canteremo gloria a te" è stato composto per l'incoronazione di Elisabetta II nel 1953 da Vaughan Williams, che ha modificato un salmo del salterio ginevrino del XVI sec. Come non pensarci prima: sembra di sentire l'aria di God save the Queen. Però me li vedo sti inglesi che cantano "Tutto il creato vive in Te,  segno della tua gloria;
tutta la storia ti darà  onore e vittoria"
pensando alla loro beneamata regina.
 



18 ottobre 2014

truce nord europa

Sto leggendo l'ennesimo romanzo "nordico" stile giallo noir intitolato "L'uomo di sabbia" con tanto di efferati crimini contro ragazzi, delinquenti psicopatici, atmosfere da horror. Ero già reduce dalla trilogia Millenium di Stieg Larsson (meglio Bjon Larsson, molto più solare, anche se ugualmente inquieto) e mi sembra che il tono nordico sia sempre più truce. Dato che la letteratura esprime l'animus di un popolo e ne costituisce una buona spia circa la salute spirituale... tenetevi pure il perfetto funzionamento delle istituzioni e noi ci teniamo la nostra serenità, non tanto materiale quanto spirituale. A proposito: c'era qualcuno che diceva che quando punti alla perfezione senza tener conto dei lati oscuri alla fine vai fuori di testa. Vale anche per un popolo.

17 ottobre 2014

canoa, surf o crociera?

Accidenti, se non te ne accorgi passano giorni e giorni che non hai più nulla da raccontare (ne sono passati ben 9..). In realtà non è che non capiti nulla... E' che sono un po' distratto e chiedere cosa sta succedendo è come chiedere ad un surfista qual è l'ultima onda su cui è salito...  Noi non siamo surfisti, ma neanche "crociani" (= gente da crociera) che in teoria avrebbe tutto il tempo per godersi scoglio per scoglio dove si passa (al Giglio purtroppo hanno avuto tutto il tempo..). Però siamo canoisti, a cui conviene conoscere bene la corrente e tutti i segreti del fiume, per non pagaiare invano o non andarsi a sfracellare. Perciò da ora in poi... attenti a quel che capita e meno appunti sulle agende :-)

08 ottobre 2014

educare

Un bell'articolo su "Vita e pensiero" n. 4 del 2014. E' di un pedagogista polacco che non conoscevo di nome Wolfgang Brezinska e si intitola "Perché la pedagogia va descientificata". Ecco i passaggi fondamentali:
1) Il fatto che ci voglia la laurea per insegnare è stata una riforma che ha colto impreparata la pedagogia, perché era troppo "indietro" per affrontare gli ambiti accademici
2) così si è corsi a renderla "scientifica" trasformando la pedagogia in "scienza dell'educazione" e cercando di affinare il più possibile metodi e contenuti
3) peccato che la pedagogia aveva a che fare con la pratica e non con la teoria e non poteva diventare "scienza", dato che deve adeguarsi sempre a chi sono coloro che devono essere educati
4) così il paradosso è che si è persa l'esperienza maturata in anni di "maestri". Inoltre ci sono state altre tre conseguenze interessanti che potete andare a leggere... (o chiedermi :-) tanto per non rendere lungo il post.
Verissimo: secondo il detto che un buon insegnante di latino deve conoscere non solo il latino, ma anche Pierino che lo deve imparare bisognerebbe concludere che oggi i docenti conoscono tanto il latino, tanto la teoria sul rapporto tra latino e Pierino ma poco Pierino, nella peggiore delle ipotesi perché hanno paura di lui, nella migliore perché non hanno il tempo per stargli insieme...

04 ottobre 2014

il seme è buono...

Oggi matrimonio tra un giovane italiano e una giovane francese. Apparentemente matrimonio normale, senza eccessi e con tanta gioia e passione (lacrime delle mamme comprese). Però dietro ci sta:
- un anno di convivenza in Italia perché lei non era cresimata e non poteva sposarsi, né ci pensava ancora e soprattutto non voleva essere cresimata tanto per pagare un prezzo al matrimonio in chiesa
- un corso per adulti che devono ricevere la cresima frequentato da tutti e due (anche se lui la cresima l'aveva già ricevuta): lei era molto interessata e visto che lui le aveva espresso il desiderio di sposarsi in chiesa lei aveva deciso di capirci di più della fede lasciata dietro un po' di tempo fa
- matrimonio di oggi: lei diceva che molti suoi amici francesi si erano stupiti che si fosse sposata in chiesa ma lei ormai era convita
- futura cresima di lei (essendo in convivenza non poteva riceverla prima, secondo qualche passaggio burocratico ecclesiale di cui si capisce la logica ma che probabilmente farebbe sorridere nostro Signore..) che ha deciso che la fede fa parte della vita loro.
Bene. Una storia così  rende ragione di tutto il lavoro pastorale di un anno più che dieci incontri di gruppo giovani tirati su alla bella meglio. Perché una storia così fa capire che il seme è buono e allora vale la pena lavorare il campo...  (anzi, la vigna visto il Vangelo di domani) :-)

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01 ottobre 2014

si mangia africano!

Stasera si mangia africano e senza muoversi di casa. Come si fa? Due possibilità:
- comprare un ricettario africano e cimentarsi. Problema: non è un "mangiare africano" ma un "mangiare all'africana" oppure un "mangiare alla moda africana".
- ospitare due ragazzi africani che chiedono asilo politico e sono in attesa della convocazione presso al commissione regionale. Ovviamente ci pensano loro a cucinare africano. Problema: non tutti sanno fare da mangiare.
Noi si è scelta la seconda possibilità. Ci è andata bene perché Ousman e Bilali sanno far bene da mangiare. Vengono dal Gambia e saranno per qualche tempo da noi.
Domani vi dico se è andata bene....

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